Il simbolo del luteranesimo, laRosa di Lutero: la croce, il cuore e la rosa
Illuteranesimo è la prima confessione religiosacristianaprotestante nata in ordine di tempo dallariforma iniziata daMartin Lutero, che si ispira a lui e ai teologi che ne raccolsero l'eredità, primo fra tutti il suo assistenteFilippo Melantone, redattore degli articoli della fede luterana nellaConfessione augustana.
La teologia luterana si sostiene su alcuni cardini (lecinque sola della Riforma) e afferma la non necessarietà dell'intercessione dellaChiesa ai fini della salvezza dell'anima, considerata «unlibero dono di Dio» (giustificazione) accordata all'uomo persola fede nell'unico mediatore e redentoreGesù Cristo, senza l'ausilio delleopere della legge, in una particolare interpretazione del pensiero dell'apostolo Paolo e diAgostino, in quanto l'essere umano è assolutamente incapace di non peccare (teoria delladepravazione totale) e non può sentirsi in colpa di ciò, ma può essere salvato solo daDio se ha fede nella rivelazione di Cristo.
Questa posizione è riassunta nel versetto latinoiustus ex fide vivit, fondamento di base dell'intero protestantesimo; la confessione luterana sostiene inoltre che la fede cristiana si fonda sulla solaBibbia, letta da ogni credente sotto l'ausilio delloSpirito Santo (sola scriptura), predicata anche daMinistri scelti dalla comunità, ma senza alcun ausilio di sacerdoti custodi dellatradizione e soliinterpreti autorizzati (sacerdozio universale dei credenti).
Deisacramenti ne vengono conservati solo due:battesimo eSanta Cena, questa secondo un'interpretazione moderata della teoria dellaconsustanziazione che ammette lapresenza reale. Esistono inoltre alcune differenze riguardo l'escatologia, mentre l'etica sociale è differente a seconda che la Chiesa luterana in oggetto sia tradizionale (confessionale) o "liberale".
Si stima che nel mondo vi siano circa 75 milioni di fedeli luterani, perlopiù inGermania eScandinavia.
Il luteranesimo inteso cometeologia delle chiese evangelico-luterane è esposto in diversi scritti sistematici o confessioni di fede. Il primo testo (e di maggior impatto politico-religioso) fu quello redatto nel 1530 dal teologo e amico di LuteroFilippo Melantone, laConfessio Augustana, una esposizione moderata e priva di polemica (che caratterizzava invece gli scritti di Martin Lutero) delle dottrine riformate indirizzata all'imperatore cattolicoCarlo V, in cui si rivendicava la continuità delle dottrine riformate con la Chiesa antica e la coerenza con leSacre Scritture. Questa confessione, insieme ad altri scritti, fu presentata nel 1530 durante laDieta di Augusta e divenne la base teologica e dogmatica delle chiese luterane. Lutero relegava in un'apposita appendice, in quanto non facenti parte delCanone ebraico, iLibri deuterocanonici (Baruch, Tobia, Giuditta, Sapienza, Ecclesiastico, Maccabei I e II).
Il luteranesimo fu riconosciuto come religione "istituzionalizzata" nelSacro Romano Impero con lapace di Augusta, che sancì il principio delcuius regio, eius religio, cioè la possibilità per i sudditi dell'Impero di praticare la religione cattolica o quella della Confessio Augustana (ad esclusione di ogni altra), nel caso dovesse coincidere con quella del principe cui erano sottoposti. In caso contrario, era riconosciuto il diritto diemigrazione.
Dopo la morte di Lutero, si ebbero numerose dispute all'interno dello stesso luteranesimo, che portarono ad aspri dibattiti. La prima disputa fu tra i seguaci dell'ortodossia rigida, tra cuiFlacio Illirico, e i melantoniani, a causa dell'adesione all'Interim di Augusta. I principi, dignitari e teologi fedeli alle originali confessioni e dottrine luterane, da loro sottoscritte, raggrupparono e pubblicarono nel 1580 i loro vari documenti confessionali sotto il titoloLiber Concordiae, in cui esponevano la loro dottrina e condannavano le dottrine divergenti. I luterani che sottoscrivono alLibro di Concordia "perché è completamente fedele alle dottrine delle Sacre Scritture" (sottoscrizione "quia") solitamente si identificano oggi come "luterani confessionali". Altri sviluppi alternativi al luteranesimo rigido furono rappresentati dalpietismo (XVII secolo) e dalprotestantesimo liberale (XIX secolo).
A fondamento del luteranesimo stanno icinque sola (della Riforma), cinque formule sintetiche inlingua latina, emerse durante laRiforma protestante, che riassumono, in modo espressivo e facile da rammentare, i punti fondamentali del suo pensieroteologico. Si può dire che esse rappresentino il cuore stesso delprotestantesimo, i criteri che ne definiscono l'identità, le sue colonne portanti.
Predica durante un servizio divino
Inizialmente proposti in contrapposizione al pensiero e alla prassi delcattolicesimo romano del tempo, i cinque "sola" della Riforma ancora sono utilizzati per riaffermare l'esclusivismo fondamentale della fede protestante rispetto a posizioni diverse del panorama religioso.
Queste espressioni possono essere raggruppate in questo modo: "Fondati sulla solaScrittura, affermiamo che la giustificazione è per solagrazia, attraverso la solafede, a causa diCristo soltanto, e tutto alla sola gloria diDio".
Rifiutando ilvalore delle opere senza fede, i luterani respingono l'ascetismo (ad eccezione dei pietisti), ilcelibato ecclesiastico, ilmonachesimo, e come gli ortodossi pongono l'accento sullaRisurrezione di Gesù dalla morte più che sullaPassione, a differenza di parte della tradizione cattolica; respingono la dottrina dellacomunione dei santi e dell'intercessione, il culto in questo senso dei santi (visti solo come modelli), la venerazione dellaVergine Maria, la mediazione della Chiesa, la venerazione di statue e icone, imiracoli in senso cattolico (per intercessione) e il culto dellereliquie, come attività non utili a ottenere la salvezza, superstizioni "papiste" o forme di religiosità popolare di tipo pagano e non evangelico. A differenza dell'iconoclastia dellachiesa riformatacalvinista, i luterani non vietano l'esposizione di immagini nei luoghi di culto. Martin Lutero non abolì mai formalmente la venerazione delle immagini; Lutero riteneva che era impossibile per gli esseri umani evitare d'immaginare nella propria mente l'aspetto fisico di Gesù, per ciò non vedeva nessuna differenza tra i pensieri e le opere d'arte a soggetto religioso[1]. L'unica cosa a cui si opponeva era la sostituzione delle immagini con Dio, cioè l'adorazione vera e propria degli oggetti, che è assolutamente vietata nelle chiese luterane.
Attualmente i luterani hanno ripreso in buona considerazione il ruolo diMaria in quanto madre di Gesù, sebbene non la venerino e non la ritengano partecipe dell'opera salvifica di Dio (rifiuto dellacorredenzione), dal momento che Maria è solo un essere umano. Inoltre, non credono al dogma dellaverginità di Maria perpetua, sostenendo, a volte, che abbia in seguito avuto dei figli daGiuseppe (i cosiddettifratelli di Gesù che compaiono sporadicamente neiVangeli). I luterani non venerano santi o immagini riguardanti i soggetti religiosi, nonostante il fatto che nelcalendario luterano vengano ricordati come "santi" inazareni del Nuovo Testamento, ipadri della Chiesa con imartiri e le personalità più importanti della Riforma protestante storica, e nelle loro chiese possono esserci varie decorazioni, pitture, statue o croci[2].
Secondo Lutero l'uomo è completamente immerso nel peccato e non ha alcuna possibilità di redimersi con le sue sole forze. Soltanto lagiustificazione mediante la sola fede lo può salvare. PoichéDio ordina tutto, l'essere e l'agire umano compresi, non vi è posto per il libero arbitrio che comprometterebbe la meritorietà del credente.
L'arbitrio umano o è servo del demonio o è servo di Dio. Non sfuggì a Lutero, pessimista a causa del pensiero delpeccato originale, il profondo e radicale scetticismo nei confronti dell'uomo e l'inconciliabilità della predestinazione con la bontà del Creatore. La sua risposta fu la proclamazione del Mistero della volontà di Dio.
In materia di fede l'unico riferimento per il cristiano è costituito dallaBibbia (il principio della sola scrittura), e nessuno ha il diritto di proclamarsi esclusivo interprete del sacro testo.
Tra laBibbia ed i singoli fedeli non deve esistere alcuna mediazione. Ogni singolo fedele è chiamato a rafforzare la propria fede studiando direttamente la Scrittura sotto la guida delloSpirito Santo. Oltre alle conseguenze di carattere teologico, questo principio mette in discussione il primato delpapa sullaChiesa, che viene considerato di diritto umano e non divino, e che all'epoca di Lutero era considerato totalmente corrotto.
Ogni credente è sacerdote per se stesso - il principio del sacerdozio universale dei credenti - e può accedere direttamente alla scrittura. Le comunità luterane sono guidate dapastori (che possono sposarsi) evescovi - uomini o, in alcuni gruppi liberali, donne (le donne a partire dal XX secolo), eletti dalla comunità (ossia dai membri ufficiali della chiesa locale che contribuiscono anche finanziariamente alle spese) - aventi il compito di istruire i fedeli, predicare e celebrare i sacramenti, e cioèbattesimo eSanta Cena (cioè l'Eucaristia), da Lutero chiamata "Sacramento dell'altare".
Il matrimonio non è considerato un sacramento, quindi i luterani ammettono il divorzio civile.
Nondimeno ilministero ecclesiastico riveste grande importanza, in quanto ad esso è affidato il compito di predicare la parola di Dio e di amministrare isacramenti, nettamente distinto dall'autorità civile.
«...quando si tratta della giurisdizione dei vescovi, l'autorità civile deve essere distinta da quella ecclesiastica. Secondo ilvangelo o, come altrimenti detto, per diritto divino, ai vescovi in quanto vescovi - cioè a coloro ai quali è stato dato il ministero della Parola e dei Sacramenti - non compete altra giurisdizione se non il perdono dei peccati, il giudizio sulla dottrina, il rigettare le dottrine contrarie al vangelo, ed escludere dalla comunione della Chiesa i malvagi, la cui malvagità sia nota, e ciò senza l'uso di forze umane, ma solo con la parola. Perciò le congregazioni necessariamente devono obbedire loro, come è scritto in Luca, 10,16 ecc...»
(Confessio Augustana XVIII)
Mentre alla chiesa veniva riconosciuto il "potere delle chiavi", si elaborò la dottrina secondo la quale il principe era il "custos utriusque tabulae", cioè il custode di entrambe le tavole (delDecalogo), quella relativa ai doveri verso Dio e quella con i doveri verso gli uomini.
Laconfessione e l'assoluzione dei peccati sono richieste per la comunione, ma non è richiesta l'enumerazione di tutti i peccati commessi. NelPiccolo catechismo Lutero scrive che «la Confessione è composta da due parti: la prima, che noi confessiamo i nostri peccati; l'altra, che noi riceviamo l'assoluzione, o il perdono, dal confessore, come da Dio stesso, e che in nessun modo noi dubitiamo, ma crediamo fermamente, che i nostri peccati sono pertanto perdonati davanti a Dio in cielo».
Solitamente i luterani formulano un Rito Penitenziale durante la celebrazione eucaristica, così come i cattolici. La confessione privata non viene praticata dai luterani in modo così frequente rispetto ai cattolici, ma è incentivata come pratica volontaria. Di solito si usa confessarsi in privato prima di fare laprima comunione. Alcune chiese concedono anche l'assoluzione individuale il sabato prima della Santa Messa. I luterani non enfatizzano la "penitenza" come la retribuzione dei propri peccati ma come la proclamazione del perdono di Dio dal ministero "chiamato e ordinato" del Vangelo.
«Perché senza fede la natura umana non può in alcun modo fare ciò che è richiesto dal primo e dal secondo comandamento. Senza fede essa non può fare affidamento su Dio, né aspettarsi alcunché da lui, né sopportare la propria croce, ma solo cercare e fidare dell'aiuto dell'uomo. E quindi quando non vi è fede né fiducia in Dio tutte le accezioni della lussuria e gli istinti dell'uomo ne governano il cuore. Perciò Cristo disse: "Senza di me voi non potete nulla" (Gv 16,6); e per questo la Chiesa canta: "Se manca il tuo favore / non c'è nulla che possa trovarsi nell'uomo ; e nulla in lui è innocente"».»
(Confessione augustana, La fede, IV)
La teoria dellagiustificazione per Fede in Cristo e nella sua missione redentrice, e non per opere, è la base e il fondamento del protestantesimo luterano. Per Lutero esso èarticulus stantis vel cadentis ecclesiae ("articolo di fede per cui la Chiesa sta in piedi o cade"), e una Chiesa che non lo accoglie è a malapena cristiana.
Quando ilRinascimento fa riscoprire agli studiosi ed ai teologi il testo originale greco delNuovo Testamento e mette nuovamente in risalto il significato dell'individuo, si apre così la strada al contributo più vitale diMartin Lutero alla teologia dellaRiforma protestante, la sua riscoperta, dopo un drammatico travaglio interiore[3][4][5], dell'enfasi posta dall'apostoloPaolo sul fatto che la giustificazione è un dono della misericordia di Dio, il quale mette a nostro carico, ci accredita, ci imputa, la giustizia di Cristo attraverso lafede, altrimenti impossibile da meritare a causa della natura umana rovinata dalpeccato originale (teoria delladepravazione totale), in quanto il trasgressore di un piccolo punto della legge, pur in possesso di unlibero arbitrio mutilato (servo arbitrio), sarebbe trattato, senza fede, come il trasgressore maggiore.
«Non amavo quel Dio giusto e vendicatore, anzi lo odiavo e se non lo bestemmiavo in segreto, certo mi indignavo e mormoravo violentemente contro di lui.[3]»
«Io non amavo il Dio giusto che punisce i peccatori, anzi, lo odiavo; pur vivendo infatti una vita di monaco irreprensibile, davanti a Dio mi sentivo un peccatore con la coscienza sempre inquieta, e non riuscivo a confidare che la mia riparazione potesse placarlo. (...) Fu così finché infine, riflettendo per giorni e notti, per misericordia di Dio rivolsi la mia attenzione al nesso [intimo] fra le parole «La giustizia di Dio viene in lui rivelata, secondo quanto sta scritto: il giusto vive per mezzo della fede», cominciai a intendere la giustizia divina come la giustizia in cui vive il giusto per dono di Dio, in grazia della fede, e cominciai a capire che questo significa che nel Vangelo si manifesta la giustizia di Dio, la giustizia passiva, per mezzo della quale Dio misericordioso ci rende giusti in virtù della fede (...). A questo punto mi sentii come rinato, come se fossi entrato in paradiso attraverso le porte aperte. Tutta la Scrittura mi si mostrava sotto un nuovo aspetto.»
(Martin Lutero,Breviario)
Le opere sono possibili e utili solo se c'è la fede (e possono esserne il segno esteriore), che comunque basta alla giustificazione. In questo caso, il riformatore elogia chi le compie:
«Sia maledetta la vita di chi vive per se stesso e non per il suo prossimo. E invece sia benedetta la vita di chi vive e serve non sé, ma il suo prossimo, insegnando, punendo, aiutando e in qualunque altro modo. (...) Se esiste anche una sola persona verso cui nutri sentimenti ostili, tu non sei nulla, anche se compissi dei miracoli.»
(M. Lutero,op. cit.)
La dottrina, dichiarata eretica, e l'opposizione tramite le95 tesi allavendita delle indulgenze promossa dal papato, che agì condannando e scomunicando i luterani, furono la causa della rottura dei protestanti con la Chiesa cattolica, e la nascita dellariforma protestante tra il 1517 e il 1521.Lutero, come ex monaco agostianiano, è anche molto attento alla dottrina dellagrazia diAgostino, mentre è avverso alla concezione diTommaso d'Aquino. I passi paolini[3] da cui Lutero trasse inizialmente la sua teoria della giustificazione per sola fede, base del luteranesimo, sono i seguenti[6]:
«Tutti hanno peccato e sono privi della gloria di Dio, ma sonogiustificati gratuitamente per la sua grazia, per mezzo della redenzione che è in Cristo Gesù (...) Egli manifesta la sua giustizia nel tempo presente, per essere giusto egiustificare chi ha fede in Gesù.»
«Poiché riteniamo che l'uomo è giustificatomediante la fede senza le opere della legge.»
(Lettera ai Romani 3,28)
«Io infatti non mi vergogno del Vangelo, perché è potenza di Dio per la salvezza di chiunque crede, del Giudeo, prima, come del Greco. In esso infatti si rivela la giustizia di Dio, da fede a fede, come sta scritto:Il giusto per fede vivrà.»
(Lettera ai Romani, 1, 16-17)
Lo colpirono particolarmente anche i passi che affermavano la stessa dottrina in altre lettere[3]:
«Il mio giusto vivrà mediante la fede; ma se indietreggia, la mia anima non si compiace in lui.»
La frase latina dellaVulgata che traduceva il passo citato da Romani ed Ebrei«iustus autem meus ex fide vivit» ("il mio giusto vivrà per fede"), abbreviata in«iustus ex fide vivit» ("il giusto per fede vivrà"), divenne il pilastro delle professioni di fede riformate e dell'intero luteranesimo.[3]
Altri passi biblici, anche se apparentemente contraddetti da altri (ad esempio laLettera di Giacomo, per Lutero una "lettera di paglia"[7] poiché breve e priva dicristologia secondo lui, pur non escludendola infine dal canone della Bibbia protestante; o certi passi dellaLettera agli Efesini, o deldiscorso della montagna: si noti che per Lutero essi sono modelli di perfezione ma che l'uomo non può raggiungere senza grazia e fede a lui concessi, ossia trattasi di un modello ideale non conseguibile dalle sole forze umane), che riguardano secondo Lutero la giustificazione per sola fede sono diverse lettere paoline e passi evangelici, e Lutero studiò e ricercò questi versetti e altri, per provare la teoria dedotta dai passi precedenti, per cui le opere sono solo complementari e non fondamentali come la fede, credendo di trovare nell'intera Bibbia la conferma della sua idea sulla giustificazione persola fide[3]:
«Giustificati dunque per fede, abbiamo pace con Dio per mezzo di Gesù Cristo, nostro Signore.»
(Lettera ai Romani 5,1)
«Perché, se con la boccaavrai confessato Gesù come Signore e avrai creduto con il cuore che Dio lo ha risuscitato dai morti, sarai salvato.»
(Lettera ai Romani 10,9)
«Sappiamo che l'uomonon è giustificato per le opere della legge ma soltanto per mezzo della fede in Cristo Gesù, e abbiamo anche noi creduto in Cristo Gesù per essere giustificatidalla fede in Cristo e non dalle opere della legge; perché dalle opere della legge nessuno sarà giustificato.»
«Prima però che venisse la fede, noi eravamo rinchiusi sotto la custodia della legge, in attesa della fede che doveva essere rivelata. Così la legge è per noi come un pedagogo che ci ha condotto a Cristo, perché fossimogiustificati per la fede. Ma appena è giunta la fede, noi non siamo più sotto un pedagogo.»
(Lettera ai Galati 3,23-25)
«Infatti è per grazia che siete stati salvati,mediante la fede; e ciò non viene da voi; è il dono di Dio.Non è in virtù di opere affinché nessuno se ne vanti.»
I passi evangelici sono diretti discorsi di Gesù nei Vangeli:
«E disse loro: «Andate per tutto il mondo, predicate il vangelo a ogni creatura.Chi avrà creduto e sarà stato battezzato sarà salvato; ma chi non avrà creduto sarà condannato.»
«I Giudei dissero a Gesù: “Che dobbiamo fare per compiere le opere di Dio?" Gesù rispose loro:"Questa è l'opera di Dio: che crediate in colui che Egli ha mandato".»
«Chi ascolta la mia parola ecrede a colui che mi ha mandato, ha vita eterna, enon viene in giudizio, ma è passato dalla morte alla vita.»
(Giovanni 5, 24)
Ci sono poi passi evangelici come quelli dove Gesù promette la salvezza o effettua miracoli verso persone che hanno come solo merito l'avere fede, che mostrano secondo i riformati la giustezza dell'enfasi paolina sulla virtù della fede come superiore alle opere, ad esempio:
«Allora Gesù le replicò: «Donna,grande è la tua fede! Avvenga per te come desideri». E da quell'istante sua figlia fu guarita.»
«Allora Gesù gli disse: «Che cosa vuoi che io faccia per te?». E il cieco gli rispose: «Rabbunì, che io veda di nuovo!». E Gesù gli disse: «Va’,la tua fede ti ha salvato». E subito vide di nuovo e lo seguiva lungo la strada.»
(Marco, 10,51-52)
«E Gesù gli disse: «Abbi di nuovo la vista!La tua fede ti ha salvato».»
«In verità io vi dico che chi dirà a questo monte: "Togliti di là e gettati nel mare", se non dubita in cuor suo, macrede che quel che dice avverrà, gli sarà fatto.»
«Il Signore disse: «Se aveste fede quanto un granello di senape, potreste dire a questo sicomoro: "Sràdicati e trapiàntati nel mare", e vi ubbidirebbe.»
«E Gesù replicò loro: «Figlioli, quanto è difficile entrare nel regno di Dio! È più facile per un cammello passare attraverso la cruna di un ago, che per un ricco entrare nel regno di Dio». Ed essi sempre più stupiti dicevano tra di loro: «Chi dunque può essere salvato?» Gesù fissò lo sguardo su di loro e disse: «Agli uomini è impossibile, ma non a Dio; perché ogni cosa è possibile a Dio.»
L'articolo fondamentale deiRiformatori sulla giustificazione per fede conosciuto comesola fide (secondo dei cosiddetticinque sola della Riforma), enunciato prima da Lutero, reiterato poi daFilippo Melantone, e più tardi da altri predicatori e riformatori protestanti comeGiovanni Calvino,Ulrico Zwingli,John Wesley eCharles H. Spurgeon, venne sottoposto adanatema, comeeresia, dallaChiesa cattolica durante ilConcilio di Trento, in favore della concezione medievale di ispirazionetomista in cui fede e opere vengono messe sullo stesso piano, e la sola fede non è ritenuta sufficiente senza adeguate opere, tramite i sacramenti e i sacerdoti come intermediari.
Essa fu sancita tra i fondamenti della Riforma nel documento dellaConfessione augustana, preparato da Melantone:
«IV. Della giustificazione. Secondo il comune e generale consenso della Chiesa insegniamo che gli uomini non possono essere giustificati dinanzi a Dio mediante le forze, i meriti, le opere proprie, ma che sono giustificati gratuitamente a causa di Cristo mediante la fede quando credono di essere ricevuti nella grazia e di ottenere la remissione dei peccati per Cristo, il quale ha soddisfatto ai nostri peccati con la morte. Dio imputa questa fede a giustificazione dinanzi a sé (Rom., 3 e 4).»
Per rassicurare il timoroso e preoccupato Melantone, Lutero gli avrebbe suggerito un paradosso che insiste sul valore della fede sulle opere: "pecca con vigore, e credi ancora più fortemente" (pecca fortiter et crede fortius), sullo stile del motto agostinianoama e fa' ciò che vuoi.[10] Il senso fu distorto spesso dagli antiluterani cattolici in "pecca più che puoi", accusando Lutero di cripto-libertinismo[11] oantinomismo, ma si tratta in realtà di un'iperbole estrapolata: "pecca pur fortemente (perché essendo uomo non puoi non peccare) ma ogni volta credi sempre di più" è il senso che si inquadra bene nella teoria luterana diservo arbitrio edepravazione totale.[12][13] La frase si trova in una lettera:
«Se sei un predicatore della grazia, predica una grazia non finta, ma vera; se è vera grazia sopporta un peccato vero, non finto. Dio non salva i peccatori per finta. Sii peccatore e pecca fortemente, ma ancora più fortemente credi e rallegrati [godi] in Cristo[14], che è vincitore del peccato, della morte e del mondo. Non si può che peccare, finché siamo qui; questa vita non è la dimora della giustizia, ma aspettiamo, dicePietro, i nuovi cieli e la nuova terra in cui abiti la giustizia. È sufficiente che noi conosciamo per le ricchezze della gloria di Dio l'agnello che toglie il peccato del mondo; da questo non ci strappa il peccato, anche se fornicassimo o uccidessimo mille e mille volte in un solo giorno. Pensi che sia così piccolo il prezzo della redenzione per i nostri peccati offerto in un tale e tanto agnello? Prega fortemente, anche [essendo] un fortissimo peccatore.»
LaChiesa evangelica luterana in Italia (di lingua tedesca e minoritariamente bilingue), assieme allaChiesa Protestante Unita (di lingua italiana e inglese) la principale Chiesa luterana italiana, riassume la posizione sulla giustificazione così:
«Chi, nella fede in Gesù Cristo, permette che gli venga donata la grazia di Dio, verrà giudicato da Dio non per ciò che fa od omette di fare, bensì per quello che Gesù ha fatto (Romani 3, 21-28). In questo modo una persona avrà parte nella vita eterna, così come recitano le parole di Gesù a noi tramandate:“Chi ascolta la mia parola e crede a colui che mi ha mandato, ha vita eterna, e non viene in giudizio, ma è passato dalla morte alla vita.” (Giovanni 5, 24). La Dottrina della Giustificazione afferma pertanto che non siamo noi stessi a stabilire il senso della nostra vita, ma che possiamo solo ricevere con gratitudine da Dio. La dottrina ci invita a guardare con gli occhi di Dio. Siamo ben più della somma delle nostre azioni – e delle nostre mancanze. La nostra dignità ci viene data da Dio. Essa non deve essere prima ‘prodotta’ o guadagnata. Liberati dall’obbligo di doverci continuamente giustificare e purificare nei confronti dei dubbi e dei rimproveri che ci poniamo, possiamo rivolgerci agli altri semplicemente per mezzo della libertà data dalla fede. La fede come l’agire quotidiano sono indissolubilmente legati fra di loro.
Vista per lungo tempo come segno di distinzione del Protestantesimo, la Dottrina della giustificazione viene ormai confermata anche dalla Chiesa cattolica. A riguardo, nel 1999, la Federazione luterana mondiale e la Chiesa cattolica-romana hanno sottoscritto una Dichiarazione congiunta.[16]»
Nella teologia protestante posteriore alla Riforma, il tema della giustificazione è trattato in modo vario. L'enfasi di base delProtestantesimo non è mai del tutto oscurata ma icalvinisti particolarmente sotto l'influenza dellaTeologia federale, insistono sulla contesa dottrina della giustificazione eterna, altri minimizzano la fede a spese della grazia o viceversa. Altri ancora la includono nella categoria più vasta dellariconciliazione.Albrecht Ritschl insegna che è la comunità dei credenti ad essere oggetto della giustificazione, sollevando così la questione dell'interdipendenza di giustificazione,battesimo eSpirito Santo.
I luterani credono generalmente nelParadiso, nell'Inferno, nelgiudizio universale e nellaresurrezionedei corpi, tuttavia con differenze significative e diverse interpretazioni teologiche a secondo delle epoche e dei teologi. Lo stesso Lutero diede insegnamenti a volte contrastanti, anche come evoluzione della dottrina, sicché in alcuni passi utilizza la parola Inferno come luogo reale, altre volte lo descrive come luogo demoniaco, ma per gli esseri umani solo una metafora di sonno eterno e quindi "mancata risurrezione dai morti" in corpo e anima, (e non luogo reale) a causa di mancata fede.[17]
Per cui non esisterebbe una pena eterna, ma solo una morte eterna oppure la risurrezione nella beatitudine.[17]
La dottrina delPurgatorio è invece respinta dalla Confessione Augustana benché inizialmente Lutero vi credesse. Le credenze sono state assai discusse dai protestanti di diverse confessioni.Lo stessoMartin Lutero affermò appunto, inizialmente, di credere nel purgatorio e perfino nel fuoco purgatoriale[18] (e nella sopravvivenza immediata dell'anima: «l'anima non dorme ma è sveglia e vede e ascolta le parole degli angeli e di Dio»[19]), visioni della Tradizione della Chiesa cattolica ma che non fanno parte della sua dottrina definita.[20] Anche in tempi più recenti alcuni teologi protestanti sostengono dottrine simili a quella cattolica del purgatorio.[21] Altri protestanti escludono il Purgatorio e addirittura l'aldilà in favore della solaresurrezione, la cosiddetta "visione beatifica differita" (dai più ritenuta un'eresia e tipica ad esempio degliAvventisti del Settimo Giorno e daiTestimoni di Geova) ma in una forma attenuata, basandosi su altri passi dello stesso Lutero, in cui il riformatore contraddice quanto scritto in precedenza definendo il Purgatorio "una pura fantasmagoria", in questo convergendo conGiovanni Calvino, in quanto sminuirebbe i meriti del sacrificio diCristo.
Sulla base di questi scritti luterani evaldesi (i quali hanno accolto molte tesi del luteranesimo e del calvinismo) preferiscono non esprimersi sull'esistenza attuale delle anime, preferendo dire che vivono nell'eternità, dimensione diversa dal nostro presente e dal tempo umano, propria di Dio. In questi scritti Lutero riprende la dottrina della visione differita traendola dall'espressione paolina secondo cui i morti "dormono in Cristo" (teoria delsonno in Cristo, nell'eternità di Dio[22]):
«Dormiremo fino a quando Cristo arriverà e busserà alla nostra tomba: “Dottor Martino, alzati!”. E subito mi alzerò e vivrò insieme a lui nella gioia eterna.»
Lutero, riferendo della morte diAbramo,[24] e dellaparabola lucana di Lazzaro e del ricco Epulone,[25] afferma che il «seno di Abramo» è stato sostituito dal «seno di Cristo», dove le anime dormono in pace, come è detto,[26] fino al giorno del giudizio. Non ci è dato sapere altro se non che«le anime non soffrono delle pene dell'inferno, ma è a loro preparato un cubicolo nel quale dormano in pace», mentre la «stoltezza dei papisti» ha inventato addirittura cinque diversi luoghi "presenti" per le anime dei morti, ossia l'inferno, il limbo dei bambini, il purgatorio, il limbo dei patriarchi, il paradiso e l'aperto cielo.[17] Dopodiché sarannogiudicati egiustificati (oppure no)secondo la Fede. Mentre i corpi dormono nel loro sepolcro, l'anima va in un particolare luogo, che contiene tutte le anime, quasi un sepolcro fuori dal nostro mondo materiale, così come la terra è invece la tomba del corpo.[27]
Nel frattempo anche «isanti dormono e non sanno quello che succede», quindi una posizione contraria allacomunione dei Santi.[28] In realtà poi Lutero e Melantone approvarono alcune preghiere per i defunti e non proibirono ilculto dei morti.
Anche il teologo anglicanoFrancis Blackburne (1705-1787) ritiene che Lutero considerasse l'immortalità dell'anima una«fola basata soltanto sui decreti del papa»,[29] come risulta nellaAssertio[30] in risposta alla condanna delle 95 tesi da parte diLeone X (nel 1520 con la bollaExsurge Domine, pubblicamente data alle fiamme dal riformatore assieme alCorpus Iuris Canonici), in cui Lutero definisce letteralmente l'immortalità dell'anima«una delle infinite fole del letamaio dei decreti romani». Commentando l'Ecclesiaste (IX, 10) -«nelsoggiorno dei morti dove vai, non c'è lavoro, pensiero, conoscenza o sapienza» - Lutero deduce che i morti dormano e nulla sentano ma giacciano finché, risvegliati, crederanno di aver dormito un solo istante. In ogni caso, sul problema del sonno delle anime Lutero si era espresso in modo specifico in una lettera inviata al teologoNicolaus Amsdorf il 13 gennaio1522: in essa dichiarava«di non saperne abbastanza per poter rispondere» e nella letteratura biblica si potevano trovare esempi contrastanti sulla questione, così che«nessuno sa che cosa Dio faccia delle anime separate».[31] Alla fine della sua vita, secondo la testimonianza diJohann Sleidan,[32] Lutero avrebbe sostenuto che, nell'altra vita, riconosceremo i nostri parenti «quando saremo rinnovati per Cristo», espressione che rimanda la coscienza delle anime al giorno della resurrezione.
Alcuni critici pensarono che questa posizione luterana a volte contraddittoria ma anche secca sull'immortalità dell'anima senza corpo o meglio l'autocoscienza dell'anima distaccata (la quale viene messa in dubbio, cosiddettatanatopsichia, cioè morte temporanea o sonno dell'anima assieme al corpo) e sul Purgatorio sia stata istituzionalizzata da Lutero in sola funzione di vietare il culto dei santi[33] e soprattutto eliminare la detestatavendita delle indulgenze.
Illiberalismo teologico, infine, diffonde l'idea che l'atteggiamento che Dio oggi manifesta verso l'umanità è quello di affetto paterno generalizzato e che questo non sia condizionato da ciò che esigeva la Sua legge. Per questo l'interesse nella giustificazione dei peccatori da parte del Giudice divino è sostituito dal pensiero del perdono generoso e della riabilitazione che Dio accorderebbe come Padre a tutte le Sue creature (ripresa della teoria dell'apocatastasi, una visione eretica per i cattolici ma non per laChiesa ortodossa). Questa visione "liberale" (che relega alla situazione politica contingente e al retaggio teologico medievale alcuni eccessi del riformatore e condanna anche l'antisemitismo espresso da Lutero in vecchiaia) è molto viva tra i protestanti europei e in particolari nei luterani e in chi segue laConfessio augustana, sebbene politicamente i singoli fedeli sono schierati ovviamente in posizioni diverse nell'arco partitico tedesco e nordico.
«Insieme confessiamo che soltanto per grazia e nella fede nell'opera salvifica di Cristo, e non in base ai nostri meriti, noi siamo accettati da Dio e riceviamo lo Spirito Santo, il quale rinnova i nostri cuori, ci abilita e ci chiama a compiere le buone opere.»
(Dichiarazione congiunta (cattolica e luterana) sulla dottrina della giustificazione a tutti i cristiani ortodossi della terra e delle isole)
Nel XX secolo il teologocattolico "progressista"Hans Küng, vicino a posizioni filo-protestanti e critico dell'infallibilità papale, che fu uno dei sostenitori delle interpretazioni più radicali nelConcilio Vaticano II, ha sostenuto che le differenze fra la concezione cattolica e quella protestante sono largamente immaginarie e quindi è possibile una loro riconciliazione grazie all'ecumenismo. La maggioranza delle Chiese Luterane (riunite nellaFederazione Luterana Mondiale) e la Chiesa Cattolica nel 1999 hanno come detto redatto una "Dichiarazione congiunta" durante il pontificato diGiovanni Paolo II.
Nel XXI secolo, siapapa Benedetto XVI (teologo e oppositore di Küng) nel 2008 epapa Francesco nel 2016 hanno sostenuto la validità teorica della dottrina della giustificazione per fede, e le poste vaticane hanno emesso un francobollo commemorativo di Lutero e Melantone per i 500 anni della Riforma nel 2017; queste aperture sono state accolte dalla maggioranza della Chiesa, appoggiate apertamente daicattolici progressisti ma sono state oggetto di polemiche da parte deicattolici tradizionalisti anti-conciliari, una piccola minoranza molto attiva in alcuni ambienti diestrema destra e sul web.[34]
Francesco ha definito, durante un viaggio in Svezia per il suddetto anniversario (31 ottobre 1517, a 500 anni dall'affissione delle 95 tesi), a suo avviso un "errore" il mancato dialogo con i critici protestanti sulle indulgenze, dialogo rotto con l'ultimatum dell'Exsurge Domine (1520), e anche lascomunica comminata a Lutero con la bollaDecet Romanum Pontificem (1521), affermando la volontà di dover riconciliare lo scisma per cui entrambe le Chiese si considerano eretiche, come già avvenuto con gli ortodossi in seguito all'annullamento delle reciproche scomuniche tra Chiesa cattolica e ilPatriarcato di Costantinopoli.[35] Papa Bergoglio e gli esponenti luterani tra cui il vescovoMunib Younan e il pastoreMartin Junge presidente e segretario generale della Federazione luterana mondiale (FLM), e l'arcivescovaAntje Jackelén, primate di Svezia, hanno sottoscritto un documento ecumenico intitolatoDal conflitto alla comunione a margine della commemorazione e celebrazione. Secondo il pontefice"oggi protestanti e cattolici siamo d’accordo sulla dottrina della giustificazione: su questo punto così importante Lutero non si era sbagliato". Anche i luterani e i protestanti in genere hanno riflettuto a loro volta, alla luce della loro dottrina, su argomenti apologetici cattolici come lascommessa di Pascal.[36]
Molti tradizionalisti o semplici conservatori come il Prefetto emerito dellaCongregazione per la Dottrina della Fede, il cardinaleGerhard Ludwig Müller, hanno criticato quello che definisconomodernismo,protestantizzazione della Chiesa (specialmente sotto il pontificato di Francesco), criptoprotestantesimo o filoprotestantesimo, per cui molti cattolici, sia laici che sacerdoti e prelati, avrebbero di fatto accettato le tesi della riforma e specialmente del luteranesimoliberale moderno come: l'apertura al mondo, l'enfasi sulla fede più che sulle opere (ilsola fide dichiarato eretico a Trento) e la salvezza più "facile" (tra l'altro teoria derivata da teologi e mistici cattolici moderni e non da protestanti, ad esempio l'idea chiamata comunemente "inferno vuoto", basata sulle visioni diAdrienne von Speyr e le idee diHans Urs von Balthasar) considerata unlassismo morale, nonché implicazioni etiche come l'accettazione di temi ostici per la dottrina (ad esempio il divorzio e il secondo matrimonio, gliomosessuali, la sessualità non procreativa e un maggior ruolo delle donne), diffusa tra i fedeli, ma con alcune aperture in questo senso anche di vescovi e dello stesso papa.[37] Molti rappresentanti e membri delle Chiese luterane vedono invece in ciò un'implicita ammissione della verità delle tesi della Riforma o comunque un segno di rispetto verso i luterani e i riformati di oggi.[38]
La validità delle categorie forensi riguardo alla giustificazione, in senso processuale, per esprimere il rapporto salvifico fra Dio e le creature umane è stata invece negata ampiamente dai teologi ecumenici progressisti, sostenendo che esse neghino la qualità personale di questo rapporto. La giustificazione è stata accantonata impazientemente daJohn Macquarrie come "un termine arcaico" e, a suo dire, il suo significato sarebbe stato nel passato "largamente esagerato".
Il nucleo del servizio divino è costituito dall'eucaristia (Santa Cena), distribuita nelle due specie di pane e vino, e dalla predicazione della parola diDio.
Sullamessa (il termine "messa" è attualmente mantenuto solo nel luteranesimo scandinavo) laconfessio Augustana afferma:
«falsamente le nostre chiese sono accusate di avere abolito la messa; poiché la messa è mantenuta fra noi, e celebrata con la più grande reverenza. Quasi tutte le cerimonie tradizionali (delRito romano) sono preservate, tranne che le parti cantate in latino sono intervallate da inni in tedesco, che sono stati aggiunti per educare il popolo»
In realtà l'uso del latino, testimoniato fino al XVIII secolo, scomparve nel XIX secolo. Vengono inoltre abolite le messe private[39], e la comunione è consideratapresenza reale ma non fisica (consustanziazione).
«Nella cena del Signore essi (i luterani) insegnano che il Corpo e il Sangue di Cristo sono veramente presenti, e vengono distribuiti a coloro che mangiano la cena del Signore; e rigettano coloro che insegnano diversamente.»
Nellaliturgia luterana particolare importanza riveste la musica. Lutero stesso compose diversi inni in tedesco, traducendo o parafrasandosalmi e inni latini. Tra questi il più famoso, considerato quasi come l'inno ufficiale del luteranesimo, è la parafrasi delsalmo LXIEin feste Burg ist unser Gott (Una salda rocca è il nostro Dio).
A differenza della Messa cattolica, che esclude dalla piena partecipazione i non battezzati o chi non è "in grazia di Dio" (ad esempio chi non ha ottenuto l'assoluzione non può accedere alla comunione sacramentale cioè fisica ma solo allacomunione spirituale), secondo glievangelici luterani tutti i battezzati da chiese cristiane possono partecipare pienamente alla Santa Cena, che siano evangelici, cattolici od ortodossi, sicuri nella fede o con dubbi.[41] Nel protestantesimo, come anche in altre confessioni come la cattolica, chi crede alla dottrina delsola fide ma non fa parte della chiesa o non può partecipare per motivi appurati (logistici, di salute) alla messa luterana, è comunque considerato in comunione con i fedeli, parte dellachiesa invisibile e dispersa, concetto partito, in ambito protestante, daZwingli nelcalvinismo (includendo anche i non cristiani che vivono rettamente) e poi ripreso dalpietismo luterano.[42]
InItalia sono presenti in diverse città.Le comunità luterane in Italia sono riunite nella CELI (Chiesa evangelica luterana in Italia), con comunità principalmente in lingua tedesca (in alcuni casi bilingue italo-tedesca) e una comunità di sola lingua italiana (comeTorre Annunziata) e nellaChiesa Protestante Unita, fortemente liberale e che si concepisce come la chiesa luterana di lingua italiana (con talvolta Servizi Divini in inglese e francese per gli stranieri non germanofoni). Esistono inoltre una sezione italiana dellaChiesa di Svezia e altre chiese luterane minori (come la Chiesa Luterana Confessionale Italiana, fondata da luteranicechi) e a diffusione limitata. Ci sono circa 7000 luterani ufficiali in Italia, un numero molto minore rispetto ad altre chiese protestanti (evangelicalipentecostali,valdesi,metodisti eriformati).
«Veramente morale non è che colui che soccorre ogni vita alla quale egli può portare aiuto e si astiene di far torto ad ogni creatura che ha vita. La vita in se stessa è sacrosanta. Io mi rendo ben conto che il costume di mangiar carne non è in accordo con i sentimenti più elevati»
(Citato in Edmondo Marcucci,Che cos'è il vegetarismo, AVI, 1966, pp. 22-23.)
Tuttavia, in un resoconto scritto dal Dr. Edgar Berman, si suggerisce che Schweitzer abbia consumato fegato fritto durante una cena domenicale a Lambaréné.[43]
Uno dei protagonisti dellaresistenza alNazismo,Dietrich Bonhoeffer, è stato unteologo luterano tedesco, così come laChiesa confessante nacque da una scissione della Chiesa luterana tedesca in funzione originariamente antinazista. Anche i due principali fondatori del gruppo cristiano interconfessionale antinazista dellaRosa Bianca,Hans eSophie Scholl, erano di famiglia luterana.
^Discorsi a tavola (è il testo in cui compare il termine "Cl." interpretato da alcuni studiosi come cloaca e da altri come claustrum, pag. 177; e anche p. 228
^Isaia, 57, 1-2: Il giusto muore [...] Egli entra nella pace
^Lutero,Werke, cit., p. 162: «mortuos omnino dormire et nihil prorsus sentire. Iacent ibi mortui non innumerantes dies vel annos sed excitati videbuntur sibi vix momentum dormivisse [...] anima abit in suum locum [...] ubi continentur animae et quasi qoddam sepulchrum animae extra corporalem mundum, sicut terra est sepulchrum corporis».
^F. Blackburne,A Short Historical View of the Controversy Concerning an Intermediate State and the Separate Existence of the Soul between Death and the General Resurrection, London, 1765, p. 110.
^M. Lutero,Assertio omnium articulorum M. Lutheri per bullam Leonis X, novissimam damnatorum, in Werke, cit., p. 132.