Luigi Zampa (Roma,2 gennaio1905 –Roma,14 agosto1991) è stato unregista esceneggiatoreitaliano.
Figlio di unoperaio, un ferroviere romanosocialista, e di una sarta di originitarantine, dopo il diploma tecnico professionale trova impiego presso il comune diRoma. Nel 1930 esordisce come drammaturgo con lavori messi in scena in diversi teatri romani. Nel 1934 si iscrive allaScuola nazionale di cinematografia dell'Accademia di Santa Cecilia, che l'anno successivo, sotto la guida diAlessandro Blasetti, si trasforma inCentro sperimentale di cinematografia, conseguendo il diploma di regia nel 1937. È la leva dei registi del futuroneorealismo.Pietro Germi eAntonio Pietrangeli sono suoi compagni di corso.
Dopo aver lavorato dal 1939 come sceneggiatore, diresse alcuni film di scarso rilievo, fino a partecipare alla stagione delneorealismo prima con due commedie popolaresche,Vivere in pace (1946) eL'onorevole Angelina (1947), interpretate dai due attori simbolo del genere, rispettivamenteAldo Fabrizi eAnna Magnani, e successivamente con il suo capolavoro,Processo alla città (1952), una realistica ricostruzione dellacamorranapoletana e del famosoprocesso Cuocolo, su soggetto diFrancesco Rosi.
ConAnni difficili (1948),Anni facili (1953) eL'arte di arrangiarsi (1955), trilogia realizzata in collaborazione conVitaliano Brancati, evocò in toni satirico-grotteschi ilfascismo, con un'appendice nel 1962,Gli anni ruggenti, per osservarne poi, dolorosamente, la continuità negli intrallazzi del dopoguerra.
La morte del grande scrittore siciliano, avvenuta nel 1954, segnò il decadimento dell'impegno politico e della migliore vena satirica del regista, che, dopo una trascrizione daAlberto Moravia,La romana (1954), continuò a ondeggiare tra lacommedia all'italiana con i filmIl vigile (1960),Il medico della mutua (1968),Letti selvaggi (1979), e quelli di denuncia tra le righe comeIl magistrato (1959),Bisturi - La mafia bianca (1973),Gente di rispetto (1975),Il mostro (1977). Il filmUna questione d'onore (1965), che all'uscita suscitò vive proteste inSardegna, venne sequestrato aCagliari, poi aTorino eGenova perché ritenuto “offensivo del comune senso del pudore”; contro il provvedimento si levarono molte voci della cultura, e la pellicola fu dissequestrata dopo alcune settimane.[1]
Padre del musicista e giornalistaFabrizio Zampa, è sepolto presso ilcimitero del Verano. Aveva un fratello, Renato, del cui figlio naturale si prese cura nel 1951, quando questi aveva dieci anni: si tratta diRenato Curcio, uno dei fondatori delleBrigate Rosse.[2][3] Gli venne dedicata una retrospettiva completa allaFesta del cinema di Roma 2009, a cura diMario Sesti.
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