Lorenzo Infantino (Gioia Tauro,8 gennaio1948[1] –Roma,18 gennaio2025[2]) è stato unfilosofo esociologoitaliano.
Lorenzo Infantino nacque aGioia Tauro l'8 gennaio 1948, da una famiglia gioiese, ma si trasferì aRoma in giovane età. Si laureò ineconomia all'Università degli Studi di Siena nel1972, si perfezionò in sociologia allaLuiss Guido Carli nel1975. Ha condotto buona parte delle sue attività di ricerca presso ilLinacre College dell'Università di Oxford.
Nel1983 divenne assistente alla cattedra di sociologia della Facoltà di scienze politiche della Luiss; nel2001 fu nominato professore ordinario alla cattedra di metodologia delle scienze sociali[1].
Nel2006 fu chiamato in qualità diprofessore invitato dall'Universidad Rey Juan Carlos diMadrid.
Il 18 gennaio2025, all'età di 77 anni muore improvvisamente aRoma.[3]
Filosofo dellescienze sociali appartenente alla tradizione delpensiero liberale, ha contribuito allo studio e alla divulgazione dell'indirizzo evoluzionistico del liberalismo, che inizia conBernard de Mandeville, passa perDavid Hume eAdam Smith per giungere fino allascuola austriaca[4]. Infantino è stato molto attivo nella pubblicazione dei testi classici della scuola austriaca, supervisionando le edizioni in italiano di autori comeCarl Menger,Eugen von Böhm-Bawerk,Ludwig von Mises eFriedrich von Hayek.
Il cuore della ricerca di Infantino si concentra sulle conseguenze inintenzionali delle azioni umane, enfatizzando il ruolo critico delle condizioni che influenzano gli eventi sociali. Partendo dal presupposto dell'umana ignoranza e fallibilità, le azioni umane intenzionali aggregandosi producono esiti inintenzionali: illinguaggio, lafamiglia, ilmercato, loStato, ildenaro sono istituzioni sociali nate per mezzo di unordine spontaneo. Questo approccio si basa sulla tradizione del moralismo scozzese, ma anche sugli scritti di Menger e Hayek, sottolineando come l'ignoranza e la fallibilità dell'essere umano siano elementi fondamentali per comprendere i fenomeni sociali.
Infantino ha affrontato anche il tema delpotere, distinguendo tra potere infrasociale, derivante dalla cooperazione sociale volontaria, epotere pubblico, rappresentato dall'intervento dello Stato nellasocietà. In questo senso, la competizione è vista come un mezzo per minimizzare il potere infrasociale, laddove lo Stato dovrebbe aiutare la cooperazione sociale volontaria.
I suoi principali volumi pubblicati sonoL'ordine senza piano (1995),Ignoranza e libertà (1999),Individualismo, mercato e storia delle idee (2008) ePotere. La dimensione politica dell'azione umana (2013).
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vuoto o mancante (aiuto) 3ª ed., Soveria Mannelli, Rubbettino Editore, 2025.Parametrotitolo
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