Il comune di Londa occupa la parte sinistra del fiumeSieve ed è delimitato dalMonte Falterona, dal Monte Cucco e dal Monte Massicaia, mentre lo attraversano i torrenti Rincine e Moscia. Il paesaggio è vario e spazia dalla vallata al paesaggio tipico montano. La sua altitudine varia tra i 200 e i 1480m s.l.m. e la sua estensione territoriale è pari a 59 km².Nei pressi del centro storico è stato costruito un lago artificiale utilizzando le acque del torrente Rincine. Tale lago è meta di turisti in concomitanza delle varie manifestazioni.
Ci sono testimonianze di abitazioni etrusche fin dal VI secolo prima di Cristo. LaStele di Londa, oggi conservata nelMuseo Archeologico Nazionale di Firenze anche se collocata temporalmente un secolo più tardi, è una prova di tali insediamenti. Oltre questa testimonianza laciviltà etrusca ci ha lasciato traccia della propria esistenza nei nomi delle frazioni di Londa, un esempio lo troviamo in Rata, Rincine, Vicorati e Vierle. I nomi delle frazioni Bucigna, Caiano, Caspriano e Petroio risalgono invece al III secolo a.C. quando si insediarono nella zona i primi insediamenti Romani.
Durante il medioevo prima i ContiGuidi e poi iBardi controllarono la zona, costruendovi una serie di fortificazioni e torri d'avvistamento le cui tracce sono ancora evidenti nei borghi di Vicorati, Rincine e San Leolino. Nel1375 Londa passa sotto il controllo fiorentino che, come per la vicinaDicomano, promuoverà lo sviluppo della cittadina. Territorio strategico grazie alla sua posizione lungo la via che porta aiterritori casentinesi, l'espansione del centro urbano e delle frazioni sarà destinata ad aumentare sia sotto iMedici che sotto iLorena: al 1446 sono attestati gli statuti dei comuni di Rincine e Fornace, allora principali centri urbani della regione ma oggi frazioni del capoluogo londese[5]. Nel1776, per decisione del granducaPietro Leopoldo, Londa diviene comune e vi prende residenza ilPodestà. L'autonomia del comune di Londa è giunta ai giorni nostri se si eccettua la breve parentesi, a partire dal1835, di aggregazione al comune diDicomano e all'allora vicariato diPontassieve.
Durante il ventennio fascista, Londa finisce sulle prime pagine delle cronache nazionali a seguito dell'uccisione del sindaco fascista Annibale Fontani; già squadrista della prima ora e partecipante allamarcia su Roma, l'omicidio avviene durante i lavori per la nuova strada comunale di Rincine per mano del comunista rincinino Innocenti; le tracce della stele commemorativa apposta dal regime, poi smantellata con la Liberazione, restano in parte visibili ancora oggi. Nel1929 un terremoto apporta notevoli danni alla cittadina, che subisce un altro duro colpo durante l'occupazione nazista dei centri di Londa e Rincine nella seconda guerra mondiale, avvenuta in ragione prossimità allaLinea Gotica. Nonostante la ritirata nazista faccia saltare, tra gli altri, il palazzo comunale e il ponte sul Rincine, il territorio londese eviterà episodi sanguinosi come quello avvenuto nella vicinaVallucciole. Di quel periodo buio, conclusosi solo con la ritirata nazista il 9 settembre 1944, è ricordato il contributo morale e materiale alla causa della Resistenza da parte dell'allora parroco di Londa, don Antonio Giorgi[6].
Storicamente e almeno fino agli anni '40, il territorio di Londa risultava assai popoloso anche nelle frazioni rurali, soprattutto a Rincine e Fornace, poste lungo la via casentinese. A partire dal secondo dopoguerra tuttavia, seguendo un percorso di urbanizzazione comune a tutta la penisola italiana, le campagne si spopolano e lasciano spazio all'attuale configurazione del territorio londese, dove il capoluogo municipale rappresenta l'unico vero centro urbano dotato di servizi essenziali.
«D'azzurro, alcapriolo d'argento, caricato da tre rose di rosso, e attraversato da una banda nebulosa d'oro.[7]»
Lo stemma, approvato con delibera del consiglio comunale, riprende l'arma dei Passerini, ossiad'azzurro, allo scaglione d'argento, caricato di tre rose di rosso, con l'aggiunta di una banda ondata d'oro, attraversante.[8][9]
Tra i principali luoghi di interesse va menzionato ilborgo che anticamente era isolato dalla confluenza dei due torrenti Rincine e Moscia che scorrevano in un letto diverso dall'attuale. Tale borgo prese il nome prima di "Isola" e, solo in un secondo tempo, di "Onda" da cui l'attuale nome del comune. Il nome è ricordato nello stemma da un'onda dorata su sfondo blu.
Pieve di Sant'Elena a Rìncine, ricordata nel1274 e nel1299 tra le chiese dipendenti dalla pieve di San Detole, la chiesa deve il suo titolo ad una tradizione secondo la quale l'imperatrice Elena, madre diCostantino, si ritirò in penitenza in una grotta nei pressi delle piane dell'Aina.
Pieve di San Leolino, piccola pieve di San Leolinoin Montanis è posta a poca distanza dai ruderi, ancora imponenti, del castello che fu dei contiGuidi; secondo la tradizione sorge sul luogo ove nelIV secolo fu martirizzatosan Leolino.
Il comune di Londa è caratterizzato da bassa densità abitativa e grandi zone boscose, tendenza ulteriormente accresciuta con lo spopolamento delle zone rurali negli anni '50 e '60 e il graduale ritorno dei boschi anche in aree tradizionalmente agricole. Questo ha portato all'attuale configurazione del territorio, che appare coperto da grandi aree forestali e per questo molto apprezzato per attività quali le escursioni a piedi, le passeggiate a cavallo e la raccolta dei funghi. Parte del territorio comunale è compreso nelParco Nazionale delle Foreste Casentinesi, monte Falterona e Campigna, di cui è presente un Centro Visite dedicato nei pressi del lago di Londa.
Bovini al pascolo nei boschi di Rincine, frazione di Londa
Oltre ai comuni cinghiali e caprioli, i boschi della zona presentano un'elevata presenza di cervi e alcuni gruppi di lupi, presenti soprattutto nelle zone prossime al monte Massicaia.
Londa è nota per la presenza di un lago, ottenuto dallo sbarramento delle acque del torrente Rincine e costruito nell'ambito dei progetti di regolazione del bacino idrogeologico della Valdisieve negli anni '50[10].
Secondo i dati ISTAT al 31 dicembre 2010 la popolazione straniera residente era di 130 persone. Le nazionalità maggiormente rappresentate in base alla loro percentuale sul totale della popolazione residente erano:
Festa di settembre: l'istituzione di questa festa risale agli anni '60 per far fronte al fenomeno della migrazione verso la città e per promuovere e sostenere, attraverso il turismo, l'economia comunale. La festa ha il suo momento più importante nell'assegnazione della "Pesca d'Argento" che premia il produttore che ha presentato la migliore cassetta contenente tale frutto. Il secondo fine settimana di settembre la festa raggiunge il culmine e, oltre al già citato premio, il turista può assistere a gare gastronomiche, a concerti e ai tradizionali fuochi artificiali.
Il Santo Patrono (8 dicembre, Immacolata Concezione): per celebrare la festa sono previsti concerti di musica classica ed esibizioni di cori, inoltre è previsto un mercatino dell'antiquariato che poi si ripete anche in altre date.
Palio della brocca (prime due settimane di luglio): Intorno all'ormai lontanissimo secolo XIII nelle terre intorno a Firenze dei Guelfi e Ghibellini, si viveva semplicemente, anche se tra povertà, pestilenze e malumori di ogni sorta che sfociavano in continue lotte tra fazioni avverse. Ovviamente questo riguardava la gente comune, il popolo; poiché invece i vari signorotti sparsi qua e là dalle piane ai monti delle varie signorie di area fiorentina, vivevano nell'agio. Ognuno di questi signorotti era sovrano entro i propri confini; e non mancando a quell'epoca la bellicosa tendenza alla supremazia sui vicinanti, si scatenavano spesso tenzoni cruente anche all'interno di una stessa realtà geografica. Le zone del Mugello e dell'Alta Val di Sieve non facevano eccezione; fino a che per dar modo al popolo di pensare meno ai problemi giornalieri, anche se metaforicamente e per un sol giorno si pensò di sfruttare la faziosità a scopo liberatorio e rigenerante, istituendo dei giochi per tutti e che per i quali, tutti si preparavano durante il corso dell'anno. Dal 2003 l'associazione Ludorum Dies ha voluto riprendere questa antica usanza al fine di ritrovare la gioia ludica dei protagonisti di allora. Il Palio della Brocca è una contesa disputata da 8 compagini: Londa che rappresenta il capoluogo, e le sue 8 frazioni, Caiano, Fornace, Petroio, Rata, Rincine, Vicorati e Vierle. Nei giorni di gara, 2 di semifinali e 1 di finale, 4 delle 8 compagini alla volta si cimentano in 6 specialità. Alla fine del Palio la compagine vincente riceve una brocca in ceramica, realizzata da artisti locali, piena di buon Vino.
«Scudo con sfondo azzurro conarchipenzolo a "V" rovesciato di colore argento, sormontato da tre rosette rosse attraversato da una banda a forma di onda di colore giallo.»
^ Stefano Cavagna,Il Parco nazionale delle foreste casentinesi. Dove gli alberi toccano il cielo, Giunti, 2003, p. 27.