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Lingue gallo-italiche

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Lingue gallo-italiche
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FilogenesiLingue indoeuropee
 Lingue italiche
  Lingua latina
   Lingue romanze
    Lingue italo-occidentali
     Lingue gallo-/italo-romanze
      Lingue gallo-italiche
Codici di classificazione
ISO 639-2roa
Linguist Listgait (EN) elat-cis (EN)
Glottologgall1279 (EN)
Estensione delle lingue gallo-italiche, escludendo la lingua veneta.
Manuale
Estensione delle lingue gallo-italiche, includendo anche la lingua veneta

Lelingue gallo-italiche[1] (più semplicementegallo-italico[2] o anchedialetti gallo-italici, nell'ambito di studio dellasociolinguistica e delladialettologia italiane),[3] costituiscono unafamiglia linguistica caratterizzata da elementi di transizione tra il sistemagallo-romanzo e quelloitalo-romanzo.[2][4][5][6][7]

La collocazione del gallo-italico nei due sistemi superiori può quindi variare nei diversi campi di studio, in quanto talvolta considerato nell'ambito dellelingue gallo-romanze e talvolta invece in quello dellelingue italo-romanze.[8]

Il terminegallo-italico fu introdotto per la prima volta da Ottavio Mazzoni-Toselli nel 1831, ma la sua diffusione fu dovuta aBernardino Biondelli, che lo riprese nel suoSaggio sui dialetti gallo-italici del 1853; poi daGraziadio Isaia Ascoli, che lo utilizzò in un suo contributo sull’Italia dialettale per l’Enciclopedia Britannica del 1880, in seguito pubblicato anche sull’Archivio glottologico italiano del 1882;[9] infine daGiovan Battista Pellegrini nellaCarta dei Dialetti d'Italia del 1977.[10]

Idialetti di questa famiglia, figli dellatino volgare parlato nell'Italia settentrionale inepoca romana, sarebbero caratterizzati da unsubstratoceltico (gallo-cisalpino) e da unsuperstratogermanico (in massima partelongobardo), anche se possono presentarsi altri influssi (ad esempioligure oretico).[11]

Tra il XIII e il XV secolo diedero vita ad unalingua letteraria comune, all'epoca conosciuta comelombarda, prima dell'affermarsi della modernalingua italiana,[12] indiglossia con la quale continueranno ad essere parlate.[13]

Storia

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Secondo lateoria ottocentesca del sostrato – che risale aCarlo Cattaneo, ma che fu in seguito ripresa anche daBernardino Biondelli eGraziadio Isaia Ascoli – le caratteristiche contemporanee deidialetti romanzi di tipo gallo-italico si spiegano con le vicende storiche dei territori in cui si sono sviluppati.[11]

Durante i secoli precedenti laromanizzazione, l'Italia settentrionale era abitata da diversi popoli, tra cui iLiguri e iVeneti, ma anche dagliEtruschi, presenti inPianura Padana dalla fase più arcaica dellacultura villanoviana; questi ultimi fondarono la città diBologna e diffusero l'utilizzo della scrittura.

Successivamente, a partire dal V secolo a.C., l'area vide la penetrazione da nord delleAlpi di tribùgalliche, dilingua celtica: tali popoli fondarono diverse città, comeMilano, ed estesero la loro presenza fino all'Adriatico; lalingua gallica parlata a sud delle Alpi in questo periodo prenderà il nome digallico cisalpino.

Il loro sviluppo venne fermato dall'espansione romana a partire dal III secolo a.C.: dopo secoli di lotte, nel 194 a.C. l'intera regione divenne unaprovincia romana con il nome diGallia Cisalpina (ossia "regione dei Galli", nome usato dai romani per indicare iCelti, "da questo lato delle Alpi").

Nel corso degli anni, la cultura e la lingua deiRomani, illatino, si sovrapposero e finirono per sostituire quelle precedenti, così come più tardi nellaGallia transalpina; tanto che nel 42 a.C. la provincia della Gallia Cisalpina fu infine abolita e l'Italia romana venne a inglobare tutti i territori a sud delle Alpi.

La lingua parlata non perse comunque ogni traccia di quelle precedenti, portando alla formazione di unvolgare locale con tracce fonetiche e lessicali di vari substrati (soprattuttogallico, ma anchevenetico,ligure,retico,etrusco),[11] conservando così i legami della regione con la Gallia transalpina, e parlandosi quindi di un'unica ampiapopolazione gallo-romana, che sopravvivrà all'Impero; come scriveGiovan Battista Pellegrini nel saggioIl cisalpino e il retoromanzo (1993):[14]

«L'Italia settentrionale nei secoli deltardo impero ed in quelli successivi sino al 1000 (forse anche dopo) risulta strettamente collegata con laGallia sul piano politico e linguistico; si può parlare senza tema di errore di un'ampia 'Galloromania' che include non soltanto laRezia ma anche laCisalpina con buona parte delVeneto

(Giovan Battista Pellegrini)

Dopo la caduta dell'Impero d'Occidente, il Nord Italia fu conquistato dagliOstrogoti, che diedero vita all'omonimo regno, la cui capitale fu primaRavenna e, dopo il 540,Pavia; nel 568 iLongobardi, un altropopolo germanico, entrarono nel Nord Italia attraverso ilFriuli e fondarono un proprioregno duraturo, con capitale ancoraPavia.

Dopo le prime difficoltà, le relazioni tra i dominatori Longobardi e la popolazione gallo-romana migliorarono, e la lingua e la cultura longobarda si assimilarono con quella preesistente, come è evidente dai numerosi nomi, parole e leggi affermatisi in quel periodo; il regno longobardo terminò nel 774, quando il re deiFranchiCarlo Magnoconquistò Pavia ed annesse il Regno Longobardo all'Impero carolingio, cambiandone il nome inRegno d'Italia.

Ciononostante, la porzione superiore del Regno longobardo, dettaLangobardia Maior, in contrapposizione allaLangobardia Minor incentrata nel Sud Italia, lascerà in eredità il proprio nome (Lombardia) a tutta l'area, che sarà ancora utilizzato per indicare l'Italia settentrionale[15], poi ridotta a quella nord-occidentale[16], fino alla fine dell'età moderna[17]: l'identità linguistica di questa regione resterà quindi visibile anche nei secoli delBasso Medioevo, quando - a partire dal XII-XIII secolo, con la diffusione delle pubblicazioni involgare - si sviluppò una lingua letteraria comune a tutta l'Italia settentrionale, all'epoca conosciuta comelingua lombarda (oggi indicata invece comekoinè padana, o anchelombardo-veneta oalto-italiana)[12].

«Fu già da molti osservato che durante i primi due secoli della nostra letteratura allato alla lingua del centro d'Italia [...] esisteva nel settentrione d'Italia una specie d'idioma letterario, il quale sebbene in certe parti tenesse or dell'uno or dell'altro dialetto, secondo la patria dello scrittore, aveva però molti caratteri comuni. Era un parlare non privo di coltura, con non poche reminiscenze latine, con gran numero di quelle eleganze che non erano né toscane né provenzali né francesi esclusivamente, ma proprie di tutti gl'idiomi neolatini, che nel medio evo pervennero a letterario sviluppo. Se le condizioni letterarie e politiche le fossero state propizie, una tal lingua scritta si sarebbe fissata nel settentrione dell'Italia e sarebbe diventata un nuovo idioma romanzo, molto affine all'italiano, ma pure distinto da esso [...]. Per buona ventura dell'Italia tali condizioni mancarono; cosicché fra breve quest'ombra di lingua letteraria, speciale al settentrione, sparì, ed i dialetti si restrinsero nei limiti loro naturali»

(Adolfo Mussafia,Monumenti antichi di dialetti italiani, 1864, pag.229)

Lakoinè lombarda sopravvisse fino al XV secolo, quando iniziò ad affermarsi lanorma toscana, che porterà progressivamente all'adozione dellalingua italiana moderna comelingua tetto (ossia come lingua scritta comune, a livello letterario e formale) anche di tutta la regione alto-italiana; solo successivamente all'Unità d'Italia, però, l'italiano standard diverrà una lingua diffusamente parlata, affiancando - e spesso sostituendo - le lingue gallo-italiche nell'uso comune.

L'origine del galloitalico inBasilicata eCilento è associato a varie popolazioni medievali: alla presenzalongobarda tra i secoli VII e XI, i quali fondarono il floridoPrincipato di Salerno; ai signorinormanni, che dominarono dal secolo XI al XII; infine al regnoangioino, a cominciare dal XIII secolo. Assieme a tali popoli giunsero inoltre nel meridione signori feudali originari dell'Italia settentrionale. In particolare laContea di Policastro, al confine tra Cilento e Basilicata, in epoca normanna fu dominio deiMarchesi di Monferrato.[18][19]

Il gallo-italico è stato quindi parlato negli ultimi secoli sempre più indiglossia con l'italiano (situazione che indica l'alternanza di due o più lingue/dialetti diregistro diverso nello stesso gruppo di parlanti)[13]; durante quest'ultimo periodo le varietà gallo-italiche hanno assorbito, in misura diversa, elementifonologici,morfologici elessicali ditipo toscano (processo definito appunto ditoscanizzazione[20]), allontanandole parzialmente dalle altre lingue gallo-romanze e dando luogo alla situazione odierna[21].

Nel 1853 il linguistaBernardino Biondelli ha realizzato il primo studiodialettologico sistematico su questafamiglia linguistica, il notoSaggio sui dialetti gallo-italici, nel quale ha ripartito il gallo-italico in tre varietà principali, a loro volta suddivise in diversi gruppi edialetti, indagandone la storia e le caratteristiche salienti:lombardo,emiliano (comprendente anche ilromagnolo) epedemontano (oggi dettopiemontese), non includendo però nella sua definizione di gallo-italico non solo ilveneto, ma nemmeno illigure[3]; le definizioni e le analisi del Saggio sono state alla base di numerose opere successive.

Diffusione

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Rappresentazione delle lingue e dei dialetti d'Italia incluse le minoranze linguistiche. Le lingue gallo-italiche sono marcate in diversi toni di verde.

Le lingue gallo-italiche sono principalmente diffuse nell'Italia settentrionale (Emilia-Romagna,Liguria,Lombardia ePiemonte), ma raggiungono anche il nord delleMarche (quasi tutta laprovincia di Pesaro e Urbino e in parte laprovincia di Ancona)[11] e dellaToscana (laprovincia di Massa-Carrara eccetto l'area massese, alcune frazioni dellaMontagna Pistoiese, la cosiddettaRomagna toscana e l'estremità nord-orientale dellaprovincia di Arezzo).[22][23][24]Isole linguistichealloglotte sono presenti inItalia meridionale e nelleIsole, con idialetti gallo-italici di Basilicata,Cilento[25] edi Sicilia, e unavarietà ligure parlata inSardegna; al di fuori dei confini italiani si estendono inSvizzera (Canton Ticino eGrigioni italiano), aSan Marino e aMonaco.

Tra lelingue regionali italiane sono quelle più in pericolo, poiché nelle principali città del loro areale (Milano,Torino,Genova,Bologna) sono adoperate prevalentemente dagli anziani.

La classificazione delveneto come lingua gallo-italica non è accettata da tutti i linguisti; se siti comeEthnologue eGlottolog lo classificano tuttora come lingua gallo-italica,[26][27] laTreccani in articoli recenti esclude il veneto dalla lingue gallo-italiche, perché «i dialetti veneti si distinguono nettamente dai dialetti gallo-italici.»[28][29]

Fonologia

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Nonostante la ricca articolazione linguistica, sono presenti nelle lingue gallo-italiche caratteri di unitarietà[30]

Caratteristiche comuni nei dialetti gallo-italici, molte delle quali li accomunano algallo-romanzo, sono:[11][31]

Caratteristiche che furono invece proprie dei dialetti gallo-romanzi dell'Italia settentrionale in epoca medievale, ma retrocessi rapidamente nel gallo-italico e sopravvissuti fino ad oggi solo in alcune varietà alpine isolate, sono:[35][36]

Varietà

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Segnale bilingue in italiano e in gallo-italico del comune diSan Fratello,provincia di Messina

All'interno del gallo-italico possiamo riconoscere dei sistemi più ristretti e omogenei (tra parentesi i relativi codiciISO 639-3):

Classificazione

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Diagramma riassuntivo della classificazione dellelingue romanze, nel quale il gallo-italico è rappresentato contemporaneamente sia nel grupporomanzo occidentale, insieme al gallo-romanzo, sia nel gruppo tradizionale dell'italo-romanzo.

Il gallo-italico costituisce un'area di transizione tra caratteristiche proprie dellelingue gallo-romanze e di quelleitalo-romanze, dovuta alla storia specifica del territorio[44][45], come trattato nellasezione storica; per tale ragione, nei diversi ambiti di studio (linguistica storica,linguistica descrittiva,sociolinguistica, ecc) lo si può trovare alternativamente considerato in entrambe le famiglie.[46]

Per via delle sue caratteristichemorfologiche efilogenetiche, dovute in massima parte al comune substrato, è associato tanto alla famiglia delle lingue gallo-romanze, quanto al più ampiogruppo romanzo occidentale, laddove il confine di quest'ultimo viene stabilito sullalinea Massa-Senigallia[44][45][47][48][49][50].

In altri casi, per ragioni di natura prevalentementesociolinguistica, viene collegato alla famiglia delle lingue italo-romanze, in considerazione soprattutto della convivenza con l'italiano qualelingua tetto e della situazione di conseguentediglossia con esso protrattasi negli ultimi secoli[36][51][52][53].

Classificazione gallo-romanza

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Nell'Atlante delle lingue del mondo in pericolo, nell'edizione del 2010 redatta dall'UNESCO, le varietà gallo-italiche (piemontese,ligure,lombardo edemiliano-romagnolo) sono indicate come parte delle lingue gallo-romanze al di fuori dellelingue d'oïl, insieme afrancoprovenzale eveneto[54]; allo stesso modo, la classificazione proposta nelRed book on endangered languages, pubblicato sempre dall'UNESCO nel 1993, inseriva le lingue gallo-italiche all'interno del gruppo gallo-romanzo, assieme a francese, francoprovenzale e veneto (tuttelingue romanze occidentali)[55]:

La classificazione diEthnologue (compendio di lingue pubblicato dalSIL International) inserisce attualmente le lingue gallo-italiche, tra le quali è incluso il veneto, nel gruppo gallo-romanzo, assieme al gallo-retico, che a sua volta riunisce le lingue d'oïl (francese e francoprovenzale) e quelle reto-romanze[56]:

Allo stesso modo, l'Istituto dell'Enciclopedia Italiana Treccani include il gallo-italico nelle definizioni digalloromanzo (all'interno del suo dizionario)[44] e didialetti galloromanzi (nella voce dell'enciclopedica)[45].

Altri linguisti, del passato e del presente, hanno proposto dei sistemi di classificazione che prevedono l'apparentamento delle lingue gallo-italiche al galloromanzo:Pierre Bec, linguista francese eoccitanista, parla direttamente digalloromanzo d'Italia o cisalpino[57];Max Pfister dell'Università della Saarland è sulla stessa lunghezza d'onda[58]; anche un recente studiodialettometrico ha dato ulteriore sostegno a questa posizione[59]

Molte di queste considerazioni sono state espresse nel Convegno internazionale di studi, svoltosi a Trento il 21-23 ottobre 1993 e intitolatoItalia Settentrionale: crocevia di idiomi romanzi[60]; queste tengono anche conto dell'esistenza, nei secoli precedenti alCinquecento, dellakoinè lombardo-veneta (all'epoca citata comelombardo[12]), una lingua letteraria comune che arrivò a un certo grado di assestamento, prima di retrocedere di fronte al toscano[61].

Classificazione italo-romanza

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La classificazione più comunemente oggetto di insegnamento nei maggiori atenei italiani divide gli idiomi parlati in Italia nei gruppi retoromanzo, italoromanzo e sardo.[46]

La prima suddivisione del sistema italoromanzo proposta fu daGiovan Battista Pellegrini nei gruppi alto-italiano, toscano e centromeridionale (esclusi i gruppi retoromanzo e sardo, solo in seguito considerati autonomi)[62]; una classificazione più recente distingue però i gruppi gallo-italico, veneto (ancora a volte chiamati nel loro insieme come alto-italiani), toscano, mediano, meridionale e meridionale estremo[63]:

Tra i linguisti che hanno incluso i dialetti gallo-italici tra i dialetti italoromanzi, si ricorda il linguistaGerhard Rohlfs[64] che, nella suaGrammatica storica della lingua italiana e dei suoi dialetti, include nella sua analisi tutti i dialetti settentrionali italiani (piemontesi, liguri, lombardi, emiliano-romagnoli e veneti, incluso il dialetto lombardo parlato in Svizzera) da lui considerati dialetti italo-romanzi, nel mentre esclude dalla trattazione illadino e ilfriulano (lingue retoromanze).[65]

Secondo il dialettologoFiorenzo Toso, i caratteri che il gallo-italico condivideva con le lingue gallo-romanze sono ancora presenti nel primo solo residualmente (come il plurale in-s e la conservazione dei nessi consonantici); sarebbe quindi proprio la scomparsa di questi fenomeni a fissare in maniera ormai consolidata il confine tra gallo-romanzo e italo-romanzo sulleAlpi occidentali.[36]

Comparazione della frase: "Chiude sempre la finestra prima di cenare."

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Italiano(Ella) chiude sempre la finestra prima di cenare.
Latino(Illa) Claudit semper fenestram antequam cenet.
AquilanoEssa dde sera chiue sempre la fenestra prima de cenà.
Bresciano (lombardo orientale)(Lé) La sèra semper sö la finèstra enacc de senà.
Milanese (lombardo occidentale)(Lee) La sara semper su la fenestra innanz de disnà.
Ticinese (lombardo alpino)(Lee) La sara ades la fenestra inanz de disnà.
Piacentino (emiliano)Le la sära sëimpar sö/sü la finestra prima da snä
Bolognese (emiliano)(Lî) la sèra sänper la fnèstra prémma ed dṡnèr.
Cesenate (romagnolo)(Lî) la ciöd sèmpar la fnèstra prèmma d' z'nèr.
Riminese (romagnolo)(Léa) la ciùd sémpre la fnèstra prèima ad z'né.
Pesarese (gallo-piceno)Lìa la chiód sénpre la fnèstra préma d' ć'nè.
Fanese (gallo-piceno)Lìa chìud sèmper la fnestra prima d' c'né.
Senigalliese (gallo-piceno)Lia chiud sèmpr la fnestra prima d' c'nà.
Anconetano (gallo-piceno/mediano)Lia chiude sèmpre la finestra prima da cenà.
Piemontese(Chila) a sara tavòta la fnestra dnans ëd fé sin-a.
Canavesano (piemontese)(Chilà) a sera tavòta la fnestra dvant ëd far sèina.
Alto monferrino (piemontese)(Chila) a sèra dë long ra fnestra anans ëd fé sèin-na
CarrarinoLê al sèr(e) sènpr la fnestra(paravento) prima d' zena.
MasseseLe' al sère/chiode sènpre la fnesc'tra(paravento) prima de c'nare.
LigureLê a særa de lóngo o barcón primma de çenn-a.
Tabarchino (dialetto ligure dellaSardegna)Lé a sère fissu u barcun primma de çenò.
RomancioElla clauda/serra adina la fanestra avant ch'ella tschainia.
Noneso (ladino)(Ela) la sera semper la fenestra inant zenar.
Solandro (ladino)La sèra sempro (sèmper) la fenèstra prima (danànt) da cenàr.
FriulanoJê e siere simpri il barcon prin di cenâ.
Veneto(Eła) ła sèra/ła sara senpre el balcón vanti çenar.
Trentino(Éla) la sèra sèmper/sémpre giò/zo la fenèstra prima de cenar/zenar.
Istrioto rovigneseGila insiera senpro el balcon preîma da senà.
SicilianoIḍḍa chiùi sempri la finestra anti ca mancia â sira.
NapoletanoEssa abbarrechée sempe 'a fenesta primma ca cene.
SalentinoIddhra chiute sèmpre la fenéscia prìma cu mangia te sira.
Montalbano EliconaIlla 'nchiùri sempri a finesthra anzi che mangia a sera
Fiorentino (toscano)Lei la chiude sempre la finestra prima di cenà.
CorsoElla chjudi sempri a finestra primma di cenà.
TifernateLî chjåd sènpre la fneštra prèma d'cenè (zenè).
PeruginoLia chiud sempre la fnestra prima d' cenè.
SardoIssa serrat semper sa bentana in antis de chenare.

Note

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  1. ^Le lingue gallo-italiche sono spesso dette anche "alto-italiane" o "cisalpine", secondo il termine usato daG. B. Pellegrini fin dal 1973.
  2. ^abGalloitàlico, inTreccani.it –Vocabolario Treccani on line, Roma, Istituto dell'Enciclopedia Italiana.URL consultato il 23 ottobre 2022.
  3. ^abBernardino BiondelliSaggio sui dialetti gallo-italici
  4. ^ Adam Ledgeway e Martin Maiden,The Oxford Guide to the Romance Languages, Oxford University, 2016, p. 66,ISBN 9780199677108.
    «There is a large zone in the centre of the Romània where alla major language groups (except Romanian) are directly in contatct. […] This contact zone is characterized by numerous transitions and continuities. Gascon and Catalan form a transition between Ibero- and Gallo-Romance; Francoprovençal functions as a mediator between northern and southern Gallo-Romance; and the three dialect groups of Raeto-Romance constitute the transitional area between Gallo-Romance and Italo-Romance, especially the northern Italian dialects which are best grouped under the label 'Gallo-Italic'»
  5. ^Carlo Tagliavini,Le origini delle lingue neolatine, 6ª ed., Patron, 1972,ISBN 978-8855504652.
    «fra l'italoromanzo ed il galloromanzo abbiamo il gruppo dei dialetti galloitalici, i quali […] formano un ponte fra l'italoromanzo ed il galloromanzo ed anzi, per certe notevoli caratteristiche, concordano forse più con quest'ultimo»
  6. ^ Marcello Barbato,La classificazione delle lingue romanze, inLe lingue romanze: Profilo storico-comparativo, Editori Laterza, 2017, p. 168,ISBN 978-88-581-2848-0.
    «Il dalmatico fa da ponte tra il balcanoromanzo e l'italoromanzo, il galloitalico e il "ladino" tra questo e il galloromanzo, il catalano tra il gallo- e l'iberoromanzo»
  7. ^ Lissander Brasca,4. Mixing methods in linguistic classification, inContested Languages: The hidden multilingualism of Europe, John Benjamins, 2021, pp. 66-67,ISBN 9789027260383.
    «According to the pro-Italo- tradition, Gallo-"Italic" would be genetically Gallo-Romance, but a structural-linguistic convergence has take place over the centuries, such that the ancient Gallo-"Italic" became so highly Tuscanised that, in these scholars' opinion, the classification as "Italo-Romance", or even "Italian dialects", seems more suitable for the modern geolects of Northern Italy. […] Wartburg (1967) is the only pro-Italo- study that proposed a classification for Gallo-"Italic" formally based on exclusively structural-linguistic criteria, without apparent recourse to socio-political arguments. Here Gallo-"Italic" seems to be considered Gallo-Romance in terms of genetic development, but would have then "become Italian" due to a structural convergence beginning in the Middle Ages»
  8. ^Si veda a tal proposito la sezioneClassificazione.
  9. ^Claudio Marazzini,Storia della linguistica italiana, inEnciclopedia dell'italiano, Roma, Istituto dell'Enciclopedia Italiana, 2011.URL consultato il 24 ottobre 2022.
  10. ^Lares, vol. 45, n. 3, Luglio-Settembre 1979, pp. 438-440.
    «Carta dei Dialetti d'ltalia di Giovan Battista Pellegrini («Profilo dei dialetti italiani» a cura diManlio Cortelazzo), Pisa, Pacini 1977 (Consiglio Nazionale delle Ricerche Centro di Studio per la Dialettologia Italiana, 5), pp. 68 e carta allegata.

    La carta è stata presentata al XIII Convegno della Associazione Italiana di Cartografa, tenutosi nella terza decade dell'ottobre 1977, nella sede dell'Istituto Geografco Militare. In essa sono distinte, con altrettanti colori: 14 aree (sistemi) dialettali:franco provenzale (con due varietà);provenzale;gallo-italico (con quattro varietà);veneto;ladino (con due varietà);friulano (con tre varietà);tedesco (con quattro varietà);sloveno (con sette varietà);toscano (con sei varietà);mediano (con quattro varietà);meridionale intermedio (con quattro varietà);meridionale estremo (con tre varietà);logudonese campidanese (centro-sud sardo);sassarese-gallurese (nord sardo; con quattro varietà).»
  11. ^abcdeBernardino BiondelliSaggio sui dialetti gallo-italici, pp. XIX-XXVI
  12. ^abcGlauco Sanga,La lingua lombarda. Dalla koinè alto-italiana delle Origini alla lingua cortegiana, 1990. In: Sanga, Glauco (a c. di),Koinè in Italia dalle origini al Cinquecento, Bergamo, Lubrina: 79-163, pp. 146-147.
  13. ^ab Silvia Dal Negro,Bilinguismo e diglossia, inEnciclopedia dell'italiano, Roma, Istituto dell'Enciclopedia Italiana, 2010.URL consultato il 24 ottobre 2022.
  14. ^Giovan Battista Pellegrini, Il cisalpino e il retoromanzo
  15. ^ Gian Lodovico Bertolini,Sulla permanenza del significato estensivo del nome di Lombardia, inBollettino della Società geografica italiana, XXXVII, Roma, 1903, pp. 345-349.
  16. ^ Vincenzo Maria Coronelli,Lombardia, ch' abbracia gli stati de' duchi di Savoja, Mantova, Parma e Modona, e del Milanese, 1706.
  17. ^A partire dal XIX secolo il termineLombardia si è infine a ridotto ad indicare la sola sezione occidentale delRegno Lombardo-Veneto austriaco, facente capo all'amministrazione di Milano, da cui il nome dellaodierna regione amministrativa.
  18. ^Gerhard Rohlfs, Studi linguistici sulla Lucania e sul Cilento, Galatina, Congedo 1988.12.
  19. ^Nicola De Blasi, L'italiano in Basilicata: una storia della lingua dal Medioevo a oggi.
  20. ^toscaniżżazióne in Vocabolario - Treccani, sutreccani.it.URL consultato il 24 ottobre 2022.
  21. ^Bernardino Biondelli, Saggio sui dialetti gallo-italici
  22. ^ab Silvia Calamai,Toscani, dialetti, inTreccani.it – Enciclopedie on line, Enciclopedia dell'Italiano (2011), Roma, Istituto dell'Enciclopedia Italiana.
  23. ^ab Michele Loporcaro,Profilo dei dialetti italiani, Editore Laterza, 2009, pp. 11-16,ISBN 9788859300069.
  24. ^abLuciano Giannelli, 1988. Aree linguistiche VI. Emilia Romagna. LRL 4: 594·606.
  25. ^abGerhard Rohlfs, Studi linguistici sulla Lucania e sul Cilento, Galatina, Congedo 1988..
  26. ^(EN)Venetian, suEthnologue.URL consultato il 4 febbraio 2020.
  27. ^Glottolog 4.1 - Venetian, suglottolog.org.URL consultato il 4 febbraio 2020.
  28. ^ Flavia Ursini,Dialetti veneti, inDialetti veneti,Enciclopedia dell'italiano, Enciclopedia dell'Italiano, Roma, Istituto dell'Enciclopedia Italiana, 2011.
    «Nonostante sia difficile tracciare confini entro l’area neolatina, le varietà linguistiche venete hanno una loro individualità: nel panorama dialettale dell’Italia settentrionale i dialetti veneti si distinguono nettamente dai dialetti gallo-italici (piemontese, ligure, lombardo). L’attuale situazione di autonomia e differenziazione interna dipende da un lungo itinerario storico, le cui vicende sono solo in parte ricostruibili con sicurezza.»
  29. ^Fiorenzo Toso,Comunità gallo-italica, inEnciclopedia dell'italiano, Roma, Istituto dell'Enciclopedia Italiana, 2010.
  30. ^The Oxford guide to the Romance languages, Adam Ledgeway, Martin Maiden (a cura di), OUP Oxford, Oxford, 2016, pag. 202
  31. ^ab Michele Loporcaro,Profilo linguistico dei dialetti italiani, pp. Pag. 84-93.
  32. ^NavigAIS - AIS Navigator, sunavigais-web.pd.istc.cnr.it.URL consultato il 4 gennaio 2023.
  33. ^ Michele Loparcaro,Profilo linguistico dei dialetti italiani., pp. 90-91.
  34. ^ Michele Loporcaro,Profilo linguistico dei dialetti italiani., pp. 88-89,.
  35. ^lombardi, dialetti, inEnciclopedia dell'italiano, Roma, Istituto dell'Enciclopedia Italiana, 2010-2011.
  36. ^abcconfine linguistico in "Enciclopedia dell'Italiano", sutreccani.it.URL consultato il 23 ottobre 2022.
  37. ^Mair Parry,Parluma 'd Còiri. Sociolinguistica e grammatica del dialetto di Cairo Montenotte., p. Pag. 295.
  38. ^Saggio sui dialetti gallo-italici, Bernardino Biondelli, pag.474
  39. ^Marco Giolitto, Pratiche linguistiche e rappresentazioni della comunità piemontese d'Argentina, Education et Sociétés Plurilingues nº 9 - Dicembre 2000
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  41. ^Dialetti romagnoli. Seconda edizione aggiornata, Daniele Vitali - Davide Pioggia, Pazzini Editore, Verrucchio (RN), 2016
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  43. ^Come riportato inEthnologue.
  44. ^abcgalloromanzo in Vocabolario - Treccani, sutreccani.it.URL consultato il 24 ottobre 2022.
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  53. ^Gerhard Rohlfs: “Grammatica storica della lingua italiana e dei suoi dialetti”, edizione del 1969 in lingua italiana
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  61. ^Koiné in Italia dalle Origini al Cinquecento - Atti del Convegno di Milano e Pavia, 25-26 settembre 1987 - a cura di Glauco Sanga, Bergamo, Pierluigi Lubrina Editore, 1990
  62. ^G. B. Pellegrini,La Carta dei Dialetti d'Italia
  63. ^Carla Marcato Dialetto, Dialetti e Italiano
  64. ^da Treccani - Enciclopedia dell’italiano: “Rohlfs, Gerhard. - Glottologo e filologo (Berlino 1892 - Tubinga 1986). Profondo conoscitore e indagatore della situazione dialettale italiana, a lui si deve la sintesi di grammatica storica della lingua italiana e dei dialetti italoromanzi a tutt'oggi più vasta e valida (Historische Grammatik der italienischen Sprache und ihre Mundarten, 3 voll., 1949-54; trad. it. 1966-69)”
  65. ^Gerhard Rohlfs,Grammatica storica della lingua italiana e dei suoi dialetti, 1969.Nella prefazione alla edizione in lingua italiana (anno 1969), alla nota 1, si legge: “La Sardegna resta fuori dalla cornice di questa grammatica, come pure i dialetti del Friuli e delle Dolomiti, appartenenti al gruppo del ladino. Del pari non si sono trattati i dialetti provenzali e franco-provenzali del Piemonte occidentale.”

Bibliografia

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Voci correlate

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V · D · M
Lingue romanze
Lingue d'origineLatino classico ·Latino volgare ·Latino medievale
Lingua sardaSardo campidanese ·Sardo logudorese
Lingue romanze
italo-occidentali
Lingue
gallo-iberiche
Lingue
galloromanze
ArpitanoFaetano-cellese ·Francoprovenzale
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Lingue d'oïl‎Francese (Francese antico ·Francese medio) ·Normanno (Anglo-normanno) ·Piccardo ·Vallone
Lingue retoromanzeFriulano ·Ladino ·Romancio
Lingue occitano-romanzeCatalano ·Occitano
Lingue
ibero-romanze
Lingue iberiche occidentali
Lingue asturiano-leonesiAsturiano ·Cantabrico ·Estremegno ·Leonese ·Mirandese
Lingue castiglianeSpagnolo (Spagnolo medievale) ·Spagnolo amazzonico
Lingue galiziano-portoghesiGaliziano ·Minderico ·Portoghese ·Xálimego
Lingue pirenaico-mozarabicheAragonese ·Mozarabico ·Navarro-aragonese
Lingue
italo-dalmate
Lingue italo-romanzeCorso ·Gallurese ·Italiano ·Napoletano ·Sassarese ·Siciliano
Lingue dalmato-romanzeDalmatico ·Istrioto
VenetoCipilegno ·Talian ·Veneto
Lingue romanze
orientali
Arumeno ·Rumeno ·Meglenorumeno ·Istrorumeno
Lingue francheLingua franca mediterranea/Sabir
Lingue giudeo-romanzeGiudeo-aragonese ·Giudeo-catalano ·Giudeo-francese ·Giudeo-italiano ·Giudeo-latino ·Giudeo-portoghese ·Giudeo-provenzale ·Giudeo-spagnolo
Classificazione incertaRomanzo africano ·Romanzo britannico ·Romanzo mosellano ·Romanzo pannonico
lingua estinta (nessun sopravvissuto tra i parlanti nativi e nessuno tra i discendenti)
V · D · M
Italia (bandiera)Lingue e dialetti d'Italia
Legislazione italiana a tutela delle minoranze linguistiche
Gruppo galloitalico
PiemonteseAlessandrino ·Astigiano ·Biellese ·Cairese ·Canavesano ·Cuneese ·Langarolo ·Monregalese ·Novarese Occidentale ·Valsesiano ·Vercellese
LigureFinalese ·Intemelio (Brigasco) ·Novese ·Savonese ·Spezzino ·Tabarchino
EmilianoBasso mantovano (Guastallese) ·Bolognese ·Carrarese ·Ferrarese (Comacchiese) ·Lunigianese ·Mantovano ·Modenese (Carpigiano ·Mirandolese ·Frignanese) ·Parmigiano ·Piacentino (Bobbiese) ·Reggiano
LombardoOccidentale (Milanese ·Comasco ·Lodigiano ·Varesotto ·Brianzolo ·Novarese ·Lecchese ·Monzese ·Lomellino) ·Orientale (Bergamasco ·Bresciano ·Cremonese ·Cremasco ·Alto mantovano) ·Alpino
AltriRomagnolo ·Gallo-piceno (Senigalliese) ·Gallo-italico di Sicilia ·Gallo-italico di Basilicata · Dialetti liguri-piemontesi (Altarese) · Dialetti lombardo-emiliani (Tortonese ·Pavese ·Oltrepadano)
VenetoBisiacco ·Centrale ·Coloniale (Goriziano ·Pordenonese ·Triestino ·Udinese) ·Gradese ·Settentrionale(Lamonese ·Primierotto) ·Veneziano (Chioggiotto) ·Veronese ·Pavano
Lingua italiana
edialetti toscani
Italiano regionale (meridionale ·settentrionale ·siciliano ·sardo) ·Italiano popolare ·Biturgense ·Gallurese ·Lucchese(Viareggino) ·Massese ·Sassarese ·Versiliese ·Capraiese
Gruppo mediano
UmbroPerugino ·Tifernate ·Viterbese
Marchigiano centraleAnconitano ·Jesino ·Osimano
AltriLaziale centro-settentrionale (Alatrense ·Marinese) ·Romanesco ·Sabino (Aquilano)
Gruppo meridionale intermedio
AbruzzeseAbruzzese orientale (Teramano) ·Marchigiano meridionale (Ascolano) ·Teatino
CampanoBeneventano ·Cilentano ·Irpino (Arianese) ·Laziale meridionale (Sorano) ·Napoletano
PuglieseAndriese ·Barese ·Foggiano ·Lucerino
LucanoArea appenninica lucana ·Area apulo-lucana ·Area Lausberg (Marateota) ·Metapontino
AltriMolisano
Gruppo meridionale estremo
SicilianoOccidentale (Palermitano ·Agrigentino (Bivonese) ·Pelagio) ·Pantesco ·Centrale ·Orientale (Catanese) ·Sudorientale ·Messinese ·Eoliano ·Reggino
AltriSalentino (Brindisino ·Leccese) ·Cilentano meridionale ·Cosentino ·Catanzarese
SardoCampidanese (Cagliaritano) ·Logudorese
Gruppo retoromanzo
LadinoBadioto ·Gardenese ·Fassano ·Livinallese ·Ampezzano ·Noneso ·Solandro ·Cadorino
FriulanoOccidentale ·Centro-orientale (Orientale) ·Carnico ·Tergestino ·Muglisano
Altrelingue romanzeDialetti apulo-salentini (Tarantino) · Dialetti ladino-veneti (Agordino ·Zoldano) · Dialetti lombardo-veneti (Trentino (Pinetano)) ·Francese (francese valdostano) ·Francoprovenzale (Faetano ·Valdostano) ·Occitano (Guardiolo ·Vivaro-alpino) ·Catalano algherese ·Lingue giudeo-italiane (Giudeo-piemontese ·Bagitto)
Lingua tedescaWalser ·Bavarese (Cimbro ·Mocheno ·Sappadino ·Saurano ·Sudtirolese ·Timavese)
Lingue slaveSloveno (Resiano ·Po nasen) ·Croato molisano
Altrelingue indoeuropeeAlbanese d'Italia ·Dialetti greco-italioti (Grecanico ·Grico) ·Romanì (Romaniska)
Lingue dei segniLingua dei segni italiana
Lingued'immigrazione recenteAlbanese ·Arabo ·Bengalese ·Cinese ·Inglese ·Polacco ·Serbocroato ·Spagnolo ·Rumeno ·Russo ·Ucraino
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