Lalibertà economica è la libertà di produrre, scambiare e consumare ogni prodotto o servizio richiesto, senza l'uso della forza e della coercizione, e senza l'intervento delloStato. La libertà economica è la base necessaria per un sistemaliberale eliberista, e vede nelle sue fondamenta diritti fondamentali come quelli allaproprietà privata e all'iniziativa privata.
La libertà economica è tutelata dall'articolo 16 dellaCarta di Nizza.
IlTrattato di Maastricht afferma che l'economia europea deve essere un'economia di mercato aperta e inlibera concorrenza (art. 4 del Trattato istitutivo, nel testo modificato dal Titolo II, art. G, del Trattato di Maastricht): «L'azione degli Stati membri e della Comunità deve essere improntata ad una politica economica ondotta conformemente al principio di un'economia di mercato aperta e in libera concorrenza». Un'economia di mercato aperta presuppone la libera circolazione di merci, persone, idee e capitali, sancito nelTrattato di Schengen, e lalibertà di stabilimento dei cittadini all'interno dell'Unione Europea.
Ciò contrasta con le Costituzioni di alcuni Stati membri, come la Germania che adotta un'economia sociale di mercato, oppure dell'Italia (art. 41) che in modo analogo afferma che l'economia deve essere indirizzata a fini sociali, e che tale funzione di indirizzo debba essere svolta dallo Stato (interventismo). Il diritto dell'Unione ammette che il ruolo dello Stato nei confronti dei soggetti economici non si limiti a quello di garante della libera concorrenza (tramite il dirittoantitrust), ma abbia potere dispositivo in merito ai servizi essenziali e alle questioni di sicurezza.
Il metro di valutazione del grado di libertà economica di ogni singolo paese più utilizzato è l'indice della libertà economica, pubblicato annualmente.
Sia questa classifica che quella delFraser Institute, denominatadella libertà economica del mondo, mostrano la tendenza dei Paesi classificati come più liberi economicamente ad avereredditi pro capite più elevati[1], una felicità media maggiore[2], un reddito più elevato del 10% della popolazione più povera[3], una maggioreaspettativa di vita[3][4], una maggiorealfabetizzazione[5][6], una minoremortalità infantile[5][6], un maggiore accesso alle fonti d'acqua e una minorecorruzione[5][6].
Membri dellaBanca Mondiale hanno utilizzato l'Indice di libertà economica per stabilire il clima più o meno a favore di investimenti nei vari Paesi del mondo[7].Nonostante ciò, sono state rivolte diverse critiche a queste classifiche, soprattutto riguardo ai criteri utilizzati[8] e sulla relazione tra libertà economica ecrescita economica[9].
Sui 180 Paesi contemplati dall'indice del2020 pubblicato daThe Wall Street Journal eHeritage Foundation, l'Italia risulta al 74º posto, risultando uno dei Paesi meno liberi economicamente d'Europa (37° su 45 Stati europei e terzultima tra i Paesi UE)[10].
Indice della libertà economica 2020[11]- I migliori e i peggiori 15 Pubblicato daThe Wall Street Journal eHeritage Foundation | ||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
|
|
Controllo di autorità | GND(DE) 4020861-8 |
---|