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Leopoldo Cicognara

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Natale Schiavoni,Ritratto del conte Leopoldo Cicognara,1825 circa,Museo nazionale di Varsavia

ConteFrancesco Leopoldo Cicognara (Ferrara,26 novembre1767Venezia,5 marzo1834) è stato unnobile,storico dell'arte ebibliografoitaliano.

Biografia

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Stemma della famiglia Cicognara nel Palazzo Municipale di Ferrara

Figlio del conte Filippo Cicognara e della contessa Luigia Gaddi, fu inviato a compiere i primi studi alCollegio dei Nobili di Modena; qui si appassionò in modo discontinuo all'arte del disegno sotto gli insegnamenti del pittoreAntonio Vestri di Pesaro e allo studio della fisica, delle scienze e della letteratura. All'università di Modena poté conoscere e trattenere amichevoli rapporti con le migliori menti dell'ateneo fra i qualiLazzaro Spallanzani,Antonio Scarpa,Agostino Paradisi,Giovanni Battista Venturi eLuigi Cerretti.[1]

Si trasferì inizialmente aRoma per alcuni anni dedicandosi allapittura ed allo studio delle antichità, poi visitòNapoli e laSicilia. APalermo pubblicò il suo primo lavoro: un poema senza nessun merito. Dopo aver esplorato l'isola si spostò aFirenze,Milano,Bologna eVenezia, acquistando una conoscenzaarcheologica completa di queste ed altre città.

Nel1795 si stabilì aModena e per dodici anni si impegnò nella politica, diventò un membro del corpo legislativo e un consigliere di stato, venendo in seguito nominato nel1798 ministro plenipotenziario dellaRepubblica Cisalpina aTorino, dove prese parte attiva nell'abdicazione diCarlo Emanuele IV di Savoia[2].Napoleone lo decorò con la corona di ferro e nel1808 venne nominato presidente dell'Accademia di belle arti di Venezia, che sotto la sua direzione fu consistentemente aggiornata nell'organizzazione: Cicognara vedeva l'Accademia non come una semplice istituzione didattica, ma come luogo di promozione culturale a vantaggio di tutta la popolazione civile. L'opera da lui svolta ebbe risultati importanti nell'aumento del numero dei professori, nel miglioramento nei corsi di studio, nell'istituzione dei premi e nella creazione di una galleria per l'esposizione dellepitture veneziane[3]. Il suo modello di pensiero prevedeva una elevazione dell'arte italiana, in quanto classica, una suddivisione della storia dell'arte, e della scultura in particolar modo, in cinque fasi (risorgimento, incremento, perfezione, corruzione, stato attuale), una stretta connessione tra lo sviluppo dell'arte con quello della civiltà, una condanna del troppo sapere della barbarie anziché della sua inesperienza.[4]

Nel1808 pubblicò per i torchi della Società Letteraria di Pisa e coi caratteri dei rinomatifratelli Amoretti di Parma il suo trattatoDel bello, ragionamenti[5], dedicato aNapoleone Bonaparte. Successivamente pubblicò ilmagnum opus e laStoria della scultura dal suo risorgimento in Italia al secolo di Napoleone, nella cui composizione venne incoraggiato e consigliato daPietro Giordani eWilhelm Schlegel. Il libro era destinato a completare i lavori di Winckelmann e di D'Agincourt e conteneva 180 tavole.

Nel1814, alla caduta di Napoleone, Cicognara venne patrocinato daFrancesco I d'Austria e fra il1815 e il1820 pubblicò, il suoLe fabbriche più cospicue di Venezia[6] contenente circa 150 tavole. Dedicò all'imperatrice Carolina di Vienna il libroOmaggio delle provincie Venete alla maestà di Carolina Augusta[7].

Ridotto in povertà, Cicognara perse anche il favore degli imperatori a causa delle sue opinioni politiche. Lasciò Venezia per Roma e la sua biblioteca venne messa in vendita. Nel1821 pubblicò aPisa un catalogo contenente tutti i lavori fatti negli ultimi trent'anni, che venne comprato in blocco dapapa Leone XII e inserito nellaBiblioteca vaticana[8].

Altri lavori di Cicognara sono laContinuazione delle Memorie istoriche di letterati ferraresi[9] (1811), continuazione delleMemorie storiche de litterati ed artisti Ferraresi diGiovanni Andrea Barotti[10], leMemorie spettanti alla storia della calcografia[11] (1831) e tantissime dissertazioni sulla pittura, sulla scultura, sull'incisione e su altri argomenti affini.

La rinascita del pensiero di Leopoldo Cicognara, in qualità di filosofo dell'arte, si deve al Simposio che l'Accademia di Belle Arti di Venezia ha organizzato nel 2017 per il 250 anniversario dalla nascita del pensatore ferrarese. In tale evento alcuni tra i maggiori interpreti dell'opera di Cicognara, da Gianni Venturi a Francesca Fedi, si sono soffermati a esporre l'importanza degli scritti filosofici e in particolare delle riflessioneDel Bello . L'originalità di queste riflessioni è elaborata nell'interpretazione del filosofo Alessandro Di Chiara che ha evidenziato come il pensatore ferrarese si possa considerare il vero pioniere della ricezione italiana del pensiero precritico di I. Kant.

Note

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  1. ^Becchi, p. 7.
  2. ^V. Malamani, Memorie del conte Leopoldo Cicognara tratte dai documenti originali, Venezia, Merlo Editore, 1888..
  3. ^Canova, Hayez, Cicognara. L'ultima gloria di Venezia, a cura di Paola Marini, Roberto De Feo, Ferdinando Mazzocca, Catalogo della mostra (Venezia, 29 settembre 2017-2 aprile 2018), Marsilio/Electa, 2017.
  4. ^Le muse, De Agostini, Novara, 1965, Vol. III, pag.285
  5. ^Leopoldo Cicognara,Del bello, ragionamenti di Leopoldo Cicognara, Firenze: presso Molini, Landi e C., 1808 (In Pisa: impresso co' caratteri de'fratelli Amoretti, 1808)
  6. ^Le fabbriche e i monumenti cospicui di Venezia, illustrati da Leopoldo Cicognara, daAntonio Diedo e da Giannantonio Selva, Venezia: co' tipi di G. Antonelli
  7. ^Omaggio delle provincie venete alla Maestà di Carolina Augusta imperatrice d'Austria, Venezia: dalla tipografia di Alvisopoli, 1818
  8. ^Catalogo ragionato dei libri d'arte e d'antichità posseduti dal conte Cicognara. 2 voll., Pisa: presso Niccolò Capurro co' caratteri di F. Didot, 1821
  9. ^ Leopoldo Cicognara,Continuazione delle Memorie istoriche di letterati ferraresi preceduta da un Ragionamento intorno all'indole e carattere degl'ingegni ferraresi, Ferrara, Presso i Socj Bianchi e Negri al Seminario, 1811.
  10. ^ Giovanni Andrea Barotti,Memorie istoriche di letterati ferraresi. Opera postuma di Giannandrea Barotti, Ferrara, Stamperia Camerale, 1777.
  11. ^ Leopoldo Cicognara,Memorie spettanti alla storia della calcografia, Prato, Giachetti, 1831.

Bibliografia

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