L'anima del filosofo, ossia Orfeo ed Euridice | |
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Lingua originale | italiano |
Genere | Dramma per musica |
Musica | Franz Joseph Haydn |
Libretto | Carlo Francesco Badini |
Atti | quattro |
Prima rappr. | Firenze, 9 giugno 1951 |
Teatro | Teatro della Pergola |
Personaggi | |
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Autografo | forse incompleto nel terzo atto, problematica la ricostruzione dell'esatta successione numerica; Feder ipotizza che il finale tragico non sia quello definitivo, ma preluda cioè al trionfo della Filosofia, della Giustizia o di qualche altra allegoria illuministica. |
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L'anima del filosofo, ossia Orfeo ed Euridice è un'opera lirica in quattro atti diFranz Joseph Haydn scritta nel1791 su libretto diCarlo Francesco Badini. Fu rappresentata postuma alTeatro della Pergola diFirenze il 9 giugno1951.
L'opera fu pagata in anticipo ad Haydn, per sua fortuna, da parte dell'impresario John Gallini per convincerlo a trasferirsi aLondra per comporre opere per un nuovo teatro, il ricostruitoKing's Theatre, sostenuto come mecenate, dal Principe di Galles del momento, futuroGiorgio IV.
Per comporre l'opera gli fu dato un libretto di Carlo Francesco Badini dal titoloL'anima del filosofo. L'opera era una riscrittura del mito diOrfeo, con enormi differenze testuali e musicali rispetto all'opera diGluck (Orfeo ed Euridice, Vienna 1762), che Haydn ben conosceva avendola diretta più volte.
La prima fu programmata il 31 maggio 1791, ma a causa di contrasti tra reGiorgio III e il Principe di Galles venne sospesa.
La prima rappresentazione venne data solo nel 1951, sotto la direzione diErich Kleiber, conMaria Callas nel ruolo diEuridice, il tenoreThyge Thygesen in quello di Orfeo ed il bassoBoris Christoff in quello di Creonte. Non va dimenticata la versione messa in scena al famosoTheater an der Wien (Vienna) cantato daJoan Sutherland eNicolai Gedda, direttaRichard Bonynge durante gli anni '60.
Della coppia Sutherland-Gedda con Bonynge esiste anche una incisione dalla prima nelRegno Unito alFestival di Edimburgo del1967.
Il fragile libretto[1] è curiosa rivisitazione del soggetto di Orfeo ed Euridice che poco ha a che vedere col mito originario e nulla con la versione neoclassica di Calzabigi per Gluck. Badini introdusse i personaggi diCreonte eArideo e i critici si pongono forti interrogativi sul significato del titolo che fa riferimento al filosofo, in special modo legato alla storia personale di Badini che fra l'altro tradusse in italianoBlaise Pascal. Alcuni ipotizzano la presenza di un quinto atto andato perduto, dove si ipotizza il rovesciamento dei termini nella conclusione dell'opera.
Musicalmente l'opera è ricca di magnifiche arie di bravura e cori di eccellente fattura e appartiene in tutto alla tradizione dell'opera seria arricchita, rispetto alle opere precedenti di Haydn, dal denso stile orchestrale dell'ultima fase compositiva del musicista.
Haydn in quest'opera ha messo in evidenza e concertato ottimiensemble fra i protagonisti, con duetti e cori a quattro voci, che preludono la sua maestria nello scrivere pezzi a più voci dimusica sacra.
L'aria più toccante dell'opera è considerataDel mio core cantata da Euridice in punto di morte.
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