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Kermān (in persianoکرمان) è la capitale dellaprovincia di Kerman, inIran. Aveva, nel 2011, una popolazione di 734.441 abitanti. Si trova al centro di una vastapianura, 1.076 km a sud diTeheran, ai margini delDasht-e Lut (un grande deserto salato)[2].
Kerman fu fondata come avamposto difensivo, con il nome di Behdesīr, da Ardeshir I, fondatore dell'Impero sasanide, nelIII secolo d.C.. Dopo labattaglia di Nihavand del 642 la città fu conquistata dagliarabi-musulmani. Inizialmente l'isolamento della città consentì aikharigiti ed aglizoroastriani di vivere abbastanza tranquillamente, ma i kharigiti furono espulsi nel 698 e nel 725 quasi tutta la sua popolazione era ormai musulmana.
Già nell'VIII secolo Kirman era famosa per le sue manifatture dicashmere e per altri tessuti. L'autoritàcaliffale sulla regione era tuttavia abbastanza debole e nelX secolo sull'area dominavano iBuwayhidi, che mantennero il controllo dell'area anche quando la regione e la città caddero in mano diMahmud di Ghazna alla fine del X secolo. Il nome di Kerman fu adottato in quel secolo.[3]
Kerman fu sottoposta al potereselgiuchide nell'XI eXII secolo, ma rimase di fatto indipendente. QuandoMarco Polo visitò la città nel 1271 essa era diventata un importante centro commerciale, collegato grazie alGolfo Persico con ilKhorasan e l'Asia centrale.[4]
«Anche il regno di Cherman è in Persia e anticamente ebbe una dinastia ereditaria, ma da quando il Tartaro l'ha assoggettata, la signoria non si trasmette più di padre in figlio; vengono a governare signori scelti e inviati dal Tartaro. In questo regno si trovano in grande abbondanza pietre chiamate
turchesi che provengono da scavi nelle rocciose montagne vicine. Ci sono anche giacimenti d'acciaio e di andanico, e si fabbricano qui i più nobili armamenti di cavalieri, selle, speroni, freni, spade, archi, faretre e ogni altra arma secondo le usanze di questi o di quelli. Donne e fanciulle ricamano con elegantissima fantasia tessuti di seta di ogni colore a disegni di animali e di uccelli o ad altre figurazioni. Lavorano anche, per i baroni e i gran signori, cortine così ben ricamate che davvero è un incanto vederle; e fanno coltri cuscini guanciali tutto con ricami splendidi e delicati. Nelle montagne di questo paese nascono i falconi che sono tra i più potenti volatori del mondo: un po’ più piccoli dei falconi pellegrini, sono di colore rosso sul petto e sotto la coda fra le cosce. E davvero volano con una tale velocità che non v’è uccello al mondo che possa salvarsi dal loro assalto.»
(Marco Polo,Il Milione, cap. 35. Traduzione italiana diMaria Bellonci)
In seguito però la città fu sottoposta più volte a saccheggi da parte di vari invasori. Kerman si espanse rapidamente durante il periodosafavide e suoi tappeti venivano esportati inInghilterra eGermania durante questo periodo.
Nel 1793 Lotf ʿAli Khān sconfisse iQajar e nel 1794 conquistò Kerman, ma subito dopo fu a sua volta assediato per sei mesi daAgha Mohammad Khan. Quando la città si arrese, Agha Mohammad Khan, irritato dal sostegno popolare che Lotf Ali Khan aveva avuto, ai maschi riservò o la morte o li fece accecare, e si narra che una pila di 20.000 occhi, fu posta di fronte al vincitore. Donne e fanciulli vennero ridotti in schiavitù e la città rasa al suolo nel giro di novanta giorni di furia belluina.[5]
La città di Kerman fu ricostruita nelXIX secolo a nord della vecchia città, ma la città non ha recuperato la sua antica grandezza fino alXX secolo.
A Kerman si svolgono parte delle vicende narrate dallo scrittore ed educatore italianoFabio Geda nel racconto, ispirato al viaggio attraverso il Pakistan e l'Iran, del ragazzo afgano Enaiatollah Akbari,Nel mare ci sono i coccodrilli, successo editoriale del 2010.
Moschea Ganjali Khan
Scuola Ganjali Khan
Ganjali Piazza Khan
Giardino Shazdeh (Giardino del principe)
Jabaliyeh
Santuario Shah Nimatullah Wali
Malek (Emam) Moschea di Kerman
Rayen Castello vicino Kerman
Bazar di Kerman
Museo di Zoroastro
Stazione ferroviaria di Kerman
- ^Il dato proviene dal sitoWorld Gazetteer, che non esiste più e non è stata trovata una copia disponibile.
- ^Kalut of Kerman[collegamento interrotto]
- ^A.H.T. Levi, «Kerman», in:International Dictionary of Historic Places, ed. Trudy Ring, Chicago, Fitzroy Dearborn, 1995-1996, vol. 4, p. 413.
- ^Parvaneh Pourshariati,s.v. «Kerman», in:Encyclopedia of the Modern Middle East and North Africa, Gale Group, Inc.
- ^Hasan Pir Nia, A. Eghbal Ashtiani,History of Persia (Tarikh-i Iran), Tehran, 2003, p. 655.ISBN 964-6895-16-6
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