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Judith Nisse Shklar

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Judith Nisse Shklar (Riga,24 settembre1928Cambridge,17 settembre1992) è stata unafilosofa epolitologalettonenaturalizzatastatunitense. È stata un'importante teorica dellapolitica delNovecento.

Biografia

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Shklar fa parte, insieme ad alcuni assai illustri colleghi comeHannah Arendt eLeo Strauss, di quella generazione diebrei europei emigrati a causa dellaseconda Guerra mondiale. I genitori della Shklar lasciarono laRussia dopo laRivoluzione bolscevica per trasferirsi aRiga e, dopo la nascita della figlia, poco prima della annessione dellaLettonia da parte diStalin, partirono per laSvezia. Da lì, temendo che i tedeschi potessero invadere anche la Svezia, dopo l'occupazione dellaNorvegia, lasciarono l'Europa: prima si stabilirono inGiappone e successivamente arrivarono inCanada, aMontréal, dove Shklar studiò presso laMcGill University.

È la stessa Shklar a raccontare come la sua infanzia sia stata fatta finire daHitler[1] e non è certo caso, infatti, che le sue riflessioni politiche siano contraddistinte da un marcato scetticismo, derivatole dalla lettura diMontaigne, e dall'urgenza di salvaguardare la cosiddetta libertà negativa.

Dal 1989 al 1990 è stata Presidente dell'American Political Science Association.

Il liberalismo della paura

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Illiberalismo proposto da Shklar è un liberalismo negativo: come la libertà negativa descritta daIsaiah Berlin nel suo famoso saggio è una libertà da interferenze, così quello di Shklar è un liberalismo che punta a proteggere gli individui dalla paura e dal favore degli altri. L'idea è quella che una vita dignitosa debba per forza essere sganciata da qualsiasi forma di dipendenza. È il sentimento di paura, il timore che confonde gli individui e impedisce loro di compiere scelte libere e consapevoli, il nodo centrale della teoria politica di Shklar. E, specularmente, la crudeltà viene intesa dal liberalismo della paura come vizio supremo della politica. La libertà che il liberalismo della paura intende garantire, infatti, è quella da qualsiasi abuso di potere e da qualsiasi forma di intimidazione rivolta a chi è senza difese.La teoria di Shklar è incentrata sull'idea di un male da evitare, piuttosto che su quella di un bene da costruire: il male è il centro della teoria politica che richiede al potere statale di tracciare barriere a protezione degli individui, di creare sfere di protezione che permettano l'esercizio della libertà personale.

Opere principali

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  • After Utopia: the decline of the Political faith (1957)
  • Montesquieu
  • Men and Citizens: a study of Rousseau's Social Theory (1969)
  • Vizi Comuni (1984)
  • I volti dell'ingiustizia. Iniquità o cattiva sorte? (1990)
  • American Citizenship: the queste for inclusion (1991)
  • Political Thought and Political Thinkers (1998)

Note

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  1. ^A life of Learning, The Charles Homer Haskins Lecture, ACLS Occasional Paper, No. 9

Collegamenti esterni

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Controllo di autoritàVIAF(EN7412367 ·ISNI(EN0000 0001 2119 3284 ·SBNCFIV018757 ·LCCN(ENn82231811 ·GND(DE11942150X ·BNE(ESXX1005620(data) ·BNF(FRcb12064124x(data) ·J9U(EN, HE987007425381105171 ·NSK(HR000353857 ·NDL(EN, JA00456447 · CONOR.SI(SL46015843
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