LeIsole Ionie (in grecoΙόνια νησιά?,Iónia nisiá; ingreco antico:Ἰόνιοι Νῆσοι?,Iónioi Nêsoi; invenetoÌxołe Ionie) costituiscono unarcipelagogreco nelMar Ionio. Tradizionalmente denominato con il termine diEptaneso, cioè "Le Sette Isole" (in grecoEπτάνησα?,Eptánīsa; ingreco antico:Ἑπτάνησος?,Heptánēsos), l'arcipelago comprende in realtà numerose altre isole oltre alle sette maggiori.
Costituiscono di per sé una regione storica ben distinta con forti influenze culturali italiane e in modo particolare veneziane che si svilupparono a partire dal plurisecolare dominio veneziano, il quale assicurò che le isole non venissero assoggettate dall'Impero Ottomano. L'arcipelago divenne infine parte del moderno stato greco nel1864. Dal punto di vista amministrativo, le isole appartengono oggi alla regione delle Isole Ionie, fatta eccezione perCerigo che fa parte della regione dell'Attica.
Tradizionalmente, in greco antico l'aggettivoIonios (Ἰόνιος), epiteto per il tratto di mare tra l'Epiro e l'Italia, prende origine dal racconto mitologico secondo il quale la sacerdotessaIo vi nuotò attraverso.
La regione storica delle isole Ionie è costituita da sette isole maggiori (e dagli isolotti circonvicini), che formavano il cosiddetto "Eptaneso", cioè "Le Sette Isole".
A partire dalIV secolo a.C. la maggior parte delle isole passarono in orbita macedone, tant'è che alcune di esse rimasero sotto il controllo macedone fino al146 a.C., quando lapenisola greca venne gradualmente annessa nell'impero romano. Dopo quattro secoli di pace sotto Roma, l'arcipelago passò quindi all'impero romano d'Oriente e dunque all'impero bizantino.
Maio di Monopoli (1197-1260), fuggito dallacittà pugliese insieme ad alcuni compagni per avere ucciso una persona di rango elevato, trovò rifugio nell'isola di Cefalonia, impadronendosene. Successivamente riuscì a conquistare anche le isole di Zante e Itaca divenendone conte. I discendenti di Maio controllarono Zante, Cefalonia e Itaca fino all'inizio delXIV secolo.
Corfù divenne una dipendenza dellaRepubblica di Venezia nel1204, Citera nel 1393, Zante nel 1482, Cefalonia e Itaca nel 1483, Leucade nel 1502.
Le isole Ionie furono la sola parte della Grecia a sottrarsi al dominio ottomano.Durante quegli anni leclassi dirigenti si convertirono al cattolicesimo e adottarono lalingua veneta[senza fonte], mentre la maggior parte del popolo continuava a parlare greco e a essere di religione ortodossa.
Nel1799 l'ammiraglio russoFëdor Fëdorovič Ušakov, alla guida di forze russo-turche, le strappò ai Francesi e nel marzo1800 con iltrattato di Costantinopoli lo zarPaolo I le costituì in stato autonomo (Repubblica Settinsulare) sotto sovranitàottomana; la Repubblica Settinsulare fu il primo governo semiautonomo greco dopo molti secoli e adottò come emblema ilLeone di San Marco. Nel 1807 la Francia conquistò nuovamente le isole Ionie, ma nel1809 la Gran Bretagna, sotto la guida diStuart e diChurch, le riconquistò tutte, tranne Corfù, e nel 1815 ilCongresso di Vienna avallò la creazione delprotettorato britannico degliStati Uniti delle Isole Ionie. Nel1848 la popolazione greca delle isole Ionie si ribellò agli inglesi chiedendo l'unione allaGrecia; l'unione avvenne soltanto nel1863 con l'avvento al trono diGiorgio I, un sovrano filoinglese. Durante laseconda guerra mondiale le Ionie vennero occupate dalle truppe italiane e il 10 agosto1941 le isole diCorfù,Cefalonia,Zante,Leucade e alcune isole minori vennero ufficialmente annesse al territorio metropolitano italiano come parte della "Grande Comunità del Nuovo Impero Romano".[1][2][3]
Il12 agosto1953 un vastoterremoto conmagnitudo 7.2 causò numerosi danni, in particolare nelle isole diCefalonia eZante che furono praticamente rase al suolo. La ricostruzione avvenne sulla base diregole ben precise, che permisero di non avere più danneggiamenti nei numerosiepisodi sismici avvenuti successivamente.
La popolazione delle isole Ionie, esclusa Cerigo, era, nel 2011, di 207 855 abitanti, l'1,5% in meno rispetto a quella censita nel 2001. Ciononostante, la regione rimane la terza in Grecia in quanto a densità di popolazione con90,1 ab./km², ben al di sopra della media nazionale di81,96 ab./km². L'isola più popolata è Corfù con 104 371 abitanti, seguita da Zante (40 759), Cefalonia (35 801), Leucade (23 693) e Itaca (3 231).
Gli abitanti di origine straniera erano, nel 2001, 19 360, vale a dire il 9,3% del totale, la maggior parte dei quali si trovava a Corfù e Zante ed era di origine albanese (13 536 individui). Secondo l'Eurostat, nel 2011 il tasso di fertilità era di 1,35 nascite per donna.
Ilprodotto interno lordo del2010 si attestava sui 4 029 milioni di euro. IlPIL pro capite era invece, sempre nello stesso anno, di 18 440 euro, inferiore alla media nazionale greca di 20 481 euro. Tuttavia, il PIL pro capite di Cefalonia e Zante (rispettivamente di 23 275 e 24 616 euro) è sensibilmente più elevato del valore di quello nazionale. Inoltre, il tasso di disoccupazione del2012 era del 14,7%, il più basso tra tutte le regioni greche, considerando tra l'altro che la media nazionale era del 24,2%.
I prodotti agricoli principali sono uva sultanina (uva passa), olive, uva, cereali, frutta e ortaggi. Le principali attività sono la pesca, la cantieristica e la manifattura di sapone.
Suddivisione amministrativa delle isole greche del mar Ionio
A seguito della riforma in vigore dal 1º gennaio2011[4] la periferia delle Isole Ionie è suddivisa in 5 unità periferiche (Corfù, Itaca, Cefalonia,Leucade, Zante) e 7 comuni (Cefalonia, Corfù, Itaca, Leucade, Meganisi, Paxò, Zante).
Delle altre isole greche del mar Ionio,Cervi è sede comunale dell'unità periferica dellaLaconia nella periferia delPeloponneso, mentreCerigo eCerigotto sono confluiti nel nuovo comune di Cerigo, unità periferica delle "Isole" (in precedenzaprefettura del Pireo) nella periferia dell'Attica.
^Davide Rodogno,Il nuovo ordine mediterraneo : le politiche di occupazione dell'Italia fascista in Europa (1940 - 1943) (1. ed.), Torino, Bollati Boringhieri, 2003, p. 586.ISBN 978-8833914329
^ Commissione Italiana di Storia Militare,L'Italia in Guerra - Il Terzo Anno 1942, Rome, Italian Ministry of Defense, 1993, p. 370.URL consultato il 5 novembre 2016.