Quando i suoi genitori si unirono in matrimonio il 17 agosto del 1447 a Madrigal de las Altas Torres, suo padreGiovanni II era vedovo diMaria d'Aragona, figlia del reFerdinando I e da lei aveva avuto un figlio,Enrico, nato nel 1425.
Nel 1454 Giovanni II morì lasciando orfani Isabella e suo fratelloAlfonso, rispettivamente di tre anni e un anno. La morte del marito produsse inIsabella d'Aviz un profondo stato di malinconia, tanto da farle decidere di rinchiudersi nel castello di Arévalo[1], dove sarebbe rimasta per 42 anni, fino alla morte.[2]
Nella sua adolescenza aveva avuto una relazione con il giovanissimo amico d'infanziaGonzalo Fernández de Córdoba, cugino di secondo grado del futuro consorte aragonese, che aveva due anni meno di lei.
Ritratto matrimoniale del re Ferdinando II d'Aragona e della regina Isabella di Castiglia
Al trono salì il fratellastro Enrico IV, mentre suo fratelloAlfonso, sempre nel 1454, ricevette il titolo diprincipe delle Asturie, destinato all'erede al trono.
Una parte di nobili dellacorte che già riveriva Alfonso quale principe delle Asturie, sfruttando molto abilmente la voce che Enrico IV fosse impotente, aveva diffuso la diceria, molto probabilmente inventata, che la figlia di Giovanna del Portogallo[3] fosse figlia non di Enrico IV, ma di uno dei suoi migliori amici,Beltrán de la Cueva, che in quegli anni aveva fatto una rapida carriera alla corte castigliana e, da allora, le fazioni contrarie al sovrano cominciarono a denominare la figlia Giovanna, a cui il padre aveva concesso il rango di principessa della Asturie, con il soprannomeBeltraneja.
Isabella e il marito Ferdinando
Quando suo fratello Alfonso morì improvvisamente il 5 luglio del 1468 per cause sconosciute, Isabella venne designata erede al trono di Castiglia da Enrico IV in un trattato (Tratado de los Toros de Guisando) nel quale la principessa aveva accettato la clausola che avrebbe sposato il re del PortogalloAlfonso V, mentre il re di fatto riconosceva l'illegittimità della figlia Giovanna.[4]
Le preferenze di Isabella andarono al secondo, così il 19 ottobre 1469, senza l'approvazione del fratellastro Enrico IV, Isabella e Ferdinando si sposarono segretamente. Isabella era davvero innamorata di suo marito, tanto che in una lettera gli scrisse: «La discussione che si è suscitata circa il diritto al trono non ha meno disgustato me che voi. Che bisogno c'è mai di chiarire i diritti tra coloro i quali i corpi, le anime e i beni sono uniti dall'amore più puro e per il vincolo del santo matrimonio? [...] Sarei ben stolta se non vi amassi più di tutti i Regni»[6].
Irritato dal fatto che il matrimonio fosse stato celebrato senza il suo assenso, Enrico IV diseredò Isabella e dichiarò pubblicamente, assieme alla moglie, cheGiovanna la Beltraneja era sua figlia legittima e la proclamò principessa ereditaria, con lacerimonia de la Val de Lozoya, un prato vicino aBuitrago.
Questa decisione diede origine a una serie di conflitti tra coloro che sostenevano Giovanna e quelli che appoggiavano Isabella. Alla morte improvvisa di Enrico IV si scatenò tra questi due partiti una vera e propria guerra di successione, finché Isabella il 13 dicembre 1474 fu proclamata regina di Castiglia e Ferdinando divenne re consorte con il nome di Ferdinando V, mentre la Beltraneja, che ugualmente reclamava la corona, era stata promessa adAlfonso V del Portogallo.[7]
Immediatamente, il re del Portogallo, designato sovrano di Castiglia e León dai partigiani della moglie nonostante Isabella fosse già stata incoronata regina con il marito, invase la Castiglia (estate del 1475), per difendere i diritti della consorte; lo scontro decisivo avvenne nei pressi diToro, la città in cui si era insediata e dove teneva la corte Giovannala Beltraneja.
Ferdinando aveva a disposizione un modesto esercito che però Isabella riuscì ad accrescere, ottenendo aiuto dai nobili, dai conventi e dalle abbazie. Il 1º marzo 1476, nella battaglia di Toro, Ferdinando, comandante dell'esercito castigliano, mise in fuga Alfonso, che vedendo i propri sostenitori in Castiglia diminuire si ritirò in Portogallo con Giovanna, scortata dal figliastroGiovanni, erede al trono lusitano.[8]
La pace fu sottoscritta ad Alcáçovas (Viana do Alentejo), il 4 settembre del 1479[9], dal figlio Giovanni, in quanto Alfonso V si era da tempo ritirato nel convento di Varatojo aTorres Vedras dove morì nel 1481, e alla sua morte anche Giovanna si ritirò in monastero aCoimbra dove visse fino al 1530.
Il trattato venne controfirmato aToledo nel marzo del 1480 da Isabella e Ferdinando.[10]
Sul trono di Castiglia e conquista del regno di Granada
L'insediamento sul trono di Isabella era avvenuto il 13 dicembre 1474 (due giorni dopo la morte del fratellastro Enrico) aSegovia; Ferdinando era assente, ma al suo ritorno reclamò i suoi diritti sulla corona di Castiglia e nel 1475, con il concordato di Segovia, veniva deciso che la sovrana poteva esercitare il suo potere regale in Castiglia ma non inAragona[11] mentre Ferdinando, oltre a essere titolare della potestà regia in Aragona, per il contratto di matrimonio (capitulaciones), in Castiglia poteva amministrare la giustizia congiuntamente o separatamente[12]; le ordinanze reali venivano firmate da entrambi; le monete recavano insieme le due effigi e i sigilli reali portavano le armi delle due casate; infine Ferdinando si occupava della politica estera.[13]
Alla morte del suoceroGiovanni II avvenuta il 20 gennaio 1479, il marito Ferdinando oltre che re di Sicilia divenne re di Aragona e, nello stesso anno, fu decretata l'unionede facto della Castiglia con laCorona d'Aragona, e fu applicato il contratto di matrimonio, per cui i due Stati, benché uniti, mantenevano governi separati.
A partire dal 1481 Ferdinando si occupò della conquista del regno deiNasridi diGranada, dove mise in mostra le sue doti di diplomazia e di attitudini militari, già evidenziate nella guerra civile. L'assedio terminò nel 1492 con la capitolazione dell'ultimo sovranomusulmano dellapenisola ibericaBoabdil (1459-1528); il 2 gennaio 1492 la città si arrese, dopo sei mesi di accerchiamento, e Isabella vi entrò vittoriosa con il crocifisso in mano (come spesso viene rappresentata), completando così laReconquista.[14]
La conquista di Granada riuscì a eliminare le contestazioni interne e fece guadagnare prestigio ai monarchi di Castiglia e Aragona agli occhi degli Stati cristiani. Il territorio di Granada fu annesso al regno di Castiglia e, nel 1492, i governi vennero congiunti. Insieme alle regioni peninsulari i Re cattolici di Spagna possedevano leBaleari, laSicilia e laSardegna.
Statua d'Isabella di Castiglia aMadrid (G.D. Olivieri, 1753)Monogramma personale di Isabella di Castiglia
Per sottrarre il nuovo regno alfeudalesimo arcaico che ancora vi dominava e consolidare la monarchia nel sensoassolutista perdiritto divino, che già aveva mostrato la propria forza inFrancia conFilippo il Bello e poi con iValois, i nuovi sovrani provvidero a riformare i rapporti con la nobiltà e il clero; lo strumento principale e più innovativo a questo scopo furono leCortes, sorta di parlamenti nei quali erano rappresentati i nobili, il clero e alcune città, che potevano proporre ai sovrani nuove leggi - la cui approvazione rimaneva comunque esclusivo diritto reale[15].
Ma lo strumento principale di consolidamento del nuovo regno assolutista fu lareligione cattolica, di cui i nuovi re di Castiglia e Aragona ben conoscevano la forza di coesione e la potenza diinstrumentum regni: nonostante le obiezioni del papato, l'Inquisizione e il clero furono posti dal 1478 sotto la giurisdizione reale daSisto IV con sede a Toledo[16].
Nel 1480 l'ultra-cattolica Isabella introdusse in Castiglia l'Inquisizione[17] e quattro anni dopo Ferdinando ne consentì l'operato anche in Aragona[18].
Inoltre Ferdinando stabilì il principio della conformità religiosa, per cui fu attuata l'espulsione degli ebrei con decreto del 31 marzo del 1492,[19], cioè quelli che non accettavano di convertirsi al cristianesimo o salvo battesimo (salvo bautismo) e la conversione forzosa degli abitanti del regno diGranada, nel 1503, ai quali però la regina Isabella aveva garantito il diritto alla libertà religiosa al momento della capitolazione del reame musulmano.
Moneta aurea con iRe cattolici di Spagna
L'azione della Santa Inquisizione era diretta in particolar modo contro imoriscos e imarrani, rispettivamente i musulmani e gli ebrei falsamente convertiti al cristianesimo. Ciò portò alla dispersione degli ebreisefarditi soprattutto nel bacino del Mediterraneo, in particolare nei territori dell'Impero ottomano, dove trovarono una maggiore tolleranza religiosa. Molti continuavano a professare segretamente la loro religione, pur essendosi convertiti. Chi veniva scoperto era bruciato vivo sul rogo e i suoi beni erano confiscati dalla Corona, pratica che divenne piuttosto diffusa per finanziare le casse del regno.[20] Gli ebrei convertiti inoltre subivano in ogni caso discriminazioni sociali ed economiche: erano loro vietati particolari mestieri, venivano additati comemarranos, in lingua spagnolamaiali, e spesso si arrivò a segregarli in determinati quartieri-ghetto delle città, chiamatiJuderias[21].
Alla caduta di Granada[22], ilpapa Innocenzo VIII conferì a Isabella e al marito Ferdinando il titolo di "Maestà cattolica". In cambio, la sovrana fece omaggio al successore spagnoloAlessandro VIBorgia del primo oro arrivato dalle Americhe, del quale fu rivestito il soffitto dellabasilica di Santa Maria Maggiore.
La disputa con il Portogallo e l'inizio dello sfruttamento delle colonie
Cristoforo Colombo aveva sottoposto il suo piano di circumnavigare la terra, per arrivare alleIndie alre del PortogalloGiovanni II, ma quest'ultimo aveva buoni motivi per ritenere che il progetto da lui seguito di doppiare l'Africa non avrebbe portato a risultati sicuri.
Colombo si rivolse così aiRe Cattolici, guadagnandosi le simpatie di Isabella che, dopo diversi anni di attesa, accettò il progetto del navigatore assieme al marito e ciò gli permise di partire in loro nome. I motivi dell'appoggio erano molti: in primo luogo il bisogno di consolidare le finanze del regno, unito alla speranza di trovare nuove ricchezze nelle lontane terre di cui si cominciava a favoleggiare; inoltre, il costo per l'impresa era relativamente contenuto, e non si poteva certo correre il rischio che Cristoforo si rivolgesse alre di FranciaCarlo VIII, che avrebbe potuto aggiudicarsi un grosso affare ai danni dei reali coniugi spagnoli.
La spedizione di Colombo, come si sa, ebbe fortuna e dopo la scoperta dell'America Isabella si preoccupò di sfruttarne le risorse, non senza impegnarsi a cristianizzare gli indigeni.
Ma al ritorno di Colombo dopo il primo viaggio il re del Portogallo Giovanni II ebbe modo di incontrare l'ammiraglio, approdato prima a Madera e poi aLisbona, dove era rimasto circa dieci giorni; il re ebbe il sospetto che, secondo il trattato di Toledo del 1480[23], le terre scoperte fossero nella zona di influenza del Portogallo, e quindi intendeva inviare in quelle terre, appena scoperte, dellecaravelle.
Ferdinando II di Aragona propose di risolvere la questione con un negoziato, ma, prima di attuarlo, convinsepapa Alessandro VI, spagnolo di nascita, a promulgare unabolla (4 maggio 1493), secondo la quale tutte le terre a ovest e a sud di una linea tracciata a cento leghe[24] dalle isole delCapo Verde alleAzzorre, sarebbero state della Spagna. Il 26 settembre, il pontefice sottoscrisse una nuova bolla ancora più penalizzante per il Portogallo.
Giovanni II alla guerra preferì la trattativa, che portò altrattato di Tordesillas (firmato aTordesillas, inCastiglia, il 7 giugno 1494) che divise il mondo al di fuori dell'Europa in un duopolio esclusivo tra la Spagna e il Portogallo[25]. Il trattato venne ratificato dalla Spagna il 2 luglio, e dal Portogallo il 5 settembre 1494.
Nella sua convinzione di dovere cristianizzare le nuove terre Isabella si impegnò attivamente a difesa degliindios delleAntille che erano stati inviati come schiavi inSpagna nel 1496: diede ordine al suo inviato speciale,Francisco de Bobadilla, di riportarli inAmerica e di destituireColombo[26] per alcuni suoi supposti abusi; l'ammiraglio fu arrestato, ma poi liberato con le scuse dei Re Cattolici[27].
Per aumentare la loro potenza e per isolare laFrancia con le sue pericolose mire espansionistiche, Ferdinando e Isabella misero in atto una proficua politica matrimoniale, attraverso i cinque figli:
Ricoverata aMedina del Campo (Valladolid), per uncancro all'utero, Isabella morì il 26 novembre 1504 nel palazzo reale di Medina del Campo, privando molti della loro più ardente sostenitrice, soprattutto Colombo e Córdoba. Sul trono di Castiglia le successe la figlia terzogenitaGiovanna detta la Pazza, mentre la reggenza venne rivendicata sia dal maritoFilippo il Bello sia dal padre Ferdinando.
Isabella lasciò nel proprio testamento la raccomandazione di rispettare i nativi delle Indie:[28]
«raccomando e comando alla principessa, mia figlia, e al principe, suo marito, che così facciano e adempiano [...] che non consentano né causino che gli indiani, i residenti e gli abitanti delle Indie e Terraferma, raggiunte o da raggiungere, ricevano danno alcuno nelle loro persone o beni, ma al contrario che siano bene e giustamente trattati, e se hanno ricevuto qualche danno che lo rimedino e provvedano affinché non si oltrepassi in nessuna cosa ciò che nelle lettere apostoliche di detta concessione si comandava e stabiliva.»
Dapprima fu tumulata nella chiesa di San Francisco dellaAlhambra, il 18 dicembre del 1504, secondo il suo desiderio. Attualmente Isabella è sepolta nellaCappella reale di Granada, in un fastoso sepolcro (che fu profanato durante l'invasione francese del 1800), costruito dal nipote Carlo di Gand,re di Spagna con il nome di Carlo I, poiimperatore del Sacro Romano Impero,Carlo V.
Nel sepolcro si trovano anche il marito Ferdinando II di Aragona, la figlia Giovanna la Pazza con suo marito, Filippo il Bello, la figlia prediletta di Isabella,Isabella, regina del Portogallo con il figliolettoMichele della Pace d'Aviz. I sarcofagi si trovano nella cripta sottostante il monumentalecenotafio. Nel museo della Cappella Reale si possono vedere la corona e lo scettro della regina Isabella.
^La regina vedova aveva la signoria sulla città diCuenca e i paesi diArévalo eMadrigal, e nel testamento Giovanni II gli confermò il possesso di Arévalo.
^ Luis de Mon y Velasco,Il diritto di Carlo VII al Trono di Spagna, a cura di Riccardo Pasqualin, collanaCollana di Studi Carlisti, vol. 13, Chieti, Solfanelli, 2023[1873], pp. 69-70.
^Il re del Portogallo, Alfonso V e la moglie Giovanna rinunciarono a ogni pretesa sul trono di Castiglia, alleBaleari e leCanarie, mentre Isabella e Ferdinando abbandonarono le pretese suMadera,Azzorre e isole diCapo Verde: inoltre lasciarono al Portogallo tutte le terre a sud delCapo Bojador.
^Se i re Cattolici si trovavano in luoghi diversi, ognuno di loro aveva il diritto di sovrintendere al potere giurisdizionale separatamente dall'altro, se invece si trovavano nella medesima località lo gestivano insieme
^La capitale sarà trasferita aMadrid nella seconda metà del secolo XVI.
^Una bolla che autorizzava la nomina di inquisitori nei domini spagnoli fu promulgata dapapa Sisto IV, nel 1478.
^Anche se in Aragona vigeva dal 1249, ma non era più praticata.
^A seguito del bando dei giudeicastigliani, il re del Portogallo Giovanni II permise a circa 90.000 di loro di entrare nel suo regno e, dietro il pagamento di una tassa di otto cruzados pro capite, avevano diritto di soggiornarvi otto mesi.
^Tutte le terre a sud delCapo Bojador appartenevano al Portogallo
^La lega marina corrisponde a tre miglia, circa 5,555 chilometri
^La divisione avveniva lungo il meridiano nord-sud, 370 leghe (1.770 km) a ovest delle Isole di Capo Verde (al largo della costa del Senegal, nell'Africa Occidentale), corrispondenti approssimativamente a 46° 37' O. Le terre a est di questa linea sarebbero appartenute al Portogallo e quelle a ovest alla Spagna. Per cui alla Spagna andarono tutte le nuove terre che Colombo aveva scoperto, mentre al Portogallo andò il Brasile e la via per l'India (tutta l'Africa).
^Messori V. -Pensare la storia - Milano, Paoline, 1992.