Dopo dieci anni in America l'attrice, avendo vistoRoma città aperta[2] ePaisà,[3] inviò una lettera di complimenti al regista italianoRoberto Rossellini proponendosi anche come attrice. Già durante le riprese diStromboli (Terra di Dio), girato nel 1950, instaurò con il regista una relazione che destò scandalo, poiché entrambi erano già sposati. Fu diretta dallo stesso Rossellini, anche dopo averlo sposato, inEuropa '51 (1952), l'episodioIngrid Bergman del filmSiamo donne (1953),Viaggio in Italia (1954),La paura (1954) eGiovanna d'Arco al rogo (1954). Ostracizzata dall'America perbenista, rimase in Europa fino al 1956, anno del suo ritorno a Hollywood, dove vinse il suo secondo Oscar per il ruolo nella pellicolaAnastasia.
Riprese a lavorare regolarmente in America, partecipando a film qualiIndiscreto (1958) eFiore di cactus (1969). Nel 1975 vinse il suo terzo Oscar,[4] comemiglior attrice non protagonista, per la sua interpretazione nel filmAssassinio sull'Orient Express (1974). Nel 1978, reduce da unamastectomia, recitò inSinfonia d'autunno per la regia diIngmar Bergman, in quello che fu il primo incontro artistico dei due più grandi nomi all'epoca del cinema svedese,[5] per il quale ottenne la sua ultima candidatura al premio Oscar. Due anni dopo pubblicò la sua autobiografiaIngrid Bergman. La mia storia con la collaborazione di Alan Burgess.[6] Nel 1982 fu protagonista inUna donna di nome Golda, biografia della prima ministra israelianaGolda Meir. Morì a Londra per uncancro al seno il 29 agosto 1982, giorno del suo sessantasettesimo compleanno.
Unica figlia di Justus Samuel Bergman,[8] pittore e fotografosvedese, e dellatedesca Frieda Henriette Auguste Louise "Friedel" Adler,[9][10] sposatisi adAmburgo il 13 giugno 1907,[11][12] prese il nome della principessaIngrid di Svezia.[13]
Perse la madre a soli due anni. Trascorse un'infanzia solitaria con il padre fino ai tredici anni, quando, rimasta orfana, venne adottata dagli zii Otto e Hulda. Grazie al lavoro paterno, sin da bambina si abituò a stare davanti a un obiettivo, essendo filmata in moltissime occasioni, sia di vita reale che di posa. Nel corso della sua carriera Ingrid, oltre a tenere un diario, continuò a usare una piccola macchina da presa, per immortalare momenti di vita privata e il dietro le quinte dei set in cui lavorava.
Ingrid Bergman nel suo primo film,Landskamp (1932).
All'età di 11 anni, visto per la prima volta uno spettacolo teatrale, ebbe una specie di illuminazione: sarebbe diventata un'attrice. Studiò alla scuola delReale Teatro Drammatico (Kungliga Dramatiska Teatern or Dramaten)[14] di Stoccolma. A diciannove anni, presentata dal medico Peter Lindstrom a un dirigente dell'industria cinematografica svedese (Svenskfilmindustri), ottenne una piccola parte nelConte della città vecchia (1935), il suo primofilm inedito in Italia, nel quale interpretò la parte di una cameriera di un modesto albergo nella "città vecchia" di Stoccolma.
Venne notata dal regista finlandeseGustaf Molander che, intuendone le grandi doti, la lanciò: in soli quattro anni, dal 1935 al 1938, le fece interpretare una dozzina di film, tra cuiIntermezzo (1936), che divenne il suo passaporto perHollywood, eSenza volto (1938), di cui fu poi girato unremake conJoan Crawford nella parte della protagonista.
In realtà la casa di produzione non voleva scritturare Ingrid perSenza volto, perché avrebbe avuto un ruolo cinico e malvagio, e insisteva perché interpretasse un altro film dello stesso regista. L'attrice, che considerava il ruolo della pellicola alternativa decisamente noioso, accettò la parte solo dopo aver avuto la conferma che avrebbe interpretato ancheSenza volto.[15] Questa determinazione nel cercare ruoli significativi e nel rifiuto di ruoli imposti contrassegnò anche il successivo periodo americano.
La giovane attrice dimostrava elevata fotogenia e buona predisposizione per la macchina da presa ma, oltre al notevole fascino, possedeva bravura e carattere; nonostante avesse lavoro assicurato in patria, il desiderio di uscire dal ristretto ambito della cinematografia svedese la portò a sperimentare all'estero. Nel 1938 colse l'occasione di lavorare a Berlino, chiamata dal registaCarl Froelich a interpretare il filmQuattro ragazze coraggiose. Ingrid era molto conosciuta e apprezzata in Germania, e, avendo trascorso molte estati dai parenti della madre ad Amburgo, aveva una buona padronanza del tedesco, tanto che non fu necessario doppiarla. In seguito la scelta di lavorare in Germania fu criticata, in quanto sembrava sottintendere un appoggio al nazismo, ma tutti i biografi confermano che all'attrice interessasse solo lavorare e che non seguisse, se non distrattamente, la vita politica dei paesi nei quali visse; contrariamente alla connazionaleZarah Leander, non tornò più a lavorare inGermania.
Nel 1937 sposò Petter Lindström,[16] da cui ebbe l'anno successivo la prima figlia,Pia Friedal (acronimo dei nomi dei genitori, Petter Aron e Ingrid).
Il produttoreDavid O. Selznick, intenzionato a girare una versione statunitense diIntermezzo, la convocò negliStati Uniti per offrirle un contratto allettante: per sette anni la Bergman avrebbe potuto scegliere personalmente i copioni da recitare, i registi e perfino i partner. Privilegi insoliti per l'epoca, ma che fanno capire quanto prestigio avesse raggiunto l'attrice, prima ancora di sbarcare negli Stati Uniti. È verosimile che Selznick avesse pensato a Ingrid Bergman come alla possibile erede diGreta Garbo, attrice di soli dieci anni maggiore di lei, che di lì a un anno si sarebbe ritirata per sempre dalle scene. Ingrid rifiutò: il marito doveva terminare gli studi intrapresi (sarebbe diventato neurochirurgo) e la figlia aveva solo un anno, per cui firmò solo per un anno e con la clausola di poter tornare in patria se il film non avesse avuto successo.
Ilremake diIntermezzo ottenne invece enormi consensi. Così, dopo essere tornata in Svezia e aver completato alcuni altri film, nel 1940 tornò negli Stati Uniti questa volta per un contratto a lungo termine, anche perché in Europa era già scoppiata la seconda guerra mondiale. Il produttore, contrariamente a quanto successo anni prima alle altre dive europee Greta Garbo eMarlene Dietrich, non le impose dei cambiamenti estetici e la campagna pubblicitaria la presentò come una diva acqua e sapone. Il marito, rimasto in Svezia nell'eventualità di essere chiamato alle armi come riservista, la raggiunse per qualche mese, ma non si trasferì a Hollywood, bensì rimase con la figlia nella costa occidentale; l'attrice dovette dunque viaggiare continuamente per raggiungere la famiglia durante le pause di lavoro.
I primi film americani furono dei grandi successi. Il produttore Selznick,[17] com'era sua consuetudine, concedette Ingrid e altri attori sotto contratto con lui a varie case di produzione, ottenendo un ottimo tornaconto economico. Ingrid, che non si curava troppo di discutere questioni economiche, era ben felice di lavorare con attori famosi, anche se cercava di scegliere ruoli di carattere e non di semplice innamorata. La MGM continuava a proporle ruoli di bella e brava ragazza innamorata: perDr. Jekyll e Mr. Hyde (1941) le offrì il ruolo della tenera fidanzata di Spencer Tracy,[18] ma Ingrid, stufa di personaggi melensi, insistette ed ottenne il ruolo di Ivy, la frivola cameriera vittima del mostro.
Nel 1942 Selznick la concesse in prestito allaWarner per la realizzazione di un film a basso costo, diretto da Michael Curtiz,[19] accanto aHumphrey Bogart: eraCasablanca (1942), destinato a diventare un classico di tutti i tempi. L'anno successivo Ingrid ottenne la sua prima candidatura all'Oscar alla miglior attrice per il filmPer chi suona la campana (1943), girato per laParamount inTechnicolor. La prima scelta della casa di produzione era caduta suVera Zorina, nonostante il parere negativo dello scrittoreErnest Hemingway; dopo l'abbandono di costei, che mal si adattava alla parte, venne chiamata Ingrid.
L'anno successivo vinse la statuetta per il thrillerAngoscia (1944). Al momento di ricevere l'Oscar, dichiarò di essere onorata d'iniziare a lavorare con il miglior regista e il migliore attore di quell'anno:Leo McCarey eBing Crosby, che, dopo il grande successo deLa mia via, vollero realizzarne il seguito,Le campane di Santa Maria (1945), con la Bergman. Per questo film ricevette una nuova candidatura al premio Oscar quale migliore attrice, senza però vincerlo.
Nel 1946uscìNotorious: sul set il rapporto con il protagonistaCary Grant fu talmente buono, che Ingrid lo considerò sempre uno dei suoi migliori amici, ma anche con il registaAlfred Hitchcock i rapporti furono ottimi. Di questo film è passato alla storia il bacio che, pur spezzettato da qualche battuta intermedia, ha detenuto per molti anni il record di quello cinematografico più lungo. Questo fu anche l'ultimo film che la Bergman girò con Selznick: suo marito Lindstrom la convinse del fatto che il produttore l'avesse ampiamente sfruttata, incassando milioni di dollari in cambio di un compenso di soli 80000 dollari annui. Così, Ingrid firmò con una nuova casa di produzione per interpretareArco di trionfo (1948) conCharles Boyer, dall'omonimo romanzo diRemarque. Il film, velleitario e confuso, non ebbe il successo sperato e l'attrice, che per anni aveva chiesto invano a Selznick di poter interpretare sullo schermo il ruolo diGiovanna D'Arco, decise di rischiare: costituì una società di produzione indipendente e, con un costo di ben cinque milioni di dollari (cifra astronomica per l'epoca), realizzò il suoGiovanna d'Arco (1948), produzione ricca di costumi sfarzosi, di personaggi e di scenografie spettacolari.Pur fruttandole la quarta candidatura all'Oscar, il film fu un clamoroso fallimento.
Anche il successivoIl peccato di Lady Considine (1949) non convinse il pubblico, nonostante in questo film tecnicamente molto difficile ci fosse una intensa e lunga scena senza stacchi. La delusione per l'insuccesso alimentò la convinzione della Bergman sull'eccessiva importanza che Hollywood attribuiva al lato commerciale del cinema, a scapito dell'aspetto artistico; nello stesso periodo la crisi con il marito, che continuava a vivere e lavorare sulla costa occidentale, si fece più acuta.
Spinta dall'amicoRobert Capa, famoso fotoreporter col quale intrecciò una breve relazione, Ingrid s'interessò alla nuova ondata di cinema proveniente dall'Europa, ormai libera dalla dominazione nazifascista,[20] e in particolare alneorealismo italiano. Dopo aver vistoRoma città aperta rimase folgorata, ma aspettò di vedere il secondo film,Paisà, per poi scrivere alregistaitalianoRoberto Rossellini una lettera rimasta famosa, in cui si dichiarò pronta a recitare per lui:
«Se ha bisogno di un'attrice svedese che parla inglese molto bene, che non ha dimenticato il suo tedesco, non si fa quasi capire in francese, e in italiano sa dire solo "ti amo", sono pronta a venire in Italia per lavorare con lei…»
Rossellini non si lasciò scappare l'opportunità: nel cassetto aveva un copione ambientato aStromboli, destinato in origine adAnna Magnani quando era sua compagna. La Bergman era in Europa, impegnata nelle riprese diIl peccato di Lady Considine: il regista si precipitò aParigi, dove riuscì a incontrarla e a proporle il progetto del film.
Ottenuto un finanziamento daHoward Hughes grazie alla notorietà della Bergman, Rossellini ricevette per telegramma una risposta positiva dall'attrice e, nel marzo 1949, ebbe inizio la lavorazione diStromboli (Terra di Dio). Il set era assediato da fotografi e da giornalisti: cominciarono a trapelare indiscrezioni sulla relazione sentimentale fra il regista e la sua interprete. Alla fine del 1949, la stampa pubblicò la notizia della gravidanza della Bergman. Per l'opinione pubblica americana fu uno scandalo enorme: Ingrid Bergman, fino a quel momento considerata una santa, diventò improvvisamente un'"adultera da lapidare"[21] e la stampa la definìHollywood's apostle of degradation (apostolo della degradazione di Hollywood), montando una campagna denigratoria senza precedenti. Il dottor Lindstrom chiese il divorzio e ottenne l'affidamento della figlia Pia, che a sua volta dichiarò di non aver mai voluto bene a sua madre.
Nel 1950 Rossellini e la Bergman[22] si sposarono e nacque Roberto Rossellini jr, detto Robertino: nella clinica romana che ospitò la puerpera dovettero intervenire le forze dell'ordine per sedare le folle di paparazzi e di curiosi. Intanto uscì nelle saleStromboli: in Italia ebbe un buon numero di spettatori, attirati più che altro dalla curiosità, mentre negli USA fu un clamoroso fiasco, sia per l'atteggiamento sfavorevole dei media, sia per le pressioni dei finanziatori del film, che pretesero un montaggio che non rispecchiava minimamente le intenzioni dell'autore.
Nel giugno 1952 nacquero le gemelleIsotta Ingrid eIsabella: la Bergman riconquistò lentamente le simpatie del pubblico, la stampa la ritrasse in pose da casalinga e da mamma felice[23] e la stessa attrice affermò di aver trovato finalmente la serenità aRoma, anche se i film che continuava a girare sotto la direzione di Rossellini (tra cui almeno due vanno ricordati:Europa '51 eViaggio in Italia) venivano ignorati dal pubblico.
Nel 1956 la Bergman ricevette dagli Stati Uniti una favolosa offerta da parte dellaFox, per il ruolo di protagonista in un film ad alto budget su Anastasia, superstite dell'eccidio[25] della famiglia dellozar diRussia. Con questo ruolo nel filmAnastasia (1956), la Bergman fece il suo ritorno trionfale aHollywood dopo lo scandalo, vincendo per la seconda volta l'Oscar alla miglior attrice. Non potendo presenziare di persona alla cerimonia (una parte della stampa non aveva ancora dimenticato lo scandalo italiano), la statuetta venne ritirata dal suo grande amico Cary Grant.
L'unione con Rossellini era ormai in crisi: il regista partì alla volta dell'India per realizzare un documentario e ne tornò dopo qualche tempo con una nuova compagna,Sonali das Gupta.[26] Ingrid intanto riprese a interpretare successi comeIndiscreto eLa locanda della sesta felicità, entrambi usciti nel 1958. Conobbe l'impresario teatrale svedese Lars Schmidt,[27] che diventò il suo terzo marito nel dicembre del 1958. Grazie a lui, proprietario di una piccola isola di fronte alla cittadina di Fjällbacka, l'attrice tornò regolarmente in Svezia per passare le vacanze estive, portando i figli della famiglia allargata.
Nonostante il grande successo e il perdono concesso dagli americani, Ingrid volle restare vicino ai figli e si stabilì prima a Parigi e poi a Londra. Neglianni sessanta alternò interpretazioni in film americani ed europei, recitando anche in teatro e alla televisione, salvo un intervallo di circa un paio di anni in cui si dedicò completamente alla figliaIsabella, che si era sottoposta a un delicato intervento chirurgico per curare la scoliosi, seguìto da una lunga e dolorosa riabilitazione.
Ingrid Bergman interprete di Constance Middleton nella pieceThe Constant Wife.
Nel 1962, intervistata dalla giornalista italianaOriana Fallaci, rivelò di non temere la vecchiaia né tanto meno la morte: l'unica cosa che le premeva era fare le proprie scelte senza paura.[28] Nel 1967 ricevette una proposta dalla Svezia per un film a episodi,Stimulantia: solo per poter tornare a lavorare con lei, il registaGustaf Molander, con il quale aveva mosso i primi passi e ottenuto i primi successi, uscì dal suo ritiro. Il film non ebbe un grande successo, ma tutti i critici concordarono che l'episodio migliore fosse quello interpretato dalla Bergman e daGunnar Björnstrand, tratto daLa collana, una novella diGuy de Maupassant.
Il suo terzo premio Oscar (il primo comemiglior attrice non protagonista) arrivò per il suo ruolo nel filmAssassinio sull'Orient Express[29] (1975). I votanti ammirarono soprattutto la sua bravura nella lunghissima scena, senza alcuno stacco, dell'interrogatorio condotto daPoirot, ma a questo proposito lei dichiarò più volte che neIl peccato di Lady Considine aveva avuto un piano sequenza molto più lungo. Ritirando la terza statuetta, Ingrid dichiarò pubblicamente che, secondo la sua opinione, l'Oscar sarebbe dovuto andare all'amicaValentina Cortese, candidata perEffetto notte diFrançois Truffaut.[30] Film vincitore del premio come miglior film straniero l'anno precedente.
Nel 1978 ricevette dalla sua madrepatria la proposta di lavorare assieme al più prestigioso dei registi svedesi:Ingmar Bergman. Come con Rossellini anni prima, l'attrice aveva fatto presente al regista che avrebbero potuto girare un film assieme,[31] ma dovettero passare alcuni anni perché il sogno diventasse realtà. Ingrid accettò con coraggio una duplice sfida: reduce da un intervento chirurgico e da una pesantechemioterapia per untumore al seno, decise di calarsi nel difficile ruolo di una madre cinica ed egoista, che antepone la sua carriera all'affetto per i figli.Sinfonia d'autunno (1978), per il quale ottenne la settima candidatura all'Oscar e che fu la sua ultima interpretazione per il grande schermo, è considerata una tra le sue migliori prove di recitazione. Sul set i rapporti con il regista non furono facili come entrambi avevano previsto, ma il buonsenso e il rispetto reciproco prevalsero su ogni altra cosa.
Nel 1980, mentre la malattia si manifestava nuovamente, diede alle stampe il suo libro di memorie, scritto assieme adAlan Burgess:Ingrid Bergman - La mia storia. Nello stesso anno, fu la presentatrice delLifetime Achievement Award adAlfred Hitchcock, conferito dall'AFI. Nell'anno successivo recitò per la televisione nel suo ultimo lavoro, una biografia del primo ministroisraelianoGolda Meir, per la quale ricevette unpremio Emmy postumo nel 1982 come "migliore attrice".
Ingrid Bergman morì aLondra il 29 agosto 1982, giorno del suo 67º compleanno. Cremata in Svezia, le ceneri vennero sparse insieme a dei fiori sulle acque svedesi di fronte a Fjallbacka, cittadina costiera in cui aveva comprato una casa e dove passava molte estati con i figli, a contatto con la natura; l'urna che le conteneva, si trova alNorra Begravningsplatsen[32] (cimitero settentrionale) di Stoccolma. Per il suo contributo all'industria cinematografica, la Bergman ha una stella nellaHollywood Walk of Fame, all'altezza del numero 6759 diHollywood Boulevard.
Poco prima di morire, espresse il desiderio di non disperdere il suo enorme archivio personale e, anni dopo, i figli (grazie anche al registaMartin Scorsese, secondo marito di Isabella e promotore del recupero e del restauro delle pellicole) affidarono l'archivio allaWesleyan University, dove erano già presenti gli archivi di due importanti registi:Frank Capra edElia Kazan.
Nel 2015, per festeggiare i 100 anni[33] dalla nascita, si sono svolte rassegne e retrospettive in tutto il mondo: per l'occasione laSvensk Filmindustri ha avviato un processo di catalogazione e di restauro delle sue pellicole. In molti casi non è stato possibile trovare quelle originali degli anni 30, pertanto si è dovuto lavorare sulle copie degli anni successivi.
Nel film italianoAmici per la pelle (1955), Franco, uno dei due piccoli protagonisti, descrive la sua immaginaria amica del cuore come un' "Ingrid Bergman coi capelli neri".
More Stately Mansions, diEugene O'Neill, regia di José Quintero. Broadhurst Theatre di Broadway (1967)
Captain Brassbound's Conversion, diGeorge Bernard Shaw, regia di Stephen Porter.Cambridge Theatre di Londra (1971), Ethel Barrymore Theatre di Broadway (1972)
Lydia Simoneschi nei ridoppiaggi diIntermezzo eFollia,La famiglia Stoddard,Il dottor Jekyll e Mr. Hyde,Per chi suona la campana,Angoscia,Io ti salverò,Le campane di Santa Maria,Notorious - L'amante perduta,Arco di trionfo,Il peccato di Lady Considine,Europa '51,Viaggio in Italia,La paura,Eliana e gli uomini,Anastasia,Indiscreto,La locanda della sesta felicità,Le piace Brahms?,La vendetta della signora,Una Rolls-Royce gialla,Hedda Gabler,La voce umana
Elena Dagrada,Le Varianti Trasparenti. I Film con Ingrid Bergman di Roberto Rossellini, Milano, LED Edizioni Universitarie, 2008,ISBN978-88-7916-410-8,SBNUSM1794740.