Nel 2017 Heineken possiede 165 siti produttivi in oltre 70 paesi. È il primo inEuropa e il secondo al mondo dopo la fusione nell'ottobre 2016 dei principali concorrenti,AB-InBev eSABMiller.[3] Produce oltre 200 milioni di ettolitri di birra divisi in 250 marchi. I principali, oltre a Heineken:Amstel,Cruzcampo,Affligem,Żywiec, Starobrno, Tiger, Zagorka,Birra Messina, Ochota,Murphy's, Red Stripes, Star,Pelforth,Birra Moretti,Ichnusa, Dreher.
Il 14 febbraio1864 il giovaneGerard Adriaan Heineken (22 anni) ottiene da sua madre l'autorizzazione all'acquisto del birrificio De Hooiberg, attivo adAmsterdam sin dal1592. Il 16 dicembre, dopo una trattativa durata qualche mese, viene formalizzato l'acquisto per la somma di 48 000fiorini[4]. Il 15 febbraio dell'anno successivo viene fondata l'Heineken & Co che nel1873 diventeràHeineken's Bierbrouwerij Maatschappij NV, con lo stesso Heineken come maggior azionista[4].
Nel1869 Heineken decide di sviluppare una tecnica simile a quellabavarese per lafermentazione a basse temperature, in luogo della precedente fermentazione ad alte temperature, per ottenere una birra più chiara e a più lunga conservazione[5].
Nel1874 è aperto un secondo stabilimento aRotterdam per far fronte all'aumento delle richieste.
Con la morte di Gerard Heineken, avvenuta nel1893, la proprietà della società passa alla moglie Marie Tindal che la gestisce fino al1914 quando le subentra il figlio Henry Pierre Heineken. Nel1927 viene acquistato il birrificio belga Léopold, con sede aBruxelles[5]. Nel1931 partecipa, in joint-venture con la Fraser & Neave, alla creazione dellaMalayan Breweries Ltd, con sede aSingapore[6].
Nel1933, grazie all'azione dell'importatore Leo van Munching, Heineken diventa la prima birra straniera ad essere importata negliStati Uniti d'America alla fine delproibizionismo, per l'occasione ilNew York Times scrive che "il primo carico legale di birra da tredici anni è arrivato. Questa birra è l'Heineken".[7] Rappresentante in America della Heineken dopo la fine del proibizionismo sarà Leo van Munching: lavorava su una linea di navi che facevano la spola tra i Paesi Bassi e gli Stati Uniti prima di convincere la famiglia Heineken a farlo diventare loro rappresentante in America[8].
Nel1948 viene modificato il logo della compagnia con l'inclinazione verso l'alto delle tre ⟨e⟩ della parola Heineken con l'obiettivo di apparire sorridenti[9].
Nel1954 il colore dell'etichetta viene modificato da rosso a verde con l'intento di trasmettere un'idea di sicurezza[7].
Nel1968 l'Heineken si fonde con la storica rivaleAmstel. Nel 1971 diventa presidente il figlio di Henry Pierre, Alfred Henry "Freddy" Heineken.
E con lui inizia in quegli anni una serie di acquisizioni di produttori di birra europei: per prima la franceseBrasserie de l’Espérance con sede aSchiltigheim, produttrice della birra Ancre[9]. Viene poi acquisita l'italianaDreher[10].
Nel1975 viene aperto un nuovo birrificio con una capacità produttiva annua di 1,5 milioni di ettolitri di birra per far fronte al previsto aumento della produzione[11].
Le acquisizioni continuano negli anni ottanta e novanta: l'irlandeseMurphy's è comprata nel1983, la spagnolaEl Aguila nel 1984, la Royal Brand Brewery nel1989[11] e la svizzeraCalanda Bräu nel1993.
Nel1996 l'azienda acquista il marchio dellaBirra Moretti[12]. In seguito all'accusa mossa dall'Antitrust di avere sul mercato italiano una posizione dominante[13], l'Heineken viene costretta a cedere nel1997 lo stabilimento produttivo diSan Giorgio di Nogaro in provincia di Udine, che viene acquistato da un nuovo gruppo: laBirra Castello s.p.a.[14].
Nel1999 viene riconosciuto marchio del secolo dalle autorità olandesi[15].
Negli anni 2000 avvengono le acquisizioni dei birrifici BBAG, Krusovice e Rodic e dellaScottish & Newcastle, acquistata dal gruppoCarlsberg nel2008[16].
Il 22 settembre2004, due anni dopo la scomparsa di Freddy Heineken, la società annuncia la chiusura dello stabilimento diPedavena, storico birrificio del bellunese.
Alla fine del 2004 un accordo tra le organizzazioni sindacali e Heineken Italia posticipa la chiusura al settembre del2005 con Heineken che si dichiara disponibile ad una vendita non pregiudiziale della fabbrica. In seguito a un colloquio tra il sindaco di Pedavena e il gruppo dirigente della multinazionale, il 22 gennaio2005 viene costituito il "Comitato Birreria Pedavena" con lo scopo di mantenere attiva la produzione nel sito. Nel gennaio2006 si arriva alla vendita da parte di Heineken Italia dello stabilimento alla Birra Castello.
Nel2010 Heineken compra la divisione birreria del gruppo messicanoFEMSA,[17] il più grosso imbottigliatore (proprietario anche della maggiore catena di alimentari messicani, OXXO) che poi entrerà nel capitale della Heineken NV con una quota del 20%. Ed inizia l'espansione nel Sud America.
Due anni più tardi acquista l'Asia Pacific Breweries di proprietà della Fraser&Neave[18].
Nell'ottobre2015Diageo vende all'Heineken le sue quote in Desnoes&Geddes e GAPL, marchi attivi rispettivamente inGiamaica eMalaysia.
Con questa Heineken ha una partecipazione del 73,3% in Desnoes&Geddes e del 100% in GAPL[19].
Nell'estate 2016 Heineken firma un contratto di sponsorizzazione per alcune tappe del mondiale di F1.
Nel 2017 entra inBrasile acquisendo per 700 milioni di dollari la società Kiring.
Sempre nello stesso anno rileva un birrificio artigianale italiano, Hibu, fondato nel 2007 inBrianza.[20]
Nel 2018 compra il 40% del maggior produttore cinese di birra,China Resources Beer, per 2,7 miliardi di euro.
In base agli accordi le attività di Heineken inCina (tre stabilimenti) si fonderanno con quelle del gruppo cinese che avrà in licenza il marchio Heineken.
Contemporaneamente China Resources Beer rileverà azioni Heineken per 464 milioni di euro (pari allo 0,9%) e la società olandese metterà a disposizione i suoi canali di distribuzione per i marchi del gruppo cinese (il più importante è Snow).[21]
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In Italia Heineken produce o distribuisce i seguenti marchi:
Heineken ha sponsorizzato molti eventi sportivi. L'Heineken Cup era una competizione annuale dirugby union a cui partecipavano i club provenienti da Inghilterra, Francia, Irlanda, Galles e Italia. Heineken è stato sponsor della competizione dall'edizione inaugurale nel1995-96, fino all'edizione2013-14 quando venne sostituita con laEuropean Rugby Champions Cup. Heineken continua la sua partnership con European Club Rugby come principale sponsor.
L'Heineken Experience è unmuseo sull'Heineken Lager e sul suobirrificio storico diAmsterdam. Il complesso è stato costruito nel 1867 e utilizzato come fabbrica fino al 1988.[24] Nel 1991 parte dell'edificio venne abbattuto e nella parte rimanente fu aperto l'Heineken Reception and Information Centre (in olandeseHeineken ontvangst- en informatiecentrum). Nel 2001 venne sostituito con Heineken Experience.[25]
Il museo contiene attrazioni, mostre interattive e due bar. La visita comprende anche approfondimenti sulla storia del marchio e del processo di fermentazione perfezionato negli anni. I visitatori ricevono un piccolo bicchiere per la degustazione della birra e due buoni per due pinte da utilizzare alla fine del tour, entrambi inclusi nel prezzo del biglietto di entrata.
Nel 2011 la società ha superato i 19 miliardi di ricavi.[26] Nel 2017 i ricavi hanno toccato i 21,89 miliardi di euro (rispetto ai 20,79 miliardi del 2016), l'Ebitda è passato dai 3,54 miliardi del 2016 a 3,76 miliardi nel 2017, gli utili hanno raggiunto 1,9 miliardi (1,54 nel 2016).[1]
Le azioni dell'Heineken sono quotate allaborsa di Amsterdam e all'OTC Markets Group di New York con rispettivamente i simboliHEIA andHEINY. La tabella rappresenta gli azionisti al 31 dicembre 2013:[27]
Heineken Holding N.V è unapublic company quotata ad Amsterdam. Il suo azionista di maggioranza è L’Arche Green N.V di proprietà delle famiglie Heineken e Hoyer.
Fomento Económico Mexicano, S.A.B. de C.V (FEMSA) detiene anche una quota del 14,935% in Heineken Holding N.V controllando, quindi, direttamente o indirettamente, il 20% di Heineken International.