L'isola è storicamente caratterizzata da una marcata instabilità politica e dalla fragilità del territorio. Colpita nell'estate 2004 dall'uragano Jeanne, nel gennaio 2010 dalsecondo terremoto più distruttivo della storia dell'uomo e nell'ottobre 2016 dall'uragano Matthew, vive in uno stato di emergenza umanitaria.[7]Dal 2004 al 2017 vide la presenza di un contingente guidato dalBrasile, per una missione internazionale di aiuto sotto l'egida dell'ONU. Il 14 agosto 2021 il Paese viene nuovamente colpito da unfortissimo terremoto di magnitudo 7,2.
La riduzione inschiavitù e le conseguenti condizioni di vita molto precarie portarono a una drammatica diminuzione della popolazione indigena nel quarto di secolo successivo alla scoperta dell'isola. Per sopperire alla carenza di manodopera, gli spagnoli cominciarono a deportare schiavi africani, impiegati soprattutto nella ricerca dell'oro. L'interesse spagnolo verso Hispaniola diminuì notevolmente a partire dagli inizi delsedicesimo secolo, quando immense riserve d'oro e argento furono scoperte inMessico e inPerù.
Nel 1606 il sovrano spagnolo ordinò a tutti i coloni di spostarsi nei pressi diSanto Domingo, la capitale di Hispaniola, al fine di proteggere la popolazione dell'isola dagli attacchi deipirati. Tuttavia questo permise ai pirati inglesi, olandesi e francesi di stabilirsi lungo le coste settentrionali e occidentali ormai abbandonate: particolarmente famosa divenne la "Fratellanza della Costa", composta dabucanieri e schiavi fuggiti, icimarroni. In particolare i francesi cominciarono a colonizzare l'isola nel1625, ma fu solo nel 1664 che la Francia rivendicò il suo dominio sulla porzione occidentale di Hispaniola. Nel1697 la Spagna, con ilTrattato di Ryswick, cedette ufficialmente la porzione più occidentale di Hispaniola alla Francia. La nuova colonia fu ribattezzataCôte française de Saint-Domingue.[5]
Mentre la parte spagnola dell'isola, corrispondente alla porzione centrale ed orientale, era scarsamente considerata dalla Corona spagnola, la parte francese conobbe un periodo di prosperità economica che la rese la più ricca delle colonie dell'emisfero occidentale:[5] ciò grazie soprattutto alle notevoli esportazioni di zucchero e cacao.[9] La popolazione della colonia era composta da tre diversi gruppi etnici: gli europei (circa 32 000 nel 1790), che detenevano il controllo politico ed economico, lagens de couleur (28 000 individui liberi e di sangue misto di cui la metà mulatti, definibili come classe sociale distatus inferiore) e infine gli schiavi africani (ben 500 000). Gran parte degli schiavi risultava essere nata in Africa e non ad Haiti: le brutali condizioni di vita spesso impedivano la naturale crescita della popolazione.[10] Infine vi erano quelli che, con un termine inglese, sono noti come cimarroni: ex-schiavi sfuggiti ai loro padroni, che vivevano nelle terre più elevate, completamente estranei al resto della colonia.
Toussaint Louverture guidò la rivolta di Haiti contro i francesi ed è considerato uno dei padri della nazione
Sull'onda dellaRivoluzione francese legens de couleur cominciarono a fare pressione sul governo coloniale per ottenere maggiori diritti.[9]
Nell'ottobre 1790, 350 di essi si ribellarono al governo; il 15 maggio 1791, l'Assemblea nazionale francese concesse i diritti politici a tutti imulatti e i neri nati liberi, senza tuttavia mutare lostatus di coloro che erano ancora schiavi. Il 22 agosto 1791 gli schiavi della zona di Cap-Français (oraCap-Haïtien) si ribellarono ai loro padroni. La ribellione degli schiavi si diffuse rapidamente sotto il comando diToussaint Louverture. Egli si alleò quindi conles gens de couleur e imaroons ("cimarroni") i cui diritti erano ora stati revocati dal governo francese, spaventato dalle rivolte.[10]
Le forze di Toussaint ebbero la meglio sull'esercito coloniale francese; tuttavia i due schieramenti si unirono nel 1794, in seguito all'emanazione di un decreto con cui il governo rivoluzionario francese abolì la schiavitù. Sotto la guida di Toussaint, il nuovo esercito di Saint-Domingue sconfisse le truppe d'invasione britanniche e spagnole.[6]
Nel 1801 Louverture decise di proclamare una costituzione per Santo Domingo che lo decretava governatore a vita e stabiliva la sovranità dei neri sullo stato con l'abolizione perpetua della schiavitù. In risposta, Napoleone Bonaparte inviò un corpo di spedizione militare di soldati francesi e navi da guerra sull'isola, guidato da suo cognato Charles Leclerc, per restaurare appieno il governo francese su Santo Domingo.[6][11]
I francesi avevano inoltre segretamente il compito di restaurarvi la schiavitù. Tradito e catturato, Toussaint morì poi in una prigione francese.[6] Ciò non fece altro che riaccendere gli animi dei ribelli:Jean-Jacques Dessalines eHenri Christophe, a capo di altri schieramenti in lotta, decisero d'interrompere la tregua e riprendere a combattere. Nel frattempo le truppe napoleoniche furono bloccate da un'epidemia difebbre gialla scoppiata sull'isola, che provocò anche la morte del generale Leclerc, sostituito dall'ex governatore di Haiti, ilgenerale Vimeur de Rochambeau. Il 18 novembre 1803 l'esercito di Dessalines sbaragliò i francesi nellabattaglia di Vertières.[6]
Bandiera degli indipendentisti nel 1803
Il 1º gennaio 1804 l'ormai ex colonia dichiarò la sua indipendenza, divenendo così il secondo paese del continente americano a dichiararsi indipendente,[6] dopo gliStati Uniti d'America; Dessalines ne divenne il primo Capo di Stato con il titolo di governatore[6] e, pochi mesi dopo, sull'esempio di Napoleone si fece proclamare Imperatore con il nome di Giacomo I[12] fondando ilPrimo Impero di Haiti (1804-1806).[13] Saint-Domingue venne dunque ribattezzata Haiti in ossequio alla popolazione degli arauachi, i quali chiamavano l'isola Ayiti (in lingua Harawak significa "aspro", riferito al territorio).
Il neonato Stato sostenne la causa abolizionista nelle colonie americane ovunque fosse possibile. Il governo haitiano aiutòSimón Bolívar, offrendogli rifugio e appoggiando la sua causa indipendentista, a condizione che liberasse poi gli schiavi dell'America Latina. Le potenze coloniali reagirono isolando Haiti attraverso una sorta dicordone sanitario che doveva servire a evitare il propagarsi delle rivolte degli schiavi. Alcuni storici ritengono che la "rivoluzione" haitiana abbia ispirato molte rivolte di schiavi nei Caraibi e negli Stati Uniti.
Durante la rivolta molte chiese furono saccheggiate e distrutte e i sacerdoticattolici dovettero lasciare Haiti, determinando un'estrema esiguità del clero, che si protrarrà fino alla firma delConcordato nel1860.[14] Nel 1804 l'imperatore nominò addirittura un "arcivescovo di Haiti" (anzi un "grand-archevêque") che di fatto provocò uno scisma che fu risanato del tutto quando laChiesa cattolica ad Haiti ebbe una gerarchia pienamente in comunione con Roma con il Concordato (ma di fatto già nel 1850, quando Martial Testard du Cosquer fu nominato "grand-archevêque" dall'imperatoreFaustino I con il consenso di Roma anche se l'arcidiocesi di Port-au-Prince fu eretta canonicamente solo nel 1861, con lo stesso Testard come primo titolare legittimo).
Nel 1804 la Francia si rifiutò di riconoscere l'indipendenza della sua colonia, pretendendo 150 milioni di franchi per compensare le perdite dei proprietari terrieri francesi in seguito alla rivoluzione e solo nel1838 si trovò un accordo che ridusse la cifra a "solo" 90 milioni. Il pagamento di questa indennità mise in difficoltà il governo haitiano e rappresentò un duro colpo per l'economia isolana.
Nel 1806 Dessalines fu assassinato durante una lotta di potere con i suoi rivali politici. Haiti venne divisa in due stati: a sud una repubblica fondata daAlexandre Pétion, a nord un governo (divenutoregno di Haiti nel 1811) sotto il dominio di Henri Christophe (Enrico I). Quest'ultimo fece costruire per sé stesso otto palazzi, tra cui la sua roccaforte diSans Souci e l'imponenteCitadelle Laferrière, la più grande fortezza dell'emisfero occidentale.
Nell'agosto del 1820 Christophe rimase parzialmente paralizzato a causa di alcuni attacchi ischemici. Una nuova ribellione scoppiò a seguito della diffusione della notizia della sua infermità: il 2 ottobre1820 la guarnigione militare presso Saint Marc si ammutinò, mentre i generali di Christophe cominciarono a tramare contro il loro capo. Gli uomini rimastigli fedeli condussero Christophe nella Cittadella e qui egli chiese di essere lavato, di venire vestito con l'uniforme militare e di essere lasciato solo sulla sua sedia preferita. Poco dopo il monarca haitiano si suicidò. Suo figlio (Enrico II) venne ucciso poco dopo.
Con la morte di Christophe la nazione venne riunificata con il nome di Repubblica di Haiti, sotto la guida di Jean-Pierre Boyer, successore di Petion. Boyer invase poi la colonia spagnola di Santo Domingo, riunificando così l'isola di Hispaniola: Santo Domingo rimase sotto il dominio haitiano fino al1844, quando ottenne l'indipendenza con il nome diRepubblica Dominicana.
Dal 1906, il paese è stato nell'ambito della "diplomazia del dollaro" e ilDipartimento di Stato fece pressione su Port-au-Prince nel 1910-1911 per assicurare l'ingresso diCitibank nel capitale della Banca Nazionale. Da allora, la National City Bank ha lavorato per conquistare l'istituzione dall'interno, mentre cercava di costringere i governi haitiani indebitati ad accettare il controllo doganale. Nel dicembre 1914, le truppe statunitensi sequestrarono i fondi pubblici della banca e li trasferirono negli Stati Uniti, nonostante le proteste haitiane contro un "atto di pirateria internazionale".
Il vicepresidente della Banca Nazionale, Roger L. Farnham, definì il piano che sarebbe stato adottato dal Dipartimento di Stato. L'obiettivo era quello di utilizzare l'occupazione militare per controllare l'intera amministrazione e promuovere così gli interessi economici americani nel paese. Nonostante la forte penetrazione del capitale americano nell'economia haitiana (ferrovie, trasporti urbani, elettricità, ecc.), la Costituzione negava agli stranieri il diritto di possedere beni immobili, tenendoli fuori da molti settori (zucchero, caffè, cotone, tabacco, legno, ecc.).
A parte l'interferenza americana, il paese era in uno stato di insurrezione quasi permanente. Dal 1910 al 1915, cinque presidenti si succedettero, una situazione che culminò nell'esecuzione di 167 prigionieri politici il 27 luglio 1915, seguita da una rivolta popolare che rovesciò il governo e mise a morte il presidenteVilbrun Guillaume Sam. Questa rivoluzione, guidata da Rosalvo Bobo, che si opponeva all'avvicinamento del paese agli Stati Uniti, non piacque a questi ultimi, ma la decisione di invadere Haiti era già stata presa prima che Vilbrun Guillaume Sam fosse rovesciato.[15]
Una nuova costituzione fu scritta dagli Stati Uniti e introdotta nel 1918. Dal 1918 al 1934, l'inglese divenne la seconda lingua ufficiale del paese, dopo il francese. L'introduzione dellavoro forzato e il razzismo dei marines favorirono il reclutamento da parte della resistenza nazionalista, guidata da Charlemagne Péralte, che comprendeva 5 000 combattenti permanenti e 15 000 irregolari. La zona di guerriglia riguardava principalmente il nord e il nord-est del paese. In Francia, alcuni politici pensavano che Haiti sarebbe diventata una colonia americana, come i territori spagnoli diPorto Rico e delleFilippine, che furono occupati dagli americani nel 1898, durante laguerra degli Stati Uniti contro la Spagna.
Dopo molti combattimenti nelle periferie di alcune grandi città, i ribelli presero d'assalto la capitale, Port-au-Prince, il 7 ottobre 1919. Le forze d'occupazione americane poterono contare sul loro vantaggio materiale: uso di mitragliatrici, aerei da ricognizione, missioni di pattugliamento e di mitragliamento con idrovolanti. La libertà di movimento all'interno del paese è stata soppressa dagli occupanti con l'introduzione di passaporti interni e, soprattutto, la repressione ha colpito regolarmente la popolazione civile, al punto che il Comando Generale dei Marines ha riconosciuto la realtà delle "uccisioni indiscriminate" nelle campagne di controinsurrezione. I contadini furono internati in campi di concentramento con il pretesto della necessità militare. In tre anni, si dice che vi siano morti 5.500 contadini. Charlemagne Péralte fu assassinato il 1º novembre 1919, una spia aveva condotto i marines da lui. Benoît Batraville prese il comando e riuscì a mantenere l'attività di guerriglia, ma fu ucciso in combattimento il 18 maggio 1920. Dopo la morte dei suoi leader, la guerriglia si demoralizzò e si estinse gradualmente. L'occupazione terminò nel 1934.
Gli Stati Uniti lasciarono Haiti nelle mani della minoranza multietnica. Nel1946Léon Dumarsais Estimé divenne il primo presidente nativo dell'isola, a partire dal 1915, vale a dire da quando l'occupazione statunitense aveva avuto inizio. I suoi sforzi di riforma non fecero altro che aumentare lo stato di caos in cui versava il paese e, quando nel 1950 tentò di prolungare il suo mandato oltre la durata legale, si verificò un colpo di Stato con la successiva creazione di un Consiglio Militare di Governo guidato daPaul Magloire.
Nel 1957 giunse al potere il dottorFrançois Duvalier ("Papa Doc"), quale esito delle prime elezioni a suffragio universale tenute ad Haiti. Molti ritengono che il risultato del voto sia stato manipolato dall'esercito. Nel 1964 Duvalier si autoproclamò presidente a vita e per anni mantenne il controllo sulla popolazione attraverso iVolontari per la Sicurezza Nazionale, la sua polizia segreta, soprannominatiTonton Macoutes ("gli uomini spettro"), dal nome di una figura della tradizione locale, l'uomo nero. Questa organizzazione fu più volte criticata a livello internazionale per i metodi violenti con cui venivano trattati gli avversari politici, veri o presunti tali. Alla morte nel 1971, a Duvalier padre successe, quale presidente a vita il figlio diciannovenneJean-Claude Duvalier, soprannominato "Baby Doc". Il regime di Duvalier figlio divenne noto per lacorruzione e fu deposto nel1986, aprendo così un nuovo periodo di agitazioni.
Il regime di Duvalier ha lasciato circa 50 000 morti e il paese in rovina. Nel 1988, un tribunale di Miami dichiarò che Jean-Claude Duvalier aveva "sottratto più di 504 milioni di dollari di denaro pubblico".[16]
La fine del regime di Duvalier figlio cominciò grazie ad un movimento popolare promosso dallaChiesa locale e rafforzato dalla visita dipapa Giovanni Paolo II nel1983 che, prima di salire sull'aereo, pronunciò un discorso dai toni accesi che concluse con un'esclamazione molto decisa: «Le cose devono cambiare qui!»[17]. Nel1984 rivolte contro il governo si diffusero in tutta la nazione, mentre laConferenza episcopale di Haiti varò un programma dialfabetizzazione volto a preparare il popolo haitiano ad una più consapevole partecipazione al processo elettorale.
Nel1991 illeader carismaticoJean-Bertrand Aristide venne eletto presidente, ma fu deposto da un colpo di Stato dopo poco tempo. Seguirono tre anni segnati dal brutale controllo di una giunta militare. Nel1994 l'intervento statunitense riportò Aristide al potere e uno dei suoi primi atti fu lo scioglimento dell'esercito, decisione che incontrò un forte favore presso il popolo.
«È vero, al presidente eletto di Haiti è stato concesso di tornare nell'isola, ma solo dopo che le organizzazioni popolari erano state sottoposte a tre anni di terrore da forze strettamente legate a Washington; l'amministrazione Clinton si è rifiutata di consegnare ad Haiti 160.000 pagine di documenti sul terrore di stato creato dalle forze militari statunitensi; e questo, secondo l'organizzazione Human Rights Watch "per evitare imbarazzanti rivelazioni" sul coinvolgimento americano con il regime che aveva attuato il colpo di stato.»
«Un'altra necessità a cui si dovette far fronte fu di sottoporre il presidente Aristide a un "corso intensivo di democrazia e capitalismo", come ebbe a dire il suo principale sostenitore a Washington.»
«Il nuovo governo [di Aristide] ha dovuto abbandonare i programmi democratici e riformistici che avevano suscitato lo scandalo di Washington e ha dovuto far propri quelli di colui che nel 1990 era stato il candidato di Washington alle elezioni di Haiti, ottenendo il 14% dei voti.!»
Nel1996 ad Aristide successe il suo alleato nonché ex-primo ministroRené Préval. Mentre Aristide fu il primo presidente democraticamente eletto nella storia haitiana, Préval fu invece il primo a portare a compimento il suo mandato senza interruzione e soprattutto il primo a lasciare di sua volontà l'incarico una volta scaduto il termine. Infatti i suoi predecessori erano morti naturalmente durante il mandato, oppure erano stati assassinati, deposti, imposti da una potenza straniera o portati a prolungare il loro incarico oltre la durata legale del mandato.
Elicottero cileno appartenente alla missione ONUMINUSTAH nel 2006, durante una rivolta aPétion-Ville avvenuta durante le elezioni presidenziali
Aristide tornò al potere nel2001, dopo un voto che fu boicottato da molti suoi rivali che accusarono il suo partito (Fanmi Lavalas) di aver falsato i voti di una precedente elezione del senato. Aristide negò le imputazioni e a sua volta accusò i suoi avversari di essere sottomessi all'influenza americana e di aver tramato alle sue spalle. Un cablogramma diWikiLeaks risalente al 14 novembre del 2003 descrive come laChiesa cattolica, a causa del crescente malcontento nei suoi confronti nel paese dovuto al fatto che il popolo pensava a un ruolo di questa istituzione nella crisi del governo e alle crescenti divisioni nel partito, cercò di consigliare illeader nel "favorire riforme democratiche" senza compromettere la sualeadership o scatenare altre violenze.[20]
Nel febbraio del 2004 il governo di Aristide fu deposto da un gruppo di ribelli armati guidati da bande urbane precedentemente al servizio del partito presidenziale e da ex-soldati. Dopo questo episodio un altro cablogramma[21] rivela come per il prelato locale la partenza di Aristide fosse stata "la scelta migliore". Quando questo lasciò il paese, molti membri del suo governo cercarono rifugio all'estero o preferirono nascondersi, mentre ancora una volta gli Stati Uniti intervenivano facendo sbarcare imarine a Port-au-Prince. Dopo la fuga di Aristide,Boniface Alexandre, giudice capo dellaCorte suprema, fu nominato presidente da un consiglio, con l'appoggio di Stati Uniti d'America,Canada e Francia.
Il 12 gennaio2010 alle ore 21:53:09UTC (16:53 ora locale) un violentoterremoto dimagnitudo7,0, seguito da numerose repliche di intensità superiore a 5,0, colpì l'entroterra di Haiti in prossimità della capitalePort-au-Prince.[22][23]
Il numero di vittime e l'entità dei danni materiali provocati dal sisma rimasero sconosciuti per un certo periodo, ma immediatamente apparvero ingenti, con notizie che indicavano un numero di morti compreso tra decine di migliaia e 500 000.[24][25] Secondo laCroce Rossa Internazionale il terremoto avrebbe coinvolto più di 3 milioni di persone,[26] 222 517 (bilancio ufficiale del 24 febbraio 2010)[27] persone sarebbero rimaste uccise e 300 000 ferite.[28] Molti edifici della capitale, compresi i quattro ospedali cittadini,[29] ilPalazzo Nazionale e la sede del parlamento (Assemblea nazionale di Haiti),[30] lacattedrale,[31] il quartier generale della missioneONU dipeacekeepingMINUSTAH,[32] andarono distrutti o furono gravemente danneggiati.
Dieci mesi dopo la situazione si aggravò ulteriormente a causa di un'epidemia dicolera che si diffuse tra la popolazione haitiana e che comportò altri casi di morte.
Al tempo gran parte degli edifici pubblici, compresi aeroporti e palazzi del governo, erano occupati dalle forze armate USA che avevano dislocato centinaia di mezzi blindati, accampamenti e arsenali in tutta l'isola, creando inizialmente contrasti con le forze dell'ONU. Imarine appartenenti alle forze armate statunitensi ammontavano a 10 000; avevano il compito di pattugliare la zona.[33][34][35]
Dopo le elezioni presidenziali del2011 il paese fu governato daMichel Martelly. Un cablogramma di WikiLeaks[36] risalente al periodo del terremoto e rilasciato dall'ambasciata vaticana descrisse il ritorno nel paese di Aristide come "un evento disastroso" in quanto in grado di scatenare ulteriori tumulti e distrarre il popolo dalle operazioni di aiuto. Per questa ragione fu ordinato al prelato a lui vicino di convincerlo a stare lontano dal paese.
Dal 2016 in poi periodi d'insofferenza, fino all'assassinio del presidente Moïse
Dal 2016 vi furono momenti d'insofferenza con forte rischio di una guerra civile, a seguito dell'elezione del PresidenteJovenel Moïse,[37] cinquantottesimo presidente di Haiti, eletto nel novembre del 2016, ma realmente al potere solo da febbraio del 2017. Nel febbraio 2019, un aumento fino al 50% dei prezzi del carburante alla pompa, ispirato dalFondo Monetario Internazionale (FMI), e gli scandali di corruzione che coinvolsero diversi ministri e lo stesso presidente, provocarono grandi proteste antigovernative.[38] Tra il 6 e il 7 luglio 2021, Moïse fu assassinato e il primo ministro uscenteClaude Joseph, assunsead interim la carica di presidente. Dalle prime analisi, Moïse sarebbe stato ucciso in casa sua a Port-au-Prince[39] da un commando armato formato da persone straniere di lingua spagnola. Moïse aveva da poco nominato il nuovo primo ministro Ariel Henry, per preparare Haiti alle elezioni che avrebbero portato il 26 settembre allo svolgimento di un referendum costituzionale e l'elezione di un nuovo presidente e di un nuovo parlamento.[40][41][42]
Nel marzo 2024, a seguito di un'evasione di massa, la capitale Port-au-Prince cade sotto il controllo di bande criminali.[43][44] In pochi giorni, il livello di violenza raggiunge un livello tale da giustificare l'evacuazione dell'ambasciata statunitense[45] e del personale diplomatico europeo[46], oltre alla chiusura del confine terrestre da parte dellaRepubblica Dominicana.[47] Il 12 marzo il primo ministroAriel Henry, in auto-esilio aPuerto Rico, annuncia le sue dimissioni.[48]
Il 25 aprile viene costituito il Consiglio Presidenziale di Transizione, che il 29 maggio successivo nominaGarry Conille primo ministro provvisorio.[49]
Haiti è il paese meno sviluppato dell'emisfero settentrionale e uno dei più poveri al mondo. Gli indicatori economici e sociali mostrano come Haiti, a partire dagli anni '80, abbia accumulato il divario rispetto ad altri paesi in via di sviluppo con livelli di reddito molto bassi.
Dopo una recessione culminata nel 2004, si è verificata una lenta ripresa interrottasi però nel 2008 a seguito di pesanti scontri di piazza, limitando così la crescita all'1,3%.
Nel 2009 la crescita era invece prevista di circa il 2%.
Dalla sesta rassegna valutativa, pubblicata sul sito delFondo Monetario Internazionale il 4 febbraio 2010, si ha una visione generale dell'anno fiscale 2009 (conclusosi il 30 settembre 2009), nonché del primo trimestre 2010. Nonostante la grave crisi economica che ha colpito tutto il mondo, la crescita economica di Haiti è stata positiva (2,9 per cento), mentre l'inflazione è scesa a settembre a −4,7 per cento, riflettendo la diminuzione dei prezzi dei prodotti alimentari locali e internazionali. Il disavanzo di bilancio è rimasto contenuto (4,4% del PIL). Nel settore finanziario, crediti e depositi sono fortemente aumentati, garantendo alle banche forti guadagni. Questaperformance positiva dell'economia haitiana è continuata anche nel primo trimestre dell'anno fiscale 2010 (ottobre-dicembre 2009). Le proiezioni, in effetti, indicavano per il 2010 una previsione di crescita positiva del 3,6% e un'inflazione annuale dell'8%. Il sisma del 12 gennaio 2010 ha messo in pesante crisi tutto questo buon andamento complessivo, con danni gravissimi anche alle infrastrutture della capitale Port-au-Prince.[50][51]
Secondo ilFondo Monetario Internazionale nel 2012 ilPIL nominale consisteva in 7,9 miliardi didollari USA, mentre il PIL a parità di potere d'acquisto ammontava a 12,8 miliardi di dollari. Il PIL pro capite nominale si aggirava a 759 dollari, mentre quello a parità di potere d'acquisto a 1 229 dollari.[2]
Haiti occupa la 153ª posizione su 177 paesi classificati in base all'Indice di sviluppo umano. Circa l'80% della popolazione vive in una condizione di povertà degradante, il 54% vive con meno di un dollaro al giorno, posizionando così il paese al penultimo posto nel mondo nella relativa classifica.
Haiti risulta essere in forte ritardo in pressoché tutti gli indicatori di sviluppo anche in confronto ai paesi della zona caraibica e allaRepubblica Dominicana, che divide con Haiti il territorio della stessa isola (Hispaniola). Il reddito medio pro capite dei dominicani è doppio rispetto agli haitiani e la povertà è un fenomeno limitato, con il solo 3% della popolazione che vive con meno di un dollaro al giorno. Anche la mortalità infantile, che nella Repubblica Dominicana colpisce 31 bambini su 1 000 nati vivi, ad Haiti ha una consistenza più che doppia (74 ogni 1 000 bambini nati vivi).
I disoccupati di Haiti rappresentano oltre il 60% della popolazione e sul paese grava un pesante debito.
Quasi il 70% degli haitiani è impiegato nel settore agricolo, che rappresenta quasi un terzo del PIL nonostante sia per lo più una forma di agricoltura di sussistenza praticata su piccola scala. L'industria riveste un ruolo assolutamente marginale mentre i servizi, il turismo in particolare, coprono il restante 30% circa dell'economia del paese. Haiti ha conosciuto nello scorso decennio una piccola crescita dei posti di lavoro e attualmente si assiste ad un aumento dell'economia sommersa.
Durante le amministrazioni Aristide (secondo periodo) e Alexandre-Latortue, le difficoltà riscontrate nel raggiungere accordi con i finanziatori internazionali hanno negato ad Haiti gli aiuti di cui il paese aveva fortemente bisogno. Un altro ostacolo allo sviluppo economico è rappresentato dalla dilagante violenza che, soprattutto dalla metà deglianni '90, tormenta la vita politica e sociale di Haiti. Sebbene vi fosse una situazione di relativa stabilità sotto i governi delFanmi Lavalas, ciò non è bastato per convincere gli investitori stranieri a impiegare i loro capitali nel paese.
Di conseguenza, Haiti negli ultimi 20 anni (2012) ha conosciuto periodi di ristrettezze economiche, di consistentideficit dellabilancia commerciale e cicli caratterizzati da elevati livelli diinflazione. Gli studi hanno inoltre dimostrato che il flusso di riserve dall'estero, almeno per gli ultimi 5 anni (2012), è rappresentato soprattutto dalle rimesse della consistente comunità haitiana espatriata e dalle tasse sulle telefonate dall'estero.
Nel suo rapporto di marzo 2019, la missione delle Nazioni Unite per sostenere la giustizia ad Haiti nota che "le condizioni di vita della popolazione haitiana si stanno sempre più deteriorando". Per il paese nel suo insieme, il 5,5% e il 27% delle persone sono rispettivamente in situazioni di emergenza e di crisi alimentare; 2,26 milioni di persone sono classificate come insicure dal punto di vista alimentare "e bisognose di assistenza umanitaria in questo senso".[38]
Haiti è divisa in 10dipartimenti, 41arrondissement e 133comuni, che rappresentano, rispettivamente, il primo, secondo e terzo livello di suddivisione amministrativa.
Haiti rivendica la vicinaisola Navassa (Navasse, in francese), attualmente occupata dagli Stati Uniti. Le rivendicazioni haitiane si basano sultrattato di Rijswijk del1697 tra Francia e Spagna, in base al quale alla prima veniva riconosciuto il possesso della porzione occidentale dell'isola di Hispaniola (territorio corrispondente all'attuale stato haitiano) più alcune isole circostanti, tra le quali Navassa. Dal canto loro gli Stati Uniti fondano le proprie rivendicazioni sulGuano Islands Act del1856.[52]
Haiti ha circa undici milioni di abitanti.[53] Malgrado una densità molto elevata (360 ab./km²), la distribuzione della popolazione è eterogenea, tuttavia la maggiore concentrazione è nelle città marittime.[53] Circa il 98% degli abitanti è diorigine africana. Il resto della popolazione è formato da mulatti e da sparuti gruppi di europei e levantini (vale a direlibanesi esiriani).
Le lingue ufficiali sono ilfrancese, che però è parlato in modo corrente solo da circa il 10% della popolazione a causa dell'alto tasso di analfabetismo e ilcreolo haitiano. La quasi totalità degli haitiani si esprime nella vita quotidiana attraverso il creolo haitiano (kreyòl ayisyen), evolutosi a partire dal francese modificato nell'uso dagli schiavi africani.[54]
Ilcattolicesimo è la religione di Stato, professata dalla maggioranza della popolazione. Tuttavia si stima che il 30% circa degli haitiani sia protestante[53] (varie denominazioni fra cui: leAssemblee di Dio, la Convenzione Battista di Haiti, gliavventisti, la Chiesa di Dio, la Chiesa del Nazareno, gliepiscopali, la Missione Evangelica Battista del Sud di Haiti).
Molti haitiani praticano, spesso congiuntamente alla religione cristiana, ilvodoun (meglio noto comevudù ovoodoo), derivante dalla commistione tra le religioni tradizionali africane e il cattolicesimo.[53]
Tra i poeti e scrittori haitiani bisogna ricordare il poetaAntoine Dupré, nel XIX secolo, e, tra il XX e il XXI secolo, gli scrittori Jacques Roumain (1907-1944) eLouis-Philippe Dalembert (1962-); nel corso del XXI secolo spiccaFrankétienne[56], tra le massime personalità della letteratura haitiana, eKettly Mars il cui romanzoL'ora ibrida ha vinto il Premio Senghor 2006 per il miglior romanzo d'esordio di un autore francofono.
In campo musicale possiamo citare il chitarrista e rapperWyclef Jean, il musicista e politico haitianoMichel Martelly, come anche il rapperMach-Hommy, conosciuto per la critica sociale del suo stesso paese di provenienza.
La gastronomia di Haiti è stata costruita da una combinazione di elementifrancesi,spagnoli eafricani, con qualche influenzaamerindia, derivanti dalla variegata composizione etnica, dovuta alle dominazioni coloniali. Tuttavia la base principale della sua cucina è francese e autoctona. Un cibo che si consuma solitamente ad haiti è ilbiscotto di fango, originario di haiti.[57]
In ambito sportivo lanazionale di calcio di Haiti è stata campione dellaGold Cup nel 1973. Nel pugilato si è affermato, tra gli altri,Bermane Stiverne, campione del mondo WBC dei pesi massimi dal 2014 al 2015. Ha ottenuto la prima medaglia olimpica aParigi 1924, quando venne conquistata la medaglia di bronzo nella disciplina delTiro a segno, fucile a squadre.
The Agronomist documentario di Jonathan Demme, racconta la vita diJean Leopold Dominique, fondatore di Radio Haiti-Inter, la prima stazione radio indipendente di Haiti.