Per via dellasua università e della sua vitaculturale, Groninga è considerata la più importante città dei Paesi Bassi settentrionali. Essa è anche nota comeStad (città) eGroot Loug (grande villaggio). Gli abitanti di Groninga sono chiamatiStadjers (cittadini), anche per contrasto con la regione circostante, essenzialmenteagricola.
Groninga sorse ai piedi dell'Hondsrug. Antichi reperti archeologici esaminati recentemente colMetodo del carbonio-14 testimoniano di insediamenti presenti in loco già intorno al 3950-3720 a.C.
Groninga si è, probabilmente, sviluppata da due nuclei diversi. Uno intorno al correnteMartinikerkhof, e l'altro tra loZuiderdiep e ilVerbindingskanaal. La chiesa più antica, oggi nota comeChiesa di San Martino, venne fondata intorno al 800, secondo recenti scavi archeologici.Tuttavia la più antica menzione scritta dell'insediamento, nota all'epoca comeVilla Cruoninga, risale solo al 1040 quando l'imperatoreEnrico III il Nero lo dona alVescovo di Utrecht.
Groninga, in origine sotto forma di unEsdorp, villaggio sorto attorno a uno spazio verde centrale, era un importante centro commerciale nel Medioevo, favorito dalla sua posizione al confine tra l'attuale provincia diDrenthe e quella dellaFrisia.
Dopo il 1040, col passaggio di Groninga alPrincipato di Utrecht, iniziarono a crearsi delle tensioni fra il vescovo e alcuni degli abitanti della città. Infatti la non continuità territoriale fra il Principato (Sticht) e la città di Groninga, intervallati dalDucato di Gheldria (Oversticht) impedivano un'autorità diretta del vescovo-sovrano sul territorio. Così il Vescovo Hartbert nominò suo fratello Rudolfburgravio di Groninga concedendogli l'ereditarietà del titolo. Tuttavia le cose non migliorarono; si crearono due parti distinte della città, dettikluften o distretti. Da un lato, intorno all'allora chiesa di Santa Valpurga (odiernachiesa di san Martino), vi erano i simpatizzanti del vescovo (aristocratici e proprietari terrieri); e dell'altro, verso il fiume Aa, i cittadini (pescatori e commercianti) atti a difendere i loro interessi. Questo secondo nucleo sarebbe, forse, stato in origine frisona. Secondo la tradizione, come raffigurato in un quadro del XVI secolo conservato all'Aa-Kerk, Carlo Magno concede laLibertà Frisona.
Nel1215 venne nominato vescovo di UtrechtOtto II di Lippe, co-autore dellaQuinta crociata, che una volta tornato in patria decise di rinforzare il suo potere sullo Sticht. ll 28 luglio1227 si combatté laBattaglia di Ane, fra le truppe delvescovo-principe di Utrecht e quelle della coalizione degli abitanti di Groninga e dellaDrenthe (per lo più contadini) guidata daRudolf II di Coevorden. Vinsero inaspettatamente questi ultimi, soprattutto a causa della migliore conoscenza del territorio. Dopo altre vane invasioni da parte della Chiesa e dei Frisoni, il nuovo vescovo Otto van Holland propose una soluzione pacifica dando autonomia agli abitanti della Drenthe in cambio dell'edificazione di conventi sul territorio.
La crescita da villaggio a città appare in questo periodo con la fondazione di una seconda parrocchia nel 1247 nellaAa-Kerk e la creazione di due conventi, uno deiFrancescani e uno deiDomenicani. Inoltre venne fondato il più antico ospedale cittadino, laPelstergasthuis, in seguito a una bolla del 1267 diPapa Clemente IV.
Nel1251 Groninga ottenne un monopolio sul commercio delgrano[4] nella regione dellaFrisia. Divenuto fiorente mercato per gli intensi commerci con l'Inghilterra[5], Groninga divenne nel 1282[6] uno dei primi membri dellaLega Anseatica.Il riconoscimento delTitolo di città, tuttavia, avvenne solo nei primi anni del XIV ad opera del vescovo Guido d'Avesnes.
In questo periodo la città aderisce allaLibertà Frisona, e nel 1361 divenne anche sede dell'Upstalsboom, Consiglio e organo d'appello della Frisia, sinonimo delle Libertà della Regione. Tuttavia iniziarono assai rapidamente le lotte fraSchieringers e Vetkopers, dove i primi, forti soprattutto nelGorecht, sostenevano la Libertà Frisona indipendente; mentre i Vetkopers, in maggioranza ricchi possidenti dell'Ommelanden, volevano una Frisia governata da un signore. La ricchezza della città crebbe notevolmente e ben presto sia iConti d'Olanda che ivescovi di Utrecht, provarono ripetutamente a far valere diritti territoriali sulla Frisia, approfittando della situazione instabile dell'area.Alberto I di Baviera,conte d'Olanda, una volta passato loZuiderzee nel 1398, fu dichiarato per mano deiVetkopers, signore di Frisia e delleOmmelanden. Ma la reazione degliSchieringers non si fece attendere, riuscendo a cacciare quasi subito l'invasore olandese. IVetkopers chiesero quindi aiuto al vescovo Frederik van Blankenheim che inviò le sue truppe ad assediare la città di Groninga, senza però ottenere alcun successo. Nel 1419, per la prima volta attraverso un atto ufficiale, il vescovo di Utrecht fu riconosciuto come signore della città. Ma ben presto Groninga fu resa nuovamente libera. Ulteriori tentativi di sottomissione furono effettuati dai successori dei Conti d'Olanda della casa di Baviera, iDuchi di Borgogna.
Nel 1479, l'imperatoreFederico III d'Asburgo riconobbe Groninga comecittà libera dell'Impero. Nel 1480 l'imperatore confermò i privilegi e propose di darle il controllo sulla Frisia centrale. Ma il tributo richiesto fu eccessivo tanto che non se ne fece più niente.
Nel 1498, dopo più di un secolo di guerra civile traSchieringers e Vetkopers, l'imperatoreMassimiliano I d'Asburgo creò laSignoria di Frisia, dove Groninga rimase unacittà stato fortificata, e la cedette infeudo adAlberto III di Sassonia come risarcimento di un debito di 300 000fiorini. Tuttavia i Frisoni non lo riconobbero tale e dovettero difendersi dagli attacchi del signore che assediò la città, invano, nel 1500[7]. Ma le forze sassoni erano potenti, ad Alberto III succedette suo figlio, l'ambiziosoGiorgio di Sassonia e la città non poteva competere contro la sua coalizione. Così Groninga accettò come suo signore protettoreEdzardo I della Frisia orientale che la salvò dall'assedio del 1506[7]. Neanche Giorgio di Sassonia riuscì a sottomettere i Frisoni, tanto che nel 1515 vendette il feudo aiDuchi di Gheldria, dei quali Carlo II riuscì a sottomettere definitivamente la Frisia occidentale e la Frisia centrale solo nel 1524.
Intanto, nel 1519 l'imperatore Massimiliano I morì e gli succedetteCarlo V che continuò una politica permissiva nel rispetto degli storici diritti di autonomia dei paesi Bassi, ma allo stesso tempo aumento il giogo fiscale e iniziò una progressiva centralizzazione amministrativa. Carlo V poco a poco riconquistò una a una le provincie dei Paesi Bassi e nel 1536 fu la volta di Groninga, alla quale venne riconosciuto il suo ruolo diCittà Stato con la creazione dellaSignoria di Groninga.
Groninga in una stampa del 1565 di Georg Braun.L'assedio del 1594.
Quando l'imperatore Carlo V abdicò nel 1556, la Frisia passò a suo figlioFilippo II di Spagna così come il resto dei Paesi Bassi. Nel 1559 insieme aPapa Paolo IV riorganizzarono la Chiesa nei Paesi Bassi. In questo progetto il 12 maggio1559[8], con labollaSuper universal, venne fondata la nuovaDiocesi di Groninga che comprendeva la città e ilGorecht e ilDrenthe, ritagliati dall'Arcidiocesi di Utrecht. Ma la forte pressione fiscale, centralizzazione del potere e l'affermarsi della fedecalvinista causarono non poche tensioni. Nel 1566 la Frisia si unì alla ribellione contro il dominio spagnolo.
Tra il 1571 e il 1577 leOmmelanden insorsero e nominarono il primostatolder,George van Lalaing, detto Rennenberg. Anche Groninga e ilGorecht, cacciarono gli spagnoli e il Rennenberg fu riconosciuto statolder anche della città. Nel 1579 Groninga sottoscrisse l'Unione di Utrecht come provincia diGroningen en Ommelanden. Tuttavia, l'anno seguente, il Rennenberg tradì la causa dei Paesi Bassi indipendenti dalla Spagna, e ricondusse Groninga con altre città sotto la corona spagnola. Solo il 22 luglio 1594,Maurizio d'Orange riuscì a incorporare la Signoria sotto il controllo dellaRepubblica delle Sette Province Unite col nome diStad en Lande. Per questa tardiva associazione Groninga fu sempre l'ultima di rango negliStati Generali. Con l'arrivo di Maurizio d'Orange iprotestanti conquistarono la città[8] e il culto cattolico fu proibito; il vescovo di Groninga dovette riparare aBruxelles e alla sua morte (7 marzo1603) la diocesi fu soppressa.
Groninga in una stampa del 1649 con le sue possenti fortificazioni.L'assedio del 1672.
In questo periodo la città e la sua popolazione crebbero notevolmente. Venne incrementata l'estrazione dellatorba, che ne fece la vera ricchezza economica, e per la quale si costruì anche loStadskanaal che portava direttamente al centro di Groninga. Nel1614 vi fu aperta l'università, nota soprattutto per gli studi diteologia, venne ricostruita la guglia dellaMartinitoren e dotata di una nuova, possentecinta muraria dall'enorme sviluppo di ben7 km[4]. Tali fortificazioni le permisero di ricacciare l'assedio mosso nel 1672 dalle milizie degliarcivescovi di Colonia e diMünster, alleati del reLuigi XIV di Francia[7].
Il suo ruolo di "Capitale della Contea" si concluse con l'occupazione Francese, anche se vi lasciarono aperta l'Università, come aLeida, contrariamente alle altre del Paese che vennero chiuse.
La torba rimase un significativo contributo alle finanze urbane, tanto che nel 1795 loStadskanaal venne esteso fino al villaggio diTer Apel, al confine con la Germania, luogo di importanti giacimenti. Fra il 1866 e il 1876 venne scavato ilCanale dell'Eems in direzione diDelfzijl, mentre l'Hoornsediep venne sviluppato nelNoord-Willemskanaal.
IlGrote Markt dopo la Liberazione del 1945.
Tuttavia, fino ad allora non era mai stata possibile un'espansione urbana al di fuori delle mura a causa dell'importanza militare della città come fortezza.Dopo laGuerra franco-prussiana del 1870-71 fu chiaro che le piazzeforti militari come Groninga non avevano più alcun significato e dal 1874 se ne iniziò lo smantellamento. Al di fuori delle antiche mura vennero creati nuovi quartieri, prima a sud lungo la Hereweg, poi dall'Oosterpoort e infine verso nord.
La seconda guerra mondiale ha lasciato tracce profonde a Groninga. La città venne occupata rapidamente e senza resistenza da parte dei tedeschi. In totale circa 3 300 persone morirono a causa della guerra, fra cui 2 800 cittadini ebrei[9].
La liberazione di Groningen nel 1945 costò una lotta feroce, anche a causa della relativamente grande guarnigione tedesca, tra cui leSS. Molti combattenti della resistenza furono arrestati e giustiziati prima dell'arrivo dei Canadesi. Gran parte della città fu danneggiata, e l'intero lato settentrionale e orientale delGrote Markt (Piazza del Mercato Grande) vennero distrutti; laMartinikerk è rimasta straordinariamente ben conservato.
Oggi Groninga è un importante centro industriale, con giacimenti digas naturale (forse i maggiori d'Europa) situati nella vicinaSlochteren e per le industrie alimentari, in particolare per la raffinazione dellozucchero di barbabietola.
Il centro cittadino è compatto e circondato da un anello di canali; daglianni settanta esso è in gran parte vietato alle automobili (persino entro i Paesi Bassi, Groninga è nota come una delle città che più favoriscono l'uso dellabicicletta).
Grote Markt, la Piazza del Mercato grande è la maggiore della città e vi si affacciano i monumenti più importanti.
Martinikerk. La Chiesa di san Martino è il più importante monumento della città. Edificata su edifici precedenti a partire dal 1230 venne ampliata e modificata fino a tutto il XVI secolo. L'accompagna il suo campanile (laMartinitoren, alta96,8 m) che è il simbolo della città. La chiesa contiene un pregevoleorgano monumentale.
Stadhuis, il Municipioneoclassico, eretto fra il 1775 e il 1810 su progetto di Jacob Otten Husly.
Goudkantoor, l'Ufficio dell'oro, venne costruito nel 1635 come ufficio di riscossione delle tasse. Il progetto viene attribuito a Johan Isbrants, architetto di città.
Martinikerkhof. La Corte di san Martino è una delle piazze più pittoresche e popolari della città. Sorta su un antico cimitero medievale è circondata da edifici rinascimentali originariamente destinati a usi religiosi e amministrativi, è stata completamente restaurata. Vi spiccano l'anticaSint Maartensschool del 1550 ed il Palazzo provinciale, eretto nel 1559 comeHuis Cardinael, casa cardinalizia, poi demolito nel 1897 venne rifatto seguendo le forme originali nel 1927.
Vismarkt, la Piazza del Mercato del Pesce è un altro luogo storico.
Aa-Kerk La chiesa sull'Aa di origini romanico-gotiche che poi venne trasformata nel XV secolo in una grande chiesa tardogotica. Presenta una singolare torre sulla facciata dalla copertura lignea barocca.
Groninger Museum, dalla controversa architettura, sorge un'isola nei canali che circondano il centro ed è dedicato soprattutto all'arte moderna.
Università di Groninga. Groninga è sede di due università: la principale (e più antica) ha sedi sia al centro (dove si trova la storicaAcademiegebouw) che alla periferia; la seconda è laHanzehogeschool (una sorta di politecnico) e si trova in periferia. Nel complesso le due hanno circa 40 000 studenti, che ravvivano notevolmente la vita notturna e culturale.
Groninga costituisce una dellemunicipalità (gemeenten) dei Paesi Bassi. Oltre alla città propriamente detta, lagemeente di Groninga comprende anche i centri abitati di Dorkwerd, Engelbert, Hoogkerk, Leegkerk, Middelbert, Noorddijk, Noorderhoogebrug, Oosterhogebrug, Roodehaan, Ruischerbrug e Vierverlaten.
Groninga è famosa per essere la città più ciclabile del mondo, con la sua quota del 57% di spostamenti in bicicletta sul totale.[10] Il centro storico ha una viabilità interamente ridisegnata per spostamenti a piedi, in bicicletta e per il trasporto pubblico. Il traffico automobilistico è in parte interdetto ed in parte "filtrato" e forzatamente ridotto dalla non attraversabilità del centro stesso.All'esterno del centro storico è poi presente una fitta rete di piste ciclabili separate dal traffico motorizzato, in totale continuità, con attraversamenti (dotati di precedenza) a tutti gli incroci.Groninga è anche nota per il servizio giornalistico della trasmissione televisivaReport[11], sulla mobilità in bicicletta ed il suo ruolo di buon modello anche per l'Italia.