Beata Giulia Della Rena | |
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Religiosa | |
Nascita | Certaldo,1319 |
Morte | Certaldo, 9 gennaio1367 |
Venerata da | Chiesa cattolica |
Beatificazione | 18 maggio1819 dapapa Pio VII |
Santuario principale | Chiesa dei Santi Jacopo e Filippo |
Ricorrenza | 9 gennaio e prima domenica e successivo mercoledì di settembre |
Attributi | fiori, crocifisso |
Patrona di | Certaldo |
Manuale |
Giulia Della Rena, nota comeBeata Giulia (Certaldo,1319 –Certaldo,9 gennaio1367), è stata unareligiosaitaliana appartenente alTerz'Ordine di Sant'Agostino. È venerata come beata dallaChiesa cattolica.
Visse reclusa in una cella ubicata aCertaldo. Si dedicò completamente alla penitenza e alla preghiera e morì dopo trent'anni d'isolamento.
La povertà di fonti letterarie riguardanti beata Giulia è sconcertante: di questo si lamentava giàIgnazio Malenotti, proposto diSan Gimignano, quando per primo ne pubblicò una biografia nel1819, a cinquecento anni dalla nascita.
Molto di ciò che sappiamo è infatti frutto della tradizione orale.
Nata, si tramanda, nel1319 dallanobile ma decaduta[Dalla relativa voce invece pare una famiglia giovane e in piena ascesa, da li a poco iscritta al Patriziato] famigliaDella Rena, Giulia fu mandata verso i diciotto anni a servizio a Firenze presso la famiglia Tinolfi. Impaurita dalle tentazioni che una città come Firenze potesse offrire, decise di prendere i voti di terziaria agostiniana.
Non ancora soddisfatta, decise di ritornare alnatio borgo.
Una volta giunta a destinazione salvò un fanciullo da un palazzo in fiamme, suscitando l'ammirazione dei suoi compaesani: questa fu la molla che fece scattare in lei la decisione di rinchiudersi in una piccola celletta nelle adiacenze dell'abside dellachiesa dei Santi Jacopo e Filippo.
Di lei si dice che ogni giorno contraccambiasse gli alimenti che le venivano forniti con mazzetti di fiori freschi, mentre una versione lontana dal culto religioso vuole che soffrisse d'anoressia.
La morte sopraggiunse il 9 gennaio1367: i Certaldesi furono avvisati dal suono delle campane che misteriosamente si misero a suonare da sole. Questo è untopos della letteratura agiogafica molto diffuso per i santi e beati della Valdelsa (cfr. ad esempio,Santa Verdiana diCastelfiorentino,Santa Fina e il beatoVivaldo da San Gimignano).
Le esequie furono celebrate con gran concorso di popolo ed attorno al suo feretro esposto furono numerosi i miracoli.
Già nel1372 le fu eretto un altare nella chiesa dei SS. Jacopo e Filippo, entro il quale custodire le sue spoglie mortali.
Nel corso dei secoli, la sua sepoltura ha visto notevoli trasformazioni. Attualmente i suoi resti si trovano ancora nella chiesa dei Santi Jacopo e Filippo in una nicchia di recente costruzione (anni sessanta del Novecento), grossomodo nello stesso punto in cui era stato eretto il primo altare del 1372: sopra questa nicchia è stata posta la predella quattrocentesca dove sono illustrati episodi della sua vita.
Ogni anno, la prima domenica di settembre, il paese ne celebra la festa con una processione che dal borgo medievale si snoda fin nella parte bassa del paese per concludersi nellapropositura di San Tommaso; il mercoledì successivo di nuovo una processione riaccompagna l'urna con i resti mortali della beata dalla propositura fino allachiesa dei Santi Jacopo e Filippo, in Certaldo Alto.
Originariamente la festa veniva celebrata il9 gennaio, giorno della morte come avviene per tutti i santi: ma a causa dei rigori dell'inverno la festa venne spostata alla prima domenica di settembre, per avere un maggior concorso di persone e poter più degnamente festeggiare la santa patrona.
Da qualche anno sono sorti i "Cavalieri di Beata Giulia" gruppo che segue le attività parrocchiali e più da vicino il culto della beata patrona di Certaldo.
Le testimonianze storico - artistiche su beata Giulia non sono molte.
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