Primo papa nonitaliano dopo 455 anni, cioè dai tempi diAdriano VI (1522-1523), è stato inoltre il primo ponteficepolacco della storia e il primo proveniente da un Paese dilingua slava. Il suo pontificato è durato 26 anni, 5 mesi e 17 giorni ed è stato il terzo pontificato più lungo in assoluto, dopo quello diPio IX e quello tradizionalmente attribuito aPietro apostolo.
Disapprovò lateologia della liberazione, intervenendo talora in occasione di avvicinamenti di alcuni esponenti delclero verso soggetti politici dell'areamarxista. In più di un'occasione proclamò la superiorità dell'economia di mercato su quelle statalizzate, tuttavia stigmatizzò ilcapitalismo e ilconsumismo estremi, considerati antitetici alla ricerca dellagiustizia sociale, causa d'ingiustificata profonda diseguaglianza fra i popoli e lesivi della dignità dell'uomo. Il suo pontificato, sul lato dottrinale, si distinse per posizioniconservatrici e nel campo dellamorale confermò l'approccio tradizionale della Chiesa su diversi campi, quali lasessualità umana, sulcelibato ecclesiastico e sulsacerdozio femminile, posizioni che ancora oggi sono considerate pilastri fondamentali dell’azione dellaChiesa.
I suoi 104 viaggi in tutto il mondo[6] videro la partecipazione di enormi folle (tra le più grandi mai riunite per eventi di carattere religioso). Con questi viaggi apostolici, Giovanni Paolo II coprì una distanza molto maggiore di quella coperta da tutti gli altri papi messi assieme. Questa grande attività di contatto (anche con le generazioni più giovani, con la creazione delleGiornate mondiali della gioventù) fu da molti interpretata come segno di una seria intenzione di costruire un ponte di relazioni tra nazioni e religioni diverse, nel segno dell'ecumenismo, che è stato uno dei punti fermi del suo papato.
Sul piano dei rapporti con l'Italia, i viaggi sottolinearono l'intenzione di separare l'aspetto politico da quello religioso, come il pontefice stesso tenne a sottolineare, due anni dopo la revisione delPatti Lateranensi, nel1986, aForlì, ricordando che il precedente papa a visitare quella città era stato Pio IX, in veste anche di capo di Stato: "Da allora, la situazione politica è profondamente mutata, ed è stata come tale ufficialmente riconosciuta dalla Chiesa".
Papa Wojtyłabeatificò ecanonizzò molte più persone di ogni altro pontefice, perché semplificò i processi di beatificazione[7]: le persone da lui beatificate furono 1.338 e quelle canonizzate 482,[8] mentre i predecessori nell'arco dei quattro secoli precedenti avevano proclamato soltanto 300 santi. Tuttavia, i documenti relativi a molte delle prime canonizzazioni sono incompleti, mancanti o poco accurati.
Fu detto "l'atleta di Dio"[9] per le sue varie passioni sportive: praticòsci,nuoto,canottaggio ecalcio[10] e fu amante della montagna,[11] continuando a praticare sport finché la salute glielo permise. Nel 1980 per la sua passione sportiva e il suo spirito atletico viene insignito del collare d'oro, la massima onorificenza sportiva riconosciuta dal CIO (ordine olimpico).
Karol Wojtyła nel giorno della sua prima comunione
Karol Józef Wojtyła nacque il 18 maggio 1920 a Wadowice, cittadina polacca situata a 48 km a sud-ovest diCracovia. Era il terzo figlio di Emilia, nata Kaczorowska (1884-1929), e di Karol Wojtyła senior (1879-1941), ex ufficiale dell'esercito austro-ungarico, che volle dargli il nome dell'ultimo imperatore asburgico,Carlo I. Da giovane veniva chiamato dagli amici e dai familiari "Lolek".[12] Il nonno paterno Maciej (1852-1923) era un sarto, sposato con Anna Marianna Przeczek (1853-1881), sua prima moglie, morta nel 1881, a soli ventotto anni, mentre quelli materni, Anna Maria Scholz (1853–1897) e Feliks Kaczorowski (1849–1908) erano artigiani. La madre era la quinta di tredici figli.
Sua madre Emilia morì nel1929 perinsufficienza renale e per una malattia cardiaca congenita. Quando Karol, che aveva nove anni, seppe della notizia, disse: «Era la volontà di Dio».[13] Suo fratello maggiore, Edmund, di professionemedico, noto anche come Mundek, morì nel1932 per aver contratto lascarlattina, all'età di ventisei anni, da un paziente. La sorella Olga, invece, era morta poco dopo la nascita nel1914, prima ancora, dunque, che Karol nascesse. Dopo la morte della madre Emilia, suo padre, uomo molto religioso, si impegnò con tutte le forze per fare studiare il figlio Karol. La sua gioventù venne segnata da un intenso rapporto con l'allora numerosa e viva comunitàebraica diWadowice.
Lavorò comebibliotecario volontario e fece l'addestramento militare obbligatorio nella legione accademica. Alla fine dell'anno accademico1938-1939, impersonò il ruolo di Sagittarius nell'opera fiabescaThe Moonlight Cavalier, prodotta da una compagnia teatrale sperimentale. Iniziò nel frattempo lo studio delle lingue, che lo portò poi a conoscere e parlare undici idiomi diversi:polacco,slovacco,russo,italiano,francese,spagnolo,portoghese,tedesco,ucraino einglese, oltre allatino ecclesiastico e all'esperanto.
Nel settembre del1939 laGermania invase laPolonia, che fu occupata prima dalle forze naziste e poi da quellesovietiche.
Allo scoppio dellaseconda guerra mondiale, Karol e suo padre fuggirono daCracovia verso est, insieme con migliaia di altri polacchi. Durante la marcia, dovettero a volte rifugiarsi dentro i fossi per nascondersi dai velivoli dellaLuftwaffe. Dopo avere camminato per duecento chilometri, seppero dell'invasione sovietica della Polonia e furono obbligati a ritornare aCracovia.
Nel novembre seguente 184 accademici dell'Università Jagellonica furono arrestati e l'Università venne chiusa. Tutti i maschi abili furono costretti a lavorare. Nel primo anno di guerra Karol lavorò come fattorino per unristorante. Questo lavoro leggero gli permise di continuare gli studi e la carriera teatrale e di mettere in pratica atti di resistenza culturale. Intensificò inoltre lo studio del francese.
Dall'autunno del1940 Karol iniziò a lavorare nelle cave di pietra dellaSolvay,[14] anche grazie al sostegno della sua insegnante di francese. Dato che l'azienda producevasoda caustica, particolarmente importante nel periodo bellico, a Wojtyła venne rilasciato un documento di identità (Ausweis) che lo risparmiò, a differenza di molti suoi coetanei, dalla deportazione in Germania o lungo il fronte orientale per svolgere lavori forzati.[15] Il lavoro presso la Solvay durò fino al1944.
Il padre morì nel1941. Nel1942, entrò nelseminario clandestino diretto dall'arcivescovo di CracoviaSapieha. Il 29 febbraio1944, tornando a casa dal lavoro nella cava, fu investito da un camion tedesco, perse coscienza e passò due settimane in ospedale, riportando un trauma cranico acuto, numerose escoriazioni e una ferita allaspalla. SecondoTestimone della Speranza, labiografia scritta daGeorge Weigel, questo incidente e la sopravvivenza a esso sembrarono a Wojtyła una conferma della propria vocazione religiosa.
Nell'agosto1944, iniziò larivolta di Varsavia e il 6 agosto, il "lunedì nero", laGestapo rastrellò la città diCracovia, deportando i giovani maschi per evitare un'analoga sollevazione. Quando la Gestapo perquisì la sua casa, Wojtyła riuscì a scampare alla deportazione nascondendosi dietro una porta e si rifugiò nelPalazzo vescovile, dove rimase fino a guerra finita. La notte del 17 gennaio1945 i tedeschi abbandonarono la città. I seminaristi restaurarono il vecchio seminario, ridotto in rovine.
Sia come vescovo, prima, sia come arcivescovo, poi, Wojtyła partecipò alConcilio Vaticano II, contribuendo ai documenti per la stesura dellaDignitatis Humanae e dellaGaudium et Spes,[16] due dei documenti storici più importanti e influenti prodotti dal concilio. In particolare, nel settembre del1964 intervenne sullo schema preparatorio sulla libertà religiosa, evidenziando che nel testo si ometteva di dire che «solo la verità rende liberi».[17] Nel1965 diede il suo contributo allo schema preparatorio della costituzione dogmaticaGaudium et Spes, pronunciando il28 settembre un importante discorso in difesa dell'antropologiapersonalista.[18] Fece parte anche dellaPontificia commissione per il controllo della popolazione e delle nascite.
Papa Paolo VI mentre impone la berretta cardinalizia a Karol WojtyłaStemma cardinalizio di Karol Wojtyła
Il 23 aprile1974 intervenne come relatore del Congresso per il settimo centenario di sanTommaso d'Aquino, svoltosi a Roma dal 17 al 25 aprile, mentre il 28 giugno partecipò all'anniversario dell'incoronazione di Paolo VI e alla consacrazione episcopale dell'amicoAndrzej Maria Deskur; con mons. Deskur e altri sei sacerdoti dell'Arcidiocesi di Cracovia, trascorse aSan Giovanni Rotondo il 28º anniversario della sua ordinazione sacerdotale. Fra essi erano Adam Kubitz, mons. Edward Lubowiecki e donStanisław Dziwisz «che avrebbe mantenuto questo ruolo a fianco del papa».[20] A fine ottobre del 1974, ritornò in Italia per partecipare alla terza assemblea generale ordinaria del Sinodo dei Vescovi, per il quale Paolo VI lo chiamò a tenere la relazione sulla parte dottrinale. Il 3 novembre 1974 celebra la messa nell'altare centrale della chiesa di Santa Maria delle Grazie, raccontando dell'amicizia fra lui e il frate cappuccino, che era solito celebrare nell'altare laterale.[20]
Nell'agosto del1978, dopo la morte diPaolo VI, partecipò alconclave che si concluse con l'elezione di Albino Luciani, ilpatriarca di Venezia, il quale divennepapa Giovanni Paolo I. Avendo 65 anni, Luciani era considerato un pontefice giovane in confronto ai suoi predecessori. Il 28 settembre, tuttavia, dopo solo 33 giorni di pontificato, Giovanni Paolo I morì, in circostanze mai del tutto chiarite. In ottobre Wojtyła fece così ritorno inVaticano per prendere parte alsecondo conclave in meno di due mesi.
Nell'omelia pronunciata all'indomani dell'elezione alla Cattedra di Pietro, e di nuovo il 17 novembre 1979, in occasione di un convegno all'Angelicum inerente alla biografia e la teologia di san Tommaso, il cardinale Wojtyla ribadì che «le parole del Concilio sono chiare: nello stretto collegamento col patrimonio culturale del passato, ed in particolare col pensiero di San Tommaso, i Padri hanno visto un elemento fondamentale per un'adeguata formazione del clero e della gioventù cristiana e quindi, in prospettiva, una condizione necessaria per il vagheggiato rinnovamento della Chiesa».[21]
Il neoeletto pontefice Giovanni Paolo II si affaccia alla loggia dopo l'elezione
Qualcuno pensa che la sua elezione, come quella del suo predecessore, sia stata frutto di un compromesso: il conclave infatti, secondo quanto emerso dai racconti di alcuni cardinali, vide una netta divisione tra due candidati particolarmente forti quali il cardinaleGiuseppe Siri,arcivescovo di Genova, votato dalla parte dell'ala conservatrice, e il cardinaleGiovanni Benelli,arcivescovo di Firenze, molto vicino apapa Luciani e sorretto dall'ala più riformista delCollegio dei Cardinali. Secondo i vaticanistiGiancarlo Zizola eBenny Lai, a Siri sarebbero mancati pochissimi voti per essere eletto papa:[22][23] Wojtyła, però, in parte grazie al supporto ottenuto da cardinali comeFranz König e altri che avevano precedentemente appoggiato Siri, venne eletto, all'ottavo scrutinio, con grande stupore di tutto il mondo, divenendo il primo pontefice non italiano dopo 455 anni: il precedente papa straniero, l'olandeseAdriano VI, era stato infatti eletto nel 1522.
Alle 18:18 del 16 ottobre dal comignolo della Sistina si levò la fumata bianca. Poco meno di mezz'ora dopo, alle 18:45, il cardinale protodiaconoPericle Felici annunciò l'avvenuta elezione. Pare che in un primo momento Wojtyła volesse scegliere come nome pontificaleStanislao, in onore delsanto patrono dellaPolonia: tuttavia i cardinali gli fecero notare che era un nome che non rientrava nella tradizione romana, allora Wojtyła scelse di chiamarsi Giovanni Paolo II,[24] in ricordo del predecessore e per tener viva la sua memoria.[25]
Pochi minuti più tardi il nuovo papa si presentò alla folla riunita inpiazza San Pietro, affacciandosi dallaloggia che sovrasta l'ingresso dellabasilica di San Pietro in Vaticano. Contrariamente a quanto previsto dal cerimoniale, decise di rivolgere un discorso di saluto alla folla. Nel suo breve discorso egli si definì come «un nuovo vescovo di Roma [...] chiamato da un paese lontano» e superò subito le diffidenze degliitaliani, per i quali all'epoca un pontefice straniero era praticamente una novità assoluta, dicendo «se mi sbaglio mi corrigerete!»,[26][27] frase rimasta famosa e che suscitò l'applauso dei presenti. Al termine egli impartì la primabenedizioneUrbi et Orbi che fu trasmessa inmondovisione.
«Non abbiate paura! Aprite, anzi, spalancate le porte a Cristo! Alla sua salvatrice potestà aprite i confini degli Stati, i sistemi economici come quelli politici, i vasti campi di cultura, di civiltà, di sviluppo. Non abbiate paura! Cristo sa "cosa è dentro l'uomo". Solo lui lo sa!»
(Papa Giovanni Paolo II,Omelia per la messa di inizio del pontificato[28])
Blasonatura dello stemma
D'azzurro, alla croce, l’asta posta a destra, e la traversa rialzata, accompagnata nel cantone sinistro della punta da una lettera maiuscola M, il tutto d’oro.
Sull'onda del processo di rinnovamento ecclesiastico avviato dalConcilio Vaticano II, Giovanni Paolo II fece a meno, come i suoi predecessori, di parte della simbologia e del cerimoniale tradizionale al fine di rendere il suo pontificato meno simile a un vero e proprio regno. Decise, pertanto, di non usare ilplurale maiestatico, riferendosi a sé stesso con «Io» al posto di «Noi», e optò per una semplice messa di inaugurazione del ministero petrino al posto della tradizionale cerimonia diincoronazione papale.Il suo stemma, come quello dei predecessori, fu sormontato dellatiara (o triregno), un copricapo extra-liturgico adottato dai papi, sia negli stemmi sia nelle apparizioni pubbliche, nella forma attuale, dall'inizio delXIV secolo e visto spesso come un simbolo di potere terreno e di ricchezza, ma egli non la indosserà mai sostituendola con lamitria.
«Il Papa Giovanni Paolo I, il cui ricordo è così vivo nei nostri cuori, non ha voluto il triregno e oggi non lo vuole il suo Successore. Non è il tempo, infatti, di tornare ad un rito e a quello che, forse ingiustamente, è stato considerato come simbolo del potere temporale dei Papi.»
(Papa Giovanni Paolo II,Omelia per la messa di inizio del pontificato[28])
Nell'omelia di inizio pontificato si soffermò anche sullasimbologia delle tre corone della tiara interpretandole, innovativamente, come la triplice missione diCristo di "sacerdote, profeta-maestro e re".
Il suo pontificato è stato caratterizzato da un'intensa attività pastorale che lo ha portato in ogni parte del mondo. Ha operato per la difesa dellapace e per migliorare le relazioni con le altrereligioni, in primo luogo conanglicani eortodossi.
Nei confronti degliebrei, ha riconosciuto ufficialmente lo Stato diIsraele e ha chiesto perdono per le mancanze e i peccati dei cristiani verso i "fratelli maggiori" nel corso dei secoli.
Con la costituzione apostolicaPastor Bonus del1988 stabilì l'organizzazione dellaCuria Romana e i compiti dei vari dicasteri. Nel1989 respinse le richieste di 163 teologi e teologhe riunite nel documento chiamatoDichiarazione di Colonia in cui essi affermavano che non sarebbe dovuta obbedienza alla Santa Sede su alcune particolari questioni di fede (soprattutto riguardo ai temi dellaHumanae Vitae) e che sarebbe necessaria una consultazione popolare per l'elezione dei vescovi.
Il 13 maggio1981 subì unattentato quasi mortale da parte diMehmet Ali Ağca, un killer professionistaturco, che gli esplose contro due colpi di pistola in piazza San Pietro, pochi minuti dopo che Giovanni Paolo II era entrato nella piazza per un'udienza generale, colpendolo all'addome. Wojtyła, le cui condizioni apparvero subito gravi, fu presto soccorso e sottoposto a un intervento della durata di 5 ore e 30 minuti e sopravvisse.[30]
Due anni dopo, nelNatale del1983, volle andare ad incontrare il suo attentatore in carcere e dargli il suo perdono. I due parlarono da soli per lungo tempo e la loro conversazione è rimasta privata. Il Papa disse poi dell'incontro: «Ho parlato con lui come si parla con un fratello, al quale ho perdonato e che gode della mia fiducia. Quello che ci siamo detti è un segreto tra me e lui». L'attentatore venne in seguito condannato all'ergastolo dalla giustizia italiana per attentato a Capo di Stato estero (infatti la legge di ratifica deiPatti Lateranensi, la legge n. 810/1929, aveva esteso la condanna all'ergastolo prevista dalla fattispecie di "Attentato alPresidente della Repubblica" ex art. 276c.p. anche alla persona delSommo pontefice mentre, ex art. 295 c.p., la pena in cui soggiace chi attenta alla vita di unCapo di Stato estero corrisponde alla reclusione non inferiore ai 20 anni). Nel2000 il presidente della RepubblicaCarlo Azeglio Ciampi gli concesse la grazia: Ali Ağca, estradato dall'Italia, fu condotto nel carcere di massima sicurezza di Kartal (Turchia), nel quale stava scontando la pena di dieci anni di reclusione per l'assassinio del giornalistaAbdi İpekçi, avvenuto nel1979.
Giovanni Paolo II con Mehmet Ali Ağca nel carcere diRebibbia, 27 dicembre 1983
Ali Ağca non ha mai voluto rivelare in modo chiaro la verità e ha ripetutamente cambiato versione sulla dinamica della preparazione dell'attentato, a volte suggerendo di aver avuto aiuti dall'interno del Vaticano. I documenti analizzati dallacommissione Mitrochin dimostrerebbero che l'attentato fu progettato dalKGB in collaborazione con laStasi (polizia dellaRepubblica Democratica Tedesca) e con l'appoggio di un gruppo terroristico bulgaro aRoma, che a sua volta si sarebbe rivolto a un gruppo turco di estrema destra, iLupi grigi. Una relazione di minoranza della stessa commissione negò questa tesi; tuttavia, altri documenti scoperti negli archivi sovietici e resi pubblici nel marzo2005 sostengono la tesi che l'attentato sia stato commissionato dall'Unione Sovietica.[31]
Le motivazioni che avrebbero portato l'URSS a preparare l'attentato non sono state chiarite; probabilmente, l'Unione Sovietica temeva l'influenza che un Papa polacco poteva avere sulla stabilità dei suoi Paesi satelliti dell'Europa orientale, in special modo laPolonia.
Un'altra ipotesi (non necessariamente contraddittoria della prima) è quella del coinvolgimento dellamafia nell'attentato, suffragata dal memoriale del pentito diCosa nostraVincenzo Calcara sulle dichiarazioni rese aPaolo Borsellino. Calcara racconta di essere stato incaricato dall'imprenditore mafioso e massone Michele Lucchese (che aveva contatti in Vaticano tramite monsignorMarcinkus) di prelevare da piazza San Pietro, 20 minuti dopo l'attentato, un turco armato da un mafioso bulgaro, Antonov. Assieme al turco e altri due mafiosi, si sarebbe recato aPaderno Dugnano, a casa di Lucchese, dove il turco sarebbe stato ucciso e seppellito.[32]
Tutte queste informazioni vanno considerate alla stregua di ipotesi, perché non sono state comprovate le circostanze e le motivazioni dell'attentato.
Un documento della Congregazione per la Dottrina della Fede analizza l'attentato, mettendolo in relazione con l'ultimo deiSegreti di Fátima.[33] L'attentato è avvenuto nel giorno della ricorrenza della prima apparizione della Madonna ai pastorelli di Fatima e Giovanni Paolo II, convinto che fosse stata la mano della Madonna a deviare quel colpo e a salvargli la vita, volle che l'ogiva del proiettile fosse incastonata nella corona dellastatua della Vergine a Fátima.
Un altro tentativo di assassinio di Giovanni Paolo II avvenne aFátima a quasi un anno di distanza da quello di piazza San Pietro, il 12 maggio1982: un uomo riuscì a colpire di striscio il papa con una baionetta, prima di essere fermato dalla sicurezza.[34] L'uomo, unsacerdote spagnolo di nome Juan María Fernández y Krohn, si opponeva alle riforme delConcilio Vaticano II e definiva il papa un "agente di Mosca". Fu condannato a sei anni di prigione ed espulso dalPortogallo.
Fu così deciso di continuare a organizzare questo genere di eventi ogni due anni in una città del mondo scelta dal papa: le prime due furonoBuenos Aires nel1987 eSantiago di Compostela nel1989. Con il passare degli anni le cosiddette "GMG" divennero incontri dall'importanza sempre maggiore, a prescindere dal numero effettivo di partecipanti.In particolare laGMG del 1995, svoltasi aManila alla presenza di quattro o cinque milioni di persone, è considerato il più grande raduno umano della storia. L'ultima GMG presieduta da papa Wojtyla fuquella svoltasi a Toronto nel 2002.
Il 15 agosto1990, nella costituzione apostolicaEx corde ecclesiae stabilì alcune regole per le Università cattoliche, tra cui il requisito per i docenti dell'approvazione del proprio vescovo. Il 27 aprile1991 papa Giovanni Paolo II, inBasilicata, visitò Pisticci Scalo, frazione del comune diPisticci, dove incoronò la statua di Santa Maria la Sanità del Casale, conservata nell'omonima Abbazia. Il 22 ottobre1993 confermò la regola delcelibato ecclesiastico nellaChiesa latina, affermando che «bisogna ardire, mai ripiegare».[37] Nello stesso anno visitò laSicilia, in un periodo segnato dalle tragiche vicende riguardanti i delitti mafiosi (fra i quali quelli diGiovanni Falcone ePaolo Borsellino): tra i momenti di maggiore impatto vi fu il discorso di accusa aCosa nostra adAgrigento, presso laValle dei Templi il 9 maggio.[38][39] L'11 febbraio1997, su indicazione del cardinale Camillo Ruini, nominò Antonio Buoncristiani come delegato a «esercitare tutte le funzioni spettanti normalmente sia al Superiore generale che al Superiore provinciale» nellaSocietà San Paolo, e quindi nella direzione della casa editrice delleEdizioni Paoline e di tutti i periodici da esse gestiti, tra cuiFamiglia Cristiana. La vicenda portò alle dimissioni dell'allora direttoreLeonardo Zega.
Con ilmotu proprioAd tuendam fidem del1998 chiarì il significato della «professione di fede del1989» che stabilisce la necessità per i teologi cattolici di aderire alle «verità» proclamate dalmagistero «in modo definitivo» anche quando queste non siano stabilite comedogma. Sempre nello stesso anno, con il motu proprioApostolos suos del21 maggio chiarì i limiti delleConferenze episcopali.
Nella notte tra il 31 dicembre 1999 e il 1º gennaio 2000 ha presieduto la speciale benedizioneUrbi et Orbi dedicata all'inizio del nuovo millennio:
«Sul quadrante della storia scocca un'ora importante: inizia in questo momento l'anno duemila, l'anno che ci introduce in un nuovo millennio. Per i credenti è l'anno del Grande Giubileo.
Buon Anno a tutti voi, uomini e donne di ogni parte della terra!Nel varcare la soglia del nuovo anno, mi piacerebbe bussare alla porta delle vostre case per recare a ciascuno il mio augurio cordiale: Buon Anno a tutti nella luce che da Betlemme si irradia sull'intero universo!Vi auguro un anno ricco di pace: la pace annunciata dagli Angeli nella Notte Santa; la pace di Cristo, che per amore si è fatto fratello di ogni essere umano!Vi auguro un anno sereno e felice: vi accompagni la certezza che Dio ci ama. Oggi, come duemila anni orsono, Cristo viene ad orientare con il suo Vangelo di salvezza i passi incerti e titubanti dei popoli e delle nazioni verso un futuro di autentica speranza.A Lui chiedo di benedire questo momento di festa e di voti augurali, perché sia avvio promettente d'un nuovo millennio ricco di gioia e di pace. Entriamo nell'anno duemila con lo sguardo fisso al mistero dell'Incarnazione.Cristo, ieri, oggi e sempre.»
(Dalla benedizioneUrbi et Orbi dedicata all'inizio del nuovo millennio)
Il pontefice ribadì ripetutamente la dignità dell'uomo e il diritto alla vita, come fondamento di tutte le posizioni assunte in tema di morale. Ogni individuo è «unico e irripetibile» e ogni persona in quanto è a «immagine e somiglianza diDio» ha una dignità che non è acquisita con meriti, ma è data fin dalla nascita. Il diritto naturale secondosan Tommaso discende dal diritto divino, da un volere del creatore che ha imposto tali leggi alla natura creata. La vita è un diritto in quanto dono di Dio, il Solo che può darla e toglierla. Il diritto alla vita è per il pontefice il fondamento di ogni altro diritto: della persona, e dell'esistenza di una giustizia e di un sistema di diritti a suo riguardo.
Il 1º ottobre 2003, riceve in Vaticano, dall'Accademia Bonifaciana di Anagni, fondata il 5 agosto precedente per ricordare i 700 anni dalla morte di papa Bonifacio VIII dal cav. Sante De Angelis, come primo insignito il Premio Internazionale Bonifacio VIII "...per una cultura della Pace...", auspicando in quell'occasione che"l'Accademia Bonifaciana contribuisca con ogni utile iniziativa alla costruzione di un mondo più giusto e fraterno, nella promozione degli autentici valori umani e cristiani e che il “Bonifacio” diventi il segno nel mondo di una vera cultura della Pace ed un momento insostituibile e di grande prestigio per promuovere la terra di Ciociaria e l'Italia".
Giovanni Paolo II iniziò il suo pontificato a 58 anni, un'età sensibilmente più bassa di quella dei suoi predecessori (fu il pontefice più giovane al momento dell'elezione dai tempi dipapa Pio IX, nel1846); era altresì una persona tonica e vigorosa, dedita regolarmente a varie attività sportive (tra le altre escursioni in montagna, nuoto e sci) e per i primi 15 anni di pontificato godette di ottima salute.[41]
L'avanzare dell'invecchiamento anagrafico e fisiologico, l'attentato del 1981 e vari traumi fisici cooperarono col tempo al declino della sua salute. Nell'estate del1992 gli fu asportato untumore benigno alcolon; nel1993 si slogò la spalla destra scivolando al termine di un'udienza (per qualche tempo dovette impartire le benedizioni col braccio sinistro) e nel1994 si ruppe il femore destro a seguito di una caduta nel bagno del suo appartamento privato. A seguito di quest'ultimo rovescio, il 29 aprile1994 fu sottoposto a un intervento di artroprotesi all'anca, che gli permise di tornare a camminare, seppur claudicante, obbligandolo a servirsi di un bastone. Un anno dopo, nel corso della benedizione natalizia del1995 dalla finestra del Palazzo Apostolico, fu costretto a interrompere il suo discorso per un malore: la stampa parlò di una recidiva del tumore asportatogli tre anni prima, ma in seguito il medico personale Renato Buzzonetti riferì che si trattava di un attacco diappendicite acuta, che venne efficacemente curato attraverso una terapia medica, fino al successivo intervento programmato diappendicectomia, al quale il pontefice fu sottoposto nell'ottobre del1996 e che venne effettuato dal prof.Francesco Crucitti.
Il declino fisico di Giovanni Paolo II si acuì in maniera sensibile col manifestarsi dellamalattia di Parkinson. I primi sintomi, sempre secondo quanto dichiarato dall’archiatra dottor Buzzonetti in un'intervista conL'Osservatore Romano, apparvero alla fine del1991 sotto forma di un lieve tremore della mano sinistra; nel giro di qualche anno il pontefice palesò crescenti difficoltà nei movimenti e nella pronuncia delle parole.[42] Alla progressione degenerativa si associarono anche problemi osteoarticolari, tra cui un'artrosi acuta al ginocchio destro, che a partire dal2002 ne acuì le difficoltà di deambulazione: Giovanni Paolo II dovette quindi iniziare a servirsi di un'apposita pedana mobile per muoversi nelle occasioni pubbliche. A un certo punto, gli fu finanche impossibile stare in piedi e sulla pedana venne installata una poltrona. Nonostante questi disagi, non ridusse più di tanto i propri impegni, a cominciare dai viaggi internazionali: disse in proposito di accettare la volontà diDio, che aveva voluto rendere la sofferenza un elemento chiave del suo pontificato. Al contempo, non considerò mai l'ipotesi di rinunciare al papato, salvo qualora fosse diventato mentalmente inabile in maniera irreversibile. Coloro che lo incontrarono dicono che, sebbene provato fisicamente, Giovanni Paolo II mantenne sempre perfetta lucidità.[43][44]
Nel settembre2003 il cardinaleJoseph Ratzinger, spesso considerato la «mano destra» di papa Wojtyła[45], disse «dovremmo pregare per il Papa», sollevando serie preoccupazioni circa lo stato di salute del pontefice. Il futuropapa Benedetto XVI aveva conosciuto Wojtyła durante gli anni delConcilio Vaticano II[46] e nel libro dal titoloAccanto a Giovanni Paolo II, edito nel 2014[47], raccontò il profondo sentimento di stima e di affetto che lo legò personalmente al predecessore, il quale, nella propria autobiografiaAlzatevi, andiamo!, aveva riservato per lui l'espressione di "amico fidato".[48]
Il 1º febbraio2005 Wojtyła fu ricoverato alpoliclinico Agostino Gemelli di Roma, dove restò fino al 10 febbraio; successivamente fu costretto a saltare gran parte degli impegni previsti per l'aggravarsi delle sue condizioni di salute. Il 27 marzo, giorno di Pasqua, apparve alla finestra su piazza San Pietro per poco tempo. Il messaggioUrbi et Orbi fu letto dal cardinaleAngelo Sodano, mentre il Papa benedisse la folla di mano sua, tentando di parlare senza riuscirci.
Il 30 marzo, mercoledì, il Papa apparve per l'ultima volta in pubblico: si affacciò brevemente sulla finestra su piazza San Pietro e tentò di parlare, ma al posto delle parole emise solo un prolungato respiro. Dopo due giorni dal peggioramento del suo stato di salute a causa di un'infezione dell'apparato urinario, Giovanni Paolo II morì alle ore 21:37 di sabato 2 aprile 2005, vigilia dellaDomenica della divina misericordia, all'età di 84 anni. L'annuncio della morte venne dato dal portavoce vaticanoJoaquín Navarro-Valls. Un "Amen" sarebbe stata l'ultima parola pronunciata dal Pontefice.[49] Toccò invece all'arcivescovoLeonardo Sandri, sostituto per gli affari generali dellaSegreteria di Stato, annunciare la morte del pontefice alle migliaia di persone accorse in piazza San Pietro, raccolte in preghiera nelle ore immediatamente precedenti il decesso:
«Carissimi fratelli e sorelle, alle 21:37 il nostro amatissimo Santo Padre Giovanni Paolo II è tornato alla casa del Padre. Preghiamo per lui.»
(Annuncio di Leonardo Sandri, 2 aprile 2005.)
Da quella sera e fino al giorno delle esequie, più di tre milioni di pellegrini confluirono a Roma per rendere omaggio alla salma del Papa.[50]
La messa esequiale
I funerali ebbero luogo sei giorni dopo, venerdì 8 aprile, celebrati dal cardinaleJoseph Ratzinger in qualità di decano del Collegio cardinalizio (eletto papa undici giorni dopo), inpiazza San Pietro, con la partecipazione di un altissimo numero di capi di Stato e di governo (più di 200 delegazioni ufficiali) oltre ai rappresentanti di tutte le religioni. Molti applausi e grida di "Santo subito" accompagnarono l'omelia del cardinale Ratzinger.[51]
Papa Wojtyła fu poi sepolto nelleGrotte Vaticane, sotto la basilica. La bara fu calata in una tomba creata nella stessa nicchia precedentemente occupata dai resti dipapa Giovanni XXIII. La nicchia era vuota da quando i resti di papa Giovanni erano stati spostati nel corpo principale della basilica dopo la sua beatificazione.
Si è stimato che il rito sia stato seguito direttamente da un numero compreso tra le 250 000 e le 300 000 persone che affollavano la piazza e l'antistante via della Conciliazione, e, tramite maxischermi, da almeno 2 milioni di persone riunite a Tor Vergata e nelle piazze di Roma.[52]
L'eccezionalità dell'evento fu sottolineata in quei giorni da diversi commentatori,[53] e il rito funebre fu trasmesso in diretta in mondovisione a reti unificate totalizzando, in Italia, quasi 15 milioni di spettatori e uno share del 90%.[54]
L'afflusso di pellegrini a Roma nei giorni precedenti al funerale fu particolarmente intenso e sono state stimate tra i 2 e i 5 milioni di presenze totali.[55] Furono allestiti velocemente dallaProtezione Civile tendopoli e ospedali da campo e furono posizionati nelle piazze cittadine, dal comune di Roma, ventisette maxischermi. La Protezione Civile, prevedendo un afflusso straordinario a Roma, inviò, nei giorni precedenti, a tutti itelefoni cellulari su scala nazionale, alcuniSMS che fornivano informazioni sulle condizioni climatiche e sui dati d'afflusso e invitavano chi avesse voluto seguire l'evento a farlo tramite maxischermo, poiché piazza San Pietro era divenuta inaccessibile già dal 6 aprile.[56]
Tomba di Giovanni Paolo II nelleGrotte Vaticane, prima del trasferimento dopo la beatificazione.
Papa Giovanni Paolo II lasciò untestamento olografo, scritto inlingua polacca in periodi di tempo diversi. Esso inizia con una spiegazione delle diverse decisioni del papa per la cessione dei suoi oggetti personali di uso quotidiano; seguono riflessioni su episodi significativi del suo pontificato e chiude con il ricordo delle molte persone conosciute, tra le quali include ilrabbino di Roma. Come impostazione generale, il documento ricorda il testamento dipapa Paolo VI.
Subito dopo la morte di papa Giovanni Paolo II è iniziato il periodo disede vacante e il processo di successione. Il suo "anello piscatorio" e il sigillo sono stati distrutti dal cardinalecamerlengo,Eduardo Martínez Somalo, a significare la fine della sua autorità papale. L'appartamento papale e tutto ciò che era sotto la diretta autorità e giurisdizione di Sua Santità è stato sigillato ed è iniziato il cerimoniale di nove giorni di esequie. La salma di Giovanni Paolo II è stataesposta fino al suo funerale che si è tenuto venerdì 8 aprile.
Il 2 aprile2007, a due anni dalla morte, nellabasilica di San Giovanni in Laterano in Roma, il cardinale Camillo Ruini ha dichiarato conclusa la prima fase diocesana del processo di beatificazione di Giovanni Paolo II, consegnando le risultanze allaCongregazione per le Cause dei Santi. Tale atto è avvenuto attraverso un iter giuridico-procedurale durante il quale sono stati letti in latino i verbali per il passaggio dei documenti, i quali riguardano la deposizione di 130 testimoni a favore e contro la beatificazione, nonché le conclusioni di teologi e storici al riguardo.
Il 14 gennaio2011 Benedetto XVI ha promulgato il decreto che attribuisce un miracolo all'intercessione di Giovanni Paolo II. Secondo quanto riportato dal cardinaleAngelo Amato, prefetto della Congregazione delle Cause dei Santi, si tratta della guarigione dalmorbo di Parkinson (lo stesso di cui ha sofferto Giovanni Paolo II) della religiosa francese suor Marie Simon-Pierre, dellePiccole Suore delle Maternità Cattoliche, nata nel1961[62]. La malattia le era stata diagnosticata nel2001. Secondo la testimonianza della religiosa, la guarigione per intercessione del pontefice è avvenuta la sera del 2 giugno2005, quando aveva 44 anni.[63]
La nuova tomba di Giovanni Paolo II nella cappella di San Sebastiano dellaBasilica di San Pietro dopo la canonizzazione
La cerimonia dibeatificazione ha avuto luogo inpiazza San Pietro nelladomenica della divina misericordia, il 1º maggio 2011, ed è stata presieduta dal papa suo successore, Benedetto XVI.[64][65] Alla cerimonia erano presenti circa un milione e mezzo di fedeli,[66] provenienti da tutto il mondo, tra cui moltissimi polacchi. Un lunghissimo applauso ha salutato l'immagine del beato Giovanni Paolo II mentre veniva scoperta dal balcone della Loggia delle benedizioni della basilica vaticana. Circa 90 sono state le delegazioni internazionali che hanno presenziato alla cerimonia. Il feretro del Papa, riesumato per l'occasione (ma mantenuto sigillato) il 29 aprile, dalleGrotte Vaticane è stato nuovamente esposto presso l'altare della Confessione di San Pietro, ricevendo l'omaggio ininterrotto dei pellegrini sino al 2 maggio, quando è stato tumulato, in forma privata, presso la cappella di San Sebastiano nellaBasilica Vaticana.
Alla cerimonia ha partecipato inpiazza San Pietro più di un milione di fedeli, per la maggior partepolacchi, mentre sono state stimate in due miliardi le persone pronte a seguire l'evento, trasmesso inmondovisione.[68][69]
Oltre a maxischermi posti in chiese e piazze in tutto il pianeta, per la prima volta nella storia un evento è stato trasmesso in diretta3D in più di 500 cinema in 20 Paesi del mondo[70][71] (in Italia è altresì andato in onda in tale formato sul canale a pagamentoSky 3D). L'evento è anche stato registrato inUltra HD 4K grazie alla collaborazione tra ilCentro Televisivo Vaticano,Sony eSky Italia.[72]
Ai fini della canonizzazione, per la quale devono essere ufficialmente riconosciuti due miracoli, la Chiesa ha ritenutomiracolosa la guarigione di Floribeth Mora Díaz, una donna nata il 19 giugno1963 a San José, inCosta Rica. La mattina dell'8 aprile2011 la donna si era svegliata con un forte mal di testa, a seguito del quale era stata sottoposta a un'angiografia, che aveva rivelato la rottura di unaneurisma cerebrale con conseguenteemorragia subaracnoidea, non operabile nelle strutture mediche locali.[73]
Rimandata a casa senza speranza di guarire, il 1º maggio, mentre seguiva in televisione la cerimonia di beatificazione di Giovanni Paolo II, iniziata quando in Italia erano le 10 ed in Costa Rica le 2, pregò il pontefice scomparso di intercedere per la sua guarigione e poi, dopo aver assistito a tutta la trasmissione, si addormentò. La mattina seguente, dopo il risveglio, riferì di aver sentito interiormente la voce del papa, da poco beato, che la invitava ad alzarsi dal letto: nel fare ciò si accorse che non provava più alcun disturbo. In seguito duerisonanze magnetiche, eseguite l'11 novembre2011 e il 16 maggio2012, evidenziarono la totale scomparsa dell'aneurisma.[74]
Giovanni Paolo II durante il suo lungo pontificato ha proclamato ben 482 santi (più di quanti ne proclamarono i pontefici precedenti) e ha beatificato 1 345 servi di Dio.
Giovanni Paolo II proseguì l'insegnamento della dottrina cattolica attraverso la redazione di una serie di scritti teologici, che ebbero forte eco all'interno della Chiesa e, spesso, anche al suo esterno.
Un grande risultato di Giovanni Paolo II fu la pubblicazione delCatechismo della Chiesa cattolica, che diede alla Chiesa cattolica un catechismo molto più aggiornato. Le sue primeencicliche si soffermarono sul Dio «Uno e Trino»: la prima di esse,Redemptor Hominis (1979), riguarda la figura di Gesù; la seconda,Dives in Misericordia (1980), parla di Dio; nel1985 completò la trilogia, con laDominum et Vivificantem, sulloSpirito Santo che «è Signore e dà la vita». Giovanni Paolo II mantenne questa focalizzazione su Dio durante tutto il pontificato.
Nella sua visione per il nuovo millennio, contenuta nella Lettera ApostolicaNovo Millennio Ineunte del 6 gennaio2001, un «programma per ogni tempo», enfatizzò l'importanza di «ripartire da Cristo»: «No, non una formula ci salverà, ma una Persona».La prima priorità per la Chiesa è la santità: «Tutti i fedeli di qualsiasi stato o grado sono chiamati alla pienezza della vita cristiana». Inoltre, «per questa pedagogia della santità c'è bisogno di un cristianesimo che si distingua innanzitutto nell'"arte della preghiera"». La sua ultima enciclica,Ecclesia de Eucharistia (2003) è sull'eucaristia, che Wojtyła afferma «contenere l'intera ricchezza spirituale della Chiesa: Cristo stesso», enfatizzando il bisogno di «rinnovare la meraviglia» sull'eucaristia e «contemplare il volto di Cristo». Altri documenti importanti del suo pontificato sono stati laLaborem Exercens (1981) e laCentesimus Annus (1991) sui temi del lavoro, laEvangelium Vitae (1995) sull'inviolabilità della vita, laFides et Ratio (1998) sui rapporti tra fede e ragione, e laVeritatis Splendor (1993), sulla morale cattolica.
Diversi personaggi hanno criticato Giovanni Paolo II, adducendo che egli abbia bloccato gli sforzi progressisti seguiti alConcilio Vaticano II, diventando un simbolo del lato conservatore della Chiesa cattolica. La sua opposizione a metodicontraccettivi,aborto eomosessualità è stata fervente e continua; un punto molto controverso del suo papato fu la lettera del 1º ottobre1986 a tutti i vescovi in cui descriveva l'omosessualità come una «tendenza verso un male morale intrinseco» e «un disordine oggettivo». Nel suo libroMemoria e identità afferma che la spinta per il matrimonio gay potrebbe essere parte di «una nuova ideologia del male [...] che tenta di minare i diritti umani, contro la famiglia e le persone».
Il 10 gennaio2005, durante il messaggio ai diplomatici presso la Santa Sede, antepose a tutti i problemi dell'umanità, compresa la fame, il tema della «sfida della vita» contro quella che definì come «cultura della morte», rappresentata da aborto,fecondazione artificiale,clonazione,eutanasia,unioni civili,pena di morte ematrimoni omosessuali, dichiarando che «lo Stato ha come suo compito primario proprio la tutela e la promozione della vita umana». Il tema della «cultura della morte» e la condanna di essa ricorre in numerosi pronunciamenti di Giovanni Paolo II.
La sua dottrina ha difeso fortemente la vita umana dalconcepimento fino allamorte naturale. Questa posizione è stata per qualcuno di stampo conservatore, mentre altri l'hanno considerata un baluardo nella difesa dei più deboli e della vita. Nell'enciclicaEvangelium vitae del 25 marzo1995 definì «democrazie totalitarie» gli Stati democratici che consentono l'interruzione volontaria di gravidanza.
Riteneva infatti che nel momento in cui «un parlamento autorizza l’interruzione della gravidanza […], commette un grave sopruso nei confronti di un essere umano innocente e privo, oltre tutto, di qualsiasi capacità di autodifesa»[75].
Nel1986, durante il suo pontificato, laCongregazione per la dottrina della fede emana un documento intitolatoCura pastorale delle persone omosessuali (De pastorali personarum homosexualium cura)[76][77], che afferma:
«Occorre invece precisare che la particolare inclinazione della persona omosessuale, benché non sia in sé peccato, costituisce tuttavia una tendenza, più o meno forte, verso un comportamento intrinsecamente cattivo dal punto di vista morale. Per questo motivo l'inclinazione stessa dev'essere considerata come oggettivamente disordinata.»
Il documento porta la firma dell'allora prefetto della Congregazione, il cardinaleJoseph Ratzinger.
Il giorno dopo laparata del Pride tenutasi aRoma nel2000, contemporaneamente alGiubileo, durante l'Angelus espresse dalla finestra di piazza San Pietro «amarezza per l'affronto recato al grande Giubileo dell'anno Duemila e per l'offesa ai valori cristiani di una città che è tanto cara al cuore dei cattolici di tutto il mondo».
Giovanni Paolo II si è espresso contro l'ordinazione al sacerdozio di donne. Nel1979, in risposta a una rappresentante delle suore degliStati Uniti, disse:
«la fedeltà a Cristo, soprattutto nella vita religiosa, non può essere mai separata dalla fedeltà alla Chiesa [...] non è da sottovalutare il fatto che la vostra consacrazione a Dio deve manifestarsi nel segno esteriore permanente di un semplice e idoneo abito religioso.»
(Discorso del Santo Padre Giovanni Paolo II alle religiose diWashington[78])
«[il papa] in virtù del [suo] ministero di confermare i fratelli [dichiara che] la Chiesa non ha in alcun modo la facoltà di conferire alle donne l'ordinazione sacerdotale, e che questa sentenza deve essere tenuta in modo definitivo da tutti i fedeli»
Sull'ipotesi che per tale pronunciamento si fosse avvalso dell'infallibilità papale, intervenne dapprima la Congregazione per la dottrina della fede, con il suoResponsum in data 28 ottobre1995, a firma dell'allora prefetto,cardinaleJoseph Ratzinger. In questo documento si afferma che la suddetta dottrina «proposta infallibilmente dal magistero ordinario e universale», è proposta dalla Lettera ApostolicaOrdinatio Sacerdotalis con una dichiarazione formale e deve essere considerata come appartenente al deposito della fede. In seguito lo stesso Giovanni Paolo II, nel discorso ai vescovi tedeschi del 20 novembre1999 (n. 10), affermò: «l'insegnamento sul sacerdozio riservato agli uomini riveste il carattere di quella infallibilità che è legata al Magistero ordinario e universale della Chiesa».
Comepapa Paolo VI, anche Giovanni Paolo II intervenne più volte in difesa del celibato ecclesiastico nellaChiesa latina, dichiarando che mantenerlo sarebbe stato positiva soluzione al calo delle vocazioni. Tra i motivi elencati in favore del celibato ecclesiastico, Giovanni Paolo II citò il maggior tempo da dedicare alla parrocchia/comunità[81] e il fatto che i sacerdoti non debbano pensare ai beni terreni.
Ha confermato la posizione della Chiesa contraria all'ammissione di cattolicidivorziati risposati o conviventi con altri, al sacramento dell'eucaristia nell'esortazione apostolicaFamiliaris consortio[82] del 22 novembre1982. Il 22 novembre2001 ha nuovamente espresso tale posizione ai presuli dell'Oceania, dopo che erano stati sollevati dei dubbi durante ilSinodo per l'Oceania tenutosi a Roma nel1998 e nell'enciclicaEcclesia de Eucharistia del2003.
Ha dedicato particolare attenzione al tema dell'ecologia, ponendo più volte l'accento sulla necessità di salvaguardare l'ambiente e richiamando l'uomo ad essere l'artefice e il collaboratore di Dio in questo compito.
«Del pari preoccupante, accanto al problema del consumismo e con esso strettamente connessa, è la questione ecologica. L'uomo, preso dal desiderio di avere e di godere, più che di essere e di crescere, consuma in maniera eccessiva e disordinata le risorse della terra e la sua stessa vita. Alla radice dell'insensata distruzione dell'ambiente naturale c'è un errore antropologico, purtroppo diffuso nel nostro tempo. L'uomo che scopre la sua capacità di trasformare e in un certo senso di creare il mondo con il proprio lavoro, dimentica che questo si svolge sempre sulla base della prima originaria donazione delle cose da parte di Dio: Egli pensa di poter disporre arbitrariamente della terra, assoggettandola senza riserve alla sua volontà come se essa non avesse una propria forma e una destinazione anteriore datale da Dio, che l'uomo può, sì, sviluppare, ma non deve tradire. Invece di svolgere il suo ruolo di collaboratore di Dio nell'opera della creazione, l'uomo si sostituisce a Dio e così finisce col provocare la ribellione della natura, piuttosto tiranneggiata che governata da lui.»
Papa Giovanni Paolo II è stato il primo pontefice conosciuto a dichiarare di ritenere gli animali, sotto il profilo ultraterreno, possessori di una sorta di "anima", una scintilla vitale.[83][84]
«Altri testi, tuttavia, ammettono che anche gli animali hanno un alito o soffio vitale e che l’hanno ricevuto da Dio. Sotto questo aspetto l’uomo, uscito dalle mani di Dio, appare solidale con tutti gli esseri viventi.»
Uno dei temi più controversi riguardava lapena di morte. Pur essendovi una decisa condanna della pena di morte, questa condanna non è totale. Una successiva riscrittura ha eliminato molti dubbi, coniugando il rispetto della dottrina precedente (nelloStato Pontificio si praticava la pena di morte, così come in quasi tutti gli Stati dell'epoca) con l'affermazione secondo cui al giorno d'oggi i casi in cui tale pena è lecita sonopraticamente inesistenti.
Nella versione passata, il Catechismo scriveva (art. 2267):
«L'insegnamento tradizionale della Chiesa non esclude, supposto il pieno accertamento dell'identità e della responsabilità del colpevole, il ricorso alla pena di morte, quando questa fosse l'unica via praticabile per difendere efficacemente dall'aggressore ingiusto la vita di esseri umani. Se invece i mezzi incruenti sono sufficienti per difendere dall'aggressore e per proteggere la sicurezza delle persone, l'autorità si limiterà a questi mezzi, poiché essi sono meglio rispondenti alle condizioni concrete del bene comune e sono più conformi alla dignità della persona umana. Oggi, infatti, a seguito delle possibilità di cui lo Stato dispone per reprimere efficacemente il crimine rendendo inoffensivo colui che l'ha commesso, senza togliergli definitivamente la possibilità di redimersi, i casi di assoluta necessità di soppressione del reo "sono ormai molto rari, se non addirittura praticamente inesistenti"»
Si è espresso contro le sperimentazioni nella liturgia, in un chirografo del 22 novembre2003 dichiarò che «il sacro ambito della celebrazione liturgica non deve mai diventare laboratorio di sperimentazioni o di pratiche compositive ed esecutive introdotte senza un'attenta verifica», posizione ripetuta nellalettera apostolicaSpiritus et Sponsa[88] del 4 dicembre in occasione del quarantesimo anniversario della costituzione sulla liturgia delConcilio Vaticano II.
Desideroso di conoscerepadre Pio da Pietrelcina, nell'anno 1947 Wojtyła partì per ilGargano con un seminarista suo connazionale e si trattenne qualche giorno nel paese in cui viveva padre Pio. Le cronache registrano che ebbe vari incontri con il frate e che andò a confessarsi da lui[89]. Nel novembre1962 quando Wojtyła, già vescovo, era di nuovo a Roma per il Concilio, inviò una lettera a padre Pio chiedendogli l'intercessione per la salute di una sua amica affetta da una grave neoplasia. La signora guarì, a detta dei medici stessi, in modo prodigioso[90]. Il carteggio epistolare di tale evento (che comprende anche una lettera di ringraziamento spedita 11 giorni dopo la prima) è conservato come testimonianza[91].
Giovanni Paolo II inBrasile nel 1997IlDouglas DC-9 dell’aeronautica militare italiana, in uso presso la presidenza della Repubblica e sovente utilizzato da Giovanni Paolo II per i suoi viaggi, conservato aVolandia
Durante il suo pontificato, Giovanni Paolo II ha viaggiato più di tutti i precedenti papi messi assieme, compiendo più di 170 visite in 129 Paesie per questo, fu insignito del riconoscimento diGlobetrotter onorario dopo l'udienza del novembre2000 quando ricevette gliHarlem Globetrotters.
Mentre alcune delle mete dei suoi pellegrinaggi (come gliStati Uniti e laTerra santa) erano già stati visitati dal predecessorePaolo VI (soprannominato a volte «il Papa pellegrino»), molti altri Paesi non erano mai stati visitati in precedenza da alcun altro pontefice.
Oltre ai viaggi ufficiali, inoltre, sono state annotate più di un centinaio di uscite segrete dal Vaticano, fatte dal pontefice per trascorrere momenti di vacanza; frequenti soprattutto furono le visite sui vicini monti dell'Abruzzo, dove, come il suo segretario dichiara, «era come se riprendesse le forze».
Papa Giovanni Paolo II è entrato in contatto con molte diverse fedi, senza mai cessare di ricercare con esse un terreno comune, etico, dottrinale o dogmatico. Ha stabilito contatti conIsraele, pregando aGerusalemme presso ilMuro del pianto; inoltre è stato il primo pontefice romano doposan Pietro a pregare in unasinagoga visitando il 13 aprile1986 lasinagoga di Roma. IlDalai Lama, guida spirituale delBuddhismo tibetano, ha avuto otto incontri con Giovanni Paolo II, più di ogni altro singolo dignitario, trovandosi spesso di comune opinione. Il 27 ottobre1986 si è svolta adAssisi una giornata di incontro tra le grandi religioni, indetta da Giovanni Paolo II che diede inizio allospirito di Assisi. In tale circostanza, le differenti religioni «si sono dichiarate concordi nel riconoscere che, per diverso che sia il nome di Dio da esse invocato, la ricerca dellapace per le vie dellanonviolenza è la pietra di paragone dell'obbedienza alla sua volontà»[95].
Giovanni Paolo II ha scritto e parlato molto sull'argomento delle relazioni della Chiesa con gli ebrei, e ha reso omaggio alle vittime dell'Olocausto in molte nazioni. È stato il primo papa ad aver visitato ilcampo di concentramento di Auschwitz inPolonia, nel1979. Uno dei pochi papi a essere cresciuto in un clima di fiorente cultura ebraica, che era tra le componenti chiave dellaCracovia dell'epoca pre-bellica, il suo interesse per la cultura ebraica risaliva alla prima gioventù.
Nel marzo2000, papa Giovanni Paolo II si recò nel memoriale dell'Olocausto diYad Vashem inIsraele e toccò ilMuro Occidentale diGerusalemme (Muro del Pianto), uno dei luoghi più sacri del popolo ebraico, promuovendo la riconciliazione tra cristiani ed ebrei.
LaLega Anti-Diffamazione ha dichiarato nel2003: «La Lega Anti-Diffamazione si congratula con papa Giovanni Paolo II in occasione del 25º anniversario del suo pontificato. Il suo profondo impegno nella riconciliazione tra la Chiesa cattolica ed il popolo ebraico è stato fondamentale per il suo pontificato. Gli ebrei di tutto il mondo sono profondamente grati al Papa. Egli ha sempre difeso il popolo ebraico, come sacerdote nella sua natiaPolonia e durante il suo pontificato... Preghiamo che rimanga in salute per molti anni a venire, e che ottenga molto successo nella sua opera santa e che le relazioni tra cattolici ed ebrei continuino a prosperare»[96].
Nel febbraio2005, l'agenziaReuters pubblicò estratti dal nuovo libro del pontefice, il suo quinto,Memoria e identità. In esso, il Papa sembra comparare l'aborto all'Olocausto, dicendo: «C'è ancora, tuttavia uno sterminio legale di esseri umani che sono stati concepiti ma non sono ancora nati. E questa volta stiamo parlando di uno sterminio che è stato permesso da, niente di meno, parlamenti scelti democraticamente dove normalmente si sentono appelli per il progresso civile della società e di tutta l'umanità». Un dirigente delConsiglio centrale ebraico tedesco definì il confronto inaccettabile. Il cardinaleJoseph Ratzinger, prefetto della Congregazione per la Dottrina della Fede, mise da parte le sue cariche[97], dicendo che il papa «non stava provando a mettere l'Olocausto e l'aborto sullo stesso piano» ma soltanto stava avvertendo che la malvagità alligna dappertutto, «anche nei sistemi politici liberali».
Nel2003, durante la «settimana di preghiera per l'unità dei cristiani» dichiarò che ilprimato di Pietro è il garante dell'unità dei cristiani; nell'enciclicaEcclesia de Eucharistia ha riaffermato la dottrina dellatransustanziazione stabilita nelconcilio di Trento vietando la partecipazione di fedeliprotestanti alla comunione durante lacelebrazione eucaristica e degli stessi cattolici al rito della cena delle Chiese riformate.
Nel maggio1999, Giovanni Paolo II visitò laRomania. Era la prima volta che un papa visitava una nazione principalmente cristianaortodossa dopo ilGrande Scisma, che aveva visto la rottura tra le due parti della chiesa indivisa nel1054. La visita nasceva in accoglimento di un invito rivolto daTeotisto,patriarca e capo spirituale dellaChiesa ortodossa rumena. All'arrivo, il papa fu accolto dal patriarca e dal capo di Stato romeno, alloraEmil Constantinescu. Il Patriarca sottolineò che «il secondo millennio della storia cristiana era cominciato con una dolorosa ferita all'unità della Chiesa; la fine di quel millennio assisteva a un concreto sforzo per ripristinare la cristiana unità».
Domenica 9 maggio il Papa e il Patriarca assistettero ciascuno a una celebrazione condotta dall'altro (una liturgia ortodossa e una messa cattolica, rispettivamente). Una folla di migliaia di persone si radunò ad assistere alle celebrazioni, tenute all'aperto. Il Papa disse alla folla «Sono qui tra di voi spinto soltanto dal desiderio di autentica unità. Non molto tempo fa era impensabile che il Vescovo di Roma potesse visitare i suoi fratelli e sorelle di fede che vivono in Romania. Oggi, dopo un lungo inverno di sofferenza e persecuzione, possiamo infine scambiarci il bacio della pace e lodare insieme il Signore». Una larga parte della popolazione ortodossa romena si è mostrata favorevole all'idea della riunificazione cristiana.
Due anni dopo, nel2001, papa Wojtyła fu il primo pontefice a visitare laGrecia dopo 1291 anni (nel 711 l'ultima visita di papa Costantino per definire l'annosa questione del Concilio quininsesto). La visita non fu serena, il papa fu accolto da manifestazioni ostili e fu snobbato dai vertici dellaChiesa ortodossa, che non inviò nessun suo esponente ad accoglierlo all'arrivo. AdAtene il Papa si incontrò con l'arcivescovoChristodoulos, capo della chiesa ortodossa di Grecia. Dopo un incontro privato di 30 minuti, i due parlarono pubblicamente. Christodoulos lesse una lista di «13 offese» della Chiesa cattolica romana nei confronti della Chiesa ortodossa dai tempi delGrande Scisma, inclusi ilsacco di Costantinopoli per opera deicrociati nel1204, e lamentò la mancanza di qualsiasi scusa da parte della Chiesa cattolica, affermando: «Fino ad ora non si è udita una sola richiesta di perdono» per i «furiosi crociati del XIII secolo».
Wojtyła rispose dicendo: «Per le occasioni passate e le presenti, qualora i figli e le figlie della Chiesa cattolica abbiano peccato in azioni od omissioni contro i loro fratelli e sorelle ortodossi, che il Signore ci accordi il perdono», al che Christodoulos immediatamente applaudì. Giovanni Paolo II aggiunse che il saccheggio di Costantinopoli era una fonte di «profondo rincrescimento»[98] per i cattolici.
In seguito, Wojtyła e Christodoulos s'incontrarono in un luogo dovesan Paolo aveva una volta predicato ai cristiani ateniesi. Essi resero pubblica una dichiarazione comune che diceva: «Condanniamo ogni ricorso alla violenza, proselitismo e fanatismo nel nome della religione […] Noi faremo tutto ciò che è in nostro potere perché le radici cristiane dell'Europa e la sua anima cristiana siano preservate»[99]; quindi recitarono ilPadre Nostro insieme, rompendo iltabù ortodosso contrario alla preghiera coi cattolici.
Durante la visita, tuttavia, il Papa evitò ogni accenno aCipro, ancora fonte di tensione tra le due fedi. Giovanni Paolo II visitò altre aree a maggioranza religiosa ortodossa, come l'Ucraina, pur non venendo sempre accolto calorosamente, e affermò che la fine dello Scisma sarebbe stato uno dei suoi desideri più profondi.
Giovanni Paolo II espresse pubblicamente più volte richieste di perdono per quelli che considerava come ipeccati commessi da cattolici durante i secoli. Di seguito sono elencate alcune delle occasioni:
Il 21 maggio1995 aOlomouc nellaRepubblica Ceca, a nome della Chiesa di Roma chiede perdono per i torti inflitti ai non cattolici e nel contempo assicura il perdono della Chiesa cattolica per le sofferenze che i suoi figli hanno patito. Al suo ritorno nella Repubblica Ceca, richiama esplicitamente tale discorso il 27 aprile1997[101].
Il 10 luglio 1995 inviò una lettera destinata «ad ognidonna» in cui sottolineava gli «enormi condizionamenti che, in tutti i tempi e in ogni latitudine, hanno reso difficile il cammino della donna, misconosciuta nella sua dignità, travisata nelle sue prerogative, non di rado emarginata e persino ridotta in servitù».[102]
Durante una solenne celebrazione inVaticano il 12 marzo2000, chiese perdono per i peccati commessi in ogni epoca dai cattolici che violarono «i diritti di gruppi etnici e intere popolazioni, e dimostrarono disprezzo per le loroculture e tradizioni religiose.»
Riguardo allecrociate, moltistorici e critici hanno interpretato in vario modo le parole di Giovanni Paolo II. Alcuni sono propensi nel credere che il Papa intendesse fare una pubblica accusa a queste campagne militari mentre altri, comeThomas F. Madden, ritengono che il pontefice abbia solo criticato alcune malefatte di crociati durante queste, senza rivolgersi alle crociate stesse o ai loro risultati e creando così un parallelismo con le parole espresse dapapa Innocenzo III[104].
L'apostolato internazionale e l'universalità del messaggio
Il papato di Wojtyła si è caratterizzato per il grande impegno profuso per diffondere il Cattolicesimo nel mondo. Ha viaggiato in ogni angolo della Terra, e ha viaggiato in modo più "politico" rispetto ai predecessori. Ma soprattutto è possibile notare il cambiamento di rotta rispetto ai precedenti papati nel dato dei 500 santi e 1 350 beati proclamati, a fronte di 296 santi e 1 319 beati da parte di 33 papi precedenti. In particolare, notevole la differenza è con alcuni degli ultimi papi comePio X (1903-14, 4 santi),Benedetto XV (1914-22, 3 santi),Giovanni XXIII (1958-63, 10 santi). Inoltre, è da tenere in conto la variegatissima composizione di provenienze dai nuovi santi, a differenza dell'estrema omogeneità dei precedenti.
Anche uno dei temi chiave del pontificato di Giovanni Paolo II, la pubblicizzazione e la rilevanza data aiSegreti di Fátima, è leggibile come un tentativo di riportare la fede in una sfera maggiormentemistica[105][106]. Scelte di questo tipo sono legate all'obiettivo di "parlare al cuore" dei fedeli, a differenza di orientamenti che mirano a"secolarizzare" in parte la Chiesa, mostrando cautela verso miracoli ed eccessive concessioni a sentimenti religiosi popolari.
Anche l'ottimo rapporto con imezzi di comunicazione, e l'immagine "giovane" che Wojtyła ha creato di sé, è considerabile utile al fine di avvicinare alla Chiesa cattolica persone, e in particolare giovani, di tutto il mondo.
Riguardo all'aborto, scrisse: «C'è ancora, tuttavia, unastrage legalizzata di esseri umani che sono stati concepiti, ma non sono nati. E questa volta stiamo parlando di una strage che è stata permessa nientemeno che da parlamenti democraticamente eletti, dove normalmente si ascoltano appelli per il progresso civile della società e di tutta l'umanità.»
Sono note le sue critiche nei confronti dellaTeologia della liberazione, la quale avrebbe calcato troppo la mano sulla liberazione politica a discapito della liberazione spirituale. La sua azione a contrasto di questa dottrina, in Sud America, fu massimamente energica: richiamò ripetutamente il clero locale per la sua partecipazione diretta a governi comunisti, promosse a cardinali molti sacerdoti di opposta posizione politica (anche quando erano accusati di essere conniventi con regimi dittatoriali di destra), non risparmiò durissime critiche e forti ammonimenti in tutti i suoi viaggi nel continente.
Nell'enciclicaEvangelium Vitae del1995 riaffermò l'alto valore che ha per la Chiesa la vita umana. In essa ha inoltre esteso la condanna dell'aborto, dell'eutanasia e dellapena capitale (questa ultima "se non in rarissimi casi di assoluta necessità"), chiamandole tutte insieme parte della «cultura della morte» di cui sarebbe pervaso il mondo moderno.
Le sue posizioni sullaguerra, la pena capitale[108], lacancellazione del debito dei Paesi poveri[109], e i temi sullapovertà[110] sono stati considerati politicamente liberali, dimostrando secondo alcuni che etichette politiche come «conservatore» e «liberale» non possono essere facilmente assegnate aileader religiosi.
Nel2000 firmò pubblicamente la campagna del Giubileo2000 sulla cancellazione del debito africano, assieme alle star irlandesi del rockBob Geldof eBono.
Il 14 novembre2002, Giovanni Paolo II, in occasione della prima visita di unpontefice alParlamento italiano riunito in seduta comune nell'aula di Montecitorio, non mancò di prendere una chiara posizione in merito all'eventualità di unindulto per alleggerire la congestionata situazione delle carceri italiane. «Un segno di clemenza verso di loro [i detenuti] mediante una riduzione della pena costituirebbe una chiara manifestazione di sensibilità, che non mancherebbe di stimolarne l'impegno di personale recupero in vista di un positivo reinserimento nella società». A seguito di queste dichiarazioni, il Parlamento approvò nell'estate2003 il cosiddetto "indultino" che prevedeva alcuni limitati benefici di sconto di pena. L'appello, che venne poi ripreso da una maggioranza trasversale di forze politiche, avrebbe portato al provvedimento d'indulto del2006 dedicato dal ministro della giustiziaClemente Mastella proprio al pontefice[114]. "L'impegno di personale ricupero in vista di un positivo reinserimento nella società" si sarebbe però risolto in un aumento della criminalità[115].
Nel2003, Giovanni Paolo II divenne una delle voci più critiche verso l'invasione statunitense dell'Iraq. Mandò il suoministro per la pace, il cardinalePio Laghi, a parlare con il presidente degli Stati UnitiGeorge W. Bush per esprimergli l'opposizione del Vaticano alla guerra. Giovanni Paolo II affermò che spettasse alleNazioni Unite risolvere il conflitto internazionale attraverso ladiplomazia e che un'aggressione unilaterale è un crimine contro lapace e una violazione deldiritto internazionale.
Durante i negoziati per la redazione della nuovaCostituzione europea, nel2003 e2004, i rappresentanti del Vaticano fallirono nell'assicurare una qualsiasi menzione alle «radici cristiane dell'Europa», uno degli obiettivi cui il Papa teneva. A più riprese durante il pontificato il Papa ha infatti sottolineato che l'Europa ha ricevuto per prima il "dono" della cristianità.
Papa Wojtyła criticò anche ilmatrimonio fra persone dello stesso sesso. Nel suo ultimo libro,Memoria e identità, nel capitolo riguardante il ruolo dei legislatori, il Papa parla di «pressioni» sul Parlamento europeo per permettere il matrimonio omosessuale. Il papa scrisse a proposito della corrente ideologico-culturale che propugna la formalizzazione delle unioni omosessuali: «È legittimo e necessario chiederci se non sia parte di una nuova ideologia del male, forse più insidiosa e nascosta, che tenta di scagliare i diritti dell'uomo contro la famiglia e contro l'uomo».
Il 13 gennaio2005, ricevendo l'allora presidente della regioneLazioFrancesco Storace, espresse «vivo compiacimento per l'approvazione dello Statuto della regione Lazio. Esso infatti, oltre a sottolineare il ruolo di Roma come centro del Cattolicesimo, riconosce esplicitamente il primato della persona e il valore fondamentale della vita. Riconosce, inoltre, i diritti della famiglia quale società naturale fondata sul matrimonio e si propone di sostenerla nell'adempimento della sua funzione sociale, facendo esplicita menzione dell'Osservatorio regionale permanente sulle famiglie. Lo Statuto prevede anche che la regione garantisca il diritto allo studio e la libertà di scelta educativa»[116].
Giovanni Paolo II fu oggetto di diverse critiche. Tra le principali ricordiamo:
Accusa di sostegno a dittature di destra: in particolare diversi osservatori sono rimasti perplessi dai rapporti che il pontefice instaurò con dittature dell'America Latina e criticano la stretta di mano con il dittatorecilenoAugusto Pinochet e le pressioni effettuate sulle autorità inglesi per bloccarne l'estradizione[117], il silenzio suiDesaparecidos, tuttavia sciolto nel 1981 quando venne informato dei fatti daAdolfo Pérez Esquivel[118], la proclamazione a cardinale diPio Laghi, accusato di appoggiare la cosiddetta "guerra sporca"[119] durante gli anni delladittatura argentina, ma recentemente riabilitato.[120]
Il teologo cattolico dissidenteHans Küng descrive ben undici contraddizioni che avrebbero segnato negativamente il pontificato di Giovanni Paolo II, che arriva a definire "in fin dei conti un disastro"[121].
Secondo il pm Luca Tescaroli, loIOR era divenuto negli anni settanta e ottanta strumento del riciclaggio di denaro mafioso al fine di contrastare il comunismo nell'Est europeo e in America Latina.[128]
Giovanni Paolo II si è avvalso del segretariato di mons.John Magee, vescovo diCloyne (Irlanda), coinvolto in un'inchiesta sulla pedofilia[129].
Il 14 dicembre 2022 il giornalista Alessandro Ambrosini pubblica una registrazione di una conversazione avvenuta nel 2009 con un ex membro della Banda della Magliana — identificato come Marcello Neroni — il quale riferisce che Emanuela Orlandi sarebbe stata rapita o fatta sparire da Enrico De Pedis su richiesta di qualcuno all'interno del Vaticano (Neroni fa esplicitamente il nome diAgostino Casaroli, all'epocaSegretario di Stato della Santa Sede) per nascondere uno scandalo sessuale che sarebbe avvenuto all'interno dellemura leonine.[130] Nell'audio pubblicato all'opinione pubblica sono stati censurati degli espliciti riferimenti a personalità del Vaticano coinvolte in questo presunto scandalo sessuale, mentre l'audio integrale senza censure è stato consegnato e fatto ascoltare nell'aprile 2023 alpromotore di giustizia vaticano Alessandro Diddi dopo l'apertura del caso.[131][132][133]
Durante il suo pontificato la Città del Vaticano ha emesso più di 500valori postali diversi.
Papa Giovanni Paolo II è il primo papa della storia a essere soggetto di unabanconota. È infatti raffigurato in quella da 50złoty polacca del 16 ottobre2006. Su un lato Karol Wojtyła è ripreso con lacroce pastorale, mentre l'altra faccia mostra la celebre immagine dell'inaugurazione del Ministero che testimonia il profondo legame tra il Papa e il cardinaleStefan Wyszyński,Primate diPolonia.
Per la sua canonizzazione il Ministero dello Sviluppo Economico decise di emettere un francobollo che successivamente venne messo in vendita dal concessionarioPoste italiane, il francobollo stampato dall'Istituto Poligrafico e Zecca dello Stato, riportante la sua effigie a destra e la scrittaCANONIZZAZIONE DI PAPA GIOVANNI PAOLO II.[134] non è l'unico emesso in Italia per Giovanni Paolo II.
Pietra di luce. Poesie, Città del Vaticano, Libreria Editrice Vaticana, 1979.ISBN 88-209-0003-3.
Il sapore del pane. Poesie, Città del Vaticano , Libreria Editrice Vaticana, 1979.ISBN 88-209-0016-5.
Insegnamenti di Giovanni Paolo II, 28 voll., Città del Vaticano, Libreria Editrice Vaticana, 1979-2006.
Alle fonti del rinnovamento. Studio sull'attuazione del Concilio vaticano secondo, Città del Vaticano, Libreria Editrice Vaticana, 1981 (ma 1972).ISBN 88-209-0026-2.
Discese dal cielo. Omelie per Natale, Città del Vaticano, Libreria Editrice Vaticana, 1982.ISBN 88-209-1330-5.
Esercizi spirituali per i giovani, Città del Vaticano, Libreria Editrice Vaticana, 1982.ISBN 88-209-0006-8.
Maria. Omelie, Città del Vaticano , Libreria Editrice Vaticana, 1982.ISBN 88-209-1376-3.
Massimiliano Kolbe patrono del nostro difficile secolo, Città del Vaticano, Libreria Editrice Vaticana, 1982.ISBN 88-209-1378-X.
Fratello del nostro Dio;Raggi di paternità. Drammi, Città del Vaticano, Libreria Editrice Vaticana, 1982.ISBN 88-209-1380-1.
Giobbe ed altri inediti. Un dramma e sei poesie, Città del Vaticano, Libreria Editrice Vaticana, 1982.ISBN 88-209-1392-5.
Vescovo con voi. Discorsi, Città del Vaticano, Libreria Editrice Vaticana, 1982.ISBN 88-209-1396-8.
Anno santo. Omelie, Città del Vaticano, Libreria Editrice Vaticana, 1983.ISBN 88-209-1428-X.
Il 18 maggio 2011 l'arcivescovo metropolita dell'Aquila,Giuseppe Molinari, eresse lachiesa di San Pietro della Ienca, scelta da papa Wojtyła come "luogo di contemplazione di Dio a contatto con la natura", in santuario diocesano "beato Giovanni Paolo II" (poi "san Giovanni Paolo II"). È il primo santuario europeo dedicato a Giovanni Paolo II[137].
Nel 2011 è stato inaugurato aRoma, in Piazza dei Cinquecento, ilMonumento a Giovanni Paolo II, scultura bronzea realizzata da Oliviero Rainaldi. L'opera è stata oggetto di polemiche e critiche fin dall'inizio per cui sono state risistemate sia l'area sia la scultura stessa.
A memoria della visita pastorale del Pontefice aBacolod, nelleFilippine, del 20 febbraio 1981, la città ha voluto commemorare la presenza del Papa con la costruzione dellaPope John Paul II Tower, torre di sette piani eretta nei pressi del porto della città asiatica.[138]
Il 2 maggio 2012 sotto una leggera pioggia, è stata inaugurata nel parco vicino alla stazione tram di Riccione una statua in bronzo che riporta "Non abbiate paura del Futuro!"
InSister Act - Una svitata in abito da suora si immagina che Karol Woytila, essendogli giunta all'orecchio la notizia del coro diretto da Suor Maria Claretta, se ne interessi e decida di vedere una loro esibizione.
Pope John Paul II primo film di produzione statunitense conAlbert Finney protagonista, andato in onda su CBS la sera di Pasqua del 22 aprile 1984. Inedito in Italia.
Giovanni Paolo II diRai suRai Uno 27-28 novembre;2005. Con Jon Voight, regia di John Kent Harrison (esiste anche in DVD, edito da San Paolo2005, con una durata di circa 200 minuti).
Karol Wojtyła, Regia e animazione diMario Verger,2001 – Il primo cartone animato su un papa; benedetto personalmente in presenza dell'autore da Giovanni Paolo II e trasmesso integralmente dalla Rai l'8 aprile2005.
Juan Pablo II, el amigo de toda la humanidad (Giovanni Paolo II, l'amico di tutta l'umanità) diCavin Cooper Productions in collaborazione con il CTV;2006.
Karol, di Orlando Corradi, con musiche diLuis Bacalov, 2011.
Nella clip del brano del1986Land of Confusion del gruppo rock inglese deiGenesis il Papa compare, come caricatura nelle fattezze di pupazzo che suona una chitarra elettrica.
"Un uomo venuto da molto lontano, negli occhi il ricordo dei campi di grano, il vento di Auschwitz portava nel cuore e intanto scriveva poesie d'amore, amore che nasce dentro il cuore dell'uomo per ogni altro uomo". Sono i primi versi della canzoneUn uomo venuto da lontano, scritta daAmedeo Minghi eMarcello Marrocchi e interpretata dal cantautore romano Amedeo Minghi. Il brano è stato cantato per la prima volta nel1995, nella sala Nervi davanti al pontefice e pubblicato per la prima volta nel discoDecenni di Amedeo Minghi nel1998. Il CD contiene anche un video con le immagini del Papa.
Sulla tua bianca tomba, poesia composta dal giovane Karol in memoria della prematura scomparsa della madre Emilia nel1929. Musica diSergio Militello per mezzosoprano, quartetto d'archi, arpa e organo. Il brano è stato eseguito per la prima volta nel1997 in occasione del 1º Concorso nazionale di Composizione di Musica Sacra "M. Amati".
Non temere (Don't be afraid), (2007), diRoberto Bignoli, su musica di Nico Fortarezza.
Non abbiate paura, (2011), con musica di Giorgio Mantovan su testo di Francesco Fiumanò. Il brano, interpretato da Matteo Setti, riprende le parole con le quali il pontefice si presentò al mondo il giorno della sua elezione[145].
Tu Es Christus (2011), raccolta di composizioni musicali con la partecipazione diAndrea Bocelli,Plácido Domingo[146] e altri artisti internazionali. Gli autori/compositori dell'opera sono Simon Boswell,Nando Bonini e Stefano Mainetti.
Non abbiate paura, di Giuseppe Spedicato, portato in scena nel2010 con regia di Gianluca Ferrato. L'opera presenta la vita di Giovanni Paolo II a partire dalla sua giovinezza inPolonia e propone un filo conduttore nel legame con il mondo dei giovani[147].
Wojtyła Generation, di Raffaele Avallone, presentato per la prima volta durante laGiornata Mondiale della Gioventù 2011. L'opera musicale aveva precedentemente esordito nel 2009 inPolonia sotto forma di concerto[148].
La prima citazione di Giovanni Paolo II nel mondo delfumetto risale al1979, quando Francesco Pescador disegna, su testi di Giò Signori, le 95 pagine in bianco e nero diPapa Wojtyła. Storia di una vita, che ripercorre la vita del Papa a partire dalla sua infanzia inPolonia. Nello stesso anno è quindiGuido Buzzelli a realizzareWojtyła, 116 strisce quotidiane pubblicate sul quotidianoL'Occhio.
NegliStati Uniti è invece laMarvel Comics a produrre il comic bookThe life of Pope John Paul II, con disegni di John Tartaglione e Joe Sinnot su testi di Steven Grant. L'opera, che si sofferma in particolar modo sulla giovinezza del Papa, è pensata per il mercato americano e viene pubblicata in Italia nel1983.
Segue quindi il fumetto argentinoVida Y obra del Papa Juan Pablo II, disegnato daEnrique Breccia e tradotto in Italia nel1984.
Sergio Toppi realizza, su testi diNino Pagot, il volume a fumettiKarol Wojtyła. Il Papa del terzo millennio[149], originariamente pubblicato nel2000 sulle pagine del settimanaleIl Giornalino. Lo spunto narrativo è qui offerto da un nonno polacco che racconta ai nipoti alcuni momenti della vita del Papa.
Negli anni successivi viene pubblicato in FranciaAvec Jean Paul II, due albi di 40 pagine di Guy Lehideux (testi) e Dominique Bar (disegni), che vengono presto tradotti e diffusi anche inPolonia.
Lalinea chiara caratterizza il volumeLa vita di Giovanni Paolo II a fumetti realizzato nel2005 da Alessandro Mainardi eWerner Maresta. Nel2011 viene quindi pubblicatoGiovanni Paolo II, il papa dal cuore giovane con disegni di Andrea Lucci eAntonio Scricco su testi di Luigi Mezzadri e sceneggiatura di Giuliano Rossi.
Le opere a fumetti su Giovanni Paolo II sono state più volte raccolte, a partire dal2000, nella mostraUn Papa a quadretti. I giorni e le opere di Karol Wojtyła a fumetti[150].
IlPapa è sovrano degli ordini pontifici della Santa Sede mentre il Gran magistero delle singole onorificenze può essere mantenuto direttamente dal pontefice o concesso a una persona di fiducia, solitamente uncardinale.
Giovanni Paolo II è stato inserito tra le 10 persone del XX secolo più ammirate del mondo secondo la classifica Citizen stilata dalla società Gallup.
In nome della sua passione per ilcalcio in età giovanile, quando giocava nel ruolo diportiere, fu insignito della nomina di membro onorario delBarcellona nel1982[154] e delloSchalke 04.
Ha ricevuto dall'UniversitàLa Sapienza di Roma unaLaurea honoris causa in Giurisprudenza il 17 maggio 2003[155]. Sul finire della suaLectio Magistralis papa Giovanni Paolo II afferma il seguente monito per il terzo millennio, per il nostro tempo: "Sensibili al monito dantesco: "Fatti non foste a viver come bruti, / ma per seguir virtute e conoscenza" (Inf. XXVI, 119-120), gli uomini e le donne del terzo millennio sappiano iscrivere nelle leggi e tradurre nei comportamenti i valori perenni su cui poggia ogni autentica civiltà.".
^"L'Osservatore Romano",Celerità e rigore nella causa di beatificazione di Giovanni Paolo II, 16 gennaio 2011url consultato il 9 febbraio 2011. Cfr. anche "La Stampa",Toaff:"Riconoscimento a un grande papa", del 15 gennaio 2011,[2], url consultato il 9 febbraio 2011
^Vediarticolo del 28/03/2007 del quotidiano cattolico franceseLa Croix.
^Antonio Maccioni, "Pavel Aleksandrovič Florenskij. Note in margine all'ultima ricezione italiana",eSamizdat, 2007, V (1-2), pp. 471-478[3]Archiviato il 5 giugno 2016 inInternet Archive.
««Possa questo giorno segnare un nuovo inizio nello sforzo comune di seguire Cristo, il suo Vangelo, la sua legge d'amore, il suo anelito supremo all'unità dei credenti in Lui.»»
^Il pontefice indica fra i segni «che possono opportunamente servire a vivere con maggiore intensità l'insigne grazia del Giubileo» la purificazione della memoria, la quale richiede «un atto di coraggio e di umiltà nel riconoscere le mancanze compiute da quanti hanno portato e portano il nome di cristiani» e si fonda sulla convinzione che «per quel legame che, nel corpo mistico, ci unisce gli uni agli altri, tutti noi, pur non avendone responsabilità personale e senza sostituirci al giudizio di Dio, che solo conosce i cuori, portiamo il peso degli errori e delle colpe di chi ci ha preceduto». Aggiunge, poi, che «i cristiani sono invitati a farsi carico, davanti a Dio e agli uomini offesi dai loro comportamenti, delle mancanze da loro commesse», il Papa conclude: «Lo facciano senza nulla chiedere in cambio, forti solo dell'"amore di Dio che è stato riversato nei nostri cuori" (Rm 5,5)». (Memoria e riconciliazione).
^abIn una lettera del 5 giugno1982 pubblicata nel libro diFerruccio PinottiPoteri forti (Bur, 2005),Roberto Calvi scriveva a Giovanni Paolo II: «Santità, sono stato io ad addossarmi il pesante fardello degli errori nonché delle colpe commesse dagli attuali e precedenti rappresentanti delloIOR, comprese le malefatte di Sindona...; sono stato io che, su preciso incarico dei Suoi autorevoli rappresentanti, ho disposto cospicui finanziamenti in favore di molti Paesi e associazioni politico-religiose dell'Est e dell'Ovest...; sono stato io in tutto il Centro-Sudamerica che ho coordinato la creazione di numerose entità bancarie, soprattutto allo scopo di contrastare la penetrazione e l'espandersi di ideologie filomarxiste; e sono io infine che oggi vengo tradito e abbandonato...»