Giovanni Berchet | |
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Deputato del Regno di Sardegna | |
Durata mandato | 10 ottobre 1848 – 30 dicembre 1848 |
Legislatura | I |
Sito istituzionale | |
Durata mandato | 1º febbraio 1849 – 30 marzo 1849 |
Legislatura | II |
Dati generali | |
Partito politico | Destra storica |
Professione | Poeta, scrittore, traduttore |
Giovanni Berchet (Milano,23 dicembre1783 –Torino,23 dicembre1851) è stato unpoeta,scrittore,traduttore e politicoitaliano, tra gli esponenti più significativi delromanticismo di cui scrisse un influente manifesto, Lettera semiseria di Grisostomo, pubblicato nel 1816. Collaborò anche al periodico riformistaIl Conciliatore.Berchet partecipò a varie attività nazionaliste, comprese le rivoluzioni che scossero la penisola italiana nel 1821. Successivamente visse inesilio, principalmente inGran Bretagna, fino al ritorno in Italia per prendere parte allerivoluzioni del 1848. Tra le sue opereIl trovatore,Il romito del Cenisio e, la più famosa,I profughi di Parga scritta nel 1821.Il manifestoLettera semiseria presenta le traduzioni (realizzate da Berchet) di due poesie diGottfried August Bürger come esempio di un nuovo tipo di poesia, ed esprime il pensiero dell'autore sui contenuti e sul linguaggio che possono raggiungere un nuovo pubblico, che non è più un pubblico di lettori accademici, ma la cosiddetta "terza classe", cioè laborghesia, che aspetta libri interessanti, pieni di sentimenti reali, semplici nel linguaggio, senza mitologia e modelli classici. Questo testo ha avuto un ruolo importante nel dibattito sul romanticismo sviluppatosi in Italia, in particolare a Milano, nel secondo decennio delXIX secolo.
Nacque nel palazzo situato nella attuale via Cino del Duca da Federico e da Caterina Silvestri, primo di otto fratelli. Il padre era un commerciante di tessuti diNantua in Francia[1].
Da giovane fu traduttore non solo di opere poetiche all'avanguardia, che esprimevano il nuovo gusto romantico, come l'odeIl bardo diThomas Gray, ma anche di romanzi, comeIl vicario di Wakefield diOliver Goldsmith.
Nel1816 fu l'autore del più famoso manifesto delromanticismo italiano, ovvero laLettera semiseria di Grisostomo al suo figliolo.
Nel1818 fece parte del gruppo che fondòIl Conciliatore, il foglio che era portavoce delle posizioni romantiche. Due anni dopo si iscrisse allaCarboneria, coltivando contemporaneamente la passione politica e quella letteraria. Partecipò aimoti repressi del1821 e per sfuggire all'arresto fu costretto ad andare in esilio prima aParigi, poi aLondra e infine inBelgio.
A questo periodo belga risale la sua produzione poetica: il poemettoI profughi diParga (1821, edito nel 1823), leRomanze (1822-1824) e l'altro poemettoLe fantasie (1829). Tornato inItalia nel1845, partecipò allecinque giornate di Milano del1848 e lottò con tutti i mezzi possibili per il raggiungimento dell'unità d'Italia, alla quale però non poté assistere per motivi anagrafici: dopo il fallimento dellaprima guerra di indipendenza e la iniziale prevalenza dell'Austria fu costretto a riparare inPiemonte. Nel1850 si schierò con ladestra storica e fu eletto alParlamento subalpino. Morì l'anno successivo. È sepolto nelCimitero monumentale di Torino.
L'autore, che si cela dietro lo pseudonimo di Grisostomo ("bocca d'oro" in greco), finge di scrivere al proprio figlio in collegio dandogli una serie di consigli letterari, il che è occasione per un'esaltazione della nuova letteratura romantica, di cui Berchet riporta come esempio la traduzione di dueballate del poeta tedescoGottfried August Bürger,Il cacciatore feroce edEleonora, ispirate a leggende popolari germaniche.
Verso la fine dell'opera, Grisostomo finge di aver scherzato, ed esorta il figlio a seguire fedelmente le regole classicistiche, che espone facendone la parodia. Questa ironica ritrattazione finale giustifica l'attributo "semiseria" della lettera.
Secondo le parole del Berchet stesso, la "Lettera" ha come funzione principale quella di indicare come nuovo percorso compositivo la poesia popolare (e quindi romantica) al contrario di quella classica e mitologica, che fu definita dagli ambienti romantici "poesia dei morti" in quanto espressione di una poetica che non esisteva più.
Infatti, sostenendo la necessità di sprovincializzare la letteratura contemporanea guardando oltre i confini dell'Italia, Berchet identificò il nuovo pubblico della letteratura romantica con il "popolo", ovvero quella parte di popolazione né troppo sofisticata e tradizionale (i "Parigini"), né eccessivamente incolta e grossolana (gli "Ottentotti").
Tali idee sarebbero state riprese anche da altri autori più famosi del Berchet, quali ad esempioGiacomo Leopardi,Ugo Foscolo (nella sua ultima produzione poetica) edAlessandro Manzoni.
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