Giovanni Canale, dettoGiovanni Artusi Canale, anche ilPiscina[1][2][3] oPescina (Pescina,1610 –21 febbraio1676), è stato unoscultoreitaliano.
Giovanni Canale, detto Giovanni Artusi Canale o il Piscina[1][2][3] o Pescina, nacque aPescina, inAbruzzo intorno all'anno 1610 (secondo alcune fonti il 16 aprile 1609). Figlio di Andrea e Felicita fu il terzo di sette figli, la cui famiglia era originaria diCarrito nellaMarsica[4]. È stato architetto, scultore, incisore, fonditore e inventore di strumenti musicali.
Da giovane, dopo i primi anni di studio, si trasferì aRoma dove, sotto la protezione dei genitori del noto diplomatico pescineseGiulio Raimondo Mazzarino, Pietro Mazzarino e donna Ortensia Bufalini, frequentò la prestigiosa scuola diGian Lorenzo Bernini. A Pescina tra il1640 e il1648 innalzò la facciata con pregevole lunetta dellachiesa di San Francesco (in seguito intitolata a Sant'Antonio da Padova) abbellendo anche gli interni con artistiche decorazioni e statue.Nel1658 realizzò due candelieri di bronzo per la cappella diSanta Maria del Popolo.
Il maestro Bernini lo volle con sé per la realizzazione del colonnato dellabasilica di San Pietro in Vaticano e delle opere interne. Giovanni Canale ebbe il compito di lavorare e di fondere in bronzo gli intagli della cattedra dal1663 al1667. Lavorò alla gittata inbronzo della mole berniniana aRoma. Collaborò con ogni probabilità dopo il 1668 con lo scultoreCosimo Fancelli per la realizzazione dell'altare disegnato daPietro da Cortona per lachiesa barocca dei Santi Luca e Martina alForo Romano.Secondo una leggenda l'artista incaricato dal Bernini a consegnare aLondra una statua al re d'Inghilterra,Carlo II, subì dal despota una morte atroce dopo che questi aveva ordinato di fargli ardere le mani. Da questo momento i suoi compagni italiani lo soprannominarono Artusi. Stando ad alcuni registri parrocchiali del paese natio morì il 21 febbraio 1676[5].
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