Gioia del Colle, che sorge sul culmine di una collina a 360m s.l.m., è situata nella parte meridionale delleMurge, nella "Sella di Gioia del Colle", posta tra le Murge di Nord-Ovest e le Murge di Sud-Est, a metà strada tra ilMare Adriatico e ilMar Ionio. Il territorio comunale, con una superficie di 206,48 km², raggiunge un'altitudine massima di 435 m s.l.m. e minima di 296 m s.l.m. Il territorio comunale confina a nord-ovest conAcquaviva delle Fonti, a nord conSammichele di Bari, a nord-est conTuri, a est conPutignano eNoci, a sud-est conMottola, a sud conCastellaneta, a sud-ovest conLaterza, a ovest conSanteramo in Colle.
Orografia di Gioia del Colle
Il paesaggio è caratterizzato da grandi superfici boschive, in cui dominano ifragni, più che laroverella. In particolare, ilBosco Romanazzi e Serra Capece costituiscono la parte più cospicua della superficie boschiva del comune di Gioia del Colle e si estendono dalla zona archeologica diMonte Sannace alla strada provinciale perNoci.
La parte occidentale del territorio comunale rientra a tutti gli effetti tra leMurge di Nord-Ovest, con isoipse che superano i 400 m s.l.m. versoSanteramo eLaterza, mentre quella orientale rientra tra leMurge di Sud-Est, con isoipse oltre i 400 m s.l.m. versoNoci. Nel mezzo, invece, si staglia una depressione (sella) con altitudine media di 340 m s.l.m., interrotta soltanto dal colle di 360 metri su cui poggia la città.
Il clima di Gioia del Colle èmediterraneo (KöppenCsa), ma con punte dicontinentalità a causa dell'altitudine e della lontananza dal mare. La temperatura in inverno oscilla tra -2 e +12 °C, mentre in estate varia tra +18 e +35 °C con un'elevata percentuale di umidità. Le precipitazioni annuali si attestano attorno ai 600 mm. Non di rado cade la neve, circa una volta all'anno, specialmente in presenza di aria fredda di originebalcanica.
L'attuale abitato di Gioia del Colle nasce intorno a un castello di origini bizantine.
Il suo nome deriva da Joha, riduzione del cognome Joannakis, famiglia bizantina presente in questi luoghi in età medioevale,[8] ma sull'origine del toponimo ci sono molte opinioni e perfino leggende. Una delle più famose racconta che una nobildonna in viaggio nella zona perse dei gioielli tra cui una bellissima e preziosissima collana. Al luogo dove la collana venne ritrovata venne dato il nome "Gioia del Colle". La complessa ed originale storia della città di Gioia del Colle è illustrata anche nel suo particolare stemma araldico: una coppa a forma di calice ricolma di gioielli e bordata da motivi agricoli. Diversamente dagli stemmi dei paesi limitrofi, quello di Gioia del Colle, risalente al 1934, non si lega ad alcun simbolo raffigurante casati, marchesati o ducati, ma racconta la presenza di una civiltà eterogenea che va dalla povertà alla ricchezza, dall'artigianato al latifondo. Si ispira ad una scultura eseguita nel 1480 da Joannes de Rocca, su una pietra murata nella sede dell'Università di Gioia, raffigurante tre stemmi: quello di Gioia con la scritta Universitas Joe, quello Aragonese con la corona reale e quello dei conti Acquaviva di Conversano.
L'abitato, dominato nel primo trentennio delXII secolo da un Roberto Britio,conte diRuggero II; fu ricostruito dal normannoRiccardo Siniscalco, per poi essere distrutto daGuglielmo I di Sicilia detto "il Malo". Fu rifondato nel1230 daFederico II di Svevia al ritorno dalla Crociata. Sembra che il castello fosse una residenza in cui sostava durante le sue battute di caccia. Fu poi completato dagli Angioini che aprirono delle finestre sulla cortina.
Fra il 1600 e 1800 i successivi proprietari (gliAcquaviva d'Aragona, iDe Mari, e Donna Maria Emanuela Caracciolo) hanno tolto al complesso l'aspetto di una residenza fortificata.
La città "nuova" però avrebbe origine da un insediamento ben più antico:Monte Sannace, distante circa 5 km dall'abitato odierno. Scavi archeologici, ancora oggi, portano alla luce vestigia di un villaggio diPeucezi risalente alVII secolo a.C.Gioia nasce durante il dominio bizantino per poi passare sotto il dominio normanno, infeudata al conteRiccardo di Altavilla. A Federico II si deve la ricostruzione del castello.Fuprincipato di Taranto e feudo dei principi De Mari diAcquaviva delle Fonti fino all'abolizione delle feudalità.
La targa commemorativa dei fatti di Marzagaglia del 1920.
Nel1920, nel difficile clima sociale e politico del primo dopoguerra, avvenne l'episodio passato alla storia comestrage di Marzagaglia[9]. Il primo luglio vennero uccisi 6 braccianti e il giorno dopo per ritorsione tre possidenti.
Lo stemma di Gioia del Colle è stato riconosciuto con decreto del capo del governo del 28 agosto 1934.[10]
«D'azzurro, alla coppa d'oro, colma di gemme sullacampagna di verde accostata da due piante di grano nodrite sulla campagna medesima. Ornamenti esteriori da Comune.»
Il gonfalone, concesso con regio decreto del 23 agosto 1934[10], è un drappo di porpora.
Il castello normanno-svevo di Gioia del Colle è il risultato di almeno tre interventi costruttivi: uno risalente al periodobizantino, un altro a quellonormanno e l'ultimo a quellosvevo. Inizialmente era costituito da un recinto fortificato in conci lapidei, fu ingrandito nelXII secolo dal normannoRiccardo Siniscalco, che lo trasformò in una residenza nobiliare.
La sistemazione definitiva del castello si deve aFederico II di Svevia intorno al1230, epoca in cui si presenta con un cortile quadrangolare, saloni e stanze che si affacciano su di esso, ed è delimitato da quattro torri angolari. Delle quattro torri angolari originarie, di cui si parla nell'apprezzo della Terra di Gioia sia dell'architetto e tabulario Honofrio Tangho del1640 che di Gennaro Pinto del1653, oggi ne restano solo due: quella De' Rossi e quella dell'Imperatrice.
Eretta verso la fine dell'XI secolo daRiccardo Siniscalco col nome di "Chiesa palatina di S. Pietro", era stata inizialmente dedicata aSan Pietro, fu successivamente rinominata "Madonna della Neve". La chiesa venne distrutta nel1764 da un incendio appiccato nel corso di una sommossa popolare. Nello stesso anno la chiesa venne ricostruita e dedicata alla natività dellaBeata Vergine. A questa epoca risalgono le due sculture in pietra (S. Filippo Neri e la Madonna con in grembo il Bambino) presenti sulla facciata.
Nel1857 la chiesa venne nuovamente danneggiata, questa volta da un terremoto; venne quindi chiusa al culto. Il prospetto e il campanile vennero restaurati nel1893.
Al1942 risale il crollo del campanile a causa di dissesti strutturali tra la parte edificata nelXII secolo e quella del 1893.
Presso la chiesa vennero istituiti i Libri Battesimali nel1575 e i Registri dei Morti nel1584.
Presenta al suo interno numerosi affreschi risalenti a diversi periodi storici e una cripta in cui è sepolto il corpo del principe Carlo III de Mari. Ricostruita nel corso dei secoli, conserva ancora lo stipite originale del portone di ingresso e unsarcofago adibito a lavabo (conservato in sagrestia).
Altre chiese
Chiesetta di Santa Maria della Croce (fine 1600, ultima testimonianza delle chiese rurali presenti a Gioia del Colle)
Parrocchia Sacro Cuore, retta dal 1984 dalla congregazione "Famiglia dei Discepoli" diPadre Minozzi
Parrocchia Santa Lucia
Parrocchia San Vito
Parrocchia Immacolata di Lourdes
Parrocchia Madonna di Loreto (aeroporto militare)
Chiesa San Rocco
Chiesa Sant'Angelo
Chiesa Sant'Andrea
Chiesa San Domenico (con annesso convento domenicano, oggi palazzo municipale)
Chiesa San Francesco (con annesso convento francescano, oggi sede della caserma dei carabinieri)
Chiesa del Crocifisso (con annesso convento)
Chiesa della Candelora
Chiesa Maria SS.Annunziata (Località Monte Sannace)
Chiesa San Giuseppe lavoratore (località Montursi)
Le confraternite e le Pie Associazioni
Immacolata Concezione della Beata Vergine Maria, Arciconfraternita, Chiesa Sant'Andrea
Beata Vergine Maria del Monte Carmelo, Confraternita, Chiesa Matrice
Il territorio gioiese è stato sempre interessato da un'importante produzione vinicola, che nei secoli scorsi ha trovato mercato soprattutto inFrancia. Quando questo canale è stato chiuso come conseguenza dellemisure protezionistiche del1887 traItalia e Francia, i produttori hanno cominciato a distillare le ingenti quantità divino invenduto per produrrecognac e bevande alcoliche[11].
Seguendo l'esempio di altri, nel1891 Paolo Cassano fece allestire unadistilleria all'interno dellamasseria Cassano. L'attività dell'opificio continuò con buona fortuna fino al1914 (nacque in questo periodo ilFides Cognac italiano, il più conosciuto cognac prodotto a Gioia), quando la società fu messa in liquidazione per una serie di concomitanti fattori negativi che ne avevano ridotto notevolmente la profittabilità: in primo luogo un'epidemia difillossera che decimò i vigneti dell'intera Puglia; inoltre nel1912 si registrò un notevole incremento della tassazione unitamente all'abolizione degli abbuoni fiscali destinati ai produttori di cognac[12].
La distilleria passata alla famiglia Taranto e tenuta in stato di abbandono, venne poi ceduta alla USL (oggiAzienda sanitaria locale) nel1970 per farne un ospedale. La costruzione fu nuovamente ceduta al comune di Gioia del Colle nel1997 per appianare alcuni debiti.
L'ex distilleria rappresenta un esempio pionieristico dell'industria pugliese, in ragione di queste considerazioni il Ministero dei Beni Culturali e Ambientali ne ha sancito l'importanza storica con l'iscrizione nell'elenco dei beni monumentali e ambientali con decreto di vincolo del 26 settembre1992.
Ristrutturata a partire dal2006, la distilleria ospita occasionalmente mostre e sagre.
Le sale del Museo archeologico sono allestite all'interno delcastello normanno-svevo. È presente una sistematica esposizione dei numerosi corredi delle necropoli diMonte Sannace e Santo Mola che coprono un ampio arco cronologico: dall'inizio delVI alII secolo a.C. Vasi geometrici e figurati, armi in bronzo, fibule e statuinefittili definiscono la consueta composizione dei corredi funerari del centro indigeno ma anche delle più ampie comunitàpeucete.
Il sito, distante 5 km dal centro abitato in direzione diTuri, è stato oggetto discavi archeologici a partire dal1957 da parte dellaSoprintendenza alle antichità della Puglia e del Materano. Gli scavi, terminati nel1961, hanno portato alla luce un insediamento degli antichiPeucezi risalente alIX secolo a.C. e che perdura, con brevi interruzioni, fino al periodo ellenistico-romano (all'incirca fino alI secolo d.C.).
Il parco archeologico comprende alcuni tratti dei circuiti difensivi e la porta nord, oltre a buona parte dell'abitato, numerose tombe e diversi edifici dell'acropoli.
Oltre ad aver dato i natali aRicciotto Canudo, che durante il soggiorno aParigi alimentò il dibattito attorno all'arte cinematografica, Gioia del Colle è legata al cinema per aver ospitato il set di tre film, in epoche diverse:
Fra il1930 e il1931 nel centro urbano e nelle campagne gioiesi furono girate alcune riprese del film mutoIdillio infranto, per la regia del milaneseNello Mauri.
Nel1964Pier Paolo Pasolini per il film"Il Vangelo secondo Matteo" scelse il Castello di Gioia del Colle per girare due scene: la reggia diErode e la danza di Salomé, che si svolse nell'ala nord della corte dell'edificio. La cacciata dal tempio, con i sacerdoti che assistono agli eventi, è stata girata – invece - aCastel del Monte.
La Banda Musicale di Gioia del Colle ha vinto il Concorso Internazionale di Venezia nel 1924 e il Concorso Professionisti a Roma nel 1929[17].
Dal 1998 si tiene a Gioia del Colle il concorso internazionale di musica PremioPietro Argento[18].
Nel 2012, dall'iniziativa di numerosi musicisti gioiesi, nasceRockerella, un progetto di produzione, ricerca storica, censimento e coordinamento della musica alternativa di Gioia del Colle, che diventa un omonimo festival e produce due compilation[19][20] e il documentario "Rockerella, storia della musica di Gioia del Colle dagli anni '50 ai giorni nostri"[21].
Gioia del Colle è rinomata per lamozzarella di Gioia del Colle DOP a latte vaccino e ilvinoPrimitivo di Gioia del Colle, inoltre sono presenti importanti produttori di pasta e olio extravergine di oliva.L'agricoltura, le industrie casearie, le cantine, i pastifici e i frantoi assieme alle imprese commerciali rappresentano il motore economico di questo paese.
Nel 2020 la mozzarella di Gioia del Colle è diventata unaDOP[24].
Iltrasporto pubblico urbano è un servizio gratuito messo a disposizione dall'amministrazione comunale e gestito dalla società Sabato Viaggi. La rete consiste di due linee circolari, due linee che servono la zona Termosud, due linee per la zona industriale e due linee che collegano i principali siti scolastici del comune di Gioia del Colle[26].[Da chiarire la gratuità, Fonte non funzionante.]
La principale squadra dicalcio della città è stata l'A.S.D. Pro Gioia, che vanta una partecipazione storica al campionato diSerie C stagione 1945/46 e che si è sciolta nel 2011. Attualmente esiste il Partizan Gioia che milita in Seconda Categoria.
La squadra locale dipallavolo è il New Real Volley Gioia che milita inSerie B di pallavolo maschile. I colori sociali sono bianco-rosso. La squadra eredita i fasti dell'ASPC Volley Gioia e delGioia del Volley società che hanno vantato 4 stagioni nella massima serie:1994-95,1995-96,2003-04 e2004-05 nonché una finale di Coppa Italia di Serie A2. Attualmente la struttura che ospita le partite interne della New Real Volley Gioia è ilPalaCapurso, palazzetto dello sport di Gioia del Colle.
Data l'ottima tradizione pallavolistica avviata dalla squadra principale fin dal1975, altre realtà si sono messe in luce nel panorama pallavolistico nazionale. La A.S.D. New Volley Gioia di pallavolo femminile milita nella stagione 2012-2013 nellaSerie C femminile[30].
La squadra dirugby locale Federiciana Rugby A.S.D. fondata nel2010, milita nella serie C pugliese dellaFederazione Italiana Rugby. Nel 2013 la squadra è stata rifondata prendendo il nome di Rugby Club Granata A.S.D., affidandosi ad una nuova guida tecnica, mentre nel 2017 la squadra si tinge di rosa, diventando una squadra femminile dirugby a 7.
Il basket è praticato a livello giovanile. L'A.S.D. Gioia Running, fondata nel2012, partecipa alle competizioni podistiche a livello regionale.
Militanti nell'A.S.D. Arcieri della Murgia, gli atleti Paolo Cantore, Patrizia Castellaneta e Vito Acito più volte hanno conquistato il titolo regionale FITARCO nella disciplina del tiro con l'arco. Patrizia Castellaneta nel 2011 ha conquistato il titolo di Campionessa italiana assoluta mentre Paolo Cantore nel 2014 il titolo di Campione italiano a squadre.
Lo stadio locale è intitolato a "P. Martucci", è impiegato dalla locale squadra di calcio. LaF.I.G.C.-L.N.D. ha mosso opposizione per l'impiego dell'impianto per le partite di rugby.IlPalasport Gioia del Colle, impiegato per la pallavolo e il basket, è detto PalaCapurso. Infine il PalaKoutnetsov, detto 'Palestrone' dove vengono ospitate le partite del settore giovanile della Team Volley Joya (l'Academy), della New Volley Gioia (Serie C Femminile) nonché partite dei campionati giovanili di altre compagini pallavolistiche gioiesi.
Gioia - Una città nella storia e civiltà di Puglia. Fasano, Schena Editore, 1986.ISBN 88-7514-139-8.
Gioia - Una città nella storia e civiltà di Puglia. Vol. 2. Fasano, Schena Editore, 1988.ISBN 88-7514-252-1.
Gioia - Una città nella storia e civiltà di Puglia. Vol. 3. Fasano, Schena Editore, 1992.ISBN 88-7514-529-6.
Nicola Bitetti.Le chiese di Gioia nella storia e nell'arte. Fasano, Schena Editore, 1986.
Adolfo Armando Celiberti,Pagine di storia gioiese, in "Archivio Storico Pugliese", anno XIV (1961).
Vito Umberto Celiberti,Storia documentaria di Gioia Del Colle, dalle origini a roberto D'Angiò, Bari 2000.
Pino Dentico e Nunzio Ponte,Le ciminiere mute – L'avventura di un'impresa pugliese fra Ottocento e Novecento, Fasano, Schena Editore, 1991, ISBN non esistente.
Domenico Paradiso,Padroni del vapore – L'industria gioiese da fine '800 a metà '900, Gioia del Colle, Comune di Gioia del Colle – Assessorato alla Cultura, 2002, ISBN non esistente.