Giacomo di Savoia-Acaia | |
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Signore di Piemonte | |
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In carica | 1334 – 17 maggio1367 |
Predecessore | Filippo I |
Successore | Amedeo |
Altri titoli | Principe d'Acaia |
Nascita | Pinerolo,1325 |
Morte | Pinerolo,17 maggio1367 |
Casa reale | Savoia |
Dinastia | Savoia-Acaia |
Padre | Filippo I |
Madre | Caterina de la Tour du Pin |
Consorte | Beatrice d'Este SibillaDel Balzo Margherita di Beaujeu |
Figli | Filippo, di secondo letto Amedeo e Ludovico, di terzo letto |
Religione | cattolica |
Giacomo di Savoia-Acaia (Pinerolo,1325[1] –Pinerolo,17 maggio1367) fuSignore del Piemonte ePrincipe di Acaia, dal1334 alla sua morte.
Giacomo, secondo Samuel Guichenon, era il figlio maschio primogenito diFilippo I,signore del Piemonte ePrincipe di Acaia[2] e della sua seconda moglie, Caterina de la Tour du Pin[3], che secondo ilDe Allobrogibus libri novem, era figlia diUmberto I del Viennois,barone dela Tour-du-Pin edelfino del Viennois e conte di Albon e diAnna di Borgogna,delfina del Viennois e contessa di Albon, contessa diGrenoble, diOisans, diBriançon, diEmbrun e diGap[4].
Filippo I di Savoia-Acaia, secondo lostoricofrancese,Samuel Guichenon, nel suoHistoire généalogique de la royale maison de Savoie, era il figlio maschio primogenito diTommaso III,Signore del Piemonte e conte diMoriana, e della moglie, Guya o Gaia di Borgogna[5], che ancora secondo Samuel Guichenon era figlia diUgo di Châlon,Conte consorte di Borgogna e Signore diSalins e dellaContessa di Borgogna,Adelaide d'Andechs[5].
Il 9 giugno del1330, suo padre, Filippo I, fece testamento, designando Giacomo, il figlio maschio primogenito (Jacobum eius filium primogenitum), come suo erede, citando tutti gli altri figli, femmine e maschi, ancora in vita e la sua seconda moglie, Caterina, che avrebbe dovuto avere la tutela dei figli (tutricem et curatricem Dominam Catharinam eorum matrem)[6].
Secondo Samuel Guichenon, suo padre, Filippo I, mori aPinerolo, il 25 settembre del1334 dove fu sepolto nella chiesa dei francescani[7]; Giacomo gli succedette e fece il suo ingresso in Torino nell'ottobre di quello stesso anno[8].
Essendo Giacomo ancora minorenne, nel1335, sua madre, Caterina era reggente: contro questa decisione si sollevarono quasi tutti i feudatari piemontesi, ma il conteAimone di Savoia seppe placare la ribellione confermando Giacomo come legittimo successore di Filippo.
Nel1335, sua madre, Caterina, concluse un trattato con il rappresentante delre di Sicilia,Roberto d'Angiò, in Lombardia, in cui si prevedeva la divisione di alcuni feudi[8].
Libero dalla tutela della madre, Caterina, morta nel dicembre1337, che nel marzo1337 aveva stipulato un contratto per il suo matrimonio con Beatrice, figlia diTommaso II di Saluzzo[9], Giacomo, principe d'Acaia, proseguì la politica paterna, senza allearsi apertamente con nessuno e senza inimicarsi troppo le varie potenze piemontesi, eccetto l'alleanza su citata con gliAngiò, che gli permetteva di attaccare tutti i loro nemici salvo iconti di Savoia.
Nel1339, Giacomo stipulò un patto conUmberto II del Viennois,barone dela Tour-du-Pin edelfino del Viennois e conte di Albon, che prevedeva un reciproco intervento di difesa ad eccezione degli angiò e dei conti di Savoia[10].
Dopo aver raggiunto una tregua colmarchese di MonferratoTeodoro I, in accordo con gli Angiò, nel1340, Giacomo attaccò ilMarchesato di Saluzzo, occupòSaluzzo nel1341, incendiandola e assediò ilmarchese di Saluzzo,Tommaso II, nel suo castello; dopo averlo catturato, lo consegnò a Bertrando IIIDel Balzo, deiconti di Avellino, mentre due suoi figli li condusse prigionieri aPinerolo[10].
Dopo la morte diRoberto d'Angiò, avvenuta nel1341, Giacomo si alleò con i conti di Savoia, per riappropriarsi dei feudi e delle città che appartenevano al regno di Napoli: Giacomo, nel1346, acquisìAlba, mentre assieme adAmedeo VI di Savoia, occuparonoCuneo,Mondovì,Savigliano ed altre città[10].
Giacomo, nel1347 e1348, con la promessa di riottenere ilprincipato di Acaia fu tra coloro che appoggiaronoLuigi I d'Ungheria controGiovanna I di Napoli[10].
Giacomo assieme ad Amedeo VI, nel1356, dovettero combattere contro una lega di cui facevano parte siaTommaso II cheGiovanni II del Monferrato, che, nel1359, portò alprincipato del Piemonte le città diRacconigi eCarmagnola[11].
Facendosi intanto sempre più stretti i rapporti di sudditanza e vassallaggio al conteAmedeo VI di Savoia, Giacomo approfittò del passaggio in Italia dell'imperatoreCarlo IV per cercare di allargare la sua autonomia, facendosi attribuire privilegi in precedenza riservati solo ai conti di Savoia, come la proprietà di una zecca o la possibilità di nominare dei propri notai. La situazione divenne insostenibile quando Giacomo ottenne anche di poter tassare le merci che transitavano per i suoi domini, ed in particolare per l'allora fondamentaleStrada di Francia (l'attualecorso Francia): perciò i mercanti fecero appello ad Amedeo VI, che intervenne[11].
Inoltre, con l'aiuto diTommaso II di Saluzzo, diGaleazzo II Visconti e diBernabò Visconti, Giacomo aveva preso parte alla spedizione, nel1356, controIvrea, allora divisa traGiovanni II del Monferrato e il conte di Savoia, Amedeo VI; nonostante Giacomo avesse giurato di aver occupato solo la parte della città soggetta al dominio monferrino, di fronte a questo atto Amedeo dichiarò il principe di Acaia decaduto dai suoi titoli e mosse apertamente guerra contro di lui e occupò il principato[11].
Giacomo, arroccatosi a Pinerolo, ne ordinò la fortificazione con il rifacimento delle mura, la costruzione di porte e ponti levatoi, l'erezione di torri e l'abbattimento delle case troppo vicine alla cinta muraria (l'opera voluta da Giacomo fu conclusa nel1364).
Dichiarato traditore nel1360, Giacomo venne catturato aPinerolo e arrestato mentre il figlio ed erede,Filippo si rifugiò adAlessandria: la vittoria del conte di Savoia fu totale, e Giacomo ottenne la libertà tre anni dopo[12]; per essere prosciolto da ogni accusa e per riottenere i propri domini, dovette versare 160.000 fiorini d'oro, una cifra esorbitante; dovette inoltre rinunciare alle pretese suIvrea e sulCanavese e fu obbligato a sposareMargherita di Beaujeu, di trent'anni più giovane.
Preso possesso dei suoi domini, Giacomo entrò trionfalmente in Torino e confermò i privilegi dei suoi abitanti[13].
Amedeo VI lo costrinse a far la guerra contro il marcheseFederico II di Saluzzo, conquistandoPianezza nel1364[13]; ma dovette subire la delusione di vedere il figlio, Filippo schierato con i suoi avversari[13].
Il 16 maggio del1366, Giacomo fece testamento, designando il figlio maschio primogenitoFilippo (Philippum eius filium), come suo erede, citando la sua terza moglie, Margherita (Dominæ Margaretæ de Bellojoco eius conjugi) e anche gli altri due figli,Ludovico (Ludovicum eius filium quem suscepit a dicta D. Margarita nunc conjuge sua) eAmedeo (Amedeum filium suum quem a dicta D. Margareta nunc conjuge sua primogenitum suscepit)[14].
Con un documento del mese di aprile del1367.
In quello stesso periodo però, il figlio, Filippo, si alleò con il marcheseFederico II di Saluzzo e isignori di Milano,Galeazzo II Visconti eBernabò Visconti, per fare guerra alconte di Savoia Amedeo VI[15].
Con un documento del 25 aprile del1367, allora Giacomo diseredò il figlio primogenito, Filippo (dominus Philippus de Sabaudia eius natus), definendolo ingrato e non meritevole (ingratus et immeritus)[16]; quindi fu costretto a destinare la successione solo ai figli avuti dalla sua terza moglie, i fratellastri di Filippo,Amedeo eLudovico, perciò Filippo capeggiò una violenta ribellione.
Con la rivolta di Filippo ancora attiva ed i domini piemontesi disastrati dalla guerra precedentemente persa, Giacomo si spense nel1367, lasciando il principato in preda al caos (Samuel Guichenon riporta che morì il 17 maggio 1366 e che fu sepolto nella chiesa di San Francesco di quella città[13]).
Giacomo aveva sposato, in prime nozze, nel1338, Beatrice d'Este (†1339), figlia diRinaldo II, signore diFerrara e diModena, che Samuel Guichenon, riporta che morì pochi mesi dopo[13]. Pur senza nominarla, Giacomo cita da aver avuto una moglie prima di Sibilla di Baux (Principessa Sibilla di Beaux sua Seconda Consorte)[14].
Giacomo da Beatrice non ebbe figli[9][17].
Rimasto vedovo, Giacomo, in seconde nozze, il 9 giugno1339, sposò, come riporta ancora Samuel Guichenon, SibillaDel Balzo (†1361), figlia diRaimondo II, 10°signore di Baux e 2ºconte diAvellino e vicario generale di Acaia[13] (1264-1321) e di Etienette des Baux-Purycard; questo secondo matrimonio viene citato anche nel testamento di Giacomo (D. Sibilla de Baucio eius conjuge)[14].
Giacomo da Sibilla ebbe un figlio[9][17]:
Rimasto nuovamente vedovo, Giacomo, in terze nozze, il 16 luglio1362, sposò, come riporta ancora Samuel Guichenon,Margherita di Beaujeu (*1346 †1402), figlia diEdoardo I, signore diBeaujeu, e di Maria di Til[19]; il contratto di matrimonio era stato siglato due giorni prima[20]. Dopo essere rimasta vedova, Margherita si ritirò in convento[21].
Giacomo da Margherita ebbe due figli[9][17]:
Giacomo ebbe anche un figlio illegittimo[9][17]:
Genitori | Nonni | Bisnonni | Trisnonni | ||||||||||
Tommaso II di Savoia | Tommaso I di Savoia | ||||||||||||
Margherita di Ginevra | |||||||||||||
Tommaso III di Savoia | |||||||||||||
Beatrice Fieschi | Teodoro Fieschi | ||||||||||||
Simona de Volta di Capo Corso | |||||||||||||
Filippo I di Savoia-Acaia | |||||||||||||
Ugo di Châlon | Giovanni di Châlon | ||||||||||||
Matilde di Borgogna | |||||||||||||
Guya di Borgogna | |||||||||||||
Adelaide I di Borgogna | Ottone II di Borgogna | ||||||||||||
Beatrice II di Borgogna | |||||||||||||
Giacomo di Savoia-Acaia | |||||||||||||
Alberto IV de la Tour du Pin | … | ||||||||||||
… | |||||||||||||
Umberto I del Viennois | |||||||||||||
Beatrice di Coligny | … | ||||||||||||
… | |||||||||||||
Caterina de la Tour du Pin | |||||||||||||
Ghigo VII del Viennois | Ghigo VI del Viennois | ||||||||||||
Beatrice di Monferrato | |||||||||||||
Anna di Borgogna | |||||||||||||
Beatrice di Faucigny | Pietro II di Savoia | ||||||||||||
Agnese di Faucigny | |||||||||||||
Predecessore | Principe di Piemonte (ramo Savoia-Acaia) | Successore | ![]() |
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Filippo I | 1334 -1367 | Amedeo |