Garbage in, garbage out (lett. "spazzatura dentro, spazzatura fuori",GIGO in forma abbreviata; ancherubbish in, rubbish out) è una frase utilizzata nel campo dell'informatica e dellatecnologia dell'informazione e della comunicazione. È utilizzata soprattutto per richiamare l'attenzione sul fatto che icomputer elaborano in modo acritico, pertanto se viene fornito loro un insieme didati in entrata palesemente erronei o insensati (garbage in) producono un risultato erroneo o insensato (garbage out).
La frase era molto popolare durante il periodo in cui furono sviluppati i primi computer. Ai programmatori veniva richiesto di verificare virtualmente ciascuna parte di unprogramma prestando attenzione al fatto che qualunque risultato ottenibile avrebbe risentito dell'imperfettoinput di dati. Il principio sottostante è stato rilevato dall'inventore del primo calcolatore programmabile:
L'espressione può essere utilizzata ad esempio come una possibile spiegazione della scarsa qualità di unfile audio, video o fotografico digitalizzato. Sebbene ladigitalizzazione possa rappresentare il primo passo nella pulizia di un segnale, essa stessa non è in grado di migliorare la qualità. I difetti nel segnale analogico originale saranno fedelmente registrati, ma possono essere identificati e rimossi in una fase seguente (vedielaborazione numerica dei segnali). I miglioramenti possibili a un file multimediale sono comunque limitati dalla qualità della registrazione originale, se questa è scarsa non saranno possibili elaborazioni significative[2].
Si ricorre comunemente a questo termine per indicare anche l'insuccesso umano in ambito decisionale dovuto a dati imperfetti, incompleti, o imprecisi.