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Gaetano Thiene

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Disambiguazione – Se stai cercando il filosofo rinascimentale, vediGaetano da Thiene (filosofo).
San Gaetano Thiene
Giambattista Tiepolo, San Gaetano Thiene
 

Presbitero e fondatore

 
NascitaVicenza, ottobre1480
MorteNapoli, 7 agosto1547 (66 anni)
Venerato daChiesa cattolica
Beatificazione8 ottobre1629 dapapa Urbano VIII
Canonizzazione12 aprile1671 dapapa Clemente X
Santuario principaleBasilica di San Paolo Maggiore, Napoli
Ricorrenza7 agosto
Manuale
Pietro Gagliardi,San Gaetano (1882),Ħamrun,Malta

Gaetano Thiene (Vicenza,ottobre1480Napoli,7 agosto1547) è stato unpresbiteroitaliano, fondatore dell'Ordine deiChierici regolari teatini; nel1671 è stato proclamatosanto dapapa Clemente X ed è detto ilsanto dellaProvvidenza.

Biografia

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Di origine nobiliare, nacque a Vicenza nel1480 dal conte GasparoThiene e da Mariada Porto; gli fu dato il nome di Gaetano in onore di un suozio omonimo, famoso canonico e professore all'Università di Padova, nativo diGaeta. Perse in giovanissima età il padre, morto nel1492, e la sua educazione venne curata dalla madre.[1]

Studiò diritto all'Università di Padova e il 17 luglio1504 conseguì la laureain utroque iure. Pur essendo avvocato, Gaetano non esercitò mai tale professione, preferendo indirizzarsi verso lo stato di religioso. Entrò infatti subito nello stato clericale ricevendo la tonsura daPietro Dandolo, vescovo diVicenza; il suo desiderio di divenire sacerdote era, però, contrario a quello di sua madre che, avendo già perduto due figli maschi, aveva riposto in lui le speranze di veder proseguire nel tempo la famiglia.[1]

Nel1505, animato da grande spirito religioso, Gaetano si fece promotore dell'edificazione della chiesa di Santa Maria Maddalena aRampazzo nella tenuta di famiglia, tuttora esistente.[1]

Nel1507 si stabilì aRoma, dove prese dimora assieme al futuro cardinaleGiovanni Battista Pallavicini, vescovo diCavaillon, presso lachiesa di San Simeone ai Coronari. Gli furono concessi poi ibenefici ecclesiastici delle chiese di Santa Maria diMalo e Santa Maria diBressanvido. Presso laCuria Romana ricoprì gli incarichi di scrittore delle lettere pontificie e protonotario apostolico ed ebbe un ruolo notevole nel riportare la pace tra laSanta Sede e laRepubblica di Venezia, dopo laguerra della Lega di Cambrai; si guadagnò la stima dipapa Giulio II, che in unbreve si rivolse a Gaetano come a un "figlio diletto" e "nostro famigliare".[2]

A Roma, Gaetano si iscrisse all'Oratorio del Divino Amore e partecipò attivamente alle riunioni che si tenevano nellachiesa di Santa Dorotea presso l'Ospedale di San Giacomo degli Incurabili. Ottenuta una particolare dispensa dapapa Leone X, tra il27 e il 29 settembre1516 ricevette gliordini minori e ildiaconato; mentre il30 settembre successivo, in occasione della festa disan Girolamo (patrono del suo casato), venne ordinato sacerdote da Francesco Bertoli, vescovo diMilopotamo, nella cappella privata del presule. Gaetano celebrò la sua prima messa solo nell'Epifania del1517.[2]

Fece ritorno nella sua nativa Vicenza nel1519; entrò nella compagnia dei Santi Clemente e Girolamo e ristrutturò l'ospedale della Misericordia; trasferitosi aVerona, si aggregò alla compagnia del Santissimo Corpo di Cristo e, poi a Venezia, fondò un nuovo ospedale degli incurabili.[3]

Tornò a Roma nel1527; assieme a Gian Pietro Carafa (futuropapa Paolo IV), Bonifacio de' Colli e Paolo Consiglieri, suoi compagni all'Oratorio del Divino Amore, decise di formare una nuova fraternità di sacerdoti con il fine di riformare il clero e di restaurare e applicare una regola primitiva di vita apostolica;papa Clemente VII, con il breveExponi nobis (24 giugno1524) permise loro di prendere i voti e condurre vita fraterna in comunità e il14 settembre successivo, nellabasilica di San Pietro, Gaetano e i suoi compagni fecero la loro professione nelle mani del vescovo diCaserta Giovan Battista Boncianni, delegato papale.[4]

Pur non essendo questo il loro proposito, Gaetano e i compagni andarono a costituire un nuovoordine religioso, il primo degli ordini dichierici regolari sorti durante il periodo dellaControriforma; essendo Gian Pietro Carafa vescovo diChieti (inlatinoTheate), i membri dell'ordine vennero detti teatini.[4]

Gaetano e i suoi ormai dodici compagni subirono la prigionia durante ilsacco di Roma del 1527 nella Torre dell'Orologio in Vaticano da dove riuscirono provvidenzialmente a fuggire perVenezia, stabilendosi presso lachiesa di San Nicola dei Tolentini; il 14 settembre1527 Gaetano venne eletto preposito generale dell'ordine.[3]

Nel1533, insieme aGiovanni Marinoni, si recò aNapoli per fondarvi una casa dell'ordine; il viceréPedro de Toledo, nel1538, concesse loro labasilica di San Paolo Maggiore. A Napoli Gaetano curò la formazione dei sacerdoti impegnati nel locale ospedale degl'Incurabili; fu correttore dellacompagnia dei Bianchi; diresse il monastero delledomenicane della Sapienza (fondato da Maria Carafa, sorella di Gian Pietro); guidòMaria Lorenza Longo nella fondazione delle monacheCappuccine; contrastò la diffusione delle dottrine eterodosse introdotte in città daBernardino Ochino,Pier Martire Vermigli eJuan de Valdés.[5]

Tra il1540 e il1543 fu preposito della comunità teatina di Venezia, poi tornò a Napoli, dove morì nel1547.[5]

Culto

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Monumento a Gaetano Thiene apiazza San Gaetano, nelcentro storico di Napoli.
Statua di Gaetano Thiene realizzata dallo scultore spagnolo Pedro Alonso de los Ríos, nella chiesa diTommaso De Vio aMadrid

Le procedure canoniche per labeatificazione di Gaetano Thiene vennero avviate agli inizi delXVII secolo e si conclusero ad opera dipapa Urbano VIII, che lo elevò all'onore degli altari l'8 ottobre1629.[6]

Venne proclamatosanto, con decreto del 12 novembre1670, dapapa Clemente X il 12 aprile1671.[6] Nella stessa cerimonia vennero proclamati santi ancheRosa da Lima,Luigi Bertrando,Francesco Borgia eFilippo Benizi.

La sua memoria liturgica è fissata al7 agosto e nel1673 la sua festa venne estesa alla Chiesa universale.[6]

È invocato come il "Santo della Provvidenza". In occasione del IV centenario della sua nascitapapa Pio XII sintetizzò la sua spiritualità definendolo «...acceso apostolo del divino Amore e campione insigne dell'umana carità».[5]

È patrono e titolare dellecongregazioni dellePovere Figlie di San Gaetano,[7] delleSuore della Provvidenza di San Gaetano Thiene[8] e dellaPia Società di San Gaetano.[9]

Iconografia

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Non si sono conservati ritratti contemporanei che abbiano tramandato in modo almeno approssimativo la sua fisionomia; ci è rimasta una sommaria descrizione fatta da Erasmo Danese che di lui dice «statura mediocre ... viso tondo, bell'occhi, bocca piena di soavità».[10]

Il santo è solitamente raffigurato con ilbambino Gesù tra le braccia o nell'atto di riceverlo dalle mani dellaMadonna. Gli artisti si sono solitamente ispirati ad un episodio narrato da Gaetano in una lettera indirizzata a Laura Mignani, religiosaagostiniana del monastero di Santa Croce aBrescia:[11] in essa Gaetano racconta che durante il periodo natalizio del 1517, presso l'altare del Presepe nella basilica romana diSanta Maria Maggiore, venne rapito in estasi ed assistette al miracoloso parto della Vergine.[2]

Note

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  1. ^abcFrancesco Andreu, in DIP, vol. IV (1977), col. 1010.
  2. ^abcFrancesco Andreu, in DIP, vol. IV (1977), col. 1011.
  3. ^abFrancesco Andreu, in DIP, vol. IV (1977), col. 1012.
  4. ^abFrancesco Andreu, in DIP, vol. II (1975), coll. 978-989.
  5. ^abcFrancesco Andreu, in DIP, vol. IV (1977), col. 1013.
  6. ^abcFrancesco Andreu, BSS, vol. V (1965), col. 1349.
  7. ^Ann. Pont. 2007, p. 1700.
  8. ^Ann. Pont. 2007, p. 1670.
  9. ^Ann. Pont. 2007, p. 1495.
  10. ^Francesco Andreu,La relazione di D. Erasmo Danese su s. Gaetano Thiene, inRegnum Dei, 1 (1945), p. 67.
  11. ^Vincenzo Cosenza e Pasquale Di Pietro (curr.),op. cit., pp. 27-29.

Bibliografia

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  • Annuario Pontificio per l'anno 2007, Libreria Editrice Vaticana, Città del Vaticano 2007.ISBN 978-88-209-7908-9.
  • Filippo Caraffa e Giuseppe Morelli (curr.),Bibliotheca Sanctorum (BSS), 12 voll., Istituto Giovanni XXIII nella Pontificia Università Lateranense, Roma 1961-1969.
  • Guerrino Pelliccia e Giancarlo Rocca (curr.),Dizionario degli Istituti di Perfezione (DIP), 10 voll., Edizioni paoline, Milano 1974-2003.
  • Vincenzo Cosenza e Pasquale Di Pietro (curr.),Cristo aspetta e nessun si muove. Le lettere di san Gaetano Thiene, Peretti, Quinto Vicentino 1988.
  • Gaetano Greco,GAETANO Thiene, santo, inDizionario biografico degli italiani, vol. 51, Roma, Istituto dell'Enciclopedia Italiana, 1998.URL consultato il 21 settembre 2017.Modifica su Wikidata

Voci correlate

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