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Francesco De Mura

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Autoritratto (1740 circa), all'Institute of Art di Minneapolis.

Francesco De Mura (Napoli,21 aprile1696Napoli,19 agosto1782) è stato unpittoreitaliano, di scuola napoletana; può senz'altro essere considerato un esponente di rilievo delRococò italiano.

Allegoria delle arti, alLouvre di Parigi.

Biografia

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Dopo aver frequentato per circa un anno la bottega diDomenico Viola, a partire dal1708 entrò a far parte dello studio diFrancesco Solimena, dove rimase fino al1730. L'influenza del Solimena e della sua tecnica pittorica si vede in maniera evidente nei dipinti risalenti al periodo1720-30, tra i quali è da annoverare ilCristo morto in croce con san Giovanni del1713 dipinto nellaChiesa di San Girolamo alle Monache. Nell'Immacolata e angeli (1715-1718), dipinta per laChiesa di Santa Maria Porta Coeli a Napoli (ora nella Sacrestia del Divino Amore), già si vede il suo distacco dallo stile diMattia Preti (impartitogli da Domenico Viola) verso un graduale schiarimento della sua tavolozza. NelSant'Antonio da Padova della pinacoteca delPio Monte della Misericordia e nellaMadonna col Bambino e San Domenico del Museo Duca di Martina (Villa Floridiana) si procede verso ilRococò e il metodo diLuca Giordano. Verso il1723 gli furono commissionate le tre tele per la cappella di San Paride nellacattedrale di Teano, prima delle sue più grandi commissioni. Nel1727 sposò Anna d'Ebreù. A partire dal1728, con i dipinti per laChiesa di Santa Maria Donnaromita il De Mura iniziò a mostrare un percorso pittorico più personale, forse anche influenzato dalle tematichearcadiche in voga a Napoli in questo periodo.

Dal1741 al1743 soggiornò aTorino dove ebbe modo di conoscere il pittoreCorrado Giaquinto e l'architettoBenedetto Alfieri.

Tornato a Napoli fu accolto da un vasto consenso al punto da essere ricevuto allacorte spagnola e mantenne contatti con diversi artisti attivi soprattutto a Roma, in particolare con il pittore francesePierre Subleyras. Con la sua tecnica cromatica influenzò i contenuti realistici tipici delclassicismo-rococò ilSettecentoartistico napoletano. Lascuolabarocca, in particolare dei maestri Francesco Solimena eLuca Giordano, è evidente nelle sue opere laiche - quali gliaffreschi deipalazzi reali di Torino eNapoli - edecclesiastiche, come l'Epifania nellaNunziatella a Napoli, la decorazione dellaChiesa di Santa Chiara a Napoli e laMoltiplicazione dei pani nellacattedrale di Foggia.

Alla sua morte lasciò tutte le opere e i bozzetti in suo possesso alla storica istituzione di carità delPio Monte della Misericordia di Napoli.

Nella sua fiorente bottega si formarono quattro protagonisti dell'ultima fase della stagione rococò a Napoli (in quanto molto attivi nella decorazione degli edifici borbonici e degli appartamenti della migliore aristocrazia napoletana):Pietro Bardellino,Fedele Fischetti,Giacinto Diano eGirolamo Starace-Franchis. Altri allievi comunque validi, ma impegnati a soddisfare committenze meno rilevanti furono:Oronzo Tiso,Nicola Peccheneda,Nicola Menzele (1725-1789),Vincenzo Cannizzaro,Vincenzo De Mita (1751-1828),Francesco Palumbo,Luigi Velpi eGiovanni Cosenza.

Opere

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Carità, all'Art Institute di Chicago.
Ritratto del conte James Joseph O'Mahoney, alFitzwilliam di Cambridge.

Napoli

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Adorazione dei pastori, presso lachiesa di San Nicola alla Carità di Napoli.
Volta dellachiesa dei Santi Severino e Sossio affrescata dal De Mura.

Note

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  1. ^Villa dei Marchesi Cappelli: un breve viaggio in attesa del Natale, suHelikònias, 8 dicembre 2018.URL consultato il 27 settembre 2024. Ospitato suWordPress.

Bibliografia

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