Fosforo | |
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Nome orig. | Φωσφόρος |
Caratteristiche immaginarie | |
Epiteto | «Stella del mattino» |
Sesso | Maschio |
Professione | Divinità dellaluce |
Fosforo[1] (ingreco antico:Φωσφόρος?,Phōsphóros, "portatore di luce") oEosforo (ingreco antico:Ἑωσφόρος?,Eōsphóros, "portatore dell'alba") è un personaggio dellamitologia greca, dio e personificazione dellaluce delmattino[2].
In origine Fosforo rappresentava la manifestazione celeste nota come "stella del mattino", ed era una figura distinta rispetto aEspero, la "stella della sera", ma in seguito alla scoperta che le due stelle sono in realtà due manifestazioni del pianetaVenere, le due figure vennero assimilate in una[2].
Figlio deltitanoAstreo e della deaEos[2], come nel caso del suo corrispondente Espero il latinoOvidio gli attribuisce la paternità diDedalione[3] e diCeice[4]. Dato che Ovidio era un latino, chiama Fosforo con il nomi latini diLucifer oppureVespero. Il grammatico latinoServio Mario Onorato gli attribuisce anche la paternità delleEsperidi[2].Igino inoltre aggiungeLeuconoe[5]. Va considerato però che questa discendenza viene scritta da latini che ripresero parte della mitologia greca e che tra gli scritti degli autori greci più antichi non risultano le discendenze qui indicate.
Fosforo rappresenta la luce del pianetaVenere che poco prima dell'alba diventa più luminoso delle stelle ed è stato raffigurato come un bambino nudo che trasporta una torcia splendente.
Mentre in una fase iniziale la "Stella del Mattino" (chiamataFosforo) e la "Stella della Sera" (chiamataEspero), erano considerati come due distinti oggetti celesti, in seguito i popoli dell'Antica Grecia compresero che i due erano la stessa cosa, e anche le rispettive divinità vennero progressivamente assimilate.
FuPitagora ad identificare nelpianeta Venere sia la stella del mattino che quella della sera.
Più tardi, nellamitologia romana, Fosforo ed Espero vennero identificati come una singola divinità che prese il nome diLucifero, inteso come "Portatore di luce".
Lucifero, infine, acquisì una nuova mitologia nelcristianesimo, divenendo l'angelo caduto e la personificazione delDiavolo.
Per la sua associazione alla luce, in epoca moderna diede il nome alfosforo, elemento chimico capace di emettere una tenue luminescenza.[6]
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