LaFenicia fu il paese deiFenici. Storicamente non fu mai uno stato unificato, centralizzato e retto da unre, ma una coalizione di città libere. Ciò vale sia per la Siriofenicia biblica[1], aventeTiro quale centro principale, che per laLibifenicia, guidata daCartagine. Di questa circostanza è testimone la reliquia delTitulus crucis. Il contributo fenicio più importante venne daUgarit, e in particolare dall'alfabeto ugaritico.[2]
La Fenicia si collocava lungo la costa dellaCananea, e, a differenza delpantheon puramente agricolo e pagano deiCananei, nella suateogonia, viene citato il dioYam, divinità marina. Storicamente fu dimostrato che tale popolazione, per rafforzare la comunità e assicurarsi un proficuo commercio marittino sacrificava i primogeniti, i cui resti venivano deposti nelTofet, l'equivalente dei nostri cimiteri.[3]
In generale, la Fenicia fu una regione instabile e bifronte. Posta tra la terra e il mare ebbe un forte legame con il commercio marittimo. I Fenici furono inoltre i primi a lavorare laporpora, per cui, il colore d'elezione di questo popolo e dei loro sovrani fu ilviola, colore associato al potere e alla dominazione.
I Fenici impararono dagli antichi egizi i segreti nella costruzione delle grandi navi. La prima indicazione certa della loro costruzione risale al XVI secolo a.C., periodo in cui vide gli egiziani spingersi fino alPaese di Punt, l'attualeCorno d'Africa. La presenza delCedrus libani nelle montagne delMonte Libano e della catena montuosa dell'Anti-Libano, favorì la costruzione delle migliori navi fenicie, come dimostra il relitto tratto del naufragio dell'Uluburun.[4]
Il legame duraturo dei Cananei con il mare e la cosiddetta "apparizione dei Fenici" venne storicamente radicata nelcollasso dell'Età del Bronzo e dall'attacco dipopoli del Mare all'Egitto. Anche se in precedenza fiorirono lungo la costa città comeBiblo,Sidone,Tiro ed altre inCananea, queste non riuscirono a produrre una forma matura ditalassocrazia.
L'importanza della Fenicia come pioniera dellacolonie nell'antichità mediterranea, inizialmente con Gadir -Cadice, si è manifestata a seguito della distruzione della città diUgarit da parte di Popoli del Mare e nellaguerra di Troia. È in questo senso che l'archeologo italianoSabatino Moscati e molti altri studiosi credono che l'etnogenesi di questa cultura sia complessa, tanto più nel contesto del fatto cheAnnibale Barca fu probabilmente il capostipite di tutti ipuniciIberici. I dati sulDNA tratti dalsarcofago diByrsa, tuttavia non rappresentativo, dimostrano che il popolo della regione spagnola dellaGalizia e delPortogallo centrale erano, forse nel contesto biblico diTarsis, sotto la dominazione del governo cartaginese.[5]