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Felice Casorati

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Felice Casorati (Novara,4 dicembre1883Torino,1º marzo1963) è stato unpittore,incisore,designer escenografoitaliano.

Felice Casorati
Firma di Felice Casorati

Biografia

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Nasce aNovara da Carolina Borgarelli e Francesco Casorati. La carriera militare del padre costringe lui e le due sorelle a trasferimenti in diverse città:Milano,Reggio Emilia eSassari. In quest’ultima città il padre si presta, per passione, ad affrescare un edificio degli ufficiali, tramandando al figlio la sua sensibilità artistica. Nel 1895 la famiglia si trasferisce aPadova, dove Felice frequenta il liceo classico e coltiva la sua attitudine musicale.

La formazione e gli inizi

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Nel 1901, in seguito a un esaurimento nervoso, è costretto a un periodo di riposo; per recuperare la salute, i medici consigliano la campagna. APraglia, suiColli Euganei, per distrarsi riceve dal padre una scatola di colori; così comincia per la prima volta a dipingere, affinando poi la tecnica presso l'artistaGiovanni Vianello. ConFanciulla gaia eLe sorelline partecipa nel giugno 1904 a una mostra organizzata dal Circolo Filarmonico Artistico di Padova.[1]

Per compiacere i genitori, nel 1906 si laurea inGiurisprudenza all'Università di Padova, ma è già deciso a scegliere la carriera artistica, come dichiara anche in alcune lettere.[1] Tra il 1907 e il 1910 è con la famiglia aNapoli, dove si dedica alla pittura e studia le opere degli antichi maestri nella collezione delMuseo Nazionale di Capodimonte. Nello stesso anno espone per la prima volta allaBiennale di Venezia, ammesso a soli 24 anni e senza aver frequentato accademie, con un ritratto della sorella Elvira,Ritratto di signora. AllaBiennale del 1909 invia altri due dipinti,Le figlie dell'attrice e l'ambiziosoLe vecchie, che rivela lo studio in particolare diPieter Brueghel il Vecchio. Questo quadro viene molto apprezzato dalla giuria per il taglio compositivo e l'intensità psicologica dei personaggi raffigurati e acquistato dal Governo per laGalleria Nazionale d'Arte Moderna.Le figlie dell'attrice, invenduto a Venezia, viene inviato invece in Argentina per il centenario dell'indipendenza e acquistato dalMuseo de Bellas Artes diBuenos Aires. Allaesposizione successiva, anticipata di un anno (1910) per non interferire con le celebrazioni del cinquantenario dell'Unità d'Italia, partecipa conLe ereditiere. In questa occasione, Casorati ha la possibilità di osservare le opere diGustav Klimt che influenzeranno alcuni dei suoi dipinti successivi, comeIl sogno del melograno, presentato allaPrima Esposizione Internazionale d’Arte della Secessione aRoma nel 1913.

Tra il 1911 e il 1915 vive aVerona, dove il padre viene ancora trasferito. Sulla strada per Verona sosta aFirenze, dove ha modo di visitare la mostra del Ritratto italiano. La ripresa dei contatti con il mondo artistico veneto gli dona nuovo entusiasmo. Dopo essere stato esposto allaBiennale del 1912, il suo dipintoLe signorine viene acquisito daNino Barbantini per laGalleria d'arte moderna diCa' Pesaro.Le signorine mostra i primi segni della svoltasimbolista di Casorati che, oltre a frequentare il vivace ambiente culturale veronese (fondando con altri artisti la rivistaLa Via Lattea[2] alla quale collabora con illustrazioni in stileArt Nouveau alla maniera diToorop eBeardsley), in seguito si legherà al gruppo degli artisti di Ca' Pesaro:Arturo Martini,Gino Rossi,Umberto Moggioli,Pio Semeghini. Proprio a Ca' Pesaro, nel maggio 1913 presenta 41 opere a riepilogo del percorso compiuto.

Il trasferimento a Torino

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Il 16 maggio 1915 Casorati viene chiamato alle armi. Uno dei pochi quadri eseguiti negli anni dellaGrande Guerra èGiocattoli. Insieme aMarionette del 1914, il dipinto segna la svolta verso una pittura pura ed essenziale con la quale l'artista si lascia alle spalle il simbolismo e il gusto decorativo dei dipinti precedenti.[3] Continua tuttavia a inviare suoi dipinti in mostre collettive, come ad esempio aPalazzo Crispi diFerrara, dove nel 1917 si tiene una esposizione di beneficenza in favore dei "mutilati funzionali".[4] Ancora sotto le armi, nel settembre 1917 Casorati apprende del suicidio del padre Francesco. Accompagna madre e sorelle presso una famiglia di parenti aVercelli e, ottenuto il congedo, si trasferisce con loro aTorino in una casa delBorgo Nuovo. Ben presto diviene una figura centrale nei circoli intellettuali della città. Frequenta ilcompositoreAlfredo Casella con cui condivide la passione per la musica, testimoniata anche dal figlio che in un'intervista afferma"Verso sera per tutta la vita dedicò almeno mezz'ora al pianoforte, suonava per sé e non per gli altri, sovente a quattro mani con mia madre"[5].

Nelle granditempere del 1919-1920 esprime il lutto familiare e collettivo; presentate nelle mostre torinesi, alcune di queste opere destano polemiche: per aver deviato verso una deformazione quasi astratta dei soggetti, Casorati viene accusato addirittura difuturismo. Proprio con queste opere, tuttavia, l'artista raggiunge quella cifra stilistica che lo renderà riconoscibile anche nel pubblico più vasto: le figure, stilizzate e private di una connotazione precisa, appaiono in una malinconica attesa ed esprimono un male di vivere che si riflette anche negli oggetti. Il richiamo ai maestri delRinascimento si rivela inSilvana Cenni (1922), uno dei suoi dipinti più conosciuti, in cui rivisita la figura dellaMadonna nelPolittico della Misericordia diPiero della Francesca custodito aSansepolcro. Monumentale come una pala d'altare, la grande tempera è un ritratto immaginario a un personaggio femminile con un nome di fantasia, che siede in atteggiamento ieratico sullo sfondo di un edificio dalle linee classiche, ispirato alla chiesa diSanta Maria al Monte dei Cappuccini di Torino.[3]

Casorati intanto stringe rapporti di amicizia conPiero Gobetti, aderendo nel 1922 al gruppo antifascista della "Rivoluzione Liberale", e per questo viene arrestato e dopo pochi giorni rilasciato. Nel 1923 lo stesso Gobetti gli dedica una biografia.[6] Negli stessi anni sviluppa un sodalizio con i Gualino, una coppia di collezionisti e mecenati, protagonista della vita culturale della Torino deglianni '20. Casorati li ritrae in pose ieratiche, tipiche della ritrattistica rinascimentale, ma in abiti moderni. Quando i Gualino decidono di costruire un piccolo teatro privato nella loro casa, affidano a lui il progetto assieme all'architettoAlberto Sartoris.

Nel 1924 torna alla Biennale di Venezia con una mostra personale, introdotta da un saggio del critico d'arteLionello Venturi.[7] Nel 1925 figura tra i fondatori (insieme a Sartoris,Rigotti eSobrero) della Società di Belle ArtiAntonio Fontanesi, con lo scopo di promuovere mostre di artisti italiani e stranieri dell'Ottocento e contemporanei. Il successo ottenuto alla Biennale diventa internazionale negli anni seguenti, con le mostre allaKunsthaus di Zurigo, alMusée Rath diGinevra, alCarnegie Museum of Art diPittsburgh.[3]

Nel 1926 esponeConversazione platonica allaPrima mostra nazionale del Novecento italiano, organizzata e curata allaPermanente di Milano dalla storica dell'arteMargherita Sarfatti. Il soggetto di questo quadro nasce per caso, con l'arrivo in studio di un amico nel corso di una sessione di posa per un nudo. Le due figure accostate, la donna nuda e l'uomo compunto e triste nel suo abito scuro, fanno l'effetto di un enigmatico erotismo e suscitano sui giornali dell'epoca una polemica di costume sul rapporto uomo-donna.[3] Casorati, invitato da Sarfatti, parteciperà a numerose mostre delNovecento ma non aderirà ufficialmente alla corrente artistica e si manterrà sempre autonomo.

Nel 1927 collabora nuovamente con gli artisti dellaFontanesi per il padiglione piemontese (La contrada delle botteghe) nella IIIBiennale delle arti decorative organizzata dall'ISIA diMonza. Compie un lungo viaggio negliStati Uniti, chiamato come giurato alCarnegie Prize diPittsburgh e nello stesso anno apre nel suo studio di Torino la "Scuola di Casorati", luogo di insegnamento per giovani artisti.[1] Con i suoi allievi espone nel 1929 alla mostra "Casorati fra i discepoli", accompagnata da un testo diGiacomo Debenedetti in cui sono ricordati, tra gli allievi,Mario Bionda,Silvio Avondo,Nella Marchesini,Daphne Maugham,Marisa Mori,Andrea Cefaly junior,Sergio Bonfantini,Giuseppina Ferraris,Albino Galvano,Paola Levi Montalcini,Lalla Romano,Riccardo Chicco.

Nel suo ruolo di insegnante forma artisti comeFrancesco Menzio,Carlo Levi,Gigi Chessa eJessie Boswell, che in seguito entreranno a far parte del gruppo dei "Sei pittori di Torino". Figurano tra i suoi studenti anche i pittori piemontesiBeppe Levrero,Enrico Accatino eCaty Torta, e la pittrice modeneseIda Donati Formiggini, moglie del deputato socialistaPio Donati.

Nel 1928 ottiene la docenza di Arredamento e decorazione interna all'Accademia Albertina e disegna l'allestimento degli stand diSnia Viscosa eMira Lanza all'Esposizione di Torino. Nello stesso anno espone ancora alla Biennale di Venezia, condividendo una sala con i propri allievi.

Nel gennaio 1931 è presente con una personale allaprima Quadriennale di Roma. Intanto il suo mentore Riccardo Gualino viene arrestato e condannato a cinque anni di confino eLipari. Verrà graziato solo due anni dopo.[1] Il 6 giugno perde nove opere, tra cuiLo studio, nell'incendio della mostra alGlaspalast diMonaco di Baviera. Il 9 luglio sposa la britannicaDaphne Maugham, allieva nella sua scuola dal 1926; il suo esempio lo riavvicina alla pitturaen plein air, che praticherà tra le colline torinesi, dopo aver acquistato una casa aPavarolo. AllaBiennale di Venezia del 1934 espone tredici dipinti, tra cuiDaphne a Pavarolo, in cui la moglie è ritratta al davanzale di una finestra con lo sfondo delle colline torinesi, immagine significativa della serenità sentimentale dell'artista e dell'apertura della sua pittura alla dimensione naturale.[3]

Casorati progetta inoltre l'atrio della Mostra dell'architettura allaTriennale di Milano del 1933 e inizia l'attività discenografo. Il primo impegno è per l’allestimento dello spettacolo"La vestale" diSpontini alMaggio Musicale Fiorentino (ad altri spettacoli della stessa stagione lavoranode Chirico eSironi). Complessivamente firmerà le scenografie di 21 spettacoli, alcuni dei quali commissionati dallaScala di Milano (dal 1942 al 1952) e dalTeatro dell'Opera di Roma.[3]

Il 2 luglio 1934 nasce il figlio Francesco, che diventerà a sua volta pittore.

Nel 1935 lo studio di Casorati edEnrico Paulucci ospita laPrima mostra collettiva d'arte astratta italiana, comprendente opere diLicini,Melotti eFontana. Realizza un mosaico per il Padiglione delle corporazioni all'Expo diBruxelles. Nel 1938 vince il Gran Premio per la pittura allaXXI Biennale di Venezia e riceve riconoscimenti ufficiali anche alle grandi esposizioni diParigi (1937),Pittsburgh eSan Francisco alla fine degli anni trenta.

A partire dalla seconda metà deglianni '30, ricorrono in alcuni dipinti delle figure rappresentate nella loro magra e fragile nudità, tra cui l'esileNarciso che evoca l'anticomito in una stanza spoglia, con lo sguardo rivolto verso uno specchio posato a terra. Sullo sfondo due ragazze vestite dimessamente evocano l'atmosfera di tensione legata allaguerra imminente, atmosfera che si ritrova nelNudo verde e nelleDue donne, in muto dialogo fra di loro.[3]

Gli ultimi anni

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Felice Casorati nella sua casa di Torino. Al centro il suo dipintoSilvana Cenni realizzato nel 1922.

Nel 1941 ottiene la cattedra di Pittura all'Accademia Albertina di Torino, ne diventa direttore nel 1952 e poi presidente nel 1954.[8] All'accademia ha numerosi allievi, tra i quali il figlio Francesco, Nino Aimone, Romano Campagnoli,Mauro Chessa,Francesco Tabusso, Marcolino Gandini,Gianluigi Mattia,Alice Psacaropulo e molti altri. Nel gennaio 1942 muore la madre. In maggio è presente ancora allaBiennale di Venezia con ventinove opere. In ottobre brucia una parte del suo studio colpito dai bombardamenti su Torino.

Negli anni del dopoguerra assumono particolare significato lenature morte, un tema ricorrente in tutte le fasi della sua ricerca creativa, ma che ora ripropone con interpretazioni formali e cromatiche più sintetiche. Alla fine deglianni '40 Casorati realizza anche composizioni metafisiche, con calchi in gesso di mani, piedi, teste classiche, maschere ed elmi ripresi dal suo repertorio precedente. Partecipa attivamente alla rinascita democratica e culturale fondando l'Unione Culturale di Torino e nel 1946 diventa sindaco di Pavarolo.[3]

La fama che lo circonda induce l'imprenditoreGiuseppe Verzocchi a contattarlo alla fine deglianni quaranta per contribuire alla suacollezione sul lavoro nella pittura contemporanea, ora conservata aPalazzo Romagnoli (Forlì). Nel 1951 si reca aNizza a far visita aHenri Matisse. Nel 1952 tiene una personale con trenta opere allaBiennale, e conOttone Rosai riceve il premio speciale della Presidenza.

Nel 1949 espone alMoMA diNew York, nel 1950 aBruxelles e a Parigi in collettive dedicate all'arte italiana contemporanea. Nel 1955 è presente con due dipinti aKassel, allaprima edizione diDocumenta. Nel 1955 contribuisce al lancio dellaFiat 600 con un quadro di grandi dimensioni, che raffigura in primo piano la macchina simbolo della Torino industriale.

Nel 1957 partecipa al quiz televisivoLascia o raddoppia?. Nel 1958 seleziona le opere tra il 1918 e il 1925 per una sua retrospettiva al Centro Culturale Olivetti diIvrea. Il 31 ottobre 1959 è tra gli artisti che inaugurano laGalleria civica d'arte moderna di Torino, mentre nel 1960 partecipa all'inaugurazione dellaGalleria d'Arte Narciso di Torino. Il nome deriva dal titolo del suo celebre dipinto.[3]

Muore il primo marzo 1963 dopo venti giorni dall’amputazione della sua gamba sinistra a seguito di un'embolia.

Pensiero artistico

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"Vorrei saper proclamare la dolcezza di fissare sulla tela le anime estatiche e ferme, le cose mute e immobili, gli sguardi lunghi, i pensieri profondi e limpidi... la vita di gioia e non di vertigine, la vita di dolore e non di affanno. No, perché fuggire veloci in automobile, perché imitare il fulmine, la saetta, il lampo? Io vorrei invece adagiarmi nel più morbido letto e avere intorno a me, così a portata di mano, le cose più care, sempre, eternamente... Quale sincerità si cerca nell'arte? La sincerità esterna o la sincerità intima, interiore?"[9]

In occasione della I Quadriennale di Roma del 1931 Casorati pubblica"I Quadriennale d'arte nazionale"[10], un testo nel quale spiega il suo linguaggio artistico. Le sue opere danno spesso l’impressione di essere pietrificate come sculture e questo perché, invece di ricercare l'espressione attraverso il colore e il segno, vuole piuttosto rendere"il valore della forma, dei piani, dei volumi, ottenuto per mezzo di un colore tonale non realistico"[10]. Le luci e le ombre diventano quindi dei mezzi importanti per sottolineare la plasticità, anche se non è mai chiaro il punto da dove provengono, dandoci l'impressione di un mondo sospeso, senza tempo e quasi fantastico.

La sua pittura, che prende spunto dal sogno e dalla tradizione figurativa della classicitàrinascimentale italiana delTrecento e delQuattrocento, è stata avvicinata dai critici alla corrente artistica del cosiddettorealismo magico.

L'artista identifica il quadroLo studio del 1923 come quello che meglio esprime il suo “schema mentale” e la sua “visione spirituale”.[11] L'opera è andata distrutta nell'incendio delGlaspalast di Monaco del 1931.

Opere principali

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Onorificenze

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Cavaliere dell'Ordine della Legion d'onore (Francia) - nastrino per uniforme ordinaria
— 1938[21]
Grande ufficiale dell'Ordine al merito della Repubblica italiana - nastrino per uniforme ordinaria
— 30 dicembre 1952[22]
Medaglia d'oro ai benemeriti della cultura e dell'arte - nastrino per uniforme ordinaria
— 1953[23]

Premi e riconoscimenti

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Riceve una grande quantità di riconoscimenti durante tutta la sua carriera. Il primo riconoscimento fu la medaglia d'oro del Ministero della Pubblica Istruzione assegnata nel 1909 durante l'Esposizione di Rimini.[24]

Viene nominato membro di merito effettivo dell'Accademia di San Luca e riceve la medaglia d'oro al merito professionale in Campidoglio.[25]

Numerose città italiane gli hanno dedicato delle vie. Un liceo artistico porta il suo nome aNovara e una scuola secondaria di primo grado gli è dedicata aPavia.

Felice Casorati nei musei

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Italia

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Estero

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Note

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  1. ^abcdClaudia Gian Ferrari, Michela Scolaro, Claudio Spadoni (a cura di),Felice Casorati. Dipingere il silenzio, Electa, Milano, 2007
  2. ^La Via Lattea, «pubblicazione di pura arte-pittura-musica-poesia», pubblicò solo due numeri
  3. ^abcdefghiGiorgina Bertolino, Fernando Mazzocca, Francesco Poli (a cura di),Casorati, Marsilio Arte, 2025.ISBN 9791254632789
  4. ^Filippo de Pisis,Comitato Cittadino di assistenza civile - Una geniale festa di beneficenza, Gazzetta Ferrarese, 10 febbraio 1917, p. 1, citato inFilippo de Pisis pubblicista, a cura di Lucio Scardino, Liberty House, Ferrara, 1997, p. 76
  5. ^ MaurizioTernavasio,Felice Casorati. La biografia, Torino, Lindau, 2009, p. 196.
  6. ^ Piero Gobetti,Felice Casorati pittore, Torino, Piero Gobetti editore, 1923.
  7. ^ Lionello Venturi,Il pittore Felice Casorati, inDedalo, IV, 1923.
  8. ^Felice Casorati, sucasorati.net.URL consultato l'8 aprile 2018.
  9. ^Claudia Gian Ferrari,Casorati e la Biennale di Venezia, inFelice Casorati dagli anni venti agli anni quaranta, Milano, Electa, 1996, pp. 35-36.
  10. ^ab Felice Casorati,I Quadriennale d'arte nazionale, Roma, Palazzo delle Esposizioni, 1931.
  11. ^Felice Casorati, conferenza tenuta all'Università di Pisa nel 1943, pubblicata inFelice Casorati 1883-1963, catalogo della mostra a cura di M.M. Lamberti e P. Fossati, Accademia Albertina, Torino, 1985.
  12. ^Gli scolari di Felice Casorati, suhttps://www.museodellascuola.it.URL consultato l'11 aprile 2023.
  13. ^Beethoven, suhttps://www.mart.tn.it.URL consultato l'11 aprile 2023.
  14. ^Donne sulla spiaggia, suhttps://www.uffizi.it.URL consultato l'11 aprile 2023.
  15. ^Donne sulla spiaggia, suhttps://www.galleriagiannoni.it.URL consultato l'11 aprile 2023.
  16. ^Ragazza alla finestra, suhttps://www.galleriagiannoni.it.URL consultato l'11 aprile 2023.
  17. ^Ragazza a Pavarolo, suhttps://bbcc.ibc.regione.emilia-romagna.it.URL consultato l'11 aprile 2023.
  18. ^Mani, oggetti, testa..., suhttps://bbcc.ibc.regione.emilia-romagna.it.URL consultato l'11 aprile 2023.
  19. ^Dalie, suhttps://www.galleriagiannoni.it.URL consultato l'11 aprile 2023.
  20. ^Fruttiera con carte da gioco e farfalla, suhttps://bbcc.ibc.regione.emilia-romagna.it.URL consultato l'11 aprile 2023.
  21. ^[1]
  22. ^Sito web del Quirinale: dettaglio decorato.
  23. ^[2]
  24. ^Notizie varie - all'esposizione di Rimini, subooks.google.be, 1º luglio 1909.URL consultato il 23 aprile 2022.
  25. ^ Antonella Sbrilli,Ventottesima lezione storia dell'arte contemporanea. Dispense di Storia dell'arte contemporanea, sudocsity.com/.URL consultato il 23 aprile 2022.
  26. ^Museo Cantonale d'Arte, Lugano: Felice Casorati
  27. ^Felice Casorati, sucentrepompidou.fr.
  28. ^Felice Casorati, sunga.gov.
  29. ^The Collection, sukansallisgalleria.fi.
  30. ^Felice Casorati, subellasartes.gob.ar.
  31. ^Felice Casorati, sustedelijk.nl.

Voci correlate

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Controllo di autoritàVIAF(EN40743254 ·ISNI(EN0000 0001 2095 9786 ·SBNCFIV004163 ·BAV495/171338 ·Europeanaagent/base/162484 ·ULAN(EN500021131 ·LCCN(ENn83015477 ·GND(DE119264889 ·BNF(FRcb149713045(data) ·J9U(EN, HE987007274415505171
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