Il concetto di Europa centrale, così come quello di una suaidentità culturale, è in qualche modo elusivo.[1][2][3] Tuttavia la maggior parte degli studiosi asserisce che una distinta cultura centro-europea esiste, per quanto controversa e dibattuta possa essere tale nozione.[4][5] Si basa sulle somiglianze che derivano da caratteristiche storiche, sociali e culturali[4][6] e si caratterizza per essere stata una delle più ricche fonti mondiali di talento creativo tra ilXVII e ilXX secolo.[7] Una pubblicazione delleNazioni Unite impiega otto fattori «per definire una regione culturale chiamata Europa centrale»;[8]Cross Currents: A Yearbook of Central European Culture definisce l'Europa centrale come «un Occidente abbandonato».[9]
Neglianni 2000 l'Europa centrale sta attraversando una fase di «risveglio strategico».[11] L'economia mostra ancora forti disparità rispetto ai livelli di reddito e agli standard di vita: l'Europa centrale comprende alcune delle regioni più ricche d'Europa, ma anche alcune delle più povere.[12]
Suddivisione dell'Europa secondo l'istituto cartografico tedescoStändiger Ausschuss für geographische Namen.Aree considerate centro europee in Italia.
L'estensione dell'Europa centrale è oggetto di dibattito, ma vi sono due confini certi: uno a nord segnato dal Mar Baltico e uno a sud, delineato dalle Alpi, che separa questa zona del vecchio continente dall'Europa meridionale. Secondo la maggior parte delle fonti, la Mitteleuropa include:
Alcune fonti vi aggiungono inoltre talune regioni di stati circonvicini, per ragioni storiche e culturali, seppure con alcune differenze climatiche e geografiche:
Italia (Trentino-Alto Adige eFriuli-Venezia Giulia); le aree italiane, pur trovandosi sia sul limite, sia subito oltre al confine geografico dell'Europa centrale, vengono spesso incluse in quella zona del continente per gli antichi legami con il Sacro Romano Impero prima e l’Impero austro-ungarico poi.
Una visione prebellica (1902) dell'Europa centrale[18]
Paesi e regioni centro-europee: Germania ed Austria-Ungheria (con l'eccezione di Dalmazia e Bosnia-Erzegovina)
Regioni di transizione tra Europa Centrale ed Europa Orientale: Romania
Secondo il geografo franceseEmmanuel de Martonne, nel 1927 l'Europa centrale includeva, in base a criteri geografici e culturali: Germania, Svizzera, Austria, Polonia, Cecoslovacchia, Ungheria e Romania. Italia e Jugoslavia non venivano considerate a causa della loro posizione prevalentemente esterna allo spazio centro-europeo.[19]
Aree delle parti russe della Polonia e dell'Armenia da annettere alla Germania/Turchia
Stati semi-autonomi sotto completo controllo tedesco - futura annessione
Nuovi paesi - economicamente e amministrativamente dipendenti dalla Germania
Ucraina – sotto controllo economico tedesco
Pianificata Repubblica Tatara – area di colonizzazione tedesca
Paesi politicamente ed economicamente legati alla Germania
Pianificata Repubblica Transcaucasica – politicamente legata alla Germania
Stati cosacchi semi-autonomi all'interno della Russia –sfera d'influenza tedesca
Il concetto di Europa centrale era già conosciuto all'inizio delXIX secolo[20], ma inizia a divenire oggetto di intenso interesse a partire dalXX secolo. In principio l'idea di Europa centrale mescolava scienza, politica ed economia ed era strettamente connessa all'aspirazione della crescente economia tedesca di dominare una parte del continente, dettaMitteleuropa. Tale termine tedesco divenne talmente di moda da essere utilizzato anche in altre lingue per indicare i territori dalReno allaVistola (talvolta alDnepr) e dalmar Baltico aiBalcani.[21][22]
Nel 1915Friedrich Naumann, teorico delpangermanesimo, pubblica il saggioMitteleuropa,[23] in cui indica la necessità di una federazione economica centro-europea al termine dellagrande guerra. L'idea di Naumann era che la federazione avesse al suo centroGermania eAustria-Ungheria, ma comprendesse anche altre nazioni, esterne all'Alleanza anglo-francese e alla Russia.[24]Tale concetto si perse con la sconfitta tedesca e ladissoluzione dell'Austria-Ungheria, per venire resuscitato negli anni trenta dall'ideologia nazista.Il pensiero di Naumann era anche a favore di programmi digermanizzazione emagiarizzazione.[25] Nel suo libro Naumann usò la retorica imperialista, combinata con elogi della natura, e una condiscendenza imperiale nei confronti dei popoli non tedeschi, mentre consigliava ai politici di mostrare una qualche "flessibilità" nei confronti delle lingue non-germaniche per raggiungere l'armonia che avrebbe stabilizzato l'intera Europa centrale.[26]
Il concetto diMitteleuropa è tornato in auge negli ultimi decenni come versione idealizzata della convivenza tra popoli in Europa centro-orientale prima dellagrande guerra e della progressivabalcanizzazione della regione. Secondo tale visione, laMitteleuropa era uno spazio in cui cattolici, ortodossi, protestanti, ebrei e musulmani vivevano in (relativa) pace, coltivando ognuno le proprie radici e arricchendosi della cultura e delle esperienze degli altri.In'Danubio',Claudio Magris afferma che"La Mitteleuropa è oggi idealizzata quale armonia di popoli diversi ed è stata una tollerante convivenza comprensibilmente rimpianta dopo la sua fine."Milan Kundera ricorda che"La Mitteleuropa non è uno stato. È una cultura o un destino. I suoi confini sono immaginari e devono essere ridisegnati al formarsi di ogni nuova situazione storica."[senza fonte]
Il piano prussiano dellaMitteleuropa mirava a far ottenere all'Impero tedesco l'egemonia culturale sull'Europa centrale[27][28] con conseguente sfruttamento economico e finanziario[29][30] unitamente ad annessioni dirette di territori,[29] stanziamento di coloni tedeschi, espulsioni di non tedeschi dalle aree annesse ed eventualegermanizzazione degli stati fantocci creati come cuscinetto tra la Germania e l'Impero russo. Alcune parti del piano includevano anche disegni per la creazione di una colonia tedesca inCrimea e la colonizzazione deiPaesi Baltici.[31]
Le élite politiche di governo tedesche accettarono il piano dellaMitteleuropa durante laprima guerra mondiale mentre impostavano gli obiettivi di guerra tedeschi e disegnavano i piani per il nuovo ordine europeo.[25] IlSeptemberprogramm («piano di settembre»), progetto sviluppato dal cancelliere tedescoTheobald von Bethmann-Hollweg che descriveva dettagliatamente gli ambiziosi obiettivi di guerra tedeschi dopo la prevista vittoria, comprendeva la creazione della «Mitteleuropäischer Wirtschaftsverband», un'associazione economica mitteleuropea, da realizzare attraverso l'unione doganale di «Francia, Belgio, Paesi Bassi, Danimarca, Austria-Ungheria, Polonia e, eventualmente, Italia, Svezia e Norvegia»[32], dominata dalla Germania, ma apparentemente egualitaria. Tra i suoi membri sarebbero stati inclusi gli appena creatistati cuscinetto ritagliati a ovest dell'Impero russo come laPolonia, che sarebbero rimasti sotto la sovranità tedesca "per sempre".[33]
Gli stati fantoccio all'interno dellaMitteleuropa sarebbero stati sotto controllo politico, economico e militare del Reich germanico.[34] L'intera regione sarebbe dovuta servire come un cortile economico della Germania, da porre sotto sfruttamento per poter competere con l'Impero britannico e gli altri stati aspiranti al ruolo di potenza dominante del mondo.[34] L'organizzazione politica, militare ed economica si sarebbe basata sulla dominazione tedesca,[35] con trattati commerciali imposti in paesi comePolonia edUcraina. Si pensava che le classi lavoratrici tedesche sarebbero state placate dai politici attraverso i benefici economici delle annessioni territoriali, delle colonizzazioni tedesche inEuropa centro-orientale e dello sfruttamento dei territori conquistati per il beneficio materiale della Germania.[36]
Una parziale realizzazione di questi piani si è riflessa neltrattato di Brest-Litovsk, nel quale vennero previste e disposte garanzie per la dominazione economica e politica della Germania sull'Ucraina.[37] Sia l'Impero ottomano che l'Austria-Ungheria avrebbero fatto affidamento alla Germania nell'Europa post-bellica, riducendosi al ruolo di vassalli.[38]
Il piano dellaMitteleuropa veniva visto come una minaccia dall'Impero britannico, poiché avrebbe distrutto il commercio continentale britannico e, di conseguenza, la fonte della sua potenza militare.[28]
Ilperiodo interbellico (1918-1939) dovette affrontare nuovi problemi economici e geopolitici, e l'idea di Europa centrale assunse un carattere differente. Durante laBelle Époque, il concetto di Europa centrale comprendeva principalmente stati tedeschi, in cui i territori non popolati da tedeschi erano considerati come un'area di penetrazione; la posizione di leader dell'Impero tedesco sarebbe dovuta discendere naturalmente da tale dominanza economica.[20] A seguito della guerra, il centro di interesse si spostò sulla parte orientale - i nuovi paesi riapparsi sulla mappa europea:Polonia,Ungheria eCecoslovacchia. Il Congresso Storiografico Internazionale di Bruxelles del1923, così come quello successivo del1933, si occuparono dell'idea di Europa centrale. L'Europa centrale cessò di essere oggetto delle mire tedesche e divenne un territorio in cui vari movimenti integrazionisti si posero il problema di risolvere le debolezze politiche, economiche ed etniche dei nuovi stati di fronte alle pressioni tedesche e sovietiche.
SecondoMagda Adam, "sappiamo oggi che la rovina dell'Europa centrale fu laPiccola Intesa, alleanza militare di Cecoslovacchia, Romania e Regno Serbo-Croato-Sloveno, creata nel 1921 non per la cooperazione centro-europea né per combattere l'espansione tedesca, ma per la malintesa nozione che un'Ungheria completamente impotente dovesse essere tenuta sotto contenimento".[39]
Tuttavia i conflitti di interesse erano troppo forti e né laPiccola Intesa né l'idea diMiędzymorze sopravvissero.
I movimentiavanguardisti dell'Europa centrale costituirono una parte fondamentale dell'evoluzionemodernista, raggiungendo il proprio picco negli anni venti.[40]
La Guerra fredda bloccò ogni ricerca sull'Europa centrale nei paesi delblocco orientale, poiché avrebbe sottolineato una differenziazione traEuropa orientale e centrale all'interno del blocco dei paesi socialisti, inaccettabile secondo la dottrinastalinista. Dall'altra parte, l'argomento divenne popolare inEuropa occidentale eStati Uniti, soprattutto da parte di ricercatori emigrati dai paesi in questione[42]. Le ricerche antropologiche e storiografiche sull'Europa centrale negli stessi paesi ripresero vigore a partire dagli anni novanta[43].
Più che un'entità fisica, l'Europa centrale è un concetto che si basa su una comunanza storica che contrasta con quella delle regioni circonvicine. La questione di come definire e che nome dare alla regione centro-europea è oggetto di dibattito. Molto spesso la definizione scelta dipende dalla nazionalità e dalla prospettiva storica dell'autore.
un concetto che sottolinea le connessioni diUcraina eBielorussia con laRussia, trattando pertanto l'Impero russo assieme all'intera popolazioneslavaortodossa come una sola entità; una posizione tenuta dalla storiografia russa;
un concetto che pone l'accento sui legami con l'Europa occidentale, specialmente a partire dal XIX secolo e nel periodo di formazione deglistati-nazione; posizione sostenuta principalmente negli stati dell'Europa sud-orientale.
SecondoRonald Tiersky, il summit diVisegrád del1991 tra i presidenti diPolonia,Ungheria eCecoslovacchia era stato salutato al tempo come un fondamentale passo avanti nella cooperazione centro-europea, ma ilgruppo di Visegrád divenne un mezzo di coordinamento per l'integrazione degli stati centro-europei nell'UE, mentre lo sviluppo di maggiori legami all'interno della regione andò a rilento[48].
Peter J. Katzenstein descrive l'Europa centrale come un momento di passaggio nel processo di europeizzazione, che segna la transizione dei paesi delgruppo di Visegrád in maniere differenti ma comparabili[49]. Secondo Katzenstein, nel discorso pubblico tedesco contemporaneo l'identitàcentro-europea fa riferimento alla separazione culturale traCattolicesimo romano edOrtodossia orientale[49], e non esiste secondo lui una maniera non contestabile per definire se glistati baltici ebalcanici facciano parte dell'Europa centrale oppure no[50].
Lonnie R. Johnson indica alcuni criteri per distinguere l'Europa centrale dalle altre regioni europee:[51]
gli imperi multinazionali come caratteristica dell'Europa centrale;[53]Polonia eUngheria, oggi piccoli stati etnicamente omogenei, furono degli imperi all'inizio della loro storia, ospitando un'ampia varietà di popoli differenti;
in termini di auto-percezione, malgrado l'ampio dibattito, gli abitanti dell'Europa centrale solitamente sono d'accordo su quali popoli siano esclusi dal gruppo:serbi,bulgari,romeni erussi[54]
Johnson considera l'Europa centrale come un concetto storico dinamico, non secondo categorie spaziali/geografiche statiche; ad esempio, sottolinea come laLituania, una buona parte dellaBielorussia e l'Ucraina occidentale si trovino oggi inEuropa orientale, mentre solo 250 anni fa erano parte dellaPolonia[53] Lo studio di Johnson sull'Europa centrale ha ricevuto un'accoglienza positiva nella comunità scientifica.[55][56]
LaColumbia Encyclopedia definisce come parte dell'Europa centrale Germania, Svizzera, Liechtenstein, Austria, Polonia, Repubblica Ceca, Slovacchia ed Ungheria.[57]The World Factbook[58] e laBrockhaus Enzyklopädie utilizzano la stessa definizione, aggiungendo laSlovenia.Encarta non definisce la regione in modo chiaro, ma pone le stesse nazioni in "Europa centrale" negli articoli su vari paesi, definendo la Slovenia come "Europa centro-meridionale"[59].
L'enciclopedia tedescaMeyers grosses Taschenlexikon (1999) definisce l'Europa centrale come la parte centrale dell'Europa, senza precisi confini ad Est ed Ovest. Secondo tale fonte, il termine è usato principalmente per definire il territorio tra laSchelda e laVistola, e dalDanubio alleporte di Moravia. Di solito le nazioni considerate centro-europee sono Germania, Svizzera, Austria, Polonia, Repubblica Ceca, Slovacchia, Ungheria, con l'aggiunta talvolta della Romania, e di Paesi Bassi, Belgio e Lussemburgo, in caso di definizione ampia.
Dopo l'Allargamento dell'Unione Europea il 1º maggio2004, il termine Europa centrale (meglio: Europa Centro-Orientale, in ingleseCentral and Eastern Europe, CEE) a volte è usato per indicare i nuovi membri dell'Unione Europea (dall'Estonia aMalta).
Risale almeno alXVIII secolo il progetto di una Confederazione danubiana, con la quale rafforzare i legami politici, economici ecultura tra tutti i popoli e le nazioni di questa importante parte del continente.
Tra i più importanti fautori dell'amicizia e della collaborazione tra i vari popoli danubiani meritano di essere citati, tra gli altri,Miklós Wesselényi,István Széchenyi eLajos Kossuth (almeno negli ultimi anni di vita, passati in esilio aTorino).
^abImanuel Geiss "Tzw. polski pas graniczny 1914-1918". Warszawa 1964
^Barry Hayes,Bismarck and Mitteleuropa, Fairleigh Dickinson University Press, 1994, p. 16
^"War and Punishment: The Causes of War Termination and the First World War" Hein Erich Goemans, page 115, Princeton University Press 2000
^"Coalition Warfare: An Uneasy Accord".Roy Arnold Prete, Keith Neilson 1983 Wilfrid Laurier University Press
^The end of empire?: the transformation of the USSR in comparative perspective(International Politics of Eurasia volume9) Bruce Parrott(editor), page 98(Solomon. Wank, “The Disintegration of the Habsburg and Ottoman empires), M.E. Sharpe 1996
^Jerzy Kłoczowski, Actualité des grandes traditions de la cohabitation et du dialogue des cultures en Europe du Centre-Est, in: L'héritage historique de la Res Publica de Plusieurs Nations, Lublin 2004, pp. 29–30
^Oskar Halecki, The Limits and Divisions of European History, Sheed & Ward: London and New York 1950, chapter VII