Ernesto Capocci Belmonte | |
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Senatore del Regno d'Italia | |
Durata mandato | 21 febbraio 1861 – 6 gennaio 1864 |
Legislatura | dallaVIII (nomina 20 gennaio 1861) |
Tipo nomina | Categoria:18 |
Sito istituzionale | |
Dati generali | |
Professione | Docente universitario Astronomo |
Ernesto Capocci Belmonte (Picinisco,31 marzo1798 –Napoli,6 gennaio1864) è stato unmatematico,astronomo epoliticoitaliano, nipote dell'astronomoFederigo Zuccari, direttore dellaSpecola di San Gaudioso[1]. Viene ricordata inoltre la sua attività di scrittore[2] e, da parte dell'Istituto nazionale di astrofisica, di divulgatore scientifico[3].
Nacque aPicinisco, al secolo un borgo dell'AltaTerra di Lavoro, nelRegno di Napoli, divenuto in seguitoRegno delle Due Sicilie (attualmente inprovincia di Frosinone), il 31 marzo del1798, figlio di Francesco Capocci e Marta Zuccari[4]. Era il bisnonno dellamedaglia d'oroTeodoro Capocci[5], discendente anche di quelTeodoro Cottrau che aveva stampato laRelazione del primo viaggio sulla Luna fatto da una donna l'anno di grazia 2057[6], come lui critico verso la politica del governo borbonico[7].
Capocci studiò presso ilseminario diSora e successivamente, dal1815, iniziò a frequentare l'Osservatorio di Napoli[8], il cui direttore all'epoca era lo zioFederigo Zuccari, il quale a quel tempo era, assieme al cardinale Capaccini, l'istruttore di Capocci nelle materie matematico-scientifiche.[4]
Nel1817Giuseppe Piazzi diventò il Direttore Generale degli Osservatori di Napoli e Palermo[9]: nominò Capocci prima assistente e poi, nel 1819, astronomo in seconda dell'osservatorio[10].
Durante il primo periodo si occupò soprattutto di osservazionimeteorologiche e quindi, attorno al 1825, passò allo studio dellecomete,[10] pubblicando alcune memorie sull'argomento sulla rivistaCorrespondance Astronomique diretta daFranz Xaver von Zach,[8] dal quale ricevette il titolo diEncke dell'Italia[4]. Nel 1827 fu proprioJohann Encke, direttore dell'Osservatorio di Berlino, a invitarlo a partecipare alla compilazione del nuovocatalogo stellare[11] promosso nel1826 daF. W. Bessel, presidente dall'Accademia di Berlino.[8] Nell'arco di tre anni, Capocci, aiutato daLeopoldo Del Re, riuscì a osservare con il cerchio meridiano diReichenbach dell'osservatorio di Napoli circa 7900 stelle nell'ora XVIII e a correggere numerosi errori di precedenti cataloghi[12]. In quel periodo Capocci si interessò anche dimacchie solari, ricevendo elogi anche dall'estero per alcuni suoi lavori,[13] come la pubblicazione intitolataSulle macchie del Sole, apparsa sulla rivistaAstronomische Nachrichten diSchumacher.[8]
Nel 1833, alla morte di Brioschi, Capocci fu nominato nuovo direttore dell'osservatorio, incaricò che ricoprì fino al 1850,[14] quando venne destituito perché, convinto antiborbonico e sostenitore delle idee liberali, aveva partecipato insieme ai suoi figli aimoti del 1848[5]. Con l'arrivo diGaribaldi e ilRegno delle Due Sicilie ormai alla fine, nel 1860 venne reintegrato ufficialmente come direttore dell'Osservatorio di Napoli.[8]
FrequentòFrançois Arago eAlexander von Humboldt e spinseMacedonio Melloni a venire a vivere a Napoli per istituirvi il primo osservatorio vulcanologico del mondo[15].
Capocci fu sepolto nel cimitero diPoggioreale aNapoli[16]; la sua tomba, impreziosita da un busto realizzato daVincenzo Gemito, in seguito esposto nel Museo degli Strumenti Astronomici (MuSA) dell'Osservatorio di Capodimonte, fu inaugurata del novembre 1900 con un discorso pronunciato daPasquale Del Pezzo e pubblicato nel 2015[17].
Curò anche interessi umanisti, pubblicando le opere letterarieIl primo viceré di Napoli eIllustrazioni cosmografiche della Divina Commedia[15]. Come divulgatore scientifico Capocci diffuse la cultura scientifica con pubblicazioni dal linguaggio comprensibile da tutti[18].
Collaborò a parecchi periodici, italiani e internazionali, scrivendo, oltre che sui già citati «Astronomische Nachrichten» e «Correspondance Astronomique», anche su «Memorie della Reale Accademia delle Scienze di Napoli»[10].
Figura tra gli autori ottocenteschi dellafantascienza italiana col suo romanzo del 1857Viaggio alla luna, unviaggio fantastico sul satellite,[6] pubblicato otto anni prima diDalla Terra alla Luna diVerne; ambientato in un futuribile 2057, è il primo viaggio del genere compiuto da una donna.[19] In occasione del 150º anniversario della morte di Ernesto Capocci, l'Osservatorio astronomico di Capodimonte ha organizzato una mostra dedicata all'astronomo, "Napoli patria della Fantascienza"[15], pubblicando inoltre le ristampe anastatiche di alcuni testi divulgativi di Capocci, compreso il volumeRelazione del primo viaggio sulla Luna fatto da una donna l'anno di grazia 2057[20] con il racconto del fantastico viaggio sulla "Bella Cinzia", come Capocci definì la Luna nei suoi scritti[15].
Fu deputato al parlamento napoletano nel1848[15] per il distretto diSora; dopo la repressione fu in prima linea contro iBorbone, sottoscrivendo la petizione dell'onorevole Mancino in cui si condannava l'accaduto[21]. Si oppose inoltre alla richiesta di firmare il documento per richiedere l'abrogazione della Costituzione, rifiuto per cui fu licenziato dalla Specola[21].
Con l'unificazione dell'Italia fu nominatosenatore delRegno d'Italia[15] nel 1861, quando inoltre venne nominato professore onorario dellaRegia Università di Napoli e presidente della prestigiosaAccademia Pontaniana; aderì alle attività dell'Accademia dei Lincei e dellaRoyal Astronomical Society, ottenendo le onorificenze di Cavaliere dell'Ordine dei Santi Maurizio e Lazzaro e, nel 1863, di Cavaliere Ufficiale dello stesso ordine[21].
Altri progetti
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