Nell'antichità, si riteneva che la Durance fosse difficilmente navigabile, a causa delle sue acque tumultuose e della larghezza del suo letto, oggi considerevolmente ridotta per laretenue diSerre-Ponçon e del prelievo di uncanale, ilcanale della Durance, sul suo corso.
In epoca preromana, serviva soprattutto come frontiera tra due differenti popoli stabiliti lungo il suo letto, come iGalli Cavari (Cavaillon) e latribùligure deiSalluvi, detti ancheSalii (Bocche del Rodano). Dellechiatte dovevano permettere di attraversarla, soprattutto all'altezza diPertuis, città il cui nome, che tradotto significa "stretto di mare" o, una volta, "pertugio", conserva il ricordo di questa funzione.
Fino alLago di Serre-Ponçon la Durance scorre in una valle più o meno larga attorniata da alte montagne e chiamataBriançonnais. È un fiume alpino a regime nivale con delle grandi portate in giugno e delle magre in estate.
Dopo il lago il paesaggio cambia radicalmente perché le montagne lasciano il posto a degli altopiani. Nei pressi diSisteron riceve ilBuëch e con esso tanti altri affluenti minori. Nell'ultima parte del suo percorso la Durance scorre in una grande piana alluvionale di vari chilometri di larghezza (5 km aManosque). Riceve le acque dellaBléone nei pressi diLes Mées, l'Asse qualche chilometro a sud diOraison e ilVerdon nei pressi diVinon-sur-Verdon. Dopo il Verdon non riceve più altri affluenti importanti.
Nel capitolo XXVI de Il conte di Montecristo di Alexandre Dumas è definita "uno dei tre flagelli della Provenza", insieme al Maestrale e al Parlamento.
Jean Giono, se ne serve nella sua geografia immaginaria della Provenza, trasformandola in un fiume; la sua operaLe Hussard sur le toit segue anche il corso della Durance;