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Ducato di Napoli

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Voce principale:Storia di Napoli.
Ducato di Napoli
Ducato di Napoli - Localizzazione
Ducato di Napoli - Localizzazione
Il territorio dei ducati diNapoli,Amalfi eGaeta (4) nell'impero bizantino nel717.
Dati amministrativi
Lingue parlateLatino,greco,volgari italiani meridionali
CapitaleNapoli
Dipendente daprima dall'Esarcato di Ravenna e dopo dalThema di Sicilia (Impero bizantino, dal 763 solo formalmente)
Politica
Forma di governoDucato
Elenco deiduchi di Napoli
Nascita598-638?
CausaIstituito verso la fine delVI secolodall'Imperatore Maurizio
Fine1137 conSergio VII di Napoli
CausaAnnessione alRegno di Sicilia a opera diRuggero II di Sicilia
Territorio e popolazione
Bacino geograficoattualeCittà metropolitana di Napoli
Evoluzione storica
Preceduto daImpero bizantino
Succeduto daRegno di Sicilia
Modifica dati su Wikidata ·Manuale

IlDucato di Napoli all'origine fu una provincia bizantina (thema) retta da ungovernatore militare (dux). Come in altri territori bizantini d'Italia, lanobiltà locale riuscì a rendere ilducato uno stato autonomo e a rendere ereditaria la carica diduca. Lo stato, che durò per oltre cinque secoli nell'alto Medioevo, è noto anche con il nome diDucato napoletano.

Territorio

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NelVII secolo il Ducato comprendeva, oltre a Napoli, la ristretta area delle zone costiere (come le vicineAmalfi eGaeta) che iLongobardi non erano riusciti a conquistare. Si estendeva nell'area dell'attualecittà metropolitana di Napoli comprendendo, oltre la città, ilVesuviano, laPenisola sorrentina e l'Isola di Capri, l'Area flegrea e le isole d'Ischia eProcida, l'Afragolese, i territori diPomigliano d'Arco,Caivano,Sant'Antimo,Giugliano (fino alLago di Patria), ilNolano, oltre a zone dell'attualeprovincia di Caserta come l'Aversano. Nell'866 l'isolaCapri fu donata ad Amalfi in seguito ad un trattato. La popolazione della capitale, Napoli, oscillava in quel periodo tra i trentamila e i trentacinquemila abitanti. Il palazzo ducale era sito nell'anticoquartiere del Nilo, fra l'attuale collina di Monterone eSpaccanapoli. Il complesso era caratterizzato da cortili, porticati e giardini.

Origini e storia

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Il sud Italia attorno all'anno 1000.
Il ducato di Napoli nel1112.

Il patriziato napoletano dell'epoca ducale era rappresentato dalle cosiddette "famiglie magnatizie", iscritte aisedili della città medievale: tra di esse meritano menzione il casato deiCapece, deiFerrario, deiMelluso, deiPiscicelli, deiPappansogna, deiBoccia, deiGennaro, deiRusso e deiMorfisa, che ebbero particolare rilievo nella vita civile della città a partire dalX secolo.

La data di nascita del ducato di Napoli è incerta. Se è vero infatti che a Napoli vi era undux (duca) fin dallaguerra gotica (il primo fuConone, nominato daBelisario), è altrettanto vero che all'inizio non aveva poteri civili ma solo militari (la massima autorità civile era loIudex, ad esempioScolastico, menzionato dapapa Gregorio I).[1]

In particolare, papa Gregorio, dopo aver chiesto invano all'esarcaRomano l'invio di undux, nominò personalmente il tribunoCostanzo comandante del presidio cittadino, il quale, in occasione dell'assedio di Napoli nel 592 da parte diArechi I di Benevento eAriulfo, riuscì a difendere la città.[2]

La formazione del ducato fu un processo graduale, che portò a una sempre maggiore importanza deldux, che nel638 diventò infine la massima autorità civile e militare. In una letterapapa Onorio I ordinò almagister militumAnatolio, probabilmentedux di Napoli, di consegnare alloIudex Provinciae un soldato delcastrum di Salerno colpevole di aver ucciso il fratello.[3]

Dal 638 in poi, i poteri civili e militari vennero accentrati in un duca (dux), nominato dall'imperatore e sottoposto prima all'esarca di Ravenna e dopo la fine dell'esarcato allostratega diSicilia.

Nel661, ridottosi il pericololongobardo,Costante II nominò ducaBasilio, un funzionario locale: fu il primo passo verso la formazione di uno stato indipendente da Bisanzio. Nel763, il ducaStefano II di Napoli coniò monete locali, con l'effigie del patrono e il proprio monogramma. Secondo alcuni storici risale ad allora l'autonomia del ducato, che però continuò a far parte, almeno nominalmente, dell'Impero bizantino. Nell'818, alla morte del ducaAntimo, Napoli tornò tuttavia per un breve periodo sotto il controllo diretto dei Bizantini, che inviarono i propri funzionariTeoctisto e ilprotospatarioTeodoro a governare la città. Nell'821, conStefano III, la carica ducale tornò comunque alla classe dirigente locale. APalermo nell'831 si insediò la dinastia araba, ma già a Napoli si intravide una politica filo-musulmana in vista di una proiezione più mediterranea che continentale del ducato.[4]

Un ulteriore passo significativo verso la completa autonomia fu compiuto nell'840 quando il ducaSergio I di Napoli dichiarò ereditaria la carica ducale.

Il Ducato di Napoli fu coinvolto, fin dalla sua nascita e per tutta la sua esistenza, in una continua e quasi ininterrotta sequenza di guerre, principalmente difensive, contro la pressione dei suoi potenti e numerosi vicini. Tra questi, principalmente, i principati longobardi diBenevento, diSalerno e diCapua, i corsariSaraceni, gli imperatori bizantini, i pontefici e, infine, iNormanni, che lo conquistarono definitivamente nel1137, ponendo fine alla sua storia.

Nell'836 i Napoletani dovettero allearsi con i Saraceni per far fronte all'ennesimo assedio dei principi di Benevento (il quinto in venti anni).

L'affresco di Raffaello intitolato "Battaglia di Ostia", indicativo della leggendaria fama della battaglia

Particolarmente significativa l'alleanza che portò alla costituzione dellaLega Campana, di cui si fece principale promotorepapa Leone IV per la difesa di Roma. Una prima storica alleanza di Stati italiani militarmente uniti contro la minaccia straniera, che anticipa di circa tre secoli la più pubblicizzata Lega Lombarda. Nell'estate dell'849 la Lega Campana fu protagonista dellaBattaglia di Ostia, immortalata daRaffaello Sanzio in uncelebre affresco nellestanze vaticane. Una flotta costituita dalle navi dei ducati diAmalfi,Gaeta, Napoli eSorrento, sotto la guida del consoleCesario di Napoli, sbaragliò i Saraceni che si apprestavano a sbarcare presso Ostia con l'intento di operare l'invasione e la distruzione di Roma e del papato[5].

NelX secolo inoltre, dovettero difendersi anche dalle mire dell'imperatoreOttone II di Sassonia.

Nel1027 il ducaSergio IV di Napoli donò lacontea di Aversa alla banda di mercenari normanni diRainulfo Drengot, che lo avevano affiancato nell'ennesima guerra contro ilprincipato di Capua. Dalla base di Aversa, nel volgere di un secolo, i normanni saranno in grado di sottomettere tutto il meridione d'Italia, dando vita alRegno di Sicilia. Il ducato di Napoli fu, comunque, l'ultimo territorio a cadere in mano normanna, con la capitolazione del ducaSergio VII di Napoli nel 1137.[6]

Note

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  1. ^Gregorio Magno,Registrum epistolarum,III, 1, 2 e 15.
  2. ^Gregorio Magno,Registrum epistolarum,II, 31 e 46.
  3. ^Gundlach, pp. 693-718.
  4. ^ Claudia Villa,L'Italia mediterranea e gli incontri di civiltà, Bari-Roma, Laterza, 2001, p. 61,ISBN 88-420-6138-7.
  5. ^CAMPANA, LEGA in "Enciclopedia Italiana", sutreccani.it.URL consultato il 17 novembre 2021.
  6. ^La scelta di Napoli come sede dell'Università, instupordmundi.it.URL consultato il 9 dicembre 2023.

Bibliografia

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  • Francesca Luzzati Laganà,Il ducato di Napoli, inGiuseppe Galasso (a cura di),Storia d'Italia, vol. III:Il mezzogiorno dai Bizantini a Federico II, Torino, UTET, 1983, pp. 327-338,ISBN 88-02-03871-6.
  • Antonio V. Boccia - Gennaro De Crescenzo, Il ducato e Napoli medievale, Avellino, Abe Editore 2024, Isbn 9788872973677
  • Willi Gundlach (a cura di),Epistolae Langobardicae collectae, inMonumenta Germaniae Historica, Epistolae, III, Epistolae Merowingici et Karolini aevi, Berolini, 1891.

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