Dio, nella professione di fede biblica condivisa anche dalCristianesimo, è un'identità unica (monoteismo). In particolare, i cristiani rileggono il monoteismo biblico alla luce dell'incarnazione di Cristo descritta nelNuovo Testamento.Dio è l'Essere eterno cheha creato econserva il mondo. Alcunicristiani credono che Dio siatrascendente (totalmente indipendente e avulso dall'universo materiale) eimmanente (coinvolto nel mondo).[1][2] Gli insegnamenti cristiani dell'immanenza e del coinvolgimento di Dio e del Suo amore per l'umanità escludono la credenza che Diosia della stessa sostanza dell'universo creato.[3]
Interpretazioni di Dio nelprimo cristianesimo venivano espresse nelleLettere di Paolo e neicredi paleocristiani[Nota 1] che proclamavano ilDio unico e ladivinità di Gesù quasi simultaneamente, come nellaPrima lettera ai Corinzi (8:5-6[4]): "E infatti, anche se vi sono i cosiddetti dèi sia in cielo che in terra (come vi sono molti 'dèi' e molti 'signori'), per noi c'è un solo Dio, il Padre dal quale sono tutte le cose e noi in lui; e un solo Signore, Gesù Cristo, per mezzo del quale sono tutte le cose, e noi esistiamo per mezzo di lui."[5][6][7] Ciò iniziò adifferenziare le convinzioni cristiane su Dio dagli insegnamenti ebraici del tempo.[5]
Lateologia degliattributi e della natura di Dio è stata discussa dagli inizi delcristianesimo, conIreneo che scrive nelII secolo: "La Sua grandezza non manca di nulla, ma contiene tutte le cose".[8] Nell'VIII secolo,Giovanni Damasceno elencava diciotto attributi che rimangono tuttora in gran parte accettati.[9] Gradualmente i teologi svilupparono liste sistematiche di tali attributi, alcuni basati su asserzioni bibliche (per esempio, ilPadre nostro, che afferma che ilPadre è neiCieli), altri fondati su ragionamenti teologici.[10][11] IlRegno di Dio è una frase di rilievo nelVangeli sinottici e, mentre vi è un accordo quasi unanime tra gli studiosi neotestamentari che esso rappresenta un elemento chiave degli insegnamenti di Gesù, c'è poco accordo sulla sua esatta interpretazione.[12][13]
Anche se ilNuovo Testamento non ha una dottrina formale dellaTrinità in quanto tale, parla però ripetutamente del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo. Ciò non diventa mai un "trideismo" e non implica tre dèi.[14] Verso l'anno200,Tertulliano[15] formulò una versione della dottrina della Trinità che affermava chiaramente la divinità di Gesù e si avvicinava molto alla successiva forma definitiva prodotta dalConcilio Ecumenico del 381.[16][17] La dottrina della Trinità può esser riassunta così: "Il Dio Unico esiste in Tre Persone e Una Sostanza, comeDio Padre,Dio Figlio e DioSpirito Santo."[18][19] Itrinitari, che formano la stragrande maggioranza deicristiani, affermano tale concetto come un postulato basilare della propria fede.[20][21] Le denominazioninon trinitarie definiscono il Padre, il Figlio e o Spirito Santo in vari altri modi.[22]
Leprime credenze cristiane di Dio (antecedenti alla scrittura deivangeli) si riflettono nella dichiarazione diPaolo di Tarso in1 Corinzi 8:5-6[23], lettera scritta verso gli anni53-54, cioè circa vent'anni dopo lacrocifissione di Gesù:[5]
Oltre ad affermare che c'è unsolo Dio, la dichiarazione di Paolo (che probabilmente si basa su confessioni pre-paoline) comprende una serie di altri elementi significativi: distingue la fede cristiana dallo sfondoebraico del tempo, facendo riferimento a Gesù e al Padre quasi nello stesso rigo, e conferendo a Gesù il titolo d'onore divino "Signore", chiamandolo inoltreCristo.[5][6][7]
NegliAtti degli Apostoli (17:24-27[24]) durante il Sermone dell'Areopago pronunciato da Paolo, egli caratterizza ulteriormente la prima interpretazione cristiana:[25]
e riflette sulla relazione tra Dio e i cristiani:[25]
Lelettere paoline includono anche un certo numero di riferimenti alloSpirito Santo, col tema che appare in1 Tessalonicesi 4:8[26] "...Dio stesso, che vi dona il suo Santo Spirito" spesso ripetuto in tutte le sue epistole.[27] InGiovanni 14:26[28] anche Gesù si riferisce allo "Spirito Santo che il Padre manderà nel mio nome".[29]
Per la fine delI secolo,Clemente da Roma aveva ripetutamente fatto riferimento al Padre, Figlio e Spirito Santo e connesso il Padre con lacreazione, affermando in1 Clemente 19:2: "Fissiamo fermamente lo sguardo sul Padre e Creatore di tutto il mondo".[30] Per la metà delII secolo, nel suoAdversus haereses("Contro le eresie"),Ireneo di Lione aveva enfatizzato (cfr.Libro 4, capitolo 5 - in inglese) che il Creatore è "il solo e unico Dio" e il "creatore del cielo e della terra".[30] Queste affermazioni precedevano la presentazione formale del concetto diTrinità diTertulliano all'inizio delIII secolo.[30]
Il periodo che va dal tardoII secolo all'inizio delIV secolo (circa180-313) è generalmente chiamato "epoca dellaEcclesia magna" e fu testimone di un significativo sviluppo teologico, con il consolidamento e la formalizzazione di una serie di insegnamenti cristiani.[Nota 2]
DalII secolo in poi, i credioccidentali iniziavano con l'affermazione della fede in "Dio Padre (Onnipotente)" ed il riferimento primario di questa frase era a "Dio nella Sua capacità di Padre e Creatore dell'universo".[31] Questo non escludeva né il fatto che il "padre eterno dell'universo fosse anche il Padre di Gesù Cristo", né che si fosse addirittura "degnato di adottare [il credente] come Suo figlio per grazia".[31] I crediorientali (quelli conosciuti vengono in data posteriore) iniziavano con un'affermazione di fede in un "solo Dio" e quasi sempre proseguivano aggiungendo "il Padre Onnipotente, Creatore di tutte le cose visibili e invisibili" o parole simili.[31]
Col passare del tempo, i teologi e i filosofi svilupparono una comprensione più precisa della natura di Dio e cominciarono a produrre liste sistematiche dei Suoi attributi (cioè, qualità o caratteristiche). Queste variavano nei dettagli, ma tradizionalmente gli attributi si dividevano in due gruppi, quelli basati sullanegazione (Dio è impassibile) e quelli positivamente basati sullaeminenza (Dio è infinitamente buono).[11] Ilteologo evescovoanglicano Ian Ramsey (1915–1972) asseriva che ce ne sono tre di gruppi e alcuni attributi comesemplicità eperfezione hanno una dinamica logica differente da attributi del tipobontà infinita, poiché ci sono forme relative di quest'ultima, ma non della prima.[32]
Nellateologia cristiana ilnome di Dio ha sempre avuto un significato più profondo e importante che non un semplice vocabolo indicativo o titolo designatore. Non è un'invenzione umana, ma ha origine divina ed è basata su rivelazione divina.[33][34] Il rispetto per il nome di Dio è uno deiDieci Comandamenti, che gli insegnamenti cristiani non vedono semplicemente come un'ingiunzione ad evitare l'uso improprio del nome di Dio, ma come una direttiva per esaltarlo, sia attraverso opere pie sia con lodi.[35] Ciò si riflette nella prima invocazione delPadre nostro rivolta aDio Padre: "Santificato sia il tuo Nome".[36]
Con riferimento aiPadri della Chiesa, il nome di Dio è stato visto come rappresentazione dell'intero sistema di "verità divina" rivelata al fedele "che crede nel Suo nome" come inGiovanni 1:12[37] o "cammina nel nome del Signore Dio nostro" inMichea 4:5[38].[39][40] InApocalisse 3:12[41] coloro che portano il nome di Dio sono destinati al Paradiso.Giovanni 17:6[42] presenta gli insegnamenti di Gesù come manifestazione del nome di Dio ai suoi discepoli.[39]
Giovanni 12:27-28[43] descrive il sacrificio di Gesù,Agnello di Dio, e la conseguente salvezza ottenuta tramite tale sacrificio come glorificazione del nome di Dio, con la voce dal Cielo che conferma la supplica di Gesù ("Padre, glorifica il tuo nome!") dicendo: "L'ho glorificato e lo glorificherò ancora" riferendosi al Battesimo e allacrocifissione di Gesù.[44]
La Bibbia di solito usa il nome di Dio al singolare (per esempioEsodo 20:7[45] oSalmi 8:1[46]), di solito utilizzando i termini in un senso molto generale, piuttosto che riferirsi ad una qualsiasi designazione particolare di Dio.[47] Tuttavia, i riferimenti generali al nome di Dio possono espandersi ad altre forme speciali, che esprimono i Suoi molteplici attributi.[47] LeSacre Scritture presentano molti riferimenti ai nomi di Dio, ma i nomi chiave nell'Antico Testamento sono:Dio Che è l'Alto ed Esaltato,El-Shadday eGeova oYahweh (da ricordare che l'esatta pronuncia è incerta). NelNuovo TestamentoTheos,Kurios ePateras (πατέρας, cioè "Padre" ingreco) sono i nomi essenziali.[47]
I fondamenti teologici degli attributi e della natura di Dio, sono stati discussi fin dai primi giorni delcristianesimo. NelII secoloIreneo affrontò il tema e commentò alcuni attributi, per esempio nel suoAdversus haereses (Libro IV, Capitolo 19, in ingl.) afferma: "La Sua grandezza non manca di nulla, ma contiene tutte le cose".[8] Ireneo basò i suoi attributi su tre fonti: le Scritture, il misticismo prevalente e la pietà popolare.[8] Oggi alcuni degli attributi associati a Dio continuano ad esser basati sulla Bibbia – per esempio ilPadre nostro afferma che il Padre è nei Cieli – mentre altri attributi derivano dal ragionamento teologico.[10]
Nell'VIII secolo,Giovanni Damasceno elencò diciotto attributi di Dio nel suoLa fede ortodossa (Libro 1, Capitolo 8).[9] Questi diciotto attributi erano suddivisi in quattro gruppi basati sul tempo (per es., essere eterno), spazio (per es., essere illimitato), materia o qualità, e la lista continua ad essere influente a tutt'oggi, apparendo parzialmente in una qualche forma nella varie formulazioni moderne.[9] NelXIII secoloTommaso d'Aquino si concentrò su una lista più corta di soli otto attributi, cioè:semplicità,perfezione,bontà,incomprensibilità,onnipresenza,immutabilità,eternità eunicità.[9] Altre formulazioni includono la lista del1251 delConcilio Lateranense IV che fu poi adottata dalConcilio Vaticano I nel1870 e dalCatechismo Minore di Westminster nelXVII secolo.[9]
Due attributi di Dio che lo pongonoal di sopra del mondo, tuttavia riconoscendo il Suo coinvolgimentonel mondo, sonotrascendenza eimmanenza.[1][2] Trascendenza significa che Dio è eterno ed infinito, non controllato dal mondo creato e al di là degli eventi umani. Immanenza significa che Dio è coinvolto nel mondo e gli insegnamenti cristiani da tempo hanno riconosciuto la Sua attenzione alle vicende umane.[1][2] Tuttavia, a differenza della religionipanteistiche, nel cristianesimo l'essere divino non è della sostanza dell'universo creato.[3]
Tradizionalmente, alcuni teologi come l'olandeseLouis Berkhof (1873–1957) distinguono tra gli attributicomunicabili (quelli che anche gli esseri umani possono avere) e gli attributiincomunicabili (quelli che appartengono solo a Dio).[48] Tuttavia altri come Donald Macleod sostengono che tutte le classificazioni offerte sono artificiali e senza basi.[49]
Vi è un accordo generale tra i teologi che sarebbe un errore concepire l'essenza di Dio come esistente di per sé e indipendentemente dagli attributi o che gli attributi siano una caratteristica aggiuntiva dell'Essere Divino. Sono qualità essenziali che esistono in modo permanente nel Suo stesso Essere e sono coesistenti ad esso. Qualsiasi loro variazione implicherebbe un'alterazione dell'essere essenziale di Dio.[50]
John Hick sostiene che, quando si elencano gli attributi di Dio, il punto di partenza dovrebbe essere la Suaautoesistenza ("aseità") che implichi la Sua natura eterna e incondizionata. Hick continua esaminando i seguenti attributi addizionali:Creatore being the source of all that composes his creation("creatio ex nihilo") and the sustainer of what he has brought into being;Personale;Amorevole, Buono eSanto.[51] Anche Berkhof inizia conautoesistenza, ma prosegue conimmutabilità;infinità, che implicaperfezioneeternità eonnipresenza;unità. Quindi analizza una serie di attributi intellettuali:conoscenza-onniscienza;sapienza;veracità e poi gli attributi morali dibontà (inclusi amore, grazia, misericordia e pazienza);santità egiustizia prima di considerare per ultima la Suasovranità.[50]
La caratterizzazione cristiana del rapporto tra Dio e l'umanità riguarda la nozione della "Regalità di Dio", le cui origini risalgono all'Antico Testamento (Bibbia ebraica), e può essere vista come una conseguenza della creazione del mondo da parte di Dio.[12][52] I "salmi dell'incoronazione" (Salmi 45;93;96;97-99[53]) forniscono la base di questa interpretazione con l'esclamazione "Il Signore regna".[12] Tuttavia, nel tardoebraismo venne assegnata alla Regalità di Dio una tradizione più "nazionale", in cui l'attesoMessia può esser visto come liberatore e fondatore di un nuovo Stato d'Israele.[54]
Il termine "Regno di Dio" non appare nell'Antico Testamento, sebbene "suo Regno" e "tuo Regno" siano usati in alcuni casi per riferirsi a Dio.[55] Ciò nonostante il Regno di Dio (con equivalente diMatteo "Regno dei Cieli") è una frase prominente neiVangeli Sinottici (apparendo 75 volte), e vi è un accordo quasi unanime tra gli studiosi che essa rappresenti un elemento chiave degli insegnamenti di Gesù.[12][13] Tuttavia ilteologoanglicano Richard T. France (1938–2012) asserisce che, mentre il concetto di "Regno di Dio" ha un significato intuitivo per i cristiani laici, non c'è accordo tra ibiblisti circa il suo significato nel Nuovo Testamento.[13] Alcuni studiosi lo vedono come modo di vita cristiano, altri come un metodo di evangelizzazione mondiale, altri ancora come la riscoperta dei doni carismatici, e altri non lo relazionano a situazioni presenti o future, bensì al Mondo a venire.[13] France sostiene che la frase "Regno di Dio" sia spesso interpretata in molti modi per adattarla alle tesi teologiche di chi la usa.[13]
Interpretazioni del termine "Regno di Dio" hanno suscitato molti dibattitiescatologici tra studiosi con vedute differenti, senza tuttavia raggiungere un consenso generale.[56][57][58] DaAgostino allaRiforma protestante, l'arrivo del Regno è stato identificato con la formazione della Chiesa Cristiana, ma tale opinione fu in seguito abbandonata e dall'inizio delXX secolo l'interpretazioneapocalittica del Regno ha ottenuto consensi.[56][58][59] Secondo tale opinione (chiamata anche "escatologia consistente") il Regno di Dio non iniziò nelI secolo, ma è un evento apocalittico futuro che deve ancora avvenire.[56]
In contrasto, dalla metà delXX secolo si è affermata l'"escatologia realizzata", che vede il Regno come non apocalittico ma come manifestazione della sovranità divina sul mondo (realizzata dalministero di Gesù).[56] In questa interpretazione il Regno viene ritenuto disponibile nel momento presente.[57] L'approccio concorrente di "escatologia inaugurata" è stata successivamente introdotta come interpretazione "già qui ma non ancora".[56] Secondo questa convinzione, il Regno è già iniziato, ma sarà completamente realizzato in un punto futuro.[57] Queste interpretazioni divergenti hanno dato origine a un buon numero di varianti, con diversi studiosi che propongono nuovi modelli escatologici che prendere in prestito elementi dai precedenti.[56][57]
Ebrei 12:23[61] fa riferimento a "Dio giudice di tutti" e la nozione che tutti gli esseri umani saranno alla finegiudicati è un elemento essenziale degli insegnamenti cristiani.[62] Una quantità di passi neotestamentari (per esempio,Giovanni 5:22[63] eAtti 10:42[64]) e successiveaffermazioni di fede indicano che il compito di giudicare è assegnato a Gesù.[62][65]Giovanni 5:22[66] afferma che "il Padre infatti non giudica nessuno ma ha rimesso ogni giudizio al Figlio".[62]Atti 10:42[67] fa riferimento a Gesù risorto con: "egli è colui che Dio ha costituito giudice dei vivi e dei morti".[62] Il ruolo rappresentato da Gesù nel giudizio di Dio viene enfatizzato nelle confessioni di fede più usate, colCredo niceno che afferma che Gesù "siede alla destra del Padre. E di nuovo verrà, nella gloria, per giudicare i vivi e i morti, e il suo regno non avrà fine."[68] IlSimbolo degli apostoli include una professione di fede simile.[68]
Un certo numero di passi evangelici mettono in guardia contro il peccato e suggeriscono un percorso di rettitudine al fine di evitare il giudizio di Dio.[69] Per esempio, ilDiscorso della Montagna inMatteo 5:22-26[70] insegna l'astensione dal peccato e la Parabole del Regno (Matteo 13:49-50[71]) affermano che al momento del giudizio gli angeli "verranno e separeranno i malvagi dai giusti e li getteranno nella fornace del fuoco".[69] I cristiani possono quindi godere del perdono che li solleva dal giudizio divino a patto che seguano gli insegnamenti di Gesù e gli siano vicini spiritualmente.[69]
Nel cristianesimo viene accettata l'affermazione diGesù: «chi vede me vede il Padre» (Giovanni 14,9) e «Io sono la via, la verità e la vita; nessuno viene al Padre se non per mezzo di me» (Giovanni 14,6). La concezionetrinitaria, per la quale la natura di Dio contiene tre persone (ilPadre, ilFiglio e loSpirito Santo) in una relazione reciproca di eternoamore[Nota 3], è una caratteristica per la quale il cristianesimo si distingue dagli altri monoteismi[Nota 4]. Al Dio della tradizione biblica, nel cristianesimo si affianca infatti la riflessione cristologica e la fede nello Spirito del Padre promesso da Cristo ai suoi fedeli[72].
Nei primi concili ecumenici, a partire dalIV secolo, si cerca di razionalizzare questo paradosso apparente. NelCredo niceno-costantinopolitano si professa un solo Dio, onnipotente, creatore dell'universo e di ogni cosa. Il Credo però prosegue dichiarando che Gesù Cristo è "Dio da Dio, luce da luce, Dio vero da Dio vero", che è consustanziale a Dio, che al tempo stesso possiede la natura umana, e che anche lo Spirito Santo è Dio. Si viene a definire ladottrina trinitaria, una delle dottrine che separa il cristianesimo dalla religione biblica da cui è derivato. Per il cristianesimo, Dio si è infatti disvelato progressivamente agli uomini: prima nell'esperienza diIsraele e quindi nella venuta di Gesù che, incarnato, morto e risorto, ha donato agli uomini lo Spirito Santo come promessa divita eterna[Nota 5].
La dottrina della Trinità concilia in modo originale latrascendenza di Dio e la sua presenza nel mondo e nella storia degli uomini. In quest'ottica, Dio è inteso come Dio personale che estenda la sua comunione interna di amore al creato e all'umanità, creata libera nella scelta del proprio destino. Dio ha quindi inviato agli uomini il proprio Figlio, che l'ama fino al punto di sacrificarsi per la loro salvezza[Nota 6]. Le principali Chiese cristiane concordano nel parlare di mistero cristologico e mistero trinitario, ritenendo ineffabile la natura profonda di Dio, e che perciò fosse necessaria unarivelazione da parte di Dio stesso, non potendo laragione umana arrivare adedurlo. Queste dottrine sono condivise dalle tre maggiori forme di Cristianesimo:Cattolicesimo,Ortodossia e dalProtestantesimo maggioritario. La sua definizione dogmatica ebbe luogo a partire dalIV secolo, a seguito della disputa fra la chiesa Ortodossa e l'Arianesimo, ora estinto, che negava la natura divina di Gesù. Esistono tuttavia anche oggi in ambito cristiano gruppi religiosi e confessioni che non ammettono la trinità delle persone o l'unicità di Dio.
Nel cristianesimo, ilmonoteismo e latrascendenza di Dio sono un elemento essenziale che però non esclude il fatto che, oltre ad essere nei cieli, Egli possa vivere anche in terra (il caso di Gesù e poi delloSpirito Santo fra gli uomini). NelVangelo secondo Giovanni si riporta l'affermazione di Gesù che rivela come Lui stesso sia nel Padre e il Padre in Lui; l'evangelista Giovanni parla del Consolatore (paraclito), lo Spirito Santo che il Padre avrebbe inviato ai suoi figli fino alla fine dei tempi dopo la crocifissione, morte e resurrezione di Gesù: tale promessa si compie per la tradizione cristiana e viene ricordata nel giorno diPentecoste, che celebra il "sedersi" delloSpirito Santo sulla madre di Gesù, le donne e gli apostoli, dopo laresurrezione e l'ascensione di Gesù al cielo.
La sintesi delle Chiese cristiane è quella di un DioUno e Trino, un solo Dio e tre persone distinte (Padre, Figlio e Spirito Santo): tale articolo di fede, definisce Dio comeTrinità, insieme alla incarnazione, passione, morte e resurrezione di Gesù sono i misteri fondamentali delle fedi cattolica, protestanti ed ortodosse.
Nelprimo cristianesimo, il concetto di salvezza era strettamente collegato con l'invocazione di "Padre, Figlio e Spirito Santo".[73][74] A partire dalI secolo, i cristiani hanno invocato Dio col nome "Padre, Figlio e Spirito Santo" nelle preghiere, battesimo, comunione, esorcismi, canti e inni, prediche, confessione, assoluzione e benedizione.[73][74] Ciò è riflesso nel detto: "Prima che ci fosse una 'dottrina' della Trinità, la preghiera cristiana invocava la Santa Trinità".[73]
Il termine "Trinità" non appare esplicitamente nellaBibbia, ma i trinitari credono che il concetto come sviluppato successivamente, sia consistente con gli insegnamenti biblici.[20][76] IlNuovo Testamento include una quantità di usi della formula trina liturgica edossologica, per esempio in2 Corinzi 1:21-22[77] che dichiara: "È Dio stesso che ci conferma, insieme a voi, in Cristo, e ci ha conferito l'unzione, ci ha impresso il sigillo e ci ha dato la caparra dello Spirito Santo nei nostri cuori."[20][78] Cristo che riceve "autorità e coeguale divinità" viene citato inMatteo 28:18[79]: "Mi è stato dato ogni potere in cielo e in terra" come anche inGiovanni 3:35[80], 13:3[81], 17:1[82].[78] E lo Spirito che è sia "da Dio" e "da Cristo" appare inGalati 4:6[83],Atti 16:7[84],Giovanni 15:26[85] eRomani 8:14-17[86].[78]
Il concetto generale fu espresso nei primi scritti dall'inizio delII secolo in poi, conIreneo di Lione che scriveva nel suoAdversus haereses (Contro le eresie) (Libro I Capitolo X, in ingl.):[73]
Verso il213dC inAdversus Praxeas (Capitolo 3)Tertulliano fornì una rappresentazione formale del concetto dellaTrinità, cioè che Dio esiste in un'unica "sostanza" ma in tre "Persone": il Padre, il Figlio e lo Spirito Santo.[87][88] In difesa della coerenza della Trinità, Tertulliano scrisse (Adversus Praxeas 3): "L'Unità che deriva la Trinità da se stessa è ben lungi dall'esser distrutta, anzi in verità ne è sostenuta."
Tertulliano discusse anche di come lo Spirito Santo proceda dal Padre e dal Figlio.[87]
IlPrimo Concilio di Nicea nel325 e successivamente ilPrimo Concilio di Costantinopoli nel381 definì ildogma "nei suoi più semplici contorni a fronte di pressantieresie" e la versione utilizzata in seguito risale al381.[19] NelV secolo, inoccidente,Agostino d'Ippona estese lo sviluppo teologico nel suoDe Trinitate (La Trinità), mentre lo sviluppo maggiore inoriente fu attuato daGiovanni Damasceno nell'ottavo secolo.[89] La teologia infine raggiunse la sua forma classica negli scritti diTommaso d'Aquino nelXIII secolo.[89][90]
Lostorico Bernhard Lohse afferma che la dottrina dellaTrinità non risale a fonti non cristiane comePlatone o l'Induismo e che tutti i tentativi che indicano tali connessioni sono stati ricusati.[91] La maggioranza dei cristiani sono ora trinitari e considerano la fede nella Trinità come una prova di veraortodossia.[73]
La dottrina della Trinità è considerata dalla maggior parte dei cristiani come un principio basilare della loro fede.[18][19] Può essere riassunto così:[18]
A rigor di termini, la dottrina è un mistero che non può "né essere conosciuto dalla sola ragione umana", né "dimostrato convincentemente dalla ragione dopo che sia stato rivelato"; pur tuttavia tale mistero "non è contrario alla ragione", essendo "compatibile con i principi del pensiero razionale."[90]
La dottrina fu espressa ampiamente nelSimbolo atanasiano delIV secolo, di cui il seguente è il testo completo:[19][20]
Inlatino | Traduzioneitaliana[92] |
---|---|
Quicumque vult salvus esse, ante omnia opus est, ut teneat catholicam fidem: Quam nisi quisque integram inviolatamque servaverit, absque dubio in aeternum peribit. Fides autem catholica haec est: ut unum Deum in Trinitate, et Trinitatem in unitate veneremur. Neque confundentes personas, neque substantiam separantes. Alia est enim persona Patris alia Filii, alia Spiritus Sancti: Sed Patris, et Filii, et Spiritus Sancti una est divinitas, aequalis gloria, coeterna maiestas. Qualis Pater, talis Filius, talis [et] Spiritus Sanctus. Increatus Pater, increatus Filius, increatus [et] Spiritus Sanctus. Immensus Pater, immensus Filius, immensus [et] Spiritus Sanctus. Aeternus Pater, aeternus Filius, aeternus [et] Spiritus Sanctus. Et tamen non tres aeterni, sed unus aeternus. Sicut non tres increati, nec tres immensi, sed unus increatus, et unus immensus. Similiter omnipotens Pater, omnipotens Filius, omnipotens [et] Spiritus Sanctus. Et tamen non tres omnipotentes, sed unus omnipotens. Ita Deus Pater, Deus Filius, Deus [et] Spiritus Sanctus. Et tamen non tres dii, sed unus est Deus. Ita Dominus Pater, Dominus Filius, Dominus [et] Spiritus Sanctus. Et tamen non tres Domini, sed unus [est] Dominus. Quia, sicut singillatim unamquamque personam Deum ac Dominum confiteri christiana veritate compellimur: Ita tres Deos aut [tres] Dominos dicere catholica religione prohibemur. Pater a nullo est factus: nec creatus, nec genitus. Filius a Patre solo est: non factus, nec creatus, sed genitus. Spiritus Sanctus a Patre et Filio: non factus, nec creatus, nec genitus, sed procedens. Unus ergo Pater, non tres Patres: unus Filius, non tres Filii: unus Spiritus Sanctus, non tres Spiritus Sancti. Et in hac Trinitate nihil prius aut posterius, nihil maius aut minus: Sed totae tres personae coaeternae sibi sunt et coaequales. Ita, ut per omnia, sicut iam supra dictum est, et unitas in Trinitate, et Trinitas in unitate veneranda sit. Qui vult ergo salvus esse, ita de Trinitate sentiat. Sed necessarium est ad aeternam salutem, ut incarnationem quoque Domini nostri Iesu Christi fideliter credat. Est ergo fides recta ut credamus et confiteamur, quia Dominus noster Iesus Christus, Dei Filius, Deus [pariter] et homo est. Deus [est] ex substantia Patris ante saecula genitus: et homo est ex substantia matris in saeculo natus. Perfectus Deus, perfectus homo: ex anima rationali et humana carne subsistens. Aequalis Patri secundum divinitatem: minor Patre secundum humanitatem. Qui licet Deus sit et homo, non duo tamen, sed unus est Christus. Unus autem non conversione divinitatis in carnem, sed assumptione humanitatis in Deum. Unus omnino, non confusione substantiae, sed unitate personae. Nam sicut anima rationalis et caro unus est homo: ita Deus et homo unus est Christus. Qui passus est pro salute nostra: descendit ad inferos: tertia die resurrexit a mortuis. Ascendit ad [in] caelos, sedet ad dexteram [Dei] Patris [omnipotentis]. Inde venturus [est] judicare vivos et mortuos. Ad cujus adventum omnes homines resurgere habent cum corporibus suis; Et reddituri sunt de factis propriis rationem. Et qui bona egerunt, ibunt in vitam aeternam: qui vero mala, in ignem aeternum. Haec est fides catholica, quam nisi quisque fideliter firmiterque crediderit, salvus esse non poterit. | Chiunque voglia essere salvato, prima di tutto è necessario che egli dichiari la fede cattolica (cioè universale, cristiana).Fede che, se non seguita interamente e puramente, porta senza dubbio ciascuno alla morte eterna.E la fede cattolica è questa, cioè che adoriamo un Dio nella Trinità e la Trinità nell'Unità.Senza confondere le Persone, né dividere la Sostanza.Perché c'è una Persona del Padre, una Persona del Figlio ed una dello Spirito Santo.Ma la Divinità del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo è tutta una: la gloria uguale e la maestà co-eterna. Inoltre è necessario per la salvezza eterna che egli creda anche con fede l'incarnazione del nostro Signore Gesù Cristo.Perché la fede autentica è che crediamo e confessiamo che il nostro Signore Gesù Cristo, il Figlio di Dio, è Dio e Uomo. |
Per quanto didattico possa sembrare a lettori moderni, la sua apertura stabilisce il principio essenziale che la fede cattolica non consiste prima di tutto in un assenso a proposizioni, ma cheadoriamo Un Dio nella Trinità e la Trinità nell'Unità: tutto il resto fluisce da questa convinzione.
Per i cristianitrinitari (che includono icattolici, gliortodossi, leChiese orientali e la maggior parte delle denominazioniprotestanti),Dio Padre non è affatto un dio separato dalFiglio (di cui Gesù è l'incarnazione) e dalloSpirito Santo, le altreipostasi della Divinità cristiana.[93]
IlXX secolo ha visto una maggiore attenzione teologica alla dottrina della Trinità, in parte dovuta all'impegno diKarl Barth nella sua opera in quattordici volumi,Kirchliche Dogmatik (Dogmatica Ecclesiale).[94] Questa attenzione teologica collega la rivelazione dellaParola di Dio alla Trinità e sostiene che la dottrina della Trinità è ciò che distingue il "concetto cristiano di Dio" da tutte le altre religioni.[94][95]
L'emergere della teologia trinitaria diDio Padre nel primocristianesimo si basava su due idee fondamentali: in primo luogo l'identità condivisa delloYahweh delAntico Testamento e il Dio di Gesù nelNuovo Testamento, quindi l'autodistinzione e allo stesso tempo l'unità tra Gesù e il Padre.[96][97] Un esempio dell'unità di Figlio e Padre èMatteo 11:27[98]: "nessuno conosce il Figlio, se non il Padre; e nessuno conosce il Padre, se non il Figlio", che asserisce la mutua conoscenza di Padre e Figlio.[99]
Il concetto di paternità di Dio in verità appare nell'Antico Testamento, ma non è uno dei temi principali.[96][100] Anche se l'idea di Dio come Padre vi è usata, venne focalizzata nel Nuovo Testamento poiché Gesù vi si riferí spesso.[96][100] Ciò si manifesta nelPadre nostro che combina le necessità terrene del pane quotidiano con il concetto reciproco del perdono.[100] L'enfasi di Gesù sulla sua speciale relazione col Padre sottolinea l'importanza delle nature distinte ma unificate di Gesù e del Padre, che porta all'unità di Padre e Figlio nella Trinità.[100]
La nozione del Dio paterno, Dio come Padre, si estende da Gesù ai suoi discepoli e a tutta la Chiesa, come si evince dalle suppliche che Gesù presenta al Padre per conto dei suoi seguaci alla fine delDiscorso di congedo, la notte prima dellasua crocifissione.[101] Esempi di questo nel Discorso di congedo si trovano inGiovanni 14:20[102] quando Gesù parla ai discepoli: "Io sono nel Padre mio, e voi siete in me ed Io in voi" e inGiovanni 17:22[103] quando prega il Padre: "E la gloria che tu hai dato a me, io l'ho data a loro, perché siano come noi una cosa sola."[104]
Nella teologiatrinitaria, Dio Padre è l'"arche" o "principium" (principio), la "fonte" o "origine" sia del Figlio che dello Spirito Santo ed è considerato la causa eterna della Divinità.[105] Il Padre è l'Uno che eternamente genera il Figlio ed è il Padre che eternamente esala lo Spirito Santo. Il Figlio è eternamente generato da Dio Padre e lo Spirito eternamente procede dal Padre.[30][105]
Nonostante questa differenza nell'origine, il Padre è co-uno, co-pari, co-eterno econ-sustanziale con il Figlio e lo Spirito Santo: ogni Persona è l'unico Dio eterno e mai separato, che è il creatore – tutti in ugual modo sono increati e onnipotenti.[30] Quindi l'Unità Divina consiste di Dio Padre con il suo Figlio ed il suo Spirito distinti da Dio Padre e tuttavia perfettamente uniti a Lui.[30] A causa di ciò, la Trinità è al di là della ragione e può essere conosciuta solo per rivelazione.[106][Nota 8]
I trinitari credono che Dio Padre non siapanteistico, in quanto non viene visto come identico all'universo, ma esiste fuori della creazione, come suo Creatore.[107][108] È considerato un Dio amorevole e premuroso, un Padre Celeste che è attivo sia nel mondo che nella vita delle persone.[107][108] Ha creato tutte le cose visibili ed invisibili con amore e saggezza e l'uomo, "sola creatura che Dio abbia voluto per se stessa".[107][108][109]
Fin dalprimo cristianesimo, un certo numero dititoli sono stati attribuiti a Gesù, tra cuiMessia eFiglio di Dio.[110][111] Teologicamente, questi sono attribuzioni differenti:Messia si riferisce alla sua realizzazione delle attese profezie dell'Antico Testamento, mentre Figlio di Dio si riferisce ad una relazione paterna.[110][111] Il terzo titolo, cioè Dio Figlio, è distinto sia dal Messia che da Figlio di Dio. La relativa sua teologia quale parte della dottrina della Trinità, fu formalizzata più di un secolo dopo le altre.[111][112][113]
Secondo iVangeli, Gesù fu concepito dalloSpirito Santo enato dallaVergine Maria.[114] Il resoconto biblico delministero di Gesù include: ilsuo battesimo, imiracoli,i sermoni, gli insegnamenti e le guarigioni. La narrazione dei Vangeli pone grande enfasi sulla morte di Gesù, dedicando circa un terzo del testo a soli sette giorni, praticamente l'ultima settimana della sua vita aGerusalemme.[115] La credenza cristiana fondamentale è che, mediantela morte erisurrezione di Gesù, gli esseri umanipeccatori possono riconciliarsi con Dio e quindi ricevere salvezza e la promessa divita eterna.[116] La fede nella natura redentrice della morte di Gesù precede lelettere paoline e risale ai primi tempi del cristianesimo e dellachiesa di Gerusalemme.[117] La dichiarazione delcredo niceno che "fu crocifisso per noi" riflette questa fede basilare.[116]
Le due problematichecristologiche di come Gesù possa essere vero Dio, mantenendo fede allo stesso tempo nell'esistenza di un solo Dio, e di come l'umano e il divino possano combinarsi in una sola persona, erano preoccupazioni fondamentali ben prima delConcilio di Nicea (325).[118] Tuttavia la teologia di "Dio Figlio" venne infine riflessa nella dichiarazione delSimbolo niceno-costantinopolitano nelIV secolo.[119]
LaDefinizione di Calcedonia del451, accettata dalla maggioranza dei cristiani, sostiene che Gesù èDio incarnato e "vero Dio e vero uomo" (o pienamente divino e pienamente umano). Gesù, diventato totalmente umano in ogni rispetto, soffrì i dolori e le tentazioni dell'uomo mortale, pur tuttavia non peccò. Come totalmente Dio, egli sconfisse la morte e risorse alla vita.[120] In seguito, ilTerzo Concilio di Costantinopoli nel680 affermò che esistono in Gesù volontà divina e volontà umana, con la divina che ha precedenza e guida quella umana.[121] Nel cristianesimo tradizionale quindi, Gesù Cristo comeDio Figlio è la seconda Persona dellaSantissima Trinità, a causa della sua relazione eterna con la prima Persona (Dio Padre).[122] È considerato co-uguale al Padre e allo Spirito Santo ed ètutto Dio e tutto uomo: Figlio di Dio per la sua natura divina, mentre nella sua natura umana è della stirpe diDavide.[114][122][123][Nota 9]
Più recentemente (a partire dalXX secolo), le discussioni sulle questioni teologiche connesse a Dio Figlio e il suo ruolo nella Trinità sono state affrontate nel contesto di una prospettiva di rivelazione divina "basata sulla Trinità".[124][125]
Nella corrente principale delcristianesimo, loSpirito Santo è una delle tre persone divine dellaSantissima Trinità che compongono la singolasostanza (οὐσίαOusia)[Nota 10][126] di Dio, cioè lo Spirito è considerato che agisca di concerto conDio Padre e Dio il Figlio (Gesù), condividendone un'unica natura essenziale.[127][128] Il Nuovo Testamento parla molto dello Spirito Santo: la presenza dello Spirito Santo fu particolarmente sentita dopo l'ascensione di Cristo, sebbene non escluda una presenza già attestata dall'Antico Testamento e da tutto il Nuovo Testamento.[14] La teologia cristiana dello Spirito Santo, opneumatologia, è stato l'ultimo pezzo di teologia trinitaria ad essere pienamente esplorata e sviluppata, e non vi è quindi una maggiore diversità teologica tra le concezioni cristiane dello Spirito che non ci sia nella comprensione del Figlio e il Padre.[127][128] Nell'ambito della teologia trinitaria, lo Spirito Santo viene usualmente citato come "Terza Persona" di un Dio Trino — col Padre come Prima Persona e il Figlio come Seconda Persona.[128]
La sacralità dello Spirito Santo è affermata in tutti e tre iVangeli Sinottici (Matteo 12:30-32[129],Marco 3:28-30[130] eLuca 12:8-10[131]) che proclamano lablasfemia contro lo Spirito Santo il "peccato imperdonabile".[132] La partecipazione dello Spirito Santo nella natura tripartitica della conversione è manifesta nelle istruzioni finali di Gesù ai suoi discepolidopo la sua risurrezione, alla fine delVangelo di Matteo (28:19[133]): "Andate dunque e ammaestrate tutte le nazioni, battezzandole nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo".[134] lo Spirito Santo gioca un ruolo fondamentale nellaLettere di Paolo, al punto che la loropneumatologia è quasi inseparabile della lorocristologia.[135] Negli scrittidi Giovanni evangelista, vengono usati tre termini separati, cioèSpirito Santo,Spirito di Verità eParacleto.[136]
Rispecchiando l'Annunciazione inLuca 1:35[137], il primoCredo apostolico afferma che Gesù fu "concepito dallo Spirito Santa".[138] IlCredo niceno fa riferimento allo Spirito Santo "che è Signore e dà la vita" e insieme al Padre e al Figlio è "adorato e glorificato".[139], mentre nell'atto dell'Incarnazione,Dio Figlio si è manifestato comeFiglio di Dio, lo stesso non è accaduto perDio Spirito Santo, che è rimasto non rivelato.[140] Tuttavia, come in1 Corinzi 6:19[141] Dio Spirito continua a dimorare nei fedeli.[140][142]
Nella teologia cristiana, si crede che lo Spirito Santo svolga specifiche funzioni divine nella vita del cristiano o della Chiesa. L'azione dello Spirito Santo è vista come una parte essenziale della conduzione della persona alla fede cristiana.[143] Il nuovo credente è ritenuto "rinato nello Spirito".[Nota 11]
Lo Spirito Santo sostiene la vita cristiana dimorando nei singoli credenti e permette loro di vivere una vita giusta e fedele.[143] Agisce come Consolatore oParacleto, Colui che intercede o supporta o agisce come protettore, in particolare nei momenti di prova. Agisce per convincere le persone irredente sia della peccaminosità delle loro azioni e pensieri, sia della loro morale come peccatori davanti a Dio.[144] Lo Spirito Santo haispirato la stesura delle Scritture ed ora leinterpreta per il cristiano e/o la Chiesa.[145]
Per lateologia ortodossa orientale, l'essenza di Dio è al di là della comprensione umana e non può essere definita e/o esaminata dalla comprensione umana.[146] Gli insegnamenti dellaChiesa cattolica sono in un certo modo simili nel considerare i misteri della Trinità al di là della ragione umana. Tuttavia, esiste una differenza, in quanto nellateologia Dio Padre è l'emanazione eterna del Figlio (genera il Figlio in una filiazione eterna) e dello Spirito Santo (da un'eterna processionedel Padre e del Figlio) e Colui che esala lo Spirito Santo con e attraverso il Figlio, ma la Chiesa Ortodossa ritiene che lo Spirito proceda dal solo Padre.[147]
La maggioranza delladenominazioni protestanti ed altre tradizioni derivanti dallaRiforma affermano la fede e teologia trinitaria in merito a Dio Padre simile a quelle dellaChiesa cattolica. Tra queste, si includono le chiese derivanti dall'Anglicanesimo, ibattisti, imetodisti, iluterani e ipresbiteriani. Anche il dizionario (EN)The Oxford Dictionary of the Christian Church descrive la Trinità come "il dogma centrale dellateologia cristiana".[148] Tuttavia, una precisa visione rappresentativa della teologia trinitaria protestante in materia di "Dio Padre" è più difficile da illustrare, vista la natura varia e meno centralizzata delle numerose chiese protestanti.[148]
IMormoni, sebbene con sostanziali differenze rispetto alla dottrina cristiana trinitaria ortodossa, sostengono la dottrina trinitaria. Ciò è evidente da alcuni passi presenti nel libro di Mormon, ed inDottrina e Alleanze:
Joseph Smith all'inizio della primavera del 1820 narra di aver visto il Padre e il Figlio e nel suo racconto spiega che sono uomini e hanno corpi di carne e ossa altrettanto tangibili quanto i nostri, ma glorificati e perfetti. Solo lo Spirito Santo è un personaggio di spirito.[150] Sempre a Joseph Smith Gesù stesso spiega che lui e il Padre sono un solo Dio: "Poiché ecco, in verità io vi dico che il Padre, il Figlio e lo Spirito Santo sonouno; e io sono nel Padre, e il Padre è in me, e io e il Padre siamo uno."[151]
Nella concezione mormonista di Dio, la Divinità Trina è quindi un concilio divino di tre persone distinte:Elohim (il Padre),Geova (il Figlio, o Gesù) e loSpirito Santo. I primi due, avendo corpi fisici e, sebbene perfetti, materiali, si uniscono con lo Spirito non in sostanza ma in volontà e proposito, essendo inoltre onniscienti, onnipotenti e infinitamente buoni.[152]
Alcune tradizioni cristiane rifiutano la dottrina della Trinità e sono chiamate nontrinitarie o antitrinitarie.[153] Tali gruppi differiscono tra loro in base alle rispettive vedute, descrivendo Gesù come essere divino secondo solo a Dio Padre, comeYahweh dell'Antico Testamento in forma umana, Dio (ma non eternamente Dio),profeta, e semplicemente un santo/santone.[153] Alcune definizioni generiche delProtestantesimo includono questi gruppi nell'ambito del Protestantesimo stesso, ma la maggior parte delle definizioni non contemplano questa inclusione.[154]
L'antitrinitarismo risale ai primi secoli della storia cristiana e a gruppi come gliariani, gliebioniti, glignostici e altri.[22] Queste convinzioni non trinitarie furono rigettate da molti vescovi, comeIreneo, e successivamente daiConcili ecumenici. IleCredo niceno sollevò il problema della relazione tra la natura umana e divina di Gesù.[22] L'antitrinitarismo fu raro tra i cristiani per molti secoli e coloro che ricusavano la dottrina della Trinità venivano fortemente osteggiati dagli altri cristiani; tuttavia nelXIX secolo affiorarono diversi gruppi non trinitari nelNordamerica e altrove.[154]
Nella teologia deiTestimoni di Geova solo Dio Padre è il vero Dio onnipotente, al di sopra di Suo Figlio Gesù Cristo. Sebbene i Testimoni riconoscano la preesistenza di Cristo, la sua perfezione e unica "figliolanza" con Dio Padre, credendo inoltre che Cristo abbia avuto un ruolo essenziale nella creazione e nella redenzione e sia il Messia, pur tuttavia credono che solo il Padre sia senza inizio.[155]
Altri gruppi includono il Pentecostalismo Unitario, icristadelfiani, icristiani scientisti ed i membri della Nuova Chiesa (oswedenborghiani, dal presunto fondatoreEmanuel Swedenborg).
Le teologie cristiane hanno sviluppato diversi modi per accedere alla trascendenza di Dio, i cui modelli di base sono comunque già presenti inPaolo di Tarso: lafede comegrazia donata da Dio stesso e l'uso dellaragione per risalire dalla creazione al Creatore[156].
Siccome nel cristianesimo coesistono diversi gruppi, idee e pratiche, la relazione con il divino assume comunque caratteristiche e proprietà differenti a seconda dei casi. È quindi possibile individuare uno spettro di possibili cristianesimi. A un estremo, prevale l'enfasi sulla trascendenza di Dio, che è 'sopra' l'universo e richiede alle persone di seguire i comandamenti e vivere una vita più elevata, conforme al progetto divino. Dall'altro estremo, l'accento viene invece posto sulla presenza del divino 'dentro' l'uomo, chiamato quindi a scoprire la forza spirituale presente dentro di sé[157].
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