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Il dexibuprofene (noto anche comeS(+)-ibuprofene) è una molecola appartenente alla classe deifarmaci antinfiammatori non steroidei (FANS). Il farmaco è indicato nella terapia deldolore e nelle affezioniinfiammatorie dell'apparatoosteo-muscolare. Dexibuprofene è l'enantiomero destrogiro e farmacologicamente attivo (quindi l'eutomero) del più comune e diffusoibuprofene, il quale è invece un composto racemo di (+)-ibuprofene e (−)-ibuprofene.[1] Il farmaco è dotato di proprietà di tipoanalgesico,antinfiammatorio eantipiretico. In Italia il farmaco è venduto dalla società farmaceuticaTherabel S.p.A. con il nome commerciale di Seractil e daBruno Farmaceutici S.p.A. con il nome commerciale di Fenextra, nella forma farmaceutica di compresse rivestite e di granulato per sospensione.
Il meccanismo d'azione di dexibuprofene è da imputare alle proprietà inibitorie della biosintesi delle prostaglandine: viene così impedita la produzione di mediatori dell'infiammazione (e del dolore) come leprostacicline e leprostaglandine. La ridotta sintesi di prostaglandine è secondaria all'inibizione da parte del farmaco dell'enzimaprostaglandina-endoperossido sintasi conosciuta anche comeciclossigenasi. L'inibizione determinata dal farmaco non è specifica e pertanto coinvolge entrambe le due isoforme di cicloossigenasi, sia la ciclossigenasi 1 (COX-1) sia la ciclossigenasi 2 (COX-2).
Dopo somministrazioneorale dexibuprofene è ben assorbito daltratto gastrointestinale, principalmente nell'intestino tenue. Nell'organismo il farmaco viene metabolizzato dalfegato mediante reazioni di idrossilazione e carbossilazione. Imetaboliti sono farmacologicamente inattivi. L'eliminazione di dexibuprofene avviene principalmente pervia urinaria (circa il 90%), e in misura minore attraverso labile. L'emivita di eliminazione è di 1,8-3,5 ore. Il legame con leproteine plasmatiche è circa del 99%. Laconcentrazione plasmatica massima (Cmax) viene raggiunta dopo circa 2 ore (Tmax) dalla somministrazione orale. La somministrazione del farmaco con il cibo ne ritarda il tempo di raggiungimento della Tmax di circa un'ora e riduce la Cmax, ma non ha praticamente effetto sulla quantità assorbita.[2]
Nei soggetti adulti la dose giornaliera raccomandata è di 600–900 mg, suddivisa in tre somministrazioni. Nei soggetti con sintomatologia dolorosa acuta, il dosaggio può essere aumentato fino a 1 200 mg al giorno, che rappresenta la dose massima giornaliera. Il dosaggio deve essere comunque regolato secondo la gravità del disturbo e la risposta del paziente. Come per altri FANS gli effetti avversi possono essere minimizzati con il ricorso alla più bassadose efficace e per la più breve durata possibile di trattamento.
In caso di sovradosaggio i sintomi tendono a manifestarsi entro 4 ore dall'assunzione. I sintomi più comuni sono:cefalea, nausea, vomito, dolore addominale,letargia,nistagmo,tinnito eatassia. Nei casi più gravi si verificano sanguinamento gastrointestinale,ipotensione arteriosa,ipotermia,acidosi metabolica,crisi epilettiformi,coma. Il trattamento è sintomatico e non c'è unantidoto specifico. In caso di assunzione di quantità significative si ricorre allalavanda gastrica, se la procedura può essere effettuata entro breve (60-90 minuti) dall'ingestione. Si può inoltre somministrarecarbone attivato. L'emodialisi è di dubbia efficacia in considerazione del forte legame del farmaco con le proteine plasmatiche.
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