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Democratici di Sinistra

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Democratici di Sinistra
Presidente
Segretario
Coordinatorevedi sotto
StatoItalia (bandiera) Italia
SedeVia Palermo, 12 -Roma
AbbreviazioneDS
Fondazione14 febbraio1998
Derivato da
Dissoluzione14 ottobre2007
Confluito in
IdeologiaSocialdemocrazia[1]
Socialismo democratico[2]
Europeismo[3]
Correnti interne:
Liberalismo sociale[4]
CollocazioneCentro-sinistra
CoalizioneL'Ulivo(1998-2004)
L'Unione(2004-2007)
Partito europeoPartito del Socialismo Europeo
Gruppo parl. europeoGruppo del Partito del Socialismo Europeo
Affiliazione internazionaleInternazionale Socialista
Seggi massimiCamera
137 / 630
(2001)
Seggi massimiSenato
64 / 315
(2001)
Seggi massimiEuroparlamento
15 / 87
(1999)
Testatal'Unità
Organizzazione giovanileSinistra giovanile
Iscritti615 414 (2007)
Colori    

Rosso

Sito webwww.dsonline.it/
Bandiera del partito
Modifica dati su Wikidata ·Manuale

Democratici di Sinistra (DS) è stato unpartito politicoitaliano fondato nel1998 e dissolto nel2007. Apparteneva all'area delcentro-sinistra ed era ideologicamente legato ai valori dellasocialdemocrazia.

I DS provenivano in massima parte dalla tradizione politico-culturale delPartito Comunista Italiano che, attraverso la successiva esperienza politica delPartito Democratico della Sinistra (1991-1998), abbracciarono l'ideologia socialdemocratica eriformista. A guidare la fase costituente del partito fuMassimo D'Alema; i segretari furono dal 1998 al2001Walter Veltroni, e dal 2001 allo scioglimento avvenuto nel2007Piero Fassino. D'Alema ha ricoperto la carica di presidente fino al IV congresso del partito (2007), quando ha rinunciato alla carica.

Il partito è stato soggetto fondatore dell'Ulivo e dell'Unione, all'interno delcentro-sinistra in Italia. Nell'ambito del progetto ulivista, il partito aveva stretto un rapporto di collaborazione con icentristi dellaMargherita. Il 14 ottobre 2007, dopo le decisioni del IV congresso, è confluito nelPartito Democratico.

A livello internazionale i DS aderivano all'Internazionale Socialista ed a livello europeo erano membri delPartito del Socialismo Europeo.

Storia

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Origini

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Lo stesso argomento in dettaglio:Partito Democratico della Sinistra, Alleanza dei Progressisti e L'Ulivo.

Il simbolo dellaQuercia apparve sulla scena politica italiana nel1991, quando, in seguito allo scioglimento delPartito Comunista Italiano, venne fondato ilPartito Democratico della Sinistra. L'ala sinistra del PCI, invece, non approvò la svolta riformista operata dalla maggioranza del partito e si fuse con il movimento diDemocrazia Proletaria, dando origine alPartito della Rifondazione Comunista, il quale si fa continuatore della tradizioneeurocomunista.

Primo segretario del PDS fuAchille Occhetto, dimessosi poi nel1994 a causa della sconfitta alleelezioni politiche della coalizione di sinistra denominataAlleanza dei Progressisti[5] (PDS,PRC,Verdi,PSI,Alleanza Democratica,La Rete e altri[6]). Alla guida del partito gli succedeMassimo D'Alema.

Nel1995 il PDS partecipò alla fondazione della coalizione politica di centro-sinistra denominataL'Ulivo, formata anche daPPI,Rinnovamento Italiano eVerdi[7]. Questo progetto politico, che vide per la prima volta insieme ex-democristiani ed ex-comunisti, portò, nel1996, alla vittoria del centro-sinistra, con l'elezione diRomano Prodi alla carica di presidente del Consiglio, in una fase che si contraddistinse per la definitiva adesione dell'Italia al progetto dimoneta unica europea.

Il PDS, nel1996, fu il primo partito italiano, con quasi 8 milioni di voti e il 21,1%[8].

Stati Generali della Sinistra e nascita dei Democratici di Sinistra

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L'idea di D'Alema di unificare il PDS con altre forze della sinistra italiana fu anticipata il 18 febbraio1995 daErmanno Gorrieri durante la I Assemblea Nazionale deiCristiano Sociali[9]. Per D'Alema era giunto il momento «di dar vita a un raggruppamento politico tutto nuovo insieme alle altre formazioni politiche della sinistra, [...] una formazione politica che si collocherebbe nell'area dei partiti socialdemocratici e laburisti europei»[10].

Nel1998, sotto la guida di Massimo D'Alema, il PDS diede vita agliStati Generali della Sinistra, che prelusero alla creazione di un unico soggetto della sinistra italiana[11]. Il partito si aprì in tal modo ai contributi di altre cultureriformiste, dandosi una svolta in chiave moderna, eliminando i riferimenti ad uncomunismo deteriorato dall'età; venne infatti tolto dal simbolo lo stendardo recante la falce e il martello ed al suo posto venne inserita la rosa, vessillo del socialismo europeo, e proponendosi come efficace forzasocialdemocratica.

Il rinnovato soggetto politico prese il nome diDemocratici di Sinistra, al quale aderirono oltre al PDS, molti esponenti di estrazionesocialista,repubblicana,cristiano-sociale eambientalista: il 13 febbraio si celebrò il congresso costitutivo dei DS[12], che si presentava quale partitoleader della sinistra e del centro-sinistra italiano.

I soggetti fondatori dei DS sono stati[13]:

ProvenienzaLeaderRappresentanza
congressuale
Partito Democratico della Sinistra (exPCI)Massimo D'Alema73%
Federazione Laburista (exPSI)Valdo Spini,Giorgio Ruffolo8%
Comunisti Unitari (exPRC)Famiano Crucianelli6%
Cristiano Sociali (exDC ed exPSI)Pierre Carniti,Ermanno Gorrieri6%
Sinistra Repubblicana (exPRI)Giorgio Bogi3%
Riformatori per l'Europa (exPSI ed exAD)Giorgio Benvenuto,Nello Formisano,Emilio Lonardo2%
Agire SolidaleGiuseppe Lumia2%

Governo D'Alema I

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Il 10 ottobre1998, ilPresidente della RepubblicaOscar Luigi Scalfaro avviò le consultazioni parlamentari per la formazione di un nuovo Governo, in quanto l'esecutivo guidato daRomano Prodi, leader dell'Ulivo, era entrato in crisi in seguito al ritiro del sostegno esterno da parte diRifondazione Comunista[14][15]. Al termine delle consultazioni, e vista l'indisponibilità di una nuova maggioranza attorno a Prodi, Scalfaro conferì aMassimo D'Alema l'incarico di formare il nuovo Governo[15][16].

Il 21 ottobre1998 D'Alema presentò il suogoverno[17] che ricevette la fiducia dellaCamera dei deputati (333 favorevoli, 281 contrari[18]) e delSenato della Repubblica (188 favorevoli, 116 contrari[19]). Il neo-premier lasciò così la guida del partito eWalter Veltroni (giàVicepresidente nel precedentegoverno Prodi) venne eletto nuovo segretario nazionale.

Il primo banco di prova elettorale per i rinnovati DS furono leelezioni europee del 1999, che confermarono la leadership della Quercia all'interno del centro-sinistra con 5,3 milioni di voti e il 17,4%. A dicembre del1999 si aprì, tuttavia, una crisi all'interno dell'esecutivo: al congresso deiSocialisti Democratici Italiani, alleati di governo, il leader del partitoEnrico Boselli criticò l'operato di D'Alema, sostenendo che la suapremiership avrebbe provocato una sicura sconfitta alle future elezioni. Il Presidente del Consiglio, intervenendo al congresso socialista, ribatté sostenendo di avere avuto il merito diriportare i socialisti al governo citando la figura diGiuliano Amato,Ministro del tesoro in carica. Tale citazione, tuttavia, venne giudicata come una provocazione da parte dei Socialisti Democratici Italiani, visti gli infelici rapporti tra Amato e il partito.

Il dibattito politico si infiammò e D'Alema decise di rassegnare le sue dimissioni al neoeletto Presidente della RepubblicaCarlo Azeglio Ciampi, il 19 dicembre. Questi gli affidò l'incarico di formare un nuovo governo, che il 22 dicembre ottenne la fiducia del Senato (177 sì, 100 no) e, il giorno seguente, quella della Camera (310 sì, 287 no). Lo SDI si astenne; entrò invece nel governo il nuovo movimentoprodiano deiDemocratici.

I Congresso ed elezioni regionali

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A ridosso di questa soluzione alla crisi di governo, i DS celebrarono il loro primo congresso, che si svolse aTorino dal 13 al 16 gennaio2000. Si confrontarono due mozioni:

  • La prima, maggioritaria, proponeva la riconferma di Veltroni come segretario, con l'appoggio, tra gli altri, del premier in carica D'Alema; sosteneva il superamento della contrapposizione tra la sinistra e il fronte moderato e rilanciava il progetto di coalizione dell'Ulivo, asserendo che "l'Ulivo è il futuro dell'Italia". Veltroni dichiarò nella sua relazione che"sinistra riformista, ambientalismo e centro democratico sono culture ed esperienze che hanno bisogno l'una delle altre. Guai a pensare a nuovi fronti progressisti, o a contrapporre l'identità dei moderati a quella della sinistra."
  • La seconda mozione rilanciava la presenza di una minoranza legata in maniera più sostanziale al ruolo della sinistra: sosteneva che l'Ulivo avrebbe dovuto essere un'alleanza politica plurale, ma al contempo che '"il rafforzamento della coalizione non possa risolversi nella dissoluzione delle diverse identità politiche"'. Tra gli altri firmatari, ci furono l'ecologistaFulvia Bandoli, l'ex ministroAnna Finocchiaro e l'europarlamentarePasqualina Napoletano.

La prima mozione ottenne la maggioranza dei consensi, con il 79,9%. In questa occasione congressuale, inoltre, i DS approvarono lo statuto del partito.

Pochi mesi dopo, i DS dovettero fronteggiare la sconfitta alleelezioni regionali del 2000, quando ilcentro-destra guidato daSilvio Berlusconi, che nel frattempo aveva ritrovato accordi con laLega Nord, vinse in 8 Regioni su 15, fra cui tutte le principali. D'Alema, prendendo atto della sconfitta, lasciò la Presidenza del Consiglio[20], e il suo posto venne preso dall'indipendente socialistaGiuliano Amato (già Ministro del Tesoro con D'Alema), che guiderà il Governo fino alleelezioni politiche dell'anno successivo.

Sconfitta alle elezioni politiche del 2001 e II Congresso

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Piero Fassino

Alleelezioni politiche del 13 maggio 2001, i DS sostennero, insieme a tutta la coalizione dell'Ulivo, la candidatura a premier diFrancesco Rutelli, sindaco uscente diRoma. Le elezioni vennero tuttavia vinte dalla coalizione di Berlusconi, laCasa delle Libertà.

I DS registrarono una flessione rispetto al passato: con 6,1 milioni di voti si attestano al 16,6%, alle spalle diForza Italia, che diventò il primo partito italiano con quasi il 30% dei consensi. La Quercia, dopo la sua costituzione, passò dunque all'opposizione e cominciò a lavorare per creare un'alternativa di governo.

Contemporaneamente alle elezioni politiche si svolsero anche le amministrative, dove il segretario uscente Veltroni venne eletto sindaco diRoma; tuttavia fu oggetto di aspre critiche la sua scelta di lasciare vacante il vertice del partito per dedicarsi totalmente alla campagna elettorale capitolina, proprio durante lo svolgimento di quella nazionale. In questa fase, il comitato della segreteria (coordinato daPietro Folena), resse transitoriamente il partito.

All'indomani delle elezioni, dal 16 al 18 novembre, si tenne aPesaro un congresso straordinario per eleggere il nuovo segretario politico. Si trattò di un'assise molto combattuta, con tre mozioni:

  • La prima (Per tornare a vincere) aveva come primo firmatario e candidato alla segreteriaGiovanni Berlinguer ed era sostenuta tra gli altri anche daSergio Cofferati, segretario generale dellaCGIL,Tom Benetollo, presidente dell'ARCI,Fabio Mussi, vicepresidente dellaCamera,Antonio Bassolino, presidente della RegioneCampania,Achille Occhetto, ex segretario del PDS, e dagli ex ministriGiovanna Melandri eCesare Salvi. Essa proponeva una svolta a sinistra del partito, per rendere la sinistra "più riconoscibile", criticando un eccesso di moderazione nella linea politica degli ultimi anni, che avrebbe nuociuto all'intera coalizione. I giornalisti conieranno per questa mozione il nome dicorrentone, in quanto unione della sinistra di Fumagalli con quella di Salvi e degli ex veltroniani diFabio Mussi, oltre a personalità eccellenti comeBruno Trentin,Sergio Cofferati e Antonio Bassolino.
  • La seconda candidava alla segreteriaPiero Fassino: era sostenuta dall'ex segretario ed ex Presidente del Consiglio D'Alema, e, tra gli altri, dai capigruppo di Camera e SenatoLuciano Violante eGavino Angius, dagli ex ministriVincenzo Visco,Franco Bassanini ePier Luigi Bersani, daGiorgio Napolitano e dall'ultimo segretario del PSI e dei LaburistiValdo Spini, oltre che dal 95% dei segretari uscenti delle federazioni provinciali. Proponeva una linea in sostanziale continuità con quella tenuta negli anni del governo, accentuando il riformismo e tentando di superare i limiti di un "riformismo dall'alto".
  • La terza rappresentava l'alaliberal del partito e candidavaEnrico Morando a segretario, proponendo un "nuovo rinnovamento" dei DS e l'apertura ad "altri riformismi" di matrice laica e cattolica.

Piero Fassino, con la maggioranza del 61,8%, venne eletto segretario, contro, il 34,1% raccolto dalla mozione Berlinguer; l'elevato consenso della minoranza denotava la presenza di un'area consistente, nella base degli iscritti e degli elettori, che proponeva delle istanze diverse.

Opposizione al Governo Berlusconi

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Intanto ilgoverno Berlusconi svolgeva pienamente la sua azione. I DS, dall'opposizione, tentarono di ripristinare in breve tempo la credibilità del centrosinistra evidenziando ifallimenti della politica dellaCasa delle Libertà. Contemporaneamente, il partito lavorò per la discesa in campo di una nuova leadership del centro-sinistra, incarico che venne affidato - quasi in maniera naturale - aRomano Prodi, nel frattempo presidente dellaCommissione europea.

Prodi, avendo già battuto Berlusconi alleelezioni politiche del 1996, venne individuato come l'uomo più adatto a ripetere l'impresa in futuro. Prodi però, inizialmente, si mostrò abbastanza freddo sull'ipotesi, visto anche che in molti ipotizzavano che si potesse andare ad elezioni anticipate prima della scadenza del suo mandato alla Commissione Europea, che egli non voleva terminare in anticipo.

Apertura ai movimenti

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Lo stesso argomento in dettaglio:Girotondi.

Il malcontento nella base intanto continuava a serpeggiare, ed esplose nel febbraio del2002, quando, in una manifestazione organizzata dal centro-sinistra a Roma, inPiazza Navona, salì sul palco il registaNanni Moretti e lanciò un'invettiva contro i leader della coalizione, accusandoli di troppa moderazione e timidezza nell'azione politica e nella campagna elettorale, di troppo "buonismo" nei confronti del centro-destra, e di non aver fatto abbastanza per presentare alle ultime elezioni una coalizione più larga, che comprendesse ancheRifondazione Comunista eItalia dei Valori. La piazza, piena di militanti ed elettori dei DS e del centro-sinistra, lo applaudì.

Fassino e i DS cercarono, sulla spinta di queste critiche e della recente sconfitta elettorale, di riavviare un dialogo con i "movimenti": così facendo, si ricucì almeno in parte la divisione interna, dal momento che il "Correntone" aveva sempre chiesto di avvicinarsi di più ai movimenti. Dunque i DS scesero in piazza a fianco dellaCGIL quando ilGoverno Berlusconi mostrò di voler abolire l'art. 18 delloStatuto dei Lavoratori, furono presenti aGenova nel luglio2002 alla commemorazione deifatti del G8, parteciparono alla manifestazione delForum sociale europeo aFirenze nell'autunno dello stesso anno e fecero parte integrante del movimentopacifista che si opponeva allaGuerra in Iraq, in merito alla quale portarono sulle proprie posizioni tutta la coalizione.

A maggio2003 la frattura tra centro-sinistra emovimenti poté dirsi sostanzialmente ricomposta, con i DS che avevano avuto un ruolo-guida in questa operazione. Allo stesso tempo, con le posizioni prese su guerra, lotte sindacali e Social forum, si ricucì anche la divisione interna, con la soddisfazione di molte richieste del Correntone. Nel frattempo, anche il dialogo con le forze che nel 2001 erano rimaste fuori dal centro-sinistra procedeva molto meglio, rendendo concreta la possibilità di andare uniti alle future consultazioni elettorali.

Inoltre, anche i risultati elettorali erano confortanti: tra il2002 e il2003, il centro-sinistra in molte elezioni amministrative aveva fatto registrare delle vittorie a volte insperate, riuscendo a strappare al centro-destra anche alcuni Comuni e Province considerate sue roccaforti, e i DS registrarono un'ampia crescita di voti. Il leader "ideale" veniva considerato sempre Romano Prodi e, in questo frangente, aumentarono le richieste a lui rivolte di tornare in campo per guidare il centro-sinistra.

Progetto unitario dell'Ulivo

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Lo stesso argomento in dettaglio:L'Ulivo.

Prodi ruppe gli indugi nell'estate del2003, quando, in vista delleelezioni europee del 2004, propose a tutti i partiti della coalizione di presentarsi sotto un unico simbolo[21], il simbolo dell'Ulivo tanto caro al Professore e che - sosteneva - "per gli italiani significa buon governo e cambiamento".

I DS si mostrarono disponibili ad aderire all'appello, ma la coalizione si divise: oltre ai DS si associarono all'appello di Prodila Margherita, loSDI e il piccoloMovimento Repubblicani Europei, mentre non furono disponibili iComunisti Italiani, iVerdi e l'UDEUR, oltre aRifondazione Comunista che pure mostrò un avvicinamento al centro-sinistra ormai acquisito. L'Italia dei Valori, invece, sarebbe stata disponibile, ma venne esclusa su esplicita richiesta dello SDI[22]. I DS, dopo aver chiesto invano che questa lista comprendesse tutti, decisero di dare avvio al progetto della lista unica con tutte le forze disponibili.

Nacque così la lista diUniti nell'Ulivo, che si presentava con l'obiettivo di "portare il riformismo in Europa". Questo, però, riaprì la frattura col Correntone (o con gran parte di esso) che vedeva la lista unitaria come qualcosa che divideva la coalizione, rimpiccioliva l'Ulivo e spostava l'asse dei DS verso il centro. I movimenti, nonostante l'inclusione nella lista di alcuni personaggi indipendenti, provenienti dal mondo delgiornalismo comeLilli Gruber eMichele Santoro, videro la lista unitaria come un'operazione verticistica tesa ad escluderli, e sostennero, insieme conAchille Occhetto (che era uscito dai DS due anni prima), una lista che nasceva attorno all'Italia dei Valori.

In politica estera scoppiarono le polemiche maggiori: al voto sul rifinanziamento della missione inIraq, Margherita e SDI chiesero che i partiti che componevano la lista unitaria tenessero "una linea più riformista", e così le tre forze dell'Ulivo si astennero ma, all'interno dei DS, il Correntone si dissociò e votò contro. Il mondo pacifista si ribellò, e alla manifestazione del 20 marzo2004, a un anno dall'inizio dellaguerra in Iraq, Fassino venne contestato. La federazione regionale dell'Emilia-Romagna, forte nel partito e a maggioranza fassiniana, chiese che i DS si schierassero per il ritiro delle truppe. Alcuni storici esponenti del PCI prima e dei DS poi, guidati daAlberto Asor Rosa, uscirono dal partito per protesta. Dopo alcune incertezze e dopo l'emersione dello scandalo sulletorture compiute da alcuni militari ai danni dei civili iracheni, i DS sostennero la posizione del ritiro delle truppe e raggiunsero l'accordo, su questa istanza, anche con gli alleati della lista unitaria.

Altri "cedimenti verso il centro" vennero denunciati dal Correntone su temi come scuola, lavoro e pensioni, ma la maggioranza le respinse, sostenendo di non aver abbassato la guardia.

Alla fine la listaUniti nell'Ulivo alleeuropee ottenne il 31% dei consensi. Il risultato venne giudicato soddisfacente da Fassino, che rivendicò il fatto che la lista era stata la più votata dagli elettori, staccando di oltre 10 puntiForza Italia e ricevendo il voto di quasi un terzo dell'elettorato. Il Correntone replicò evidenziando che DS, Margherita e SDI, nelle contemporanee elezioni amministrative in tutta Italia, avevano ottenuto, separatamente, più voti, il 34%, nonostante la concorrenza di molte liste civiche legate ai candidati a sindaco e a presidente. Gli europarlamentari eletti nella lista unitaria, inoltre, non trovarono una loro collocazione unitaria nelParlamento europeo. I DS, con 12 eurodeputati eletti, aderirono al gruppo delPartito del Socialismo Europeo, assieme allo SDI ed agli indipendenti Gruber e Santoro. La Margherita fondò, insieme all'UDF francese, ilPartito Democratico Europeo (PDE) e aderì, insieme al MRE, al gruppo dell'ALDE.

L'Unione, III Congresso e Federazione dell'Ulivo

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Lo stesso argomento in dettaglio:L'Unione.

Dopo le Europee, Prodi propose ai partiti che avevano partecipato alla lista unitaria di costituire una federazione con il nome dell'Ulivo. Margherita, SDI e MRE accettarono subito, i DS, vista la contrarietà di parte del partito, rinviarono la decisione al III Congresso del partito, che si svolse dal 3 al 5 febbraio2005.

Il terzo Congresso si svolse a mozioni, nonostante alcuni settori del partito ne avessero chiesto uno a tesi, e ne vennero presentate quattro:

  • La prima, che aveva come candidato e primo firmatario il segretario uscente Piero Fassino, era sostenuta da tutti gli esponenti DS che avevano sottoscritto la Mozione Fassino del 2001 piùAntonio Bassolino, che lasciava il Correntone, e tutta l'ala "Liberal", compresoEnrico Morando. Proponeva di aderire allaFederazione dell'Ulivo ideata da Prodi e di attuare una linea politica riformista.
  • La seconda, che aveva come primo firmatarioFabio Mussi, era sostenuta dalla grande maggioranza del Correntone (compresoGiovanni Berlinguer), si schierava contro la Federazione, proponvae che i DS si ponessero come "perno" del nuovo centro-sinistra allargato, tra l'areacentrista e lasinistra radicale, e chiedeva delle "svolte" a sinistra su specifici temi, come scuola, lavoro e politica estera.
  • La terza, che aveva come candidato e primo firmatarioCesare Salvi, era sostenuta dall'area "Sinistra DS per il Socialismo", staccatasi dal Correntone a fine 2003. Si opponeva alla Federazione proposta da Prodi e ne proponeva un'altra, con Rifondazione Comunista, Comunisti Italiani e Verdi e proponeva una linea politica simile a quella dell'ala sinistra delPartito Socialista Francese.
  • La quarta, che aveva come prima firmataria la presidente della Sinistra EcologistaFulvia Bandoli proveniente dal Correntone e, sostenuta dalla gran parte degli aderenti alla stessa associazione, si poneva come una mozione di marca ecologista, con l'obiettivo di portare questa cultura tra quelle riconosciute come fondative del partito. Sulla Federazione si poneva in termini possibilisti, ma solo a precise condizioni, rifiutando ulteriori sviluppi come un futuro partito unico.

C'era infine un gruppo di illustri esponenti del Partito, comeSergio Cofferati eGiovanna Melandri, che, fedeli alla loro iniziale richiesta di un congresso a tesi, decisero di astenersi sulle mozioni.

La mozione Fassino fu quella più votata, con una maggioranza ancora più larga del passato, ossia il 79,10% dei voti. Quella di Mussi ottenne il 14,56%, quella di Salvi il 3,98% e quella della Bandoli il 2,36%[23].

Vennero inoltre messi ai voti diversi importanti ordini del giorno: approvato quello della mozione Bandoli sull'ecologismo, ebbero un buon risultato anche i tre presentati dalla mozione Mussi (unanimità per quello sulla Scuola, qualche modifica a quello sul Lavoro e ritirato solo per questioni contingenti - il rapimento della giornalistaGiuliana Sgrena - quello sulla crisi irachena, sulla quale il Partito in ogni caso si schierò definitivamente per il ritiro delle truppe). Un quarto ordine del giorno presentato personalmente daFabio Mussi, che chiedeva la presentazione del simbolo dei DS alleelezioni politiche del 2006, venne ritirato dietro garanzia che della questione "si discuterà serenamente ed approfonditamente". Infine, venne approvato all'unanimità un ordine del giorno proposto daValdo Spini, e sostenuto anche dal Correntone, che modificava il simbolo dei DS, inserendovi la denominazione diPartito del Socialismo Europeo per esteso.

La proposta di aderire alla Federazione venne infine approvata con il voto favorevole dei delegati della mozione Fassino e quello contrario delle altre tre mozioni. Venne così costituita laFederazione dell'Ulivo, alla quale furono delegate competenze specifiche di alcuni settori, tra i quali la politica estera. All'interno di essa i DS contavano 5 (compreso il segretario nazionale) dei 12 componenti della presidenza.

Questo provocò alcune fuoriuscite dal partito. Gruppi di iscritti, infatti, uscirono dai DS condannandone l'eccessivo spostamento verso il centro e aderirono ad un'associazione politica fondata da Achille Occhetto,il Cantiere, vicina ai partiti collocati più a sinistra nella coalizione. Altri esponenti, invece, preferirono aderire a Rifondazione Comunista (come l'ex Segretario della FGCIPietro Folena)[24] o ai Comunisti Italiani.

Intanto la coalizione del centro-sinistra si allargò definitivamente, incorporandoItalia dei Valori eRifondazione Comunista, e acquisì la nuova denominazione diL'Unione[25], dopo aver provvisoriamente adottato per circa un mese il nome di "Grande Alleanza Democratica" (Gad)[26].

Vittoria alle regionali e i problemi dell'Ulivo

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L'Ulivo subì un primo stop al voto sul rifinanziamento della missione in Iraq (materia delegata all'Ulivo trattandosi di politica estera), sulla quale alla posizione dei DS, che erano per il No, si contrapponeva quella della maggioranza della Margherita, che preferiva un voto di astensione. Nel voto tra i parlamentari della Fed prevalse la posizione dei DS, ma nella maggioranza della Margherita nacquero tensioni.

Alleelezioni regionali del 2005 che interessavano 14 delle 20 regioni italiane, i partiti dell'Ulivo, dopo alcune incertezze provenienti stavolta dalla Margherita, decisero di presentarsi sotto il simbolo di "Uniti nell'Ulivo" in nove regioni, tra cui tutte le cosiddette "regioni rosse", mentre concorsero autonomamente nelle altre 5.L'Unione si aggiudicò una netta vittoria in 12 regioni su 14: soloLombardia eVeneto riconfermarono le proprie giunte regionali di centro-destra, mentre il centro-sinistra riconquistò, tra gli altri, ilPiemonte, ilLazio e soprattutto laPuglia, fino ad allora considerata una roccaforte della destra[27]. L'Ulivo raccolse il 34,2% (sulla base delle nove regioni nelle quali venne presentata la lista unitaria), mentre i DS furono al 17% (sulla base delle altre 5).

A maggio sulla coalizione calò il gelo dopo che la direzione nazionale della Margherita decise di non presentare la lista unitaria per leelezioni politiche del 2006[28]. Questo spinse Romano Prodi a rilanciare la proposta delleelezioni primarie, da tenersi in autunno, per scegliere "ufficialmente" il leader dell'Unione e dare stabilità all'eventuale nuova azione di governo.

Intanto a giugno i DS furono impegnati nel sostenere il Sì nei 4referendum sulla procreazione medicalmente assistita. Il referendum, però, fallì: il quorum non venne raggiunto, visto che andò al voto solo il 25,6% dei cittadini[29].

Primarie e lista unitaria

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Le primarie dell'Unione si svolsero il 16 ottobre2005, attirando circa 4.300.000 elettori di centro-sinistra. Sette i candidati: i DS, come gli altri partiti dell'Ulivo, sostennero Prodi che si impose con il 74,1% dei voti, ricevendo l'investitura di candidato premier della coalizione[30]. La grande affluenza di cittadini alle elezioni primarie e l'ottima affermazione riscontrata da Prodi spinsero la Margherita a riconsiderare il proprio no alla lista unitaria: il presidente del partitoFrancesco Rutelli propose all'assemblea nazionale del partito il progetto di creare una lista unitaria, per l'elezione dellaCamera dei deputati, che avesse come fine ultimo la creazione di un nuovo grande soggetto unitario: il "Partito Democratico".

Quest'ultima proposta creò alcuni distinguo all'interno dei DS, che, però, accettarono all'unanimità la lista unitaria per la Camera. Il progetto, invece, non rientrava più tra gli obiettivi dei Socialisti Democratici Italiani, che abbandonarono la Federazione dell'Ulivo (anche a seguito di incomprensioni con la Margherita, accusata diclericalismo) per costituire un soggetto alternativo di ispirazione più marcatamente laica, socialista, liberale e radicale, laRosa nel Pugno[31].

Vicenda Unipol

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A partire dall'inizio del2006, a seguito della pubblicazione da parte deIl Giornale, di proprietà della famiglia Berlusconi, di stralci di intercettazioni telefoniche traGiovanni Consorte e il segretario dei DS Piero Fassino, alcuni esponenti del partito vennero accusati di aver mantenuto un atteggiamento scorretto essendosi dichiarati apertamente a favore, durante l'estate del 2005, di unascalata allaBanca Nazionale del Lavoro lanciata dalla compagniaUnipol, riconducibile al settore delle cosiddette "cooperative rosse".

L'OPA di Unipol, infatti, si rivelò nel frattempo parte di uno scandalo finanziario, ribattezzato con il nome di "Bancopoli", che portò alle dimissioni del governatore dellaBanca d'ItaliaAntonio Fazio e che era nato a seguito dell'individuazione di presunte irregolarità di altre OPA nel settore bancario.

Le intercettazioni pubblicate risultarono irrilevanti ai fini giudiziari, e non vennero neppure trascritte dalla magistratura. A seguito del clamore politico mediatico suscitato dalle stesse, Berlusconi rivelò di essere a conoscenza di fatti riguardanti l'implicazione dei DS nella questione Unipol e si recò alla Procura diRoma per conferire con i pubblici ministeri. Berlusconi dichiarò, in seguito, che le proprie dichiarazioni erano comunque attinenti a "fatti non penalmente rilevanti".

Vittoria elezioni politiche del 2006

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Si svolsero le elezioni. Il centrosinistra vinse per poche decine di migliaia di voti allaCamera dei deputati, dove ottenne il 49,81% dei consensi contro il 49,74% della CdL. AlSenato, si rivelò determinante il voto della circoscrizione Estero, che consentì all'Unione - pur avendo conseguito meno voti della CdL - di ottenere due seggi in più. I DS confermarono sostanzialmente il risultato di cinque anni prima e si piazzarono come il secondo partito italiano, alle spalle diForza Italia. Il risultato, al Senato, fu di quasi 6 milioni di voti, pari al 17,5% e 62 seggi. La lista unitaria dell'Ulivo, alla Camera, che ottenne il 31,2% dei consensi, dimostrò di essere la forza politica che raccoglieva la maggiore approvazione nel Paese.

I risultati elettorali e il fatto che il simbolo dell'Ulivo, alla Camera, avesse raccolto più voti della sommatoria DS-Margherita al Senato, pose come tema centrale la costituzione del grande partito unitario, il "Partito Democratico", tant'è che a livello parlamentare venne già costituito un unico gruppo di deputati e senatori, il gruppo dell'Ulivo. Tale prospettiva politica e la stessa leadership del nuovo partito unitario, peraltro, costituivano un argomento controverso negli ambienti dei due partiti fondatori, tanto più che il segretario Fassino comunicò di voler rimanere fuori dalla nuova squadra digoverno per dedicarsi all'attività del partito: lo stesso Fassino propose il metodo delle elezioni primarie per la scelta del futuro segretario del costituendo Partito democratico.

Intanto avvenne un fatto storico per i DS: fu eletto comePresidente della RepubblicaGiorgio Napolitano, storico esponente del partito e primo post-comunista a salire alQuirinale.

Governo Prodi II

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La rappresentanza DS a livello governativo nelgoverno Prodi II era formata da 9 ministri (tra cui il vicepresidente del Consiglio) più 5 viceministri e 23 sottosegretari.

I viceministri erano:

Il governo andò incontro ad una crisi nel febbraio2007, quando Prodi rassegnò le dimissioni nelle mani del presidente Napolitano, dopo che al Senato era stata bocciata la relazione sulla politica estera (con particolare riferimento alla presenza italiana nelle forzeNATO operanti inAfghanistan) presentata dal ministro D'Alema.

Tuttavia, dopo tre giorni e dopo le formali consultazioni politiche, il Capo dello Stato respinse le dimissioni del Governo e lo invitò a presentarsi alle Camere che riconfermarono la fiducia chiudendo la crisi.

IV Congresso: la svolta del Nelson Mandela Forum

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Il tema centrale del IV Congresso dei DS, che si svolse dal 19 al 21 aprile2007 aFirenze, fu la costituzione delPartito Democratico. La maggioranza guidata da Fassino e sostenuta dai principali esponenti del partito e dalla larga maggioranza degli iscritti si presentò rivolta al superamento dei DS, con lo sguardo verso la costituzione di un più ampio partito di centrosinistra che semplificasse lo scenario politico italiano e si ponesse come unione dei riformisti di matrice socialdemocratica e cattolica.

Al congresso si confrontarono tre mozioni.

  • La prima – 193.784 voti, pari al 75,5% dei votanti – (la mozione Fassino[32]) ricandidò il segretario Fassino e si intitolavaPer il Partito Democratico. Sosteneva che l'Italia si trovava ad una fase cruciale della sua storia e riteneva conclusa la fase di transizione che si era aperta dopo l'entrata in crisi dei partiti tradizionali della cosiddetta Prima Repubblica, ai quali si dovevano sostituire dei nuovi punti di riferimento. "Oggi il tempo è maturo, per dar vita insieme ad altre forze politiche e organizzazioni sociali e culturali, su un piano di pari dignità, a quel partito nuovo che il paese domanda. Solo in questo modo, la lunga transizione italiana che ha preso le mosse nell'89, potrà dirsi compiuta. Ci sono, dunque, ragioni forti e valori condivisi che ci spingono al progetto del Partito Democratico". Tra i firmatari della mozione ci furono anche il vicepremierMassimo D'Alema, i ministriPier Luigi Bersani,Vannino Chiti,Cesare Damiano,Giovanna Melandri,Luigi Nicolais,Barbara Pollastrini,Livia Turco e i Presidenti di RegioneAntonio Bassolino,Mercedes Bresso,Vasco Errani,Claudio Burlando,Claudio Martini,Maria Rita Lorenzetti.
  • La seconda – 38.757 voti, pari al 15,1% – (la mozione Mussi[33]) candidò alla segreteriaFabio Mussi, ministro, e si intitolavaA Sinistra. Per il socialismo europeo. Considerava la laicità il principio democratico fondamentale e non negoziabile, ed era contraria ad una possibile deriva moderata del partito e a qualsiasi allontanamento (anche solo formale) dalPartito del Socialismo Europeo, il legame col quale era anzi giudicato ancora troppo debole. Si proponeva la nascita di una grande forza socialista di sinistra piuttosto che di un progetto riformista-democratico di centrosinistra. Tra gli altri firmatari ci furonoCesare Salvi,Fulvia Bandoli,Valdo Spini,Paolo Nerozzi,Paolo Brutti,Olga D'Antona,Arturo Scotto.
  • La terza – 24.148 voti, pari al 9,4% – (la mozione dei socialisti europei[34]) aveva come primi firmatariGavino Angius eMauro Zani e si intitolavaPer un partito nuovo. Democratico e Socialista. Non aveva un candidato alternativo alla segreteria, voleva raddrizzare la linea della maggioranza spronandola ad inserire, nel nuovo partito in fase di costruzione, un richiamo forte al socialismo europeo e maggiore chiarezza circa la futura appartenenza del soggetto politico al PSE. Tra gli altri sostenitori ci furonoAlberto Nigra,Massimo Brutti,Sergio Gentili,Franco Grillini.

I partecipanti ai congressi di sezione furono il 43,7% degli iscritti, cioè 256.461 iscritti su un totale di 615.414, di cui 3015 italiani all’estero.[35]

Nella seconda giornata di congresso, Mussi nel suo intervento annunciò la non-adesione della sua mozione alla fase costituente del PD.

«Noi ci fermiamo qui. La nostra intenzione è di costituire un movimento politico autonomo, che si propone di aprire un processo politico nuovo, più a sinistra del Partito Democratico. Alleata del Partito Democratico. Si aprono due fasi costituenti. Sarebbe bello un doppio successo. Buona fortuna, compagni.»

(Fabio Mussi, 20 aprile2007[36])

Dopo tre giorni dalla conclusione del congresso, Angius, a sua volta, in una lettera annunciò di non aderire al nuovo partito e di abbandonare gli organismi costituenti nei quali era stato nominato. La decisione di Angius fu condivisa da Nigra e Grillini; rimasero invece nei DS Zani, Gentili, Brutti, che si riorganizzarono - insieme ad altri esponenti - in una corrente denominataDemocratici, Laici e Socialisti[37].

«I punti fermi della nostra proposta politica erano: appartenenza al PSE, laicità, garanzia di una fase costituente aperta e non chiusa ai soli DS e Margherita. Il dibattito congressuale ed il dispositivo inclusivo non hanno dato alcuna risposta politica concreta. (...) Di conseguenza non parteciperò al Comitato promotore per il PD votato dal nostro Congresso che avvia la nascita del nuovo partito. È una decisione per me sofferta e difficile. Ma coerente con ciò che penso e sento. Non penso che tutti i riformisti italiani stiano nel PD.»

(Gavino Angius)

Il 5 maggio2007 gli aderenti alla mozione-Mussi e parte del gruppo appartenente alla mozione-Angius che aveva deciso di uscire dal partito, fondarono il nuovo movimentoSinistra Democratica, con l'obiettivo di dar vita ad una più grande forza che potesse unire le forze che si collocavano a sinistra del PD[38].

Nascita del Partito Democratico

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Lo stesso argomento in dettaglio:Partito Democratico (Italia).

Nell'estate 2007 i DS diedero vita alla fase costituente delPartito Democratico, insieme alla Margherita, alle altre formazioni minori e ad esponenti che decisero di aderire al nuovo partito di centrosinistra a titolo individuale. Vennero predisposte le regole per l'elezione dell'Assemblea Costituente del PD attraverso il metodo delle primarie, già sperimentato in passato per l'individuazione della leadership dell'Unione.

La data delle elezioni primarie fu fissata al 14 ottobre2007, data di nascita ufficiale del nuovo partito. A tale scopo venne costituito un "Comitato 14 ottobre", composto da 45 rappresentanti politici e della società civile: tra di essi, 15 erano i componenti provenienti dai DS (Antonio Bassolino,Pier Luigi Bersani,Sergio Cofferati,Massimo D'Alema,Leonardo Domenici,Vasco Errani,Piero Fassino,Anna Finocchiaro,Vittoria Franco,Donata Gottardi,Maurizio Migliavacca,Enrico Morando,Barbara Pollastrini,Marina Sereni,Walter Veltroni)[39].

A seguito di una serie di confronti tra le anime del nascente PD, venne individuato inWalter Veltroni, sindaco in carica diRoma e dirigente di primo piano dei DS, il candidato designato alla guida del nuovo partito, sostenuto dalla larga parte della Quercia e da ampi settori della Margherita, affiancato, inticket, daDario Franceschini, già presidente dei deputati dell'Ulivo. Veltroni presentò la sua candidatura il 27 giugno2007 in un discorso alLingotto diTorino, sottolineando i quattro temi chiave del nuovo partito: ambiente, patto generazionale, formazione, sicurezza.

Anche il ministro dello Sviluppo economico,Pier Luigi Bersani, era tra i papabili candidati alle primarie, ma, pochi giorni più tardi, annunciò che non sarebbe sceso in campo personalmente e che avrebbe sostenuto la candidatura di Veltroni pur presentando un proprio manifesto di "idee per il partito nuovo". Accanto a Veltroni espresse la volontà di candidarsi alle primarie anche il senatore diessinoFurio Colombo, già direttore deL'Unità, contro ilberlusconismo. La candidatura di Colombo, non supportata dalle sottoscrizioni in forma originale, venne prima sospesa, poi ritirata.

Il confronto a cinque durante le primarie venne vinto da Walter Veltroni che, con il 75,81% delle preferenze su una partecipazione totale di 3.517.370 elettori, fu eletto segretario delPartito Democratico.

Valori

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Nello Statuto del Partito si legge:

  • Costituiti sul convergere di differenti tendenze culturali e politiche che si rifanno ai valori democratici e antifascisti fondativi della Repubblica italiana, alpensiero socialista – nella pluralità delle esperienze storiche riconducibili alla tradizione democratica e riformista del PCI, del PSI e del movimento operaio italiano –, al pensierolaico erepubblicano, al pensierocristiano sociale, al pensieroecologista, aperti all'incontro con culture e movimenti che hanno messo al centro della loro azione i diritti umani e il valore delle differenze, il personalismo comunitario e la salvaguardia dell'ambiente, i Democratici di Sinistra assumono queste tendenze consapevoli della necessità della loro continua rielaborazione a confronto con le sfide della modernizzazione e del mondo che cambia e si uniscono per contribuire alla costruzione di una società aperta e plurale, libera e solidale, giusta e sicura.
  • Il partito dei Democratici di Sinistra, cofondatore del Partito del Socialismo Europeo, aderisce all'Internazionale Socialista e si riconosce nelle idealità e nei valori delsocialismo democratico.

Correnti

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Il partito deiDemocratici di Sinistra è un partito appartenente alla famiglia del socialismo democratico europeo. Presenta tuttavia diverse posizioni politiche e culturali al suo interno.

Riformisti

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È la corrente maggioritaria del partito che, in più fasi, si è riconosciuta nella leadership diPiero Fassino,Massimo D'Alema eWalter Veltroni, ottenendo la maggioranza in tutti i congressi celebrati dal partito dalla sua fondazione. Queste le mozioni presentate dalla corrente nei quattro congressi:

  • Una grande Sinistra, un grande Ulivo, per un'Italia di tutti (Torino, 2000)
  • Una Sinistra riformista unita (Pesaro, 2001)
  • Per vincere. La sinistra che unisce (Roma, 2005)
  • Per il Partito Democratico (Firenze, 2007)

Nel primo congresso la corrente candidò a segretario Veltroni (mentre D'Alema era Presidente del Consiglio); nei congressi successivi la corrente sostenne la segreteria di Fassino (mentre Veltroni era sindaco diRoma e D'Alema presidente del partito). La corrente propose unsocialismo democratico fortemente riformista e ulivista, che si ponesse come continuazione della tradizione riformista della sinistra democratica italiana.

All'interno della corrente si distinguono impostazioni che fanno capo specificamente a Fassino, a D'Alema e a Veltroni. Si possono inoltre distinguere altre aree minori.

  • Sinistra e Mezzogiorno (guidata daAntonio Bassolino). Era molto radicata nel Sud Italia e soprattutto inCampania, dove occupava una posizione di egemonia all'interno del partito. In origine il gruppo di Bassolino faceva parte del "Correntone", l'aggregazione di tutte le correnti della sinistra-DS. Successivamente, però, soprattutto quando venne fuori il progetto di un "Ulivo" che si sarebbe trasformato presto in "Partito Democratico" la corrente si avvicinò alle posizioni della maggioranza, aderendo alla mozione Fassino nel Congresso di Pesaro (2001) e confluendo poi all'interno della corrente stessa di Fassino.
  • Sinistra Repubblicana. Tale corrente rappresentava i membri del PRI che erano approdati nei DS nel1998. Alcuni membri rappresentativi della tendenza, però, erano usciti polemicamente dal partito. A lungo il leader della corrente è statoGiorgio Bogi il quale preferì addirittura rinunciare allo status di corrente autonoma perSinistra Repubblicana facendola confluire nel gruppo di maggioranza. In seguito alla crisi tra i vertici dell'ex corrente repubblicana e i DS nel2006, gli elementi più rappresentativi della cultura repubblicana (compreso Bogi) fuoriuscirono dal partito, fondando una associazione politica avente come obiettivo quello di riunire in prospettiva del Partito Democratico l'intera area laico-repubblicana. Tra i pochi repubblicani che rimasero nei DS spiccanoAndrea Manzella,Stefano Passigli eGiuseppe Ayala.

Liberal

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Era la corrente liberale, più a "destra" del partito, fortemente ulivista e sostenitrice, da diversi anni, dell'esigenza di un partito unitario riformista. Guidata daEnrico Morando, la corrente rappresentava l'area liberal-socialista del partito (erede a sua volta della tradizionemigliorista). Al Congresso di Pesaro (2001) ha presentato una mozione autonoma:

  • Per salvare i Ds, consolidare l'Ulivo e costruire un nuovo, unitario partito del riformismo socialista

Successivamente, pur mantenendo caratteri propri, ha aderito alla mozione Fassino che risponde alle istanze della costruzione del Partito Democratico.

Riformisti per l'Europa

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È una corrente che proviene dalla tradizione delPSI, nata nel1997 da una scissione interna adUnione Democratica e guidata daGiorgio Benvenuto. Come associazione ha partecipato alla fondazione dei DS unendosi alle altre culture socialdemocratiche. Le sue idee ricalcano molto quelle delle socialdemocrazie europee.

Cristiano Sociali

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È la corrente che discende dal piccolo movimento deiCristiano Sociali, nato nel1994 da una scissione dallaDemocrazia Cristiana da parte di quegli esponenti che non vollero aderire alPPI e si aggregarono all'Alleanza dei Progressisti. Il leader della corrente èMimmo Lucà e l'obiettivo della corrente è coniugare i valori cattolici con quelli laico-socialisti.

Sinistra Liberale

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Sinistra Liberale era un movimento politico costituito nel1993, erede della tradizione delliberalismo sociale, che si ispirava al pensiero diNorberto Bobbio e diJohn Rawls ed aveva come riferimenti nazionaliPiero Gobetti,Luigi Einaudi,Benedetto Croce e il gruppo deIl Mondo. L'assemblea nazionale di ottobre2005 ridefinì, in rapporto forte con i DS, i contenuti e i valori dell'area riformista, nella prospettiva del Partito Democratico. Era forte il rapporto del movimento con il parlamentare dellaMargheritaValerio Zanone, e con l'Associazione per la Democrazia Liberale, da lui fondata e presieduta. Nel corso del2006 vi confluì il gruppo riunitosi attorno al documento-manifesto "Nessuno Escluso", animato daPaolo Colla, già segretario nazionale della "Gioventù Liberale Italiana" negli anni ottanta. Nel novembre2006 aderì ai DS.

Democratici, Laici e Socialisti

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La corrente nacque nel maggio del2007 dalle ceneri della mozione "Socialisti ed Europei", sciolta dopo l'uscita diGavino Angius dal partito. Essa raccoglieva gli iscritti ai DS che volevano un Partito Democratico laico, federale e con una forte componente socialista. Capo della corrente eraMarco Pacciotti. Con l'assemblea nazionale del 21 luglio2007 è stata definitivamente decisa la partecipazione della corrente alleprimarie delPartito Democratico con una lista autonoma[40].

Laburisti - Socialisti Liberali

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È la principale corrente proveniente dal PSI che, dopo lo scioglimento di quest'ultimo, si è costituita in "Federazione Laburista" per poi aderire ai DS. Il suo leader è stato a lungoValdo Spini. In origine era vicinissima alle posizioni deidalemiani, ma le distanze sono cresciute a causa della contrarietà di Spini all'idea di un Partito Democratico che si collocasse fuori dall'area delsocialismo europeo. Un tale evento era infatti visto da molti laburisti come un possibile annacquamento del socialismo democratico e riformista in favore di ideologie moderato-centriste. Questa corrente aveva come modello illaburismo britannico, era evidentemente contraria ad una possibile uscita dei DS dal PSE e mirava a costruire in Italia un grande partito ispirato ai valori e ai principi delsocialismo riformista. Al Congresso di Firenze (2007) Spini si schierò con la sinistra DS (mozione Mussi), esprimendo contrarietà alla costituzione del Partito Democratico. Il futuro della corrente è incerto perché seppure Spini ha lasciato i DS, molti altri ex-PSI hanno deciso di rimanere.

Dì Sinistra

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La corrente nasce nel luglio2007 in seguito al IV Congresso. Essa vuole raccogliere gli iscritti che, pur avendo votato la mozione Mussi, non sono usciti dal partito. Il portavoce di questa corrente èVincenzo Vita[41].

Sinistra Ecologista

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È un'associazione federata ai DS e i cui portavoce sono stati Fulvia Bandolo, Edo Ronchi, Sergio Gentili e Fabrizio Vigni. Si tratta dunque di un'associazione trasversale di diessini e non, sensibili alle tematiche ambientali. L'associazione è stata realizzata su iniziativa degli ecologisti DS, Fulvia Bandoli e Sergio Gentili in accordo degli ex verdi Edo Ronchi e Stefano Semenzato. che hanno lasciato il partito dopo la svolta a sinistra impressa dal tandemPecoraro Scanio-Cento (Lino De Benetti,Luigi Manconi,Edoardo Ronchi,Stefano Semenzato, ecc.); raccoglie anche molti ex-PDSValerio Calzolaio,Raffaella Mariani,Guido Sacconi e molti altri dell'associazione[42].

Sinistra per il Partito Democratico

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Vi prendono parte, pur non riconoscendosi come corrente, gli iscritti ai DS, prevalentemente emiliani, che hanno dato vita, insieme a non iscritti ad alcun partito, soprattutto intellettuali, all'"Associazione della Sinistra per il Partito Democratico". Svolge prevalentemente una iniziativa culturale. Fra gli esponenti:Davide Ferrari eGiancarla Codrignani[43].

Sinistra DS: il "Correntone"

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È stata la maggior corrente di opposizione all'interno del partito, contraria al Partito Democratico e ideologicamente vicina all'idea di un socialismo anti-liberista e fortemente di sinistra. I leaderFabio Mussi eGiovanni Berlinguer non condividevano illaburismo diTony Blair, né le teorie del secolo scorso (basate su un compromesso tra capitale e lavoro entro i confini dello Stato nazionale), prediligendo piuttosto i temi dellanon-violenza, dellaicismo, delsocialismo verde e dei diritti di cittadinanza. Le figure ideali di riferimento sonoWilly Brandt,Olof Palme edEnrico Berlinguer.

La corrente è uscita dai DS durante il IV congresso, dopo essersi espressa contrariamente alla costituzione delPartito Democratico.

Non tutti i membri della corrente sono usciti dai DS a seguito del IV congresso, in particolare è rimastoVincenzo Vita, ex-portavoce, mentre molti altri avevano già lasciato la componente in precedenza (Giovanna Melandri,Sergio Cofferati,Antonio Bassolino,Franco Grillini, ecc.).

Sinistra DS per il Socialismo

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Socialismo 2000 (dalla fine del2003sinistra Ds per il Socialismo) ebbe come leaderCesare Salvi. Tale corrente proponeva un partito più marcatamente socialista sul modello della sinistra socialista francese ed era contraria all'integrazione nell'Ulivo e nel Partito Democratico. Il socialismo di Salvi si proponeva come evoluzione della sinistra italiana proveniente dal PCI.

La corrente è uscita dai DS durante il IV congresso, dopo essersi espressa contrariamente alla costituzione delPartito Democratico. Successivamente ha preso parte allaFederazione della Sinistra.

Struttura

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Organi nazionali

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Segretario

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SegretarioPeriodo
Massimo D'Alema14 febbraio 1998 – 6 novembre 1998
Walter Veltroni6 novembre 1998 – 18 novembre 2001
Piero Fassino18 novembre 2001 – 14 ottobre 2007

Presidente

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PresidentePeriodo
Giglia Tedesco Tatò14 febbraio 1998 – 6 novembre 1998
Massimo D'Alema6 novembre 1998 – 14 ottobre 2007

Coordinatore/i

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Coordinatore/iPeriodo
Marco Minniti14 febbraio 1998 – 6 novembre 1998
Pietro Folena6 novembre 1998 – 18 novembre 2001
Vannino Chiti18 novembre 2001 – 2004
Vannino Chiti &Maurizio Migliavacca2004 – 2006
Maurizio Migliavacca2006 – 14 ottobre 2007

Segretario organizzativo

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Segretario organizzativoPeriodoSegreteria
Pietro Folena14 febbraio 1998 – 6 novembre 1998D'Alema
Franco Passuello6 novembre 1998 – 18 novembre 2001Veltroni
Maurizio Migliavacca18 novembre 2001 – 2004Fassino
Marina Sereni2004 – 2006
Andrea Orlando2006 – 14 ottobre 2007

Presidenti dei gruppi parlamentari

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Capogruppo/delegazione alla Camera

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Capogruppo al Senato

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Capodelegazione al Parlamento europeo

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Segretari regionali

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Risultati elettorali

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Lo stesso argomento in dettaglio:Risultati elettorali dei Democratici di Sinistra per regione italiana.
ElezioneVoti%Seggi
Europee 19995.387.72917,34
15 / 87
Politiche 2001Camera6.151.15416,57
137 / 630
Senatonell'Ulivo
64 / 315
Europee 2004nell'Ulivo
12 / 78
Politiche 2006Cameranell'Ulivo
123 / 630
Senato5.977.34717,50
62 / 315

Congressi

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  • I Congresso -Torino, 13-16 gennaio2000 -I care. È il tempo della sinistra nuova. I riformisti insieme per la solidarietà, le libertà, le opportunità
  • II Congresso -Pesaro, 16-18 novembre2001 -Il coraggio di cambiare il mondo
  • III Congresso -Roma, 3-5 febbraio2005 -Finisce l'illusione, comincia l'Italia
  • IV Congresso -Firenze, 19-21 aprile2007 -Una forza grande come il futuro

Iscritti

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In termini di iscritti i DS sono stati il partito più grande d'Europa, prima dellaCDU (557.175, 2006) e dellaSPD (556.185, 2006) inGermania.

Nelle istituzioni

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Presidenti della Repubblica Italiana

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Presidenti della Camera dei deputati

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Presidenti del Consiglio dei ministri

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Vicepresidenti del Consiglio dei Ministri

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Governi e Ministri della Repubblica Italiana

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Sottosegretario alla presidenza del Consiglio dei ministri

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Collocazione parlamentare

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Organizzazioni e giornali d'area

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Feste nazionali

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Lo stesso argomento in dettaglio:Festa de l'Unità.

Note

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  1. ^ Claudio Bellotti,Crisi e divisione nei democratici di sinistra, inFalceMartello, n. 135, 27 novembre 1999.URL consultato il 4 marzo 2014(archiviato dall'url originale il 4 marzo 2016).
  2. ^ Giorgio Napolitano,Attualità e vitalità del socialismo democratico (PDF), inLe nuove ragioni del socialismo, n. 2, febbraio 2006.
  3. ^DS: Manifestazione "L'Italia che crede nell'Europa" (con Fassino, Eco) | RadioRadicale.it
  4. ^Approfondimento: Per iliberal DS, il futuro della sinistra è nei temi radicali (ma senza citare la fonte) | RadioRadicale.itArchiviato il 7 marzo 2014 inInternet Archive.
  5. ^ Mino Fuccillo,La resa di Occhetto, inLa Repubblica, 14 giugno 1994, p. 2.URL consultato l'11 giugno 2010.
  6. ^ Gianna Fregonara,Nomi e coalizioni, inCorriere della Sera, 9 maggio 2000, p. 4.URL consultato il 25 maggio 2010(archiviato dall'url originale il 13 marzo 2013).
  7. ^ Sergio Stimolo,Ulivo, i prodiani all'attacco di D'Alema, inCorriere della Sera, 2 luglio 2000, p. 11.URL consultato il 25 maggio 2010(archiviato dall'url originale il 13 marzo 2013).
  8. ^XIII leg - Elezioni del 21 aprile 1996 - Risultati proporzionale, suCamera dei Deputati.URL consultato l'11 giugno 2010.
  9. ^ Radio Radicale,"Organizzare la speranza: i cristiani nella coalizione democratica" I Assemblea Nazionale dei Cristiano Sociali, suRadio Radicale, 18 febbraio 1995.URL consultato il 28 agosto 2022.
  10. ^Archivio Corriere della Sera, suarchivio.corriere.it.URL consultato il 28 agosto 2022.
  11. ^ Mario Pirani,Sarà una Cosa 2 o un grande Pds?, inLa Repubblica, 2 febbraio 1998, p. 8.URL consultato l'11 giugno 2010.
  12. ^ Umberto Rosso,È il tempo dell'unità, inLa Repubblica, 13 febbraio 1998, p. 2.URL consultato l'11 giugno 2010.
  13. ^Organismi politici dei Democratici di Sinistra, suweb.archive.org, 22 febbraio 2001.URL consultato il 28 agosto 2022(archiviato dall'url originale il 22 febbraio 2001).
  14. ^ Gianna Fregonara,Il governo dell'Ulivo affonda per un voto, inCorriere della Sera, 10 ottobre 1998, p. 2.URL consultato il 20 maggio 2010.
  15. ^abLa storia del governo Prodi, inLa Repubblica, 9 ottobre 1998.URL consultato il 20 maggio 2010.
  16. ^ Gianna Fregonara, Dario Di Vico,Il governo dell'Ulivo affonda per un voto, inCorriere della Sera, 10 ottobre 1998, p. 2.URL consultato il 20 maggio 2010(archiviato dall'url originale il 13 marzo 2013).
  17. ^ Gianna Fregonara,D'Alema vara il suo primo governo, inCorriere della Sera, 22 ottobre 1998, p. 3.URL consultato l'11 giugno 2010.
  18. ^ Gianna Fregonara,La Camera dà il " via libera " a D'Alema, inCorriere della Sera, 24 ottobre 1998, p. 5.URL consultato l'11 giugno 2010.
  19. ^D'Alema vara il suo primo governo, inCorriere della Sera, 22 ottobre 1998, p. 3.URL consultato l'11 giugno 2010(archiviato dall'url originale il 13 marzo 2013).
  20. ^ Gianluca Luzi,D'Alema dà le dimissioni Il mio compito è finito, inLa Repubblica, 18 aprile 2000, p. 2.URL consultato il 15 novembre 2009.
  21. ^ Marco Marozzi,L'Ulivo presenti liste uniche alle elezioni europee del 2004, inLa Repubblica, 18 luglio 2003, p. 7.URL consultato il 30 gennaio 2010.
  22. ^ Monica Guerzoni,Se Di Pietro entra, lo Sdi se ne va, inCorriere della Sera, 15 dicembre 2003, p. 25.URL consultato il 30 gennaio 2010(archiviato dall'url originale il 13 marzo 2013).
  23. ^Corriere della Sera - Ds, la sfida di Fassino: «Italia, rialzati», suwww.corriere.it.URL consultato il 28 agosto 2022.
  24. ^L'addio polemico di Folena ai Ds Oggi Bertinotti ha più fascino, inLa Repubblica, 13 aprile 2005, p. 26.URL consultato il 25 maggio 2010.
  25. ^ Valerio Gualerzi,Unione e simbolo arcobaleno L'Ulivo manda in soffitta la Gad, inLa Repubblica, 10 febbraio 2005.URL consultato il 30 gennaio 2010.
  26. ^Dopo il listone nasce la Gad La nuova proposta: si chiami Alleanza, inCorriere della Sera, 25 novembre 2004, p. 12.URL consultato il 24 gennaio 2010(archiviato dall'url originale il 13 marzo 2013).
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Voci correlate

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Collegamenti esterni

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PredecessorePrimo partito politico italianoSuccessore
Partito Democratico della Sinistra1998 -2001Forza ItaliaI
Forza Italia2006 -2007Partito DemocraticoII

PredecessorePartito alla Presidenza del Consiglio dei ministri della Repubblica ItalianaSuccessore
Movimento per l'Ulivo1998 -2000Indipendente

PredecessorePartito alla Presidenza della Repubblica ItalianaSuccessore
Indipendente2006 -2007Indipendente

PredecessorePartito alla Presidenza della Camera dei deputati della Repubblica ItalianaSuccessore
Partito Democratico della Sinistra1998 -2001Centro Cristiano Democratico
V · D · M
Italia (bandiera)Partiti politici italiani del passato
Prima
Repubblica
ParlamentariCon liste proprie:Democrazia Cristiana ·Partito Comunista Italiano ·Partito Socialista Italiano ·Partito Socialista Democratico Italiano ·Partito Liberale Italiano ·Movimento Sociale Italiano ·Partito Nazionale Monarchico ·Fronte dell'Uomo Qualunque ·Partito d'Azione ·Movimento per l'Indipendenza della Sicilia ·Partito dei Contadini d'Italia ·Concentrazione Democratica Repubblicana ·Movimento Unionista Italiano ·Partito Cristiano Sociale ·Partito Democratico del Lavoro ·Partito Monarchico Popolare ·Partito Democratico Italiano di Unità Monarchica ·Partito Radicale ·Partito Socialista Italiano di Unità Proletaria ·Partito di Unità Proletaria ·Democrazia Proletaria ·Lista per Trieste ·Partito di Unità Proletaria per il Comunismo ·Federazione delle Liste Verdi ·Verdi Arcobaleno

In liste unitarie:Partito Democratico Italiano ·Concentrazione Nazionale Democratica Liberale ·Unione dei Socialisti ·Partito Sardo d'Azione Socialista ·Movimento Comunità ·Unione Siciliana Cristiano Sociale

Per scissione dei gruppi parlamentari:Unione Nazionale ·Partito Socialista Unitario ·Sinistra indipendente ·Costituente di Destra - Democrazia Nazionale ·Unità e Democrazia Socialista
ExtraparlamentariMovimento Liberale Indipendente ·Partito Operaio Comunista ·Partito Nettista Italiano ·Unione Socialista Indipendente ·Unità Popolare ·Alleanza Democratica Nazionale ·Raggruppamento Sociale Repubblicano ·Partito Comunista d'Italia (marxista-leninista) ·Partito Comunista (Marxista-Leninista) Italiano ·Movimento Politico dei Lavoratori ·Movimento Lavoratori per il Socialismo ·Lotta Continua ·Il manifesto ·Lega Meridionale ·Partito dell'Amore
Liste elettoraliUnione Democratica Nazionale ·Blocco Nazionale della Libertà ·Fronte Democratico Popolare ·Unità Socialista ·Blocco Nazionale ·PSI-PSDI Unificati ·Nuova Sinistra Unita ·Lega Lombarda - Alleanza Nord
Seconda
Repubblica
ParlamentariCon liste proprie:Partito Democratico della Sinistra ·La Rete ·Lista Marco Pannella ·Patto Segni ·Partito Popolare Italiano ·Centro Cristiano Democratico ·Forza Italia ·Alleanza Nazionale ·Cristiani Democratici Uniti ·Rinnovamento Italiano ·Democratici di Sinistra ·Socialisti Democratici Italiani ·I Democratici ·Partito dei Comunisti Italiani ·UDEUR ·Democrazia è Libertà - La Margherita ·Democrazia Europea ·Il Popolo della Libertà ·Sinistra Ecologia Libertà ·Scelta Civica ·Nuovo Centrodestra ·Federazione dei Verdi

In liste unitarie o coalizioni:Unione di Centro ·Alleanza Democratica ·Cristiano Sociali ·Rinascita Socialista ·Sinistra Repubblicana ·Federazione Laburista ·Comunisti Unitari ·Socialisti Italiani ·Italia Democratica ·Unione Democratica ·Lista Consumatori ·Riformatori Liberali ·Italia di Mezzo ·Azione Sociale ·Popolari Liberali ·Articolo Uno ·Noi con l'Italia

Per scissione dei gruppi parlamentari:Lega Italiana Federalista ·Partito Federalista ·Italia Federale ·Cristiano Democratici per la Repubblica ·Unione Democratica per la Repubblica ·Cristiani Democratici per la Libertà ·Unione per la Repubblica ·I Socialisti Italiani ·Italiani nel Mondo ·Consumatori Uniti ·Sinistra Critica ·Sinistra Democratica ·La Destra ·Rosa per l'Italia ·Federazione dei Cristiano Popolari ·Alleanza per l'Italia ·Futuro e Libertà per l'Italia ·I Popolari di Italia Domani ·Forza del Sud ·Grande Sud ·Unione Democratica per i Consumatori ·Alleanza Liberalpopolare - Autonomie ·Conservatori e Riformisti ·Direzione Italia ·Cambiamo! ·Impegno Civico
ExtraparlamentariVerdi Federalisti ·Lega Italia Federale ·Partito Socialista Riformista ·Partito Socialista ·Movimento per l'Ulivo ·Rinascita della Democrazia Cristiana ·Partito Democratico Cristiano ·Patto dei Liberaldemocratici ·Democratici Cristiani Uniti ·Socialisti Uniti ·Fare per Fermare il Declino ·Movimento Nazionale per la Sovranità
Liste elettoraliSì Referendum ·Popolari per Prodi ·Democrazia e Libertà ·Il Girasole ·Biancofiore ·Alternativa Sociale ·L'Ulivo ·Rosa nel Pugno ·Insieme con l'Unione ·La Sinistra l'Arcobaleno ·La Destra - Fiamma Tricolore ·Rivoluzione Civile ·Autonomie Liberté Démocratie ·Liberi e Uguali ·Noi con l'Italia - UDC ·Civica Popolare ·Italia Europa Insieme ·Azione - Italia Viva
Solo europee:Alleanza Nazionale - Patto Segni ·Uniti nell'Ulivo ·Socialisti Uniti per l'Europa ·Federazione della Sinistra ·L'Autonomia ·Nuovo Centrodestra - Unione di Centro ·L'Altra Europa con Tsipras ·Scelta Europea ·Verdi Europei - Green Italia ·La Sinistra
Solo regionali:Patto dei Democratici ·Il Trifoglio ·Area Popolare
CoalizioniCoalizioni dicentro-destra:Polo delle Libertà/Polo del Buon Governo(1994) ·Polo per le Libertà(1996-2000) ·Casa delle Libertà(2000-2008) ·Coalizione di centro-destra(2008) ·Coalizione di centro-destra(2013) ·Coalizione di centro-destra(2018)
Coalizioni dicentro-sinistra:Alleanza dei Progressisti(1994) ·L'Ulivo(1995-2005) ·L'Unione(2005-2008) ·Coalizione di centro-sinistra(2008) ·Italia. Bene Comune(2013) ·Coalizione di centro-sinistra(2018)
Altre:Patto per l'Italia(1994) ·Con Monti per l'Italia(2013)
V · D · M
Partito Socialista Italiano
DocumentiStatuto del Partito Socialista Italiano

IdeologieSocialismo rivoluzionario ·Massimalismo ·Socialismo democratico ·Socialdemocrazia
OrganizzazioneCongresso ·Comitato centrale ·Segretario generale ·Presidente
Organizzazioni giovaniliFederazione Giovanile Socialista Italiana
PubblicazioniAvanti! ·Critica sociale ·Mondoperaio ·Avanti! della domenica ·
StoriaResistenza italiana (Brigate Matteotti ·Scioperi antifascisti)
CongressiXV (1918) ·XVI (1919) ·XVII (gennaio 1921) ·XVIII (ottobre 1921) ·XIX (1922)
Voci correlateFesta dell'Avanti! ·L'Internazionale ·Treni della felicità ·Rapporti tra il Partito Comunista Italiano e il Partito Socialista Italiano
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