Delft (ascoltaⓘ) è una città e uncomune deiPaesi Bassi appartenente allaprovincia dell'Olanda Meridionale.Deve il suo nome al canaleDelf ("scavare" inlingua olandese), prolungamento artificiale dellaSchia, ai bordi del quale la città si è sviluppata e da cui tuttora viene lambita nei pressi del confine meridionale e orientale del centro storico.
Anche se nella zona si sono trovati reperti romani, sicuramente Delft non era una città da loro fondata. In quest'area, un altopiano all'epoca solcato dal fiume Gantel e dettaKeerkwal, sorgeva dall'XI secolo unVroonhof comitale, sorta di fattoria signorile.Goffredo il Gobbo viene considerato il costruttore di questa tenuta e fornitore deidiritti di mercato ed è quindi visto come il fondatore di Delft. Goffredo il Gobbo, infatti, per quattro anni dal 1071 al 1075, ottenne un governatorato sullaContea d'Olanda in vece delvescovo di Utrecht Guglielmo I, come ricompensa d'aver sconfittoRoberto il Frisone aLeida[1].
L'insediamento crebbe assai rapidamente. Agli inizi del XII secolo si scavò il primo canale: ilDelf[2]; che poi successivamente sarà denominato "Oude-Delft" (Vecchio Delft), e che incrociava il fiume Gantel che venne in parte interrato.Il nome sembra derivare dalla parola ingleseDelved (passato di "to delve": scavare).[senza fonte]
Il 15 aprile 1246 ilconteGuglielmo II d'Olanda concesse a Delft iDiritti civici e da quel momento la sua ascesa economica fiorì inesorabilmente grazie al commercio legato alle industrie della birra e dei tessuti[2], testimonianza ne sono le vaste dimensioni delMarkt, la piazza del Mercato.Inoltre nel 1389 si scavò ilDelfshavense Schie Kanaal che collegava Delft allaMosa, e quindi al mare, e con la fondazione del porto di Delfshaven (oggi un quartiere diRotterdam).Questo evento incrementò notevolmente il fervore mercantile e lo sviluppo della città, tanto che nel 1400 la città contava 6 500 abitanti ed era la terza per dimensioni del Paese, dopoDordrecht (8000) eHaarlem (7000).
Il 3 maggio 1536 un fulmine colpì la guglia della torre dellaChiesa Nuova. Si sviluppò un incendio di tale gravità che metà della città andò in fiamme[3].
Nel 1566 e nel 1572 la città subì la furia dell'iconoclastia[4] che distrusse tutti gli altari, decorazioni e mobili cattolici delle chiese cittadine, e intonacarono le pareti in calce bianca.
Nel1572,Guglielmo il Taciturno fissò la propria residenza a Delft, nel Convento di Sant'Agata, che da allora sarà denominatoPrinsenhof (Corte dei Principi). Egli fu il capo degli olandesi durante la Guerra d'Indipendenza deiPaesi Bassi dagliSpagnoli, nota anche comeGuerra degli ottant'anni (1568-1648) che portò al formale riconoscimento dell'indipendenza dellaRepubblica delle Province Unite, tanto da essere soprannominato il «padre della patria» (vader des vaderlands).
Con l'Atto di abiura proclamato nel 1581 Delft divienede facto la capitale dei nuovi Paesi Bassi indipendenti, in quanto sede deiPrincipi d'Orange. Tuttavia, Guglielmo il Taciturno fu assassinato il 10 luglio del1584 nella sua residenza di Delft daBalthasar Gérard. La maggior parte degli antenati di Guglielmo I sono inumati nellaChiesa Grande diBreda, feudo storico delCasato di Nassau. Tuttavia quandoGuglielmo il Taciturno venne assassinato, Breda era nelle mani degli Spagnoli, così venne sepolto nellaNieuwe Kerk, il principale edificio di culto cittadino. Dopo Guglielmo I, tutti i membri dellaCasa d'Orange e dellaCasa d'Orange-Nassau si fanno seppellire a Delft.
Veduta di Delft diJan van der Heyden,1675Logo della Compagnia olandese delle Indie orientali
Dalla fine '500 la città ha visto diversi ceramisti stabilirsi in città e che introdussero un nuovo stile. L'industria degliarazzi fiorì con François Spierincx, un mercante di arazzi diAnversa trasferitosi a Delft fra il 1580 e il 1600. Vi fondò una famosa fabbrica di arazzi i cui prodotti erano particolarmente apprezzati per la bellezza dei loro colori.
Il fatto avvenne il 12 ottobre1654 quando un magazzino dipolvere da sparo esplose distruggendo gran parte della città e causando ingenti danni alle chiese cittadine che persero gran parte delle vetrate. Morirono oltre un centinaio di persone e migliaia furono ferite.Le circa 40tonnellate di polvere pirica che diedero luogo all'esplosione erano conservate in un magazzino ospitato nel soppressoConvento delleClarisse, nei pressi delPaardenmarkt (piazza del Mercato dei Cavalli), nel settore della città chiamatoDoelenkwartier. Cornelis Soetens, il gestore, aprì il negozio per cercare un campione di polvere e ne seguì una violenta esplosione. Per fortuna, molti cittadini erano fuori città per visitare unmercato aSchiedam o unafiera al'Aia. Tra le vittime, vi fu il pittoreCarel Fabritius, morto in seguito alle ferite riportate.Egbert van der Poel dipinse molte vedute della città dopo l'esplosione, documentandone la devastazione.Grazie a una colletta dei cittadini dei comuni limitrofi si iniziò ben presto la ricostruzione della città.
Dal 1672 Delft decadde, eclissata dalle due vicine città diL'Aia (il centro amministrativo) eRotterdam (il porto). Nel XIX secolo una sola fabbrica di ceramiche era ancora in produzione,The Royal Delft, sopravvissuta nel tempo solo grazie a una parallela produzione di mattoni.
Con l'abbattimento delle mura nel XIX secolo e con l'arrivo del treno nel 1847 si ebbe un nuovo sviluppo industriale della città. Nel 1842 fu fondata laKoninklijke Academie (Accademia Reale), ora circa 40Università di tecnologia di Delft; e nel 1869 l'ingegnere ivi laureato Jacques van Marken aprì la fabbrica farmaceutica "Gist- en Spiritusfabriek", poi passata allaDSM. In seguito si aprirono le industrie "Calvé" (ora inglobate inUnilever) e "Delft Instruments".
Dal 1º gennaio 1921 furono inglobati nella città due comuni limitrofi,Vrijenban eHof van Delft, e il territorio di Delft ne risultò ampliato di molto.
Oude Kerk. La Chiesa Vecchia è la più antica della città. Con la sua torre pendente venne eretta a partire dal 1240, ma venne più volte ampliata e rimaneggiata. Al suo interno, tra gli altri, vennero sepolti Piet Heijn,Antoni van Leeuwenhoek eJan Vermeer.
Nieuwe Kerk. La Chiesa Nuova è l'edificio artistico e religioso più importante della città. Eretto in stile gotico a partire dal 1381, venne più volte rimaneggiato. Qui vengono sepolti i membri della famiglia reale olandese, fra le tombe spicca il mausoleo diGuglielmo il Taciturno, capolavoro diHendrick de Keyser il Vecchio.
Stadhuis. Il municipio sorge sulla centrale piazza del Mercato; venne costruito nel 1620, intorno alla vecchia torre trecentesca, daHendrick de Keyser il Vecchio.
Prinsenhof: la corte dei principi, ora museo, vi fu assassinatoGuglielmo I d'Orange.
Oostpoort. La porta orientale venne costruita intorno al1400, è la sola porta rimasta delle antiche mura cittadine.
Il centro storico della cittadina, con i suoi canali ed attraversamenti, è stato scelto dal regista tedescoWerner Herzog come “location” ideale per ambientarvi le scene iniziali del celeberrimoNosferatu, il principe della notte del1978.
La città è conosciuta nel mondo per le suemaioliche, chiamatemaiolica di Delft (oazzurro di Delft, inolandeseDelfts Blauw), che ebbero un grande momento di splendore nelXVII e nelXVIII secolo. Sono prodotte aDe Porceleyne Fles, una fabbrica a Delft. Le maioliche sono caratterizzate dai colori azzurro e bianco. La tecnica di cottura a più fasi che consente una decorazione policroma venne introdotta a Delft daGuido di Savinio. NelSeicento i maestri di Delft entrarono a far parte dellagilda di San Luca. Le raffigurazioni tipiche di quel tempo furono scene marinare, i dodici mesi dell'anno e temi biblici.
L'episodio del fulmine che causò l'incendio nel 1536 a Delft viene citato dallo scrittore, regista ed esploratore italianoGiorgio Moser, in uno dei suoi più noti racconti-documento, "Passaggio a sud-est". Moser riferisce, in particolare, un curioso episodio naturalistico verificatosi quando, durante l'incendio, le cicogne cercarono di salvare la vita dei loro piccoli: "Era primavera e i nidi delle cicogne erano pieni di cicognini incapaci ancora di volare. I genitori cercarono di portarli via in volo, ma non vi riuscirono, perché i loro piccoli erano troppo pesanti. Allora, invece di abbandonarli, li riportarono nel nido e rimasero con loro, coprendoli con le proprie ali, nella speranza di salvarli dal fuoco. Ma incontrarono tutti la stessa orrenda morte. In memoria di ciò, gli olandesi hanno un vero e proprio culto per le cicogne, anzi i contadini piantano nei campi delle pertiche con un disco sopra, perché le cicogne possano farci il nido". Lo stesso episodio viene riferito daEdmondo De Amicis nello scritto-reportage "Olanda" (Firenze, Barbera, 1874) ehttps://it.wikisource.org/wiki/Olanda/Delft .