Corso Buenos Aires | |
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Nomi precedenti | Corso Loreto (fino al1906) |
Localizzazione | |
Stato | ![]() |
Città | Milano |
Circoscrizione | Municipio 3 |
Informazioni generali | |
Tipo | strada urbana |
Lunghezza | 1 600 m |
Intitolazione | Alla città diBuenos Aires[1] |
Collegamenti | |
Inizio | porta Venezia |
Fine | piazzale Loreto |
Luoghi d'interesse |
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Trasporti | |
Mappa | |
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Corso Buenos Aires è un'importante strada commerciale diMilano, con oltre 350 punti vendita di vari tipi di merce, un fatturato quotidiano complessivo tra i più alti al mondo e una media di centomila persone ogni giorno che vi transitano.
Sviluppandosi in oltre 1600 metri, con orientamento nord-sud, si attesta come una delle passeggiate commerciali più lunghe d'Europa[2]. La sua conformazione ricorda la tipologia americana, soprattutto laFifth Avenue diNew York.
La strada si estende daporta Venezia in piazza Oberdan, proseguimento rettilineo diCorso Venezia, fino apiazzale Loreto. L'interocorso Buenos Aires fa parte delMunicipio 3.
La strada, che si sviluppa interamente all'esterno dellacinta delle mura spagnole, venne realizzata urbanizzando il primo tratto della strada maestra che si dipartiva dall'alloraporta Orientale, fiancheggiando a sinistra l'area del vecchioLazzaretto, reso celebre dal romanzoI promessi sposi, e a destra la chiesa di Santa Francesca Romana, costruita fuori le mura, per arrivare a Monza. Al posto del Lazzaretto, a partire dagli anni della sua demolizione (1882-1890), sorse un quartiere popolare ad alta densità abitativa, che nella forma riprende lo schema delle lottizzazioni operate dallaBanca di Credito Italiano, acquirente della struttura.
Il nome della via era inizialmentecorso Loreto e derivava il suo nome dalla chiesa diSanta Maria di Loreto (secolo XVI) costruita sulla strada maestra in un'area oggi ubicata a piazza Argentina tra le vie Annibale Caretta e Giuseppe Pecchio[3]. La chiesa fu trasformata in abitazioni civili (fineSettecento), quindi demolita completamente nel1914.
Successivamente la via fu rinominatacorso Buenos Aires nel1906 in occasione dell'Esposizione universale, e spesso riportata sulle mappe d'epoca anche con il nomecorso Buenos Ayres. La decisione venne presa, pur tra alcune critiche, dal sindacoEttore Ponti per promuovere un'immagine internazionale della città[4], intitolando all'Argentina la via e ovviamentepiazzale Argentina, mentre alPerù venne dedicatopiazzale Lima. Tali toponimi commemoravano il legame con i due paesi sudamericani, meta di una massiccia emigrazione italiana: oltre cinque milioni di persone dal1881 al1911. Sul lato occidentale del corso si estende il quartiere popolare, in prossimità dellaStazione Centrale, mentre sul lato orientale sorge un quartiere benestante dellaborghesia milanese. Un tempo la via era attraversata dal viadotto dalle ferrovie dellavecchia stazione centrale che correvano su tuttoviale Regina Elena (l'attualeviale Tunisia), definitivamente soppresse nel1931 con l'inaugurazione dell'attuale Stazione Centrale[5][6].
Nel corso dell'Ottocento corso Buenos Aires divenne il collegamento privilegiato fraMilano eMonza, mantenendo questo ruolo fino ancora a dopo la realizzazione diviale Zara eviale Fulvio Testi, avvenuta neglianni dieci. Vicino al vecchioLazzaretto aveva sede il primo capolinea della vecchiaippovia Milano-Monza, inaugurata nel luglio del1876, che già nel novembre dell'anno successivo sarebbe stato spostato alargo San Babila.[7]. Il servizio venne poi elettrificato per la fine del1900[8]. Fu smantellato e trasferito quando a partire dal 2 marzo1958 dovettero cominciare gli scavi per la realizzazione della prima linea dellametropolitana[9], che ancora oggi lo percorre in sotterranea per tutta la sua lunghezza, servendolo nelle fermate diPorta Venezia,Lima eLoreto.
Ulteriori linee sotterranee del trasporto pubblico arrivano negli anni successivi, intersecandosi con la sopracitata M1, prima negli anni Sessanta con il primo tratto dellaM2 da piazza Caiazzo a Cascina Gobba, scavando la fermata Loreto sotto piazza Argentina, poi con ilPassante ferroviario e lo scavo della stazione, prima di capolinea e poi transito (a mano a mano che la galleria venne completata) diMilano Porta Venezia, realizzata sotto piazzale Oberdan.
Il corso è stato recentemente riqualificato con la pavimentazione in pietra dei marciapiedi[10] precedentemente in bitume.
Una più recente trasformazione è in corso, a luglio 2023, con il posizionamento di cordoli in pietra lungo le due corsie ciclabili monodirezionali (una per senso di marcia), precedentemente solo dipinte sull’asfalto per gran parte della via e l’eliminazione di tutti i posti auto, ad eccezione dei posteggi di carico e scarico; nel corso degli anni successivi, il progetto prevede una trasformazione più sostanziale, con l’allargamento del marciapiede su entrambi i lati del corso e la ripavimentazione delle utilizzate corsie ciclabili con asfalto.[11]
Sul lato sinistro:
Sul lato destro:
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