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Concezione del tempo

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Saturno, signore del Tempo (dettaglio dal trattatoDe Sphaera).

Laconcezione filosofica del tempo, così come dellospazio, oltre a fornire un modello interpretativo dei fenomeni studiati dallafisica e dallascienza, si carica di significatispirituali,religiosi epsicologici, a seconda del contesto storico e culturale.

Quantità e qualità del tempo

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Sul piano filosofico, si possono rilevare due modi diversi di considerare iltempo: nell'antica Grecia si distingueva il suo aspettoquantitativo, inteso come misurazione matematica, denominatochrònos, dal tempoqualitativo okairós, associato cioè ad un determinato valore oarchetipo.[1]

«Il tempo non possiede soltanto una quantità, ma anche una qualità. Oggi però quasi nessuno riesce a farsi un'idea seppur vaga della qualità del tempo. Nei tempi passati avveniva esattamente l'opposto. Allora si considerava in prima istanza la qualità del tempo e si tralasciava piuttosto la sua quantità. La qualità del tempo non ha niente a che vedere con la durata, ma afferma che ogni punto del tempo, o sezione del tempo (può essere un'ora, un secondo o un decennio), possiede una determinata qualità, che consente che emergano solo quei fatti che sono adeguati a questa qualità. Espresso in altri termini, questo significa che in quel determinato momento possono realizzarsi soltanto quei fatti i cui contenuti qualitativi corrispondono alla rispettiva qualità del tempo.»

(Thorwald Dethlefsen,Il Destino come scelta, pp. 76-77, trad. it., Mediterranee, 1984)

Tavola delle «ore ineguali» o «planetarie» diEgnazio Danti, che associa ogni giorno dellasettimana al rispettivopianeta.[2]

Questa concezione qualitativa consentiva una comprensione del tempo basata sul principio dianalogia, cioè sulla somiglianza analogica tra un determinato periodo di tempo ed un modello di riferimento, grazie al quale poterlo interpretare. La capacità di associare il tempo ad una precisa qualità, su cui si fondavano antiche scienze sapienziali come l'astrologia, lamagia, lamedicina, era attribuita soprattutto ai sapienti e aisacerdoti, ritenuti in grado di leggere i segni dei tempi.[3] Essi si basavano ad esempio sull'esame delle viscere animali, sulvolo degli uccelli, o sullaposizione dei pianeti in un dato momento: associando le informazioni ottenute ai principi corrispondenti, si ricavava l'oroscopo, che significa propriamente «guardare nell'ora».[4] Un'eredità di questa attribuzione analogica la si può ritrovare nell'odierna denominazione dei giorni dellasettimana, ognuno dei quali era associato, in base alla sua specifica qualità temporale, a un diversopianeta: il principio dellaLuna, ad esempio, espressione del lato materno einconscio della realtà,[5] allunedì, quello diMarte col suo spirito guerriero almartedì,[6] e via dicendo.

Poiché la corrispondenza astrologica tramacrocosmo e microcosmo valeva anche sul piano temporale, ogni istante poteva contenere e riassumere in sé l'eternità intera; soprattutto il momento iniziale di un accadimento era considerato il più importante, come un seme contenente in sé l'intera pianta. Da qui la consapevolezza di dover cominciare un'attività nel momento opportuno (kairos), ossia corrispondente alla qualità del risultato che si desiderava ottenere, come una vittoria militare, la buona riuscita di un matrimonio, il successo di un'impresa economica. L'abitudine di consultare gli astri prima di iniziare un'attività divenne prevalente soprattutto nelRinascimento.[7]

Affresco diRaffaello nelleStanze Vaticane, che rappresenta l'oroscopo diGiulio II al momento della sua elezione al soglio pontificio, ovvero il «tempo qualitativo» di questo avvenimento, tradotto in forme simboliche emitologiche.[8]

Un corrispettivo odierno del terminekairos, utilizzato nell'ambito dellapsicologia analitica, è quello disincronicità,[9] con cuiJung designava la reciproca influenza o interazione tra dueeventi, che non è da intendere in sensocausale, né come un agire materialmente dell'uno sull'altro, ma è dovuta al fatto che entrambi hanno avuto origine da uno stesso contesto, o sono statisintonizzati su una stessalunghezza d'onda.[10]

Per spiegare i fenomeni di risonanza o divibrazione all'unisono,Rupert Sheldrake ha formulato la teoria del «campo morfico», ossia di uno spazio e di un tempo dotati di una specifica frequenza vibratoria, in grado di influenzare gli esseri viventi determinandone la forma e il comportamento, in una maniera non riconducibile ad un meromeccanicismo.[11] Analoghe interpretazioni sono state proposte riguardo al paradosso dellafisica quantistica noto comeentanglement.[12]

Mentre il tempo qualitativo risulta dunque legato all'esperienza, nel tentativo di comprenderla e interpretarla, quello quantitativo risponde invece alla necessità di ottimizzare il tempo a disposizione, e dipende generalmente dall'organizzazioneeconomica: astratto e frazionabile, viene visto come un'entità lineare e misurabile, mentre quello qualitativo, essendo basato su modelli perenni ed atemporali, tendenti a riproporsi nelcorso della storia, è proprio di una visione ciclica. Quest'ultima tuttavia, combinandosi con una prospettiva retta e progressiva della storia, può dare luogo a unaspirale.[13]Il tempo può quindi essere concepito secondo tre modelli:ciclico,lineare,a spirale.

La concezione del tempo ciclico

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Lo stesso argomento in dettaglio:Apocatastasi, Anno platonico, Ecpirosi, Kalpa e Yuga.
Una rappresentazione dell'Uroboro, il serpente che si morde la coda, simbolo esoterico del tempo ciclico

Il tempo ciclico o concezione circolare vede l'universo come un continuo prodursi e disfarsi, in sequenza eterna ed infinita.Nellaciviltà greca (come in quellaromana), il tempo (aion) è vissuto come ordine misurabile delmovimento, ossia come misura del perdurare delle cose mutevoli (chronos), che si dispiega nella ritmica successione dellefasi in cui si svolge ildivenire dellanatura.

In questa cultura troviamo da un lato una visione antropomorfica propria dellamitologia classica, e dall'altro una visione naturalistica piùesoterica propria della religiositàorfico-misterica. Ne deriva un'elaborazione diteologia della storia su un duplice piano:

  • l'uno riguardante la struttura della narrazione;
  • l'altro concernente la ripetitività degli eventi.

Dallavisione antropomorfica della mitologia classica deriva la continuità degli eventi tra la storia deglidèi e quella degli uomini. Tale continuità viene garantita dalla figura dell'eroe prodotta dal connubio tra perfezione e immortalità divina e imperfezione e mortalità umana. La storia degli dèi rispecchia, anticipa e spiega la storia degli uomini, ma viene ricostruita a partire da quest'ultima.

Dalla visione naturalistica della religiositàorfico-misterica si evince l'idea del ciclo come perenne ritorno in sensocosmologico-naturalistico, dove si stabilisce un'alternanza tra vita e morte, progresso e decadenza, fortuna e disgrazia.
Il tempo, quindi, sempre si ripete e sempre è succube delfato, elemento essenziale di questa concezione temporale. Il tempo non può essere altro chela ruota in cui tutti gli esseri eternamenterinascono, muoiono e si ricompongono allo stato originale, come descrivono anche le mitologieorientali.

Il tempo ciclico infatti è un concetto cardine anche dellacosmologia induista e di quellabuddhista, con i concetti disaṃsāra, che solo ilnirvana può spezzare, quello dikalachakra, e quello deikalpa oeoni, periodi di miliardi di anni, composti complessivamente di quattro grandiyuga, equivalenti pressappoco alle quattro età evolutive (dell'oro, dell'argento, del bronzo/rame e del ferro) dellamitologia greca.

L'idea del tempo ciclico era presente anche nell'antica Persia. Fondata sulla ciclicità delle "ère cosmiche" era pure la concezione del tempo presso leciviltà precolombiane d'America, iMaya, gliAztechi e le civiltà andine come gliInca.[14]

Il tempo ciclico nella filosofia occidentale

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Gliorologi astronomici, con il quadrante dellozodiaco suddiviso in12 settori, sono un modello di concezione ciclica del tempo.

Il tempo ciclico nellafilosofia occidentale, con le sue involuzioni ed evoluzioni, venne anticamente descritto daPolibio, con riferimento ai regimi politici, sulla scia diPlatone, che nel suo dialogoTimeo aveva già parlato di un «Grande anno» comprendente dodiciere astrologiche, dopo il quale tutta lavolta celeste tornauguale: tornano uguali ilgiorno e lanotte, gli annisolari elunari e il movimento deipianeti.[15]

La durata di questo Grande anno, dovuto a un movimento effettivo della Terra noto inastronomia comeprecessione degli equinozi, è stata calcolata in oltre 25 millenni, e anticamente la sua suddivisione in 12 ere non aveva solo un valore di misurazione quantitativa, ma assumeva soprattutto un significatoqualitativo occulto.[16]

Anche lostoicismo concepiva un eterno ritorno oapocatastasi dell'universo,[17] il quale dopo un lungo periodo si distrugge a causa di una conflagrazione cosmica oecpirosi (εκπύρωσις), per tornare a rinascere dal fuoco in una nuovapalingenesi, ristabilendosi ogni volta nel suo stato originario.[18]

Il concetto dei "corsi e ricorsi" (e quindi di tempo ciclico) venne poi espresso inetà moderna daGiambattista Vico. Esempio di ciclicità vichiana della storia può essere l'alternanza di periodi parlamentari (democrazia greca, repubblica romana, comuni, regni costituzionali, democrazie moderne) e imperiali (i re di Roma, l'Impero romano, le Signorie, il fascismo). Altro esempio, in campo economico, è l'alternanza di periodi di espansione economica e periodi di crisi.[19]

Fisica classica

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Lo stesso argomento in dettaglio:Meccanica classica ed Entropia.
La clessidra, simbolo dello scorrere del tempo

Da un punto di vista prettamente scientifico, nellalogica e nellafisica newtoniana classica, appare privo di fondamento, anche se è da considerare che non sia completamente impossibile a livello teorico, per lalegge di Lavoisier che rende eterna la materia e la massa (sebbene non renda eterni i suoi stati di aggregazione); comunque si fanno delle obiezioni alla teoria, per cui sarebbe:

  • logicamente ascientifico, ovvero si basa su un'induzione che procede dal particolare all'universale: "la maggior parte dei fenomeni naturali procede esclusivamente in maniera ciclica (es. le stagioni, la nascita e morte degli uomini etc.), la storia dell'umanità è un fenomeno naturale, dunque la storia dell'umanità progredisce esclusivamente in maniera ciclica", ed è praticamente lo stesso modo col quale ragiona iltacchino induttivista diBertrand Russell;
  • fisicamente ascientifico, in quanto lameccanica statistica diLudwig Boltzmann dimostra l'irreversibilità dei processi termodinamici, sostenendo che l'entropia nell'universo aumenta progressivamente per quanto riguarda la materia inorganica, mentre nella vita l'entropia progredisce negativamente (negentropia), e da ciò ne consegue che la materia vivente e/o il suo dominio intellettuale (la tecnologia) è predisposta ad avere uno sviluppo progressivo (per quanto complesso e non privo di contraddizioni e reflussi).

Fisica moderna

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Lo stesso argomento in dettaglio:Destino ultimo dell'universo, Universo oscillante, Big Bounce, Cosmologia ciclica conforme e Multiverso.

Lafisica quantistica e quella dellarelatività diEinstein, invece, non escludono completamente una tale ipotesi, pur formulandola a volte come "concezione a spirale", anche se molti scienziati la contestano. Esempio è la concezione delmultiverso o la teoria delBig Bounce prevede invece che tutto possa ripartire. Tuttavia, molti pensano che l'universo conosciuto non sia affatto infinito ed eterno, ma che il tempo, almeno dal punto di vista teorico, possa esserlo, essendo unacostante fisica, e ripetendosi in istanti "congelati", come è osservabile nel tempo "fermo" dei buchi neri. Il passato e il futuro sarebbero quindi solo mere esperienze sensibili ma non assolute.

La teoria delmultiverso, nellateoria delle bolle e in quella dellateoria delle stringhe, ammette centinaia di migliaia di universi, teoricamente infiniti, con leggi fisiche forse diverse, in cui il tempo possa ripartire.

Alla teoria delle bolle si affianca anchequella della Teoria M, dell'inflazione caotica, e delfalso vuoto, sempre nell'ambito degli universi paralleli ed infiniti, e la teoria collegata dell'universo che rimbalza o "pulsa" (grazie all'energia derivata dalla collisione delle brane e delle stringhe), traBig Bang eBig Crunch, come nella cosmologia teorica e filosofica degli antichistoici.

Collegamenti filosofici

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Lo stesso argomento in dettaglio:Eterno ritorno, Palingenesi e Teoria del punto Omega.

Tali concetti fisico-cosmologici e matematici sono paralleli a quelli che come già detto, in anticipo alla loro formulazione moderna, filosoficamente furono ripresi anche daFriedrich Nietzsche nell'esposizione della teoria dell'eterno ritorno[20], che prende avvio dall'antica concezione temporale, in particolare da quella diEraclito, ripresa da molti pensatori successivi (sull'eternità della materia e del tempo si pronunciarono a favore i citati stoici e gliatomisti comeDemocrito edEpicuro, oltre a molti illuministi ematerialisti).

Critiche alla teoria del tempo ciclico

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Secondo i critici di tale concezione, sostenitori della teoria dell'universo lineare e creato dal nulla (spesso aderenti di religioni monoteistiche, in particolar modo cristiani),[21] ritenendo ogni evento cosmico reversibile per opera del "fato", la concezione ciclica del tempo negherebbe ogni utilità all'agire dell'uomo per produrre un cambiamento nel futuro, deresponsabilizzandolo nei confronti del mondo. L'uomo, essendo per definizione creatore, verrebbe spogliato di ogni sua dignità e ridotto alla stregua di un animale in balia degli eventi naturali, dei bisogni fisici e della gerarchia (chiamata in maniera poetica da NietzscheVolontà di potenza).

La concezione del tempo lineare

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Lo stesso argomento in dettaglio:Escatologia e Filosofia della storia.
Illustrazione dell'Apocalisse cristiana, che vede loscontro finale tra le armate celesti e quelle terrene altermine della storia.[22]

Nel contestobiblico ecoranico è introdotta la concezione di un tempo che procede a senso unico, in cui lo svolgimento storico dell'umanità è irreversibile, proiettato verso undestinoultimo, senza possibilità di ritorno.[23]

Ne consegue una prospettivaescatologica,[23] con una serie di istanze nelle quali lelibere decisioni dell'uomo, con il loro apporto dibene e dimale, appaiono decisive, perché destinate a rimanere tali per tutta l'eternità, seppure non manchino in taluni autori cristiani, come ad esempioGregorio di Nissa, riferimenti ad un movimento ciclico della storia, inteso come ritorno dell'anima alla sua condizione di purezza prima della caduta nelpeccato.[24]

«Il tempo storico ha per ilcristiano un carattere del tutto diverso da quello delciclo cosmico, dato che la storia ha nella irripetibilità dell'apparizione diCristo una data centrale. [...] In epoca cristiana l'antica idea della ciclicità della storia del mondo si evolve in quella di una dimensione lineare [...] L'apparizione di Cristo è avvenuta una volta per tutte in modo definitivo; con ciò anche la storia nella quale egli è entrato, è un avvenimento irripetibile.»

(Ernst G. Hoffmann,Platonismo e filosofia cristiana [1960], trad. it., pag. 158, Bologna, Il Mulino, 1967)

Nel complesso, tuttavia, possono essere due i significati prevalenti del tempo storico:

  • il primo basato su una concezione puramente materialista emeccanicistica degli eventi umani che si svolgerebbero nel flusso teoricamentedeterministico deldivenire storico;
  • il secondo evidenzia invece, nell'intero processo temporale, una visioneprovvidenziale del tempo, che rende possibile l'idea diprogresso, in cuiDio agisce a favore dell'uomo, interessandosi a lui per elevarlo e liberarlo sempre più dalle catene delpeccato in vista dellasalvezza finale.[25]

Questo secondo significato, che conduce a concepire il tempo come «storia», e non più come un sussegursi di avvenimenti sempre uguali in analogia al ciclo naturale dellestagioni,[26] fu approfondito in particolare daSant'Agostino nella sua operaLa città di Dio, in cui venne esposta per la prima volta unafilosofia della storia.[27]

In essa, secondo Agostino, operano due forze contrapposte, irriducibili l'una all'altra, che determinanodialetticamente le vicende umane, prima del loro esitotrascendente.[27]Accenni alla stessa idea lineare della storia come teatro dimomenti opportuni,[25] caratteristica di un'attesa messianica con un'apocalisse di Dio fuori dal tempo, sono presenti tra gli altri nelmillenarismo diGioacchino da Fiore, e più recentemente inMartin Heidegger,[28] che all'argomento dedicòIl concetto di tempo.

SecondoLuigi Pareyson lo spiritualismo agostiniano conduce a concludere che memoria e attesa non dipendono da passato e futuro, bensì viceversa che passato e futuro sussistono solo nella memoria e nell'attesa.[29]

Da questa concezione del tempo deriva l'idea di tempo 'sprecato', il che porta a considerare una vita, sia a livello individuale che sociale, vuota e senza valore se non è riempita da attività socialmente accettabili.

La concezione del tempo a spirale

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L'evoluzione del cosmo rappresentata in forma dispirale.

Alternativa alla concezione del tempo come ripetizione ciclica, ma anche a quella che vede il tempo come progresso lineare, vi è la concezionespiraliforme secondo cui il tempo segue determinate fasi ascendenti e discendenti, ma in un'ottica complessivamente ascendente.

Si tratta cioè di ripetizioni non completamente cicliche, o meglio semicicliche, che conducono comunque verso un progresso.

Primordial Chaos, n. 16: l'evoluzione del cosmo attraverso spirali (diHilma af Klint, 1907)

Questa concezione aspirale costituisce pertanto una sintesi con cui vengono coniugati il tempo ciclico e il tempo lineare.Nellafilosofia occidentale è stata espressa nelladialettica tesi-antitesi-sintesi diHegel (e dei seguaci dell'hegelismo), come anche diMarx (quindi delmarxismo, sebbene nell'affermazione definitiva delcomunismo consista il punto di approdo in cui termina la spirale della storia).[30]

Ritorna inoltre nelladottrina teosofica di fine Ottocento, che vede l'evoluzione dell'umanità procedere per cicli spiraliformi: ladecadenza che segue a un periodo diprosperità e disviluppo è ilsacrificio necessario affiché l'evoluzione possa proseguire a un livello più alto econsapevole.Analogamente ilcosmo conosce periodi dioscuramento e riposo (pralaya) a cui seguono cicliluminosi di attività (manvantara), simili ma più evoluti rispetto a quelli precedenti.[31]

La concezione del tempo in senso morale

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In sensomorale il tempo si può considerare come un costante miglioramento (le "meravigliose sorti e progressive" del pensierosocialista), come un costante peggioramento (fino algiudizio universale, vediCristianesimo eIslam), oppure come un'alternanza di periodi in miglioramento e periodi in peggioramento (vedi tempo ciclico, come nella teoria fisica delBig Bounce e nel buddhismo).

Note

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  1. ^Mark Freier,Time Measured by Kairos and Kronos, Whatif Enterprises LLC, 2007.
  2. ^La primaora è quella che determina la qualità planetaria dell'intera giornata; ad esempio ilsabato è associato aSaturno, giorno temuto daiRomani (cfr.Gnomonica. Storia, arte, cultura e tecniche degli orologi solari, p. 11). Leore successive sono associate a pianeti diversi a seconda dei giorni della settimana: «...planetarie sono chiamate, perché in ciascuna di dette hore predomina, et signoreggia un Pianeta, et di qui hanno preso il nome i giorni della Settimana» (Trattato dell'uso della Sfera di Egnatio Danti, pag. 18, Firenze 1573).
  3. ^Thorwald Dethlefsen,Il Destino come scelta, pag. 76, trad. it. di Paola Giovetti, Mediterranee, 1984.
  4. ^In quanto composto dei termini ὥρα (hṓra), «ora», e σκοπέω (skopéō), «osservare», «guardare» (cfr.Dizionario Treccani alla voce corrispondente).
  5. ^Johannes Fabricius,L'alchimia. L'arte regia nel simbolismo medievale, pag. 47, Mediterranee, 1997.
  6. ^Lidia Fassio,Pianeti personali, in «Linguaggio astrale», n. 134.
  7. ^Antonio Clericuzio, Germana Ernst,Il Rinascimento italiano e l'Europa, vol. V, pag. 29, Fondazione Cassamarca, 2008.
  8. ^Particolare dalPrimo moto (Stanza della Segnatura) che raffigura l'intera volta delcosmo, con al centro laTerra: vi è rappresentata la configurazione delcielo e delle suecostellazioni al 31 ottobre1503, giorno dell'elezione di papa Giulio II, tre ore dopo il tramonto.
  9. ^Enrico Giannetto,Saggi di storie del pensiero scientifico, pag. 414, Bergamo University Press, 2005.
  10. ^Carl Gustav Jung,La sincronicità (1952), Torino, Bollati-Boringhieri, 1976.
  11. ^Cfr. Sheldrake,A New Science of Life, 1981.
  12. ^Francesco Facchini,Fisica dello spirito. Struttura, connessioni, funzione, pag. 35, Armando Editore, 2013.
  13. ^Enzo Melandri,La linea e il circolo: studio logico-filosofico sull'analogia, pag. 789, Quodlibet, 2004.
  14. ^Apocalissi. La fine dei tempi nelle religioni, diMario Polia e Gianluca Marletta, ed. Sugarco, Milano, 2008.
  15. ^"Anno", inEnciclopedia Treccani.
  16. ^Francesco de Falco,Terra: cosa sta accadendo, pag. 64, Edizioni Stazione Celeste, 2014.
  17. ^Da"apo" = «da»,"kata" = «giù», e"istemi" = «restituire», «rinnovare», «ritornare nel primo stato» (cfr.Dizionario etimologico a cura di A. Bonavilla, I vol., pag. 302, Milano 1819), quindi propriamente «ripristinare da giù».
  18. ^«La ricostituzione del tutto avverrà non una, ma più volte, o meglio le stesse realtà si ricostituiranno all'infinito e senza limite. [...] E gli dèi, non essendo soggetti alla distruzione, ma succedendo ad ogni ciclo, conoscono perciò tutto quanto avverrà nei cicli successivi, perché non vi sarà nulla di diverso rispetto a ciò che è accaduto in precedenza» (Crisippo, inArnim,Stoicorum Veterum Fragmenta, II, fr. 625).
  19. ^ Diego Vanni Macaluso,Il ciclo di Dalio sui tornanti della storia, suflaneri.com, 2022.
  20. ^L'universo che rimbalza, suscienzapertutti.lnf.infn.it.URL consultato il 29 dicembre 2013(archiviato dall'url originale il 31 dicembre 2013).
  21. ^Mircea Eliade,Tempo ciclico e tempo lineare nel cristianesimo, sudisf.org, 1949.
  22. ^Dipinto diMatthias Gerung (1532).
  23. ^abTempo lineare e tempo circolare: le ricadute sulla storia umana, suelapsus.it, 2018.
  24. ^Jean Daniélou,L'essere e il tempo in Gregorio di Nissa, pag. 307, Mediterranee, 1991.
  25. ^abBattista Mondin,Storia della metafisica, vol. II, pag. 11, Edizioni Studio Domenicano, 1998.
  26. ^Ubaldo Nicola,Atlante illustrato di filosofia, pag. 173, Firenze, Giunti Editore, 2000.
  27. ^abSalvatore Federico,Sommario di Filosofia, pag. 96, Ass. Rocco Federico, 2014.
  28. ^Aurelio Rizzacasa,L'eclisse del tempo: il fine e la fine della storia, Città Nuova, 2001.
  29. ^Non è il tempo cioè a rendere possibile la storia dell’anima, ma è la storia dell’anima a rendere possibile il tempo (L. Pareyson, "Esistenza e persona", 1970).Pareyson chiama la propria posizione personalismo ontologico, facendo conoscere l'esistenzialismo tedesco in chiave ermeneutica: considera la verità non un dato oggettivo, come avviene nella scienza, ma quale interpretazione del singolo. L'esistenza è se stessa e comprende se stessa in quanto è in relazione con altro e comprende l'altro, e viceversa. Secondo questa profonda radice kierkegaardiana dell'esistenzialismo, Pareyson propone un esistenzialismo personalistico e ontologico perché è nell'apertura all'essere che ci trascende, che mi trascende, che io posso scegliere ed essere me stesso (L. Pareyson, Esistenza e persona, 1970,Il tempo come distensione dell’anima individuale in Agostino (PDF), sutreccani.it.)
  30. ^Diana Gianola,Religione ed etica pubblica in Michael Walzer, pag. 20, Milano, Vita e Pensiero, 2006.
  31. ^ Michele Zappalà,Il grande ciclo (PDF), sufamigliafideus.com.

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