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Città della Pieve

Coordinate:42°57′14″N 12°00′28″E42°57′14″N,12°00′28″E (Città della Pieve)
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Città della Pieve
comune
Città della Pieve – Stemma
Città della Pieve – Bandiera
Città della Pieve – Veduta
Città della Pieve – Veduta
Veduta aerea
Localizzazione
StatoItalia (bandiera) Italia
Regione Umbria
Provincia Perugia
Amministrazione
SindacoFausto Risini (lista civica) dal 27-5-2019 (2º mandato dal 10-6-2024)
Territorio
Coordinate42°57′14″N 12°00′28″E42°57′14″N,12°00′28″E (Città della Pieve)
Altitudine509 m s.l.m.
Superficie110,94km²
Abitanti7 378[1] (31-1-2025)
Densità66,5 ab./km²
FrazioniCanale, Maranzano,Moiano, Po' Bandino, Ponticelli, Salci, San Litardo
Comuni confinantiAllerona (TR),Castiglione del Lago,Cetona (SI),Chiusi (SI),Fabro (TR),Monteleone d'Orvieto (TR),Paciano,Piegaro,San Casciano dei Bagni (SI)
Altre informazioni
Cod. postale06062
Prefisso0578
Fuso orarioUTC+1
CodiceISTAT054012
Cod. catastaleC744
TargaPG
Cl. sismicazona 3(sismicità bassa)[2]
Cl. climaticazona E, 2 306GG[3]
Nome abitantipievesi
Patronosanti Gervasio e Protasio
Giorno festivo19 giugno
Cartografia
Mappa di localizzazione: Italia
Città della Pieve
Città della Pieve
Città della Pieve – Mappa
Città della Pieve – Mappa
Posizione del comune di Città della Pieve all'interno della provincia di Perugia
Sito istituzionale
Modifica dati su Wikidata ·Manuale

Città della Pieve è uncomune italiano di 7 378 abitanti[1] dellaprovincia di Perugia inUmbria.

È situata su un colle, a circa 508m s.l.m., dominante laVal di Chiana, a pochi chilometri dal confine traUmbria eToscana. Città medievale, è costruita per un buon 70% in mattoni a vista. Fa parte dellacomunità montana Monti del Trasimeno.

Storia

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Le origini di Città della Pieve sono ancora oggi sconosciute.Prima di divenire cristiana aveva sicuramente un altro nome (lo dice il Guiducci nel suo "Ragguaglio storico di Città della Pieve del 1686):Monte di Apollo,Castelforte di Chiuscio,Salepio oCastrum Salepia. Nel II secolo, facendosi sempre più forte la religione cristiana, si creò una plebe da cui il nomePieve di San Gervasio (da uno dei SS protettori). Il nome rimase tale finché tutto l'abitato fu recinto di solide mura e torri. Documenti risalenti a subito dopo l'anno 1000 ne indicano il nome inCastrum Plebis S. Gervasi. Dal XIV al XVII secolo il nome viene accorciato aCastrum Plebis e nel 1600 circa, il Pontefice Clemente VIII la eleva a città chiamandolaCittà di Castel della Pieve (in lat. Comunitas Civitatis Castri Plebis) ma, tale denominazione perché troppo lunga e facilmente confondibile con Città di Castello, venne quasi subito sostituita con l'attuale Città della Pieve.

Epoca etrusca

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Sebbene non vi siano memorie che lo provino, il poggio ove sorge Città della Pieve, fu abitato fin dai tempi più remoti. Ne sono una prova i tanti reperti rinvenuti nelle campagne limitrofe quali urne sepolcrali con figure di gladiatori, vasi cinerari, lapidi e scudi. Molte furono in passato le tombe ritrovate contenenti urne in alabastro (una di esse con bassorilievi particolari fu venduta ad alto prezzo alMuseo Nazionale di Londra. Molte di queste contenevano i resti mortali degli appartenenti alla famiglia deiPurni (dal lat. Furini o Purii). Furono anche rinvenuti oggetti quali òlle, ossari fittili, utensili e fibule. Il rinvenimento di tombe a camera e non, ritrovate nell'area limitrofa a Città della Pieve e l'assenza di resti di insediamenti urbani fa pensare che questo territorio appartenesse alla sovranità territoriale diChiusi. A novembre 2015, degli scavi su una tomba etrusca recentemente scoperta sul territorio comunale hanno permesso di arricchire la collezione del Museo Civico Diocesano di Santa Maria dei Servi[4].

Epoca romana

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Una lapide rinvenuta nell'orto del convento di S. Francesco (presso l'attuale oratorio attiguo ilSantuario della Madonna di Fatima) dimostra come il paese fosse Municipio romano, che Silla concesse ai suoi veterani nella pianura della Chiana dopo la sconfitta inflitta a Gaio Mario il Giovane (83 a.C.). Il ritrovamento di monete, utensili, ruderi di acquedotti nonché di un'urnetta contenente le ceneri diTannia Stazia, ilPozzo del Casalino e laTorre del Pubblico ne sono la riprova.

Epoca cristiana

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Si presume che la religione cristiana sia stata abbracciata nella prima metà delII secolo, quando è documentata nelle limitrofe città diSiena,Cortona,Perugia,Arezzo,Spoleto,Orvieto eChiusi.

Nel medioevo la città, allora chiamata "Castel della Pieve", fu libero Comune sotto l'imperatoreFederico II fino al 1250 quando fece atto di sottomissione a Perugia.[5] Il borgo era suddiviso in tre rioni, Borgodentro, Castello e Casalino, chiamati terzieri,[6] ognuno dei quali esprimeva un priore e nominava i membri delle assemblee consiliari.[7] Oltre che suddivisioni amministrative, i terzieri corrispondevano anche alle antiche Compagnie Urbane che si radunavano nelle parrocchie e si esercitavano in"guerre piacevoli contro le fiere come la caccia del toro, bufalate e cose simili"; erano presiedute da unCapitano e da unGonfaloniere incaricato di frenare i tumulti.[6]

Nella Rocca, dopo una breve prigionia,Paolo Orsini eFrancesco Orsini duca di Gravina furono uccisi il 18 gennaio 1503[8][9], a seguito dellastrage di Senigallia.

L'abitato e il territorio di Città della Pieve rimasero duramente coinvolti nel conflitto denominatoguerra di Castro, combattuto fra loStato Pontificio e ilDucato di Parma per ottenere il controllo del ducato laziale. Il 1º ottobre 1642Odoardo I Farnese Duca di Parma fece ingresso nella città alla testa del suo esercito, con l'intenzione di fermarsi per una sola notte, in attesa che il suo ambasciatore a Roma Monsignor de Lyon trattasse un accordo conpapa Urbano VIII. In realtà le truppe si trattennero per più giorni e i soldati, rimasti senza soldi e vettovagliamento, si diedero al saccheggio della Città e delle campagne fino al 10 ottobre, quando Odoardo decise di muovere il suo esercito in direzione del territorioViterbese. Agli inizi del 1643 il Granduca di ToscanaFerdinando II dei Medici strinse un'alleanza con la famiglia Farnese per contrastare le mire espansionistiche del Papa, a tale alleanza aderirono anche ilDucato di Modena e laRepubblica di Venezia.

Nei primi giorni di giugno le truppe del Granduca, guidate dal principeMattias e daAlessandro del Borro, lasciarono l'accampamento diMontepulciano per muovere in direzione del confine con lo stato Ecclesiastico. L'esercito toscano raggiunse Città della Pieve in quel periodo difesa da pochi uomini armati posti al comando del Maggiore Frizza Napolitano che rifiutò di consegnare la città agli invasori e deciso a difenderla con tutte le sue forze. L'esercito Papale, accampato aCapodimonte, non intervenne in soccorso della città assediata, nonostante le disperate richieste inviate da Frizza Napolitano per mezzo di numerose staffette.

Il 19 giugno il consiglio di Guerra pievese trattò una resa e consegnò la città alle truppe del Granduca. Il principe Mattia pose al comando di Città della Pieve il Cavaliere Niccolò Brandolini Fiorentino, che, per assicurare la difesa delle mura cittadine, fece chiudere con un terrapieno la porta Romana e aprì la porta Castello, quest'ultima meglio difendibile. Numerosi furono i nobili ed ecclesiastici pievesi trattenuti in ostaggio ed inviati a Firenze come prigionieri di guerra.

Furono notevoli le devastazioni che Città della Pieve dovette sopportare durante il periodo di occupazione militare da parte dell'esercito fiorentino. Alcuni rioni di case vennero demoliti, i contadini assaliti e privati dei loro averi, dalla chiesa cattedrale furono asportati numerosi arredi e molto alte furono le tasse richieste ai cittadini pievesi.

Il 7 aprile la città fu raggiunta dalla notizia che un trattato di pace era stato firmato tra lo stato Pontificio e il Duca di Parma: pertanto qualsiasi ostilità fu da quale momento proibita. Il 19 luglio 1644 l'esercito del Granduca lasciava Città della Pieve riconsegnandola all'autorità della Santa Sede.

Città della Pieve è anche nota per essere stata la città natale diCesare Orlandi (1734-1779), autore dell'operaDelle città d'Italia e sue isole adjacenti [sic] compendiose notizie (1770-1778). L'opera è una preziosa fonte di informazioni per parecchie città italiane fino al Settecento. È rimasta incompiuta a causa della morte prematura dell'autore e le città trattate vanno dalla lettera A alla lettera C.

Geografia fisica

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«Ci fronteggiava Città della Pieve. Ma la bellezza non è tanto la vastità, la gittata aerea di questo pendio e di questa valle, quanto l'incredibile turchino delle colline, e come questo turchino cominci dove si attenderebbe ancora il verde, e sia intenso, e preparato dai bagliori rossastri della terra, proprio come quei fondi azzurri che, nel Trecento, per rappresentare il cielo, venivano preparati in terra rossa.»

(Cesare Brandi,Terre d'Italia, Roma, Editori Riuniti, 1991, pp. 274-275)

Città della Pieve è inUmbria, ma è situata a quattro chilometri dal confine con laToscana. Scorre nel territorio comunale il fiumeNestore per circa due chilometri, che nasce aMonteleone d'Orvieto, distante circa otto chilometri da Città della Pieve.

Monumenti e luoghi d'interesse

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La Torre del Pubblico
Palazzo della Corgna

Palazzo della Corgna

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Lo stesso argomento in dettaglio:Palazzo della Corgna (Città della Pieve).

Situato vicino alla cattedrale, fu fatto edificare, su progetto diGaleazzo Alessi (1555/63) che utilizzò i modelli delVignola, daAscanio della Corgna, marchese di Castel della Pieve, e dal fratellocardinale Fulvio: gli interni furono decorati da Salvio Savini e dalPomarancio (tra cui ilConvito degli Dei), autori degli affreschi delpalazzo ducale di Castiglione del Lago.

Torre del Pubblico

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Guardando la torre appaiono evidenti almeno due distinte fasi costruttive di epoche diverse. La parte in basso in travertino, a filari squadrati è di molti secoli precedente il 1000 e sicuramente di altezza superiore della attuale. Indicata con il nome di "Turris S. Gervasci", poiché costruita nelle vicinanze della chiesa di San Gervasio, aveva finestre bifore, trifore e quadrifore con un ingresso ad arco pieno tipico dello stile romanico. In un secondo tempo, tra la seconda metà del XIV secolo e la prima del XV, non si sa se per esigenze militari o semplicemente perché rovinata, fu alzata di 7 m e fu cambiato lo stile adoperando il mattone, si chiusero alcune finestre per aumentarne la stabilità e ne furono aperte altre. La torre era isolata dalla chiesa, ma alla fine del XVI secolo la cattedrale venne ampliata e prolungata addossando la facciata alla torre senza però rispettare alcun criterio estetico. Il suo basamento è di forma quadrata con un lato di 6 m, mentre la sua altezza è di 39 m

La Rocca

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A seguito dei disordini succedutisi nei primi decenni del secolo XIV, i Magistrati di Perugia con bando del 18 dicembre 1326 ordinarono che vi si fabbricasse una Rocca lungo le mura presso il "Cantone del Frontone" con una spesa di 4.750 fiorini[10].

Architetture religiose

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La concattedrale dei Santi Gervasio e Protasio

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Concattedrale dei Santi Gervasio e Protasio

IlLiber Pontificalis di Anastasio Bibliotecario del IX secolo ci dà notizia che una matrona romana,Vestina, vissuta nel IV secolo, possedeva tenimenti presso questo colle e pressoFondi, città delLazio. Successivamente alla loro vendita innalzò inRoma una chiesa dedicata ai SS. Martiri Gervasio e Protasio (oggiSan Vitale). La coincidenza che nelle due cittadine vi fosse lo stesso culto ai SS Gervasio e Protasio e che vi sia una chiesa a loro dedicata fa pensare che la matrona Vestina fu presa da entusiasmo per le meravigliose cose nello scoprimento delle Sante Reliquie di questi martiri, tanto da riuscire a coinvolgere gli abitanti di queste città nella venerazione di questi Santi.

La concattedrale è la chiesa più antica, situata nel punto più alto della città, e divenne cattedrale dopo il 1600. Non si conoscono grandezza e forma del primo tempio pagano, mentre sono visibili i resti e le decorazioni romaniche. Nel 1530 si decise di rinnovare la tribuna e l'abside, ma i lavori ebbero inizio mezzo secolo più tardi da Niccolò di Pietro che l'alzò di qualche metro, l'allargò e l'allungò fino a congiungerla con laTorre Pubblica e costruì la gradinata in pietra serena davanti alla porta.Antonio Circignani dipinse nel 1598 le pareti della tribuna e la calotta del coro ma le sue pitture furono danneggiate da un fulmine (1783) che si abbatté sulla tribuna. Rimane oggi visibile solamente ilPadre Eterno circondato da Angeli nell'abside.[11]

La copertura con capriate crollò nel 1667 e successivamente venne ricostruita a volta. Tra il 1693 e il 1708 vennero edificate le cappelle laterali. Nel 1738 venne eretto il campanile. Nell'abside, sopra il coro, si ammira una tavola diPietro Perugino raffiguranteLa Madonna fra i santi protettori Gervasio e Protasio, che tengono in mano due orifiammi con l'antica arme cittadina e i SS Pietro e Paolo. Nelle cappelle si possono ammirare opere di allievi delPerugino comeDomenico Paride Alfani e Giacomo di Guglielmo oltre alla tela d'altare realizzata daNiccolò Circignani e Salvio Savini. Tra le varie opere è presente un simulacro in legno del XVI secolo di probabile attribuzione a Giovanni Tedesco.

La cripta
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Sotto l'abside della cattedrale sono visibili i resti di un'antica costruzione fatta con colonne e pilastri sostenenti quattro archi che vanno a riunirsi in un pilastro centrale di forma ottagonale. Questo locale era destinato a ricevere le salme dei vescovi; queste, successivamente vennero rimosse e portate in cattedrale. Fu costruita forse sulle rovine del tempio pagano esistente in epoca etrusca e romana e della chiesa cristiana fondata da Vestina nel V secolo. Si è giunti a questa conclusione poiché questa fabbrica è preesistente alla chiesa romanica. Adesso è rinvenuta una mostra delle reliquie dei SS. Gervasio e Protasio.

Il convento e la chiesa di San Francesco

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Chiesa di San Francesco - Interno

La documentazione storica attesta che circa l'anno 1280, i padri francescani acquistarono dai monaci benedettini un oratorio dedicato a san Bartolomeo con una casetta e una modesta porzione di terreno su cui fabbricarono il presente convento e una spaziosa chiesa di cui non se ne conosce la struttura poiché distrutta nel 1776 ad eccezione della facciata, rimasta originale fino al rosone e nella sua altezza complessiva. Il campanile fu costruito (o forse ricostruito) nel Seicento come leggibile dall'incisione su un mattone. Internamente la chiesa è stata completamente rinnovata secondo il gusto settecentesco. Tra le altre opere, vi è conservata anche unaPentecoste, opera giovanile diAntonio Circignani.[12]

Del primitivo convento rimane un solo muro ove restano visibili finestre piccolissime in corrispondenza delle celle dei frati. Nel secolo XV, a causa dell'aumento della comunità religiosa francescana, vennero distrutti tre lati della fabbrica per aumentarne l'ampiezza e la lunghezza del complesso e si creò all'interno del cortile un nuovo portico dove venne mantenuto l'antico oratorio di San Bartolomeo. Va ricordato che nel 1426, San Bernardino da Siena soggiornò a Castel della Pieve e all'interno proprio di questo oratorio istituì la Confraternita della Misericordia che vi rimase fino al 1567. Successivamente divenne il refettorio dei francescani. Al suo interno si trova un importante affresco del secolo XIV con laCrocifissione, popolarmente noto come il "Pianto degli Angeli", la cui attribuzione al pittore seneseJacopo di Mino del Pellicciaio è oggi accettata dalla critica senza riserve[13]. Con il tempo l'azzurro oltremare del fondo è sparito lasciando visibile il colore scuro della preparazione sottostante. Anteriormente, alcuni caratteri dellascuola senese, in particolare di quella delBarna, fecero credere che l'autore dell'affresco fosse Nicola di Bonifazio Senese, il quale verso la fine del Trecento, si trasferì a Castel della Pieve. Per sei secoli i religiosi conventuali abitarono questa struttura e nel 1860 l'abbandonarono. La chiesa oggi è intitolata alla Madonna di Fatima e nei locali del vecchio convento rimane l'oratorio.

Altro

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Nel territorio comunale, da segnalare la chiesetta della Madonna della Sanità, a 2 km a sud del capoluogo: vecchio romitorio con timpano romanico, e all'interno, al di sopra dell'altare, si trova una tela della scuola del Perugino. Molto interessante, soprattutto, il borgo-castello di Salciche fu un ducato autonomo deiBandini e deiBonelli per 292 anni, fino all'Unità d'Italia.

Il borgo di Salci

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Lo stesso argomento in dettaglio:Ducato di Salci.
Il borgo di Salci con la porta di Orvieto

Le prime notizie di questo borgo, abbandonato, risalgono al 1243, anno scelto daFederico II per definire i confini dei possedimenti di Castel della Pieve. La strada per Salci fu realizzata solo nel 1834 (sotto il penultimo duca Pio Camillo I Bonelli) sulla traccia dell'antico percorso.[14]

La posizione strategica del minuscolo territorio (0,03 km² circa) tra Città della Pieve edOrvieto e di "cuscinetto" tra due più grandi Stati (Granducato di Toscana eStato Pontificio) ne aveva fatto fin dal medioevo oggetto di aspre contese.Il borgo appartenne per molto tempo ai Bandini di Castel della Pieve (dove si ammira ancora il loro palazzo), discendenti dal condottiero Vanni.Nel 1568Pio V elevò la signoria al rango di ducato concedendolo a Lucrezia Bandini, unica figlia di Bandino III e di Giulia Cesarini.La scomparsa nel 1570 della duchessa portò il piccolo feudo pontificio ai piemontesi Bonelli (Michele e il fratello Cardinale Alessandrino), congiunti dipapa Pio V che ne furono titolari fino al 1860.[15]Nel 1886 il borgo fu venduto a Vittoria di Mirafiori, figlia diVittorio Emanuele II di Savoia e diRosa Vercellana che fece edificare nei dintorni un castello neogotico. Successivamente il borgo fu incamerato dal comune di Città della Pieve.

Società

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Evoluzione demografica

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Abitanti censiti[16]

Etnie e minoranze straniere

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Secondo i dati ISTAT[17] al 31 dicembre 2010 la popolazione straniera residente era di 859 persone. Le nazionalità maggiormente rappresentate in base alla loro percentuale sul totale della popolazione residente erano:

Romania 214 2,73%

Albania 200 2,55%

Infrastrutture e trasporti

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Strade

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Città della Pieve è attraversata dallastrada statale 71 Umbro Casentinese Romagnola, che ivi, al km 74+200, si congiunge con lastrada statale 220 Pievaiola. Inoltre a fianco della frazione pievese di Ponticelli si trova l'autostrada A1 Milano-Napoli.

Ferrovie

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Il comune era servito dallastazione di Città della Pieve, dal 2017 declassata aposto di movimento.

Cultura

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Teatro degli Avvaloranti

Non vi sono più succursali dell'Università di Perugia, ma vi è l'Università della Terza Età (oggi Libera Università di Città della Pieve[18])

Media

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Televisione

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A Città della Pieve sono stati girati gli episodi delle prime sei stagioni della serie TVCarabinieri. Il set è stato l'antico Seminario Diocesano oggi riconvertito e sede dell'Istituto Professionale di stato ItaloCalvino di Città della Pieve in via Santa Maria Maddalena 34 - e il barMatucci in Piazza Matteotti.

Cinema

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Nella campagna pievese e nella piazza antistante Palazzo della Corgna i fratelliPaolo e Vittorio Taviani girarono le scene iniziali del filmSan Michele aveva un gallo.

Arte

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Oratorio dei Bianchi: Adorazione dei Magi (1504), Pietro Perugino.

Opere del Perugino a Città della Pieve

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  • Adorazione dei Magi (1504) nell'Oratorio di Santa Maria dei Bianchi
  • Battesimo di Cristo eMadonna in Gloria e Santi nellacattedrale
  • Deposizione della Croce nella chiesa di Santa Maria dei Servi
  • Sant'Antonio Abate tra i santi Marcello e Paolo Eremita nella chiesa di San Pietro

Eventi

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Dal 1973, si svolge in agosto il Palio dei terzieri, unarievocazione storica di 12 giorni che culmina con la "caccia al toro", una gara ditiro con l'arco tra i terzieri "Borgo dentro", " Casalino" e "Castello", in cui tre arcieri per ogni squadra cercheranno di colpire una sagoma roteante.[19][20]

Economia

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Artigianato

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Tra le attività economiche più tradizionali, diffuse e attive vi sono quelleartigianali, come la rinomata lavorazione delferro battuto, finalizzata alla produzione di lampadari, lanterne, attrezzi domestici ed oggetti raffiguranti animali.[21]

Amministrazione

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PeriodoPrimo cittadinoPartitoCaricaNote
27 Ottobre 19461952Giacomo Antonio CecconiPCI - PSISindaco
25 Maggio 19521956Giacomo Antonio CecconiPCI - PSISindaco
27 Maggio 19561960Solismo SaccoPCI - PSISindaco
6 Novembre 196023 Maggio 1962Paolo GiomettiPCI - PSISindaco
19621970Gino BombagliPCI - PSISindaco
19701975Marino SerafiniPartito Comunista ItalianoSindaco
15 Giugno 19751980Marino SerafiniPartito Comunista ItalianoSindaco
23 giugno198030 giugno1990Danilo FontiPartito Comunista ItalianoSindaco[22]
4 luglio199023 aprile1995Palmiro GiovagnolaPartito Comunista Italiano
Partito Democratico della Sinistra
Sindaco[22]
24 aprile199513 giugno1999Palmiro GiovagnolaCentro-sinistraSindaco[22]
14 giugno199913 giugno2004Claudio FallarinoCentro-sinistraSindaco[22]
15 giugno20047 giugno2009Claudio FallarinoCentro-sinistraSindaco[22]
8 giugno200925 maggio2014Riccardo ManganelloCentro-sinistraSindaco[22]
26 maggio201426 maggio2019Fausto ScriccioloPartito DemocraticoSindaco[22]
27 maggio20199 giugno2024Fausto RisiniLiberaMenteSindaco[22]
10 giugno2024in caricaFausto RisiniLiberaMenteSindaco[22]

Gemellaggi

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Note

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  1. ^abBilancio demografico mensile anno 2025 (dati provvisori), sudemo.istat.it,ISTAT.
  2. ^Classificazione sismica (XLS), surischi.protezionecivile.gov.it.
  3. ^Tabella dei gradi/giorno dei Comuni italiani raggruppati per Regione e Provincia (PDF), inLegge 26 agosto 1993, n. 412, allegato A,Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l'energia e lo sviluppo economico sostenibile, 1º marzo 2011, p. 151.URL consultato il 25 aprile 2012(archiviato dall'url originale il 1º gennaio 2017).
  4. ^Città della Pieve. Tomba etrusca. Recuperati altri materiali e l'ultimo sarcofagoArchiviato il 9 dicembre 2015 inInternet Archive., www.archeopg.arti.beniculturali.it, 29 novembre 2015 (consultato il 12 dicembre 2015)
  5. ^Le confraternite nella società di Città della Pieve dal Medioevo a oggi, Libera Università di Città della Pieve, 2007, p. 57,ISBN 978-88-902002-1-2.URL consultato il 25 novembre 2022.
  6. ^ab Giuseppe Bolletti,Notizie istoriche di Città della Pieve, presso Bartelli e Costantini, 1830, pp. 126, 127.URL consultato il 25 novembre 2022.
  7. ^Reg. 1459, inRiformanze, Città della Pieve, Archivio Storico Comunale.
  8. ^ Roberto Damiani,FRANCESCO ORSINI Duca di Gravina, sucondottieridiventura.it.URL consultato il 24 luglio 2015(archiviato dall'url originale il 24 luglio 2015).
  9. ^ Franca Petrucci,Miguel Corella, inDizionario biografico degli italiani, vol. 29, Roma, Istituto dell'Enciclopedia Italiana, 1983.URL consultato il 24 luglio 2015.
  10. ^v. Valerio Bittarello,La Rocca di Città della Pieve
  11. ^Alessandro Nesi,Antonio Circignani detto il Pomarancio: Santa Caterina da Siena sceglie la corona di spine, s.d., pag. 2.
  12. ^A. Nesi,Antonio Circignani detto il Pomarancio... Cit., pag. 4.
  13. ^Luciano Bellosi,Jacopo di Mino del Pellicciaio in Bollettino dell'Arte del Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo, 1972
  14. ^Dufour, p.25
  15. ^Diligenti, p.2
  16. ^Statistiche I.Stat -ISTAT; URL consultato in data 28-12-2012.
  17. ^Statistiche demografiche ISTAT, sudemo.istat.it.URL consultato l'11 marzo 2012(archiviato il 25 gennaio 2012).
  18. ^Libera Università di Città della Pieve, sito della Libera Università di Città della Pieve.
  19. ^Geo 2021/22 - Città della Pieve, suRaiPlay, 5 maggio 2022.URL consultato il 25 novembre 2022.
  20. ^Le confraternite nella società di Città della Pieve dal Medioevo a oggi, Libera Università di Città della Pieve, 2007, p. 46,ISBN 978-88-902002-1-2.URL consultato il 25 novembre 2022.
  21. ^Atlante cartografico dell'artigianato, vol. 2, Roma, A.C.I., 1985, p. 13.
  22. ^abcdefghihttp://amministratori.interno.it/

Bibliografia

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  • A. Baglioni,Città della Pieve illustrata, Montefiascone, 1846.
  • G. Bolletti,Notizie istoriche di Città della Pieve, Perugia, 1830.
  • U. Diligenti,Bonelli duchi di Salci, Firenze, 1872.
  • F. Dufour - V. Bittarello,Città della Pieve. Città d'arte, Perugia, 2007.
  • F. Canuti,Nella patria del Perugino, Perugia 1926.
  • P. Litta,Bonelli di Roma duchi di Salci, Milano, 1840.
  • L. Tronti,Gli stemmi gentilizi della Nobiltà Romana, Roma, 1868.

Voci correlate

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Altri progetti

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Altri progetti

Collegamenti esterni

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V · D · M
Italia (bandiera)Comuni dellaprovincia di Perugia
Assisi ·Bastia Umbra ·Bettona ·Bevagna ·Campello sul Clitunno ·Cannara ·Cascia ·Castel Ritaldi ·Castiglione del Lago ·Cerreto di Spoleto ·Citerna ·Città della Pieve ·Città di Castello ·Collazzone ·Corciano ·Costacciaro ·Deruta ·Foligno ·Fossato di Vico ·Fratta Todina ·Giano dell'Umbria ·Gualdo Cattaneo ·Gualdo Tadino ·Gubbio ·Lisciano Niccone ·Magione ·Marsciano ·Massa Martana ·Monte Castello di Vibio ·Monte Santa Maria Tiberina ·Montefalco ·Monteleone di Spoleto ·Montone ·Nocera Umbra ·Norcia ·Paciano ·Panicale ·Passignano sul Trasimeno ·Perugia ·Piegaro ·Pietralunga ·Poggiodomo ·Preci ·San Giustino ·Sant'Anatolia di Narco ·Scheggia e Pascelupo ·Scheggino ·Sellano ·Sigillo ·Spello ·Spoleto ·Todi ·Torgiano ·Trevi ·Tuoro sul Trasimeno ·Umbertide ·Valfabbrica ·Vallo di Nera ·Valtopina
Comuni dell'Umbria
V · D · M
Comuni dellaVal di Chiana
Val di Chiana aretinaArezzo (in parte) ·Castiglion Fiorentino ·Civitella in Val di Chiana ·Cortona (in parte) ·Foiano della Chiana ·Lucignano ·Marciano della Chiana ·Monte San Savino
Val di Chiana seneseCetona ·Chianciano Terme ·Chiusi ·Montepulciano ·San Casciano dei Bagni (in parte) ·Sarteano (in parte) ·Sinalunga (in parte) ·Torrita di Siena (in parte) ·Trequanda (in parte)
Val di Chiana romanaCastiglione del Lago (in parte) ·Città della Pieve ·Fabro (in parte) ·Ficulle (in parte) ·Monteleone d'Orvieto ·Montegabbione ·Orvieto (in parte) ·Paciano ·Panicale (in parte) ·Tuoro sul Trasimeno (in parte)
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Vie romee
Località principali
lungo le vie romee
Via FrancigenaAosta ·Ivrea ·Santhià ·Vercelli ·Pavia ·Piacenza ·Fiorenzuola d'Arda ·Fidenza ·Parma ·Fornovo di Taro ·Montelungo ·Pontremoli ·Aulla ·Luni ·Lucca ·Porcari ·Ponte a Cappiano ·Fucecchio ·San Genesio ·San Gimignano ·Monteriggioni ·Siena ·San Quirico d'Orcia ·Bolsena ·Viterbo ·Sutri ·Roma
Via Romea nonantolanaMantova/Verona ·Nonantola ·Modena ·San Marcello Pistoiese ·Pistoia ·Fucecchio ·San Genesio ·San Gimignano ·Monteriggioni ·Siena ·San Quirico d'Orcia ·Bolsena ·Viterbo ·Sutri ·Roma
Via Romea della SambucaAosta ·Ivrea ·Santhià ·Vercelli ·Pavia ·Piacenza ·Bologna ·Sambuca Pistoiese ·Spedaletto ·Pistoia ·Lucca ·Porcari ·Ponte a Cappiano ·Fucecchio ·San Genesio ·San Gimignano ·Monteriggioni ·Siena ·San Quirico d'Orcia ·Bolsena ·Viterbo ·Sutri ·Roma
Via Romea GermanicaBressanone ·Bolzano ·Trento ·Padova ·Ferrara ·Ravenna ·Forlì ·Meldola ·Bagno di Romagna ·Bibbiena ·Subbiano ·Arezzo ·Castiglion Fiorentino ·Cortona ·Castiglione del Lago ·Città della Pieve ·Orvieto ·Montefiascone ·Viterbo ·Sutri ·Roma
Via RomanaDomodossola ·Gravellona Toce ·Sesto Calende ·Somma Lombardo ·Gallarate ·Legnano ·Rho ·Milano ·Lodi ·Piacenza ·Bologna ·Firenze ·Poggibonsi ·Siena ·San Quirico d'Orcia ·Bolsena ·Viterbo ·Sutri ·Roma
Tratto acciottolato della via Francigena a Galleno, nel comune di Castelfranco di Sotto presso Pisa. Sullo sfondo, l'osteria di Greppi, luogo di sosta doc
Passi alpini valicati:Moncenisio ·Sempione ·San Gottardo ·Spluga ·Settimo ·San Bernardino ·Brennero
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