(inglese) «The Committee decided to inscribe this site on the basis of criteria (ii), (iv) and (v), considering that the eastern Ligurian Riviera between Cinque Terre and Portovenere is a cultural site of outstanding value, representing the harmonious interaction between people and nature to produce a landscape of exceptional scenic quality that illustrates a traditional way of life that has existed for a thousand years and continues to play an important socio-economic role in the life of the community.»
(italiano) «La Commissione ha deciso di iscrivere questo sito sulla base dei criteri (ii), (iv) e (v), considerando che la riviera ligure orientale tra le Cinque Terre e Portovenere è un sito culturale di valore eccezionale, rappresentante l'armoniosa interazione tra le persone e la natura che realizza un paesaggio di qualità scenica eccezionale, che illustra un modo di vita tradizionale esistito per migliaia di anni e che continua a giocare un importante ruolo socioeconomico nella vita della comunità.»
Grazie alle caratteristiche geografiche ed antropiche del territorio dove sorgono, le Cinque Terre sono considerate una delle più suggestive attrattive costiere italiane,[3] per il loro contesto orografico collinare naturalmente aspro e accidentato, addolcito dalla costruzione di terrazzamenti (comunemente dettifasce) per la coltura, che cala verso il mare con forti pendenze; nei punti in cui il mare si insinua serpentinamente nella terra sorgono i borghi, snodati a seguire la naturale forma delle colline.
L'opera umana, nei secoli, ha modellato il territorio costruendo i famosi terrazzamenti sui declivi a mare, dovuta alla particolare tecnicaagricola tesa a sfruttare per quanto possibile i terreni posti in forte pendenza che digrada verso ilmare, ne ha fatto così uno dei più caratteristici e affascinanti paesaggi della Liguria.
Nel1997, su istanza dellaprovincia della Spezia, le Cinque Terre, insieme aPortovenere e alle isolePalmaria,Tino eTinetto, sono state inserite tra iPatrimoni dell'umanità dall'UNESCO. Nel1998 il Ministero dell'Ambiente ha istituito l'Area marina protetta Cinque Terre[4] per la protezione ambientale, la tutela e la valorizzazione delle risorse biologiche, per la divulgazione e promozione di uno sviluppo socio-economico compatibile con la rilevanza naturalistico-paesaggistica dell'area. Nel1999 è stato poi istituito ilParco nazionale delle Cinque Terre[5] per la conservazione degli equilibri ecologici, la tutela del paesaggio, la salvaguardia dei valori antropologici del luogo.
Le Cinque Terre facevano parte dellaComunità montana della Riviera Spezzina, tipologia di ente soppresso dal 2011 intutta la regione.[6][7] Il25 ottobre 2011 una violenta alluvione e le successive frane portano alla morte di quattro persone nell'area delle Cinque Terre (13 in totale). I comuni più colpiti sonoMonterosso al Mare eVernazza. Il 24 settembre 2012 una frana causata dallo staccamento di un costone di roccia travolge e ferisce quattro turisti australiani sullaVia dell'Amore. Dopo la frana, il sentiero è rimasto chiuso fino al 3 aprile 2015, quando è stato riaperto il primo tratto.[8]
Tutto il comprensorio è costituito da una stretta fascia di terra compresa tra il mare e il crinale che la separa dalla retrostanteVal di Vara e dalGolfo della Spezia, con crinali secondari che si estendono sino a Punta Mesco delimitandolo dall'area del golfo diLevanto.
Immagine satellitare della costa delle Cinque Terre
I rilievi montuosi della zona, che corrono paralleli alla costa, pur variando tra quote modeste come il Monte Malpertuso (815metri s.l.m.) o il Monte Vè (486 metri s.l.m.) e nonostante la breve distanza dal mare, determinano un'accentuata acclività di tutto il territorio. La morfologia interna dell'area è caratterizzata da rilievi secondari - che presentano andamenti perpendicolari o obliqui rispetto alla linea di costa - e dalle famose terrazze.
La linea di costa è delimitata sul lato occidentale dal promontorio di Punta Mesco e si sviluppa in modo abbastanza lineare, presentando numerose piccole irregolarità come insenature, capi e promontori fino aPortovenere. La costa è prevalentemente rocciosa e ripida, raggiungendo in molti casi quasi la verticalità sul mare.Le spiaggesabbiose e ciottolose sono localizzate nei pressi di Monterosso (spiaggia di Fegina e di Monterosso vecchio), di Corniglia (spiaggia diGuvano e spiaggia di Corniglia), di Riomaggiore.
Il territorio delle Cinque Terre presenta una rete idrografica caratterizzata da corsi d'acqua a regime torrentizio, con portata massima nei periodi piovosi diautunno eprimavera, e minima nel periodoestivo, ma i bacini idrografici sono, in linea di massima, di estensione molto limitata data la vicinanza dei rilievi montuosi alla costa. Gli interventi di trasformazione del territorio avvenuti nei secoli ad opera dell'uomo, con la realizzazione diterrazzamenti per la coltivazione della vite e dell'ulivo e deimuri a secco, hanno assunto un ruolo significativo nellaregimazione delle acque anche in relazione alla canalizzazione artificiale delle stesse.
Fatta eccezione per la maggior parte della Riviera dei Fiori e per la zona di levante prossima alla città di Genova (traNervi eCamogli), questa è la zona della Liguria che nell'inverno presenta le temperature medie più miti avendo valori vicini a + 9 °C. Questo clima favorevole rende le Cinque Terre attrattiva per grandi flussi di turismo invernale.
Il 25 ottobre2011 un nubifragio ha investito la parte nord delle Cinque Terre, colpendo Monterosso e Vernazza, causando un'alluvione che ha seriamente danneggiato i due borghi.
Le prime testimonianze della presenza umana nelle Cinque Terre e nelle zone limitrofe sono costituite dai depositi dellaGrotta dei colombi nell'isolaPalmaria, in cui sono stati rinvenuti resti di sepolture, ossa e fossili di animali, e alcuni manufatti in selce, riconducibili alPaleolitico, quando, probabilmente, l'isola era ancora unita alla terraferma.
IlNeolitico è invece testimoniato dal ritrovamento di asce levigate fatte con alcune varietà diactinolite e che fanno supporre che la zona fosse abitata da cacciatori con domicilio stabile o temporaneo in caverne o ripari rocciosi. Inoltre la caccia, favorita da un ambiente estesamente boscoso e ricchissimo di selvaggina, probabilmente rappresentò per millenni, e ancora nell'epoca romana, una fonte primaria di risorse.
Altri documenti della presenza dell'uomo in età molto antiche sono imenhir, ritrovati nella zona diCampiglia Tramonti, nei pressi dell'attuale Cappella di Sant'Antonio e sullo spartiacque presso il monte Capri. Secondo alcuni studiosi, tali pietre, potevano avere funzione legata alcalendario; altri li ritengono invece precursori dellestatue stele diffuse nella vicina Lunigiana.
Con l'età del bronzo si affermò l'organizzazione sociale detta "pagense", comune ad altri settori liguri: i centri elementari ("vici") erano riuniti in piccole circoscrizioni ("pagi"), che a loro volta facevano capo a "castellari" ubicati in posizioni dominanti e con prevalenti funzioni difensive. Il castellare più vicino alle Cinque Terre si trova sul monte Castellaro (valle diPignone) e gli scavi effettuati hanno portato alla luce una notevole quantità di frammenti di vasi decorati, a testimonianza di un insediamento stabile ed importante.
Le cronache militari romane testimoniano come le tribùliguri costituirono un forte ostacolo allaromanizzazione del territorio, tanto che i Romani si insediarono e concentrarono le loro attività nellapiana lunense nella bassaVal di Magra.
Non è da escludere che inetà augustea una parte delle popolazioni liguri abbia abbandonato le località di collinari per unirsi ai coloni romani e siano arrivate anche lungo le coste. La presenza romana è documentata aPortovenere (citato daStrabone nel40 a.C.) e dalla testimonianza della villa patrizia del seno diVarignano nel golfo di Spezia.
Nessun reperto materiale o prova documentale è giunta fino a noi per dimostrare un'eventuale origine romana dei borghi delle Cinque Terre come attualmente si presentano. Tuttavia l'origine latina di alcuni toponimi locali - come Volastra ("Vicus oleaster", il paese degli olivi), Manarola ("Manium arula", piccola ara dei Mani), Corniglia (fondo di Cornelio), Riomaggiore ("Rivus maior") e Monterosso ("Mons ruber") - fa pensare che l'antico tracciato viario preistorico litoraneo fosse poi utilizzato anche dai romani e che vi abbiano fatto sorgere piccoli centri di posta dei cavalli.
I borghi delle Cinque Terre hanno avuto origine, nella struttura attuale, nell'XI secolo, quando le popolazioni dellaVal di Vara superarono lo spartiacque della catena costiera che la separava dal mare ed andarono ad abitare permanentemente sul litorale marino, formando i cinque paesi. Il documento più antico che ricordi le Cinque Terre risale al marzo1056, rogato a Monterosso, con cui ilmarchese "Guido di fù Alberto" donò, ai monasteri di Santa Maria e diSan Venerio, beni immobili situati nelle isole dellaPalmaria, delTino, delTinetto e inPortovenere.
Oltre a ciò, lungo la costa si godeva di un clima migliore, più adatto alla coltivazione di alcuni prodotti come la vite e l'ulivo. I paesi delle Cinque Terre non nacquero quindi come borghi marinari, bensì come borghi agricoli, costretti a bonificare quindi un territorio che non era naturalmente adatto alla pratica agricola: nacque così il terrazzamento dei fianchi dei monti.
Naturalmente, dopo un po' di tempo che gli abitanti della Val di Vara si erano trasferiti sul litorale, presero confidenza con l'elemento marino, prima come via di comunicazione più comoda e veloce, poi come risorsa di sostentamento, dividendo quindi le loro attività tra il lavoro nelle campagne e l'andar per mare a seconda delle necessità e delle stagioni.
Non a caso già nel1170 unagalea diVernazza, insieme a quelle di altri borghi della riviera orientale, intraprese laguerra di corsa per conto di Genova a danno delle navi pisane.Nel1182, inoltre, ancora gli uomini di Vernazza esercitarono, in tempo di pace, lapirateria per proprio conto, contro navi mercantili dirette aGenova.
Genova svolse una politica di espansione verso la riviera di levante annettendosi i vari approdi per poi acquisire anche i territori all'interno ed eliminandone il potere dei vari feudatari locali (Fieschi,Da Passano,Di Vezzano).
Da quando il territorio delle Cinque Terre divenne possedimento genovese, esso seguì la storia dellaRepubblica e quindi dell'intero territorio ligure.
DalXV secolo sulle Cinque Terre, come peraltro anche sulle altre coste tirreniche, era costante il pericolo delle incursioni dei piratiturcheschi che per tre secoli terrorizzò le popolazioni delle coste. Ne rimangono testimoni le numerose torri erette per l'avvistamento e la difesa.
I segnali di pericolo venivano lanciati otticamente da punti ben precisi disseminati lungo la costa, dalla sommità del promontorio del Mesco di Monterosso alla punta Montenero di Riomaggiore. Di notte era il fuoco il mezzo usato per le segnalazioni. Se era acceso ad intervalli regolari e prestabiliti e bruciava in modo continuo, il segnale confermava l'assenza di pericolo; ma se il fuoco era acceso e poi subito spento oppure oscurato, e se comparivano più fuochi simultaneamente occorreva mettersi in salvo perché gliinfedeli erano vicini, con tante imbarcazioni quanti erano i fuochi. Durante il giorno i segnali erano fatti col fumo.
Nel mese di luglio1545 il pirataDragut assalì e deportò schiavi da Monterosso e Corniglia; fu invece respinto da Manarola, grazie all'aiuto prestato dagli abitanti di Riomaggiore. L’ultimo attacco islamico con la cattura di pescatori ebbe luogo nella notte fra il 24 e il 25 giugno del1815, al largo di punta Mesco.
Percorrendo il tratto di costa daovest versoest, ovvero daGenova versoLa Spezia, i borghi che si incontrano sono nell'ordine: Monterosso, Vernazza, Corniglia, Manarola e Riomaggiore. Di questi soltanto Monterosso, Vernazza e Riomaggiore sonocomuni, mentre Corniglia e Manarola sonofrazioni, rispettivamente, di Vernazza e Riomaggiore.
Monterosso è la più occidentale e la più popolosa delle Cinque Terre. La sua posizione geografica ne fa il borgo più strategico dei cinque: infatti Monterosso sorge ai piedi del crinale su cui convergono le tre direzionistradali principali del comprensorio: la strada provinciale 36 dallaVal di Vara (che collega con l'Aurelia), la stataleLitoranea e la strada provinciale 43 (da Levanto alla Litoranea).
Monterosso è ubicato al centro di un piccologolfo naturale, protetto da una modesta scogliera artificiale. Adovest del paese, al di là del Colle dei Cappuccini, si trova l'abitato di Fegina, naturale espansione turistica e balneare del piccolo borgo originario, dove è ubicata la stazione ferroviaria e dove si trovano spiagge dighiaia sottile. Rispetto agli altri borghi marinari che costituiscono le Cinque Terre, a Monterosso si trovano le spiagge relativamente più estese, in virtù dell'ampiezza del golfo su cui si affaccia il paese.
Procedendo da ovest verso est, dopo Monterosso al Mare si trova Vernazza. Il borgo sorge su un piccolopromontorio che si inserisce nel mare, raggiungibile con una strada che scende dalla S.S. "Litoranea".
Si ritiene che il nome derivi dall'aggettivo latinoverna[9], ossia "del luogo", "indigeno", ma è plausibile anche che possa essere legato al più celebre prodotto locale: il vino denominato Vernaccia. Secondo altri la derivazione sarebbe da attribuire alprediale latino(Gens) Vulnetia[10], che designerebbe una famiglia proprietaria di fondi.
Il suo porticciolo garantisce un sicuro approdo, sin dai tempi delleRepubbliche marinare, in un'insenatura naturale che permette l'attracco di mezzi natanti e rende ancora più caratteristico e suggestivo quello che è considerato uno dei borghi più belli d'Italia[11].
Corniglia è in posizione centrale rispetto agli altri abitati delle Cinque Terre, situata adest del capoluogo comunale diVernazza e diMonterosso, e adovest diManarola eRiomaggiore.
Si distingue dagli altri paesi delle Cinque Terre in quanto è l'unico borgo che non si affaccia direttamente sul mare, ma si trova su di unpromontorio alto circa cento metri, circondato da vigneti coltivati sui caratteristiciterrazzamenti a fasce, tranne sul lato che guarda verso il mare.
Per raggiungere Corniglia è necessario salire una lunga scalinata dettaLardarina, costituita da 33 rampe con 382 gradini, oppure percorrere la via che la collega alla stazione ferroviaria.
Inoltre Corniglia è unita a Vernazza da una suggestiva passeggiata posta a mezza costa fra la vetta e il mare.
Manarola nasce dallo spostamento di popolazioni che dallaVal di Vara si mossero verso il mare per sfruttarne le risorse. Il suo nome deriva, forse, dal latinoManium arula, che significa "piccolo tempio dedicato ai Mani"[12].
Posto su un promontorio in alto rispetto al mare, il paese si sviluppa nella gola che scende verso il mare, chiusa tra due speroni rocciosi, ospitando un piccolo approdo. Fra i cinque borghi è il più piccolo dopo Corniglia.
Il borgo sorge nel tratto terminale della valle del torrente Groppo. Le abitazioni si affacciano una ridosso all'altra sulla via principale, sorta in seguito alla copertura del corso d'acqua e chiamata perciò dagli abitantiU Canâ (il Canale).
Riomaggiore, (Rimasùu /rima'zu:/ nel dialetto locale dellalingua ligure), è la più orientale delle Cinque Terre. Il centro storico, il cui nucleo originario risale alXIII secolo, è situato nella valle del torrente Riomaggiore, l'anticoRivus Major, dal quale il borgo prende il nome.
L'abitato è composto da diversi ordini paralleli dicase torri genovesi che seguono il ripido corso del torrente. Il nuovo quartiere della Stazione, così chiamato in quanto sviluppatosi a partire dalla seconda metà delXIX secolo con l'arrivo della ferrovia, è situato invece nell'adiacente valle del torrente Rio Finale (Rufinàu), così denominato in quanto segnava un tempo il confine tra le terre di Riomaggiore e quelle diManarola (Manaèa).
Le due vallate su cui si estende l'abitato sono separate dalla ripida costa di Campiòne (Canpiòn). La valle del Rio Maggiore è sovrastata dal Monte Verugola (Verügua) le cui tre cime, raffigurate nello stemma comunale, rappresentano da sempre il simbolo del borgo.
Il comprensorio delle Cinque Terre è circondato da alcuni comuni della provincia spezzina, in linea di massima dai territori che fanno parte dell'entroterravaldivarese e delGolfo della Spezia:
Sulla costa dellariviera di Levante, il comune di Monterosso confina con il comune diLevanto e il comune di Riomaggiore confina con il comune dellaSpezia, che ha nel Parco Nazionale le località diCampiglia Tramonti e di Biassa.
Nell'entroterra della riviera, il comune di Monterosso confina con il comune diPignone, il comune di Vernazza confina con i comuni diRiccò del Golfo eBeverino, e Riomaggiore confina con il comune della Spezia.
In prossimità delle Cinque Terre vi sono poi altre località di suggestivo interesse come la spiaggia del Persico, la scogliera delle Rosse, Monesteroli, Fossola e Schiara.
Per raggiungere Riomaggiore è necessario uscire al casello diLa Spezia-S.Stefano Magra dell'Autostrada A12, provenendo daGenova o daLivorno, o dall'Autostrada A15 provenendo daParma. Attraversata la città, bisogna immettersi sullaS.P. 370 (già S.S 370) dettaLitoranea delle Cinque Terre e dopo circa un quarto d'ora si arriva in prossimità del bivio che scende a Riomaggiore. Proseguendo sulla Litoranea s'incontra invece più avanti il bivio che scende aManarola, successivamenteCorniglia,Vernazza e infineMonterosso al Mare.
Un'alternativa può essere quella di uscire al casello diLevanto-Carrodano dell'Autostrada A12, arrivare nel paese levantino e intraprendere la salita perPasso Termine, dove vi è un trivio che collega Monterosso con Levanto ePignone. Da quel punto si può percorre la S.P. 370, nel verso opposto alla precedente descrizione.
In tutte le Cinque Terre gran parte dei parcheggi sono riservati ai residenti e la loro disponibilità è pertanto piuttosto limitata, proprio a causa della mancanza di spazi dovuta alle caratteristiche del territorio. Per questo motivo la discesa sino al centro dei borghi è possibile solo a piedi.
Esiste tuttavia un servizio di bus elettrici gestito dal Parco Nazionale che nei periodi di maggior afflusso turistico garantisce il collegamento dei centri abitati con la Litoranea.
Data l'ubicazione relativamente impervia dei paesi e la carenza strutturale di parcheggi, l'accesso più agevole è di gran lunga quello tramite laferrovia.
Le corse dei treni regionali hanno una notevole frequenza, in particolare durante la stagione estiva. Le stazioni di Monterosso e diRiomaggiore sono anche punto di fermata di alcuni treniregionali veloci a media percorrenza con destinazione, per esempio,Parma ePisa.
Gli ultimi collegamenti con La Spezia sono, rispettivamente, un regionale delle 23:30 circa che ferma in tutte le stazioni della costa e un InterCity della mezzanotte circa che tra Monterosso e La Spezia non effettua fermate intermedie. Il primo collegamento del mattino successivo è invece alle 5:00. Di conseguenza il servizio può risultare penalizzante per il notevole afflusso serale di turisti che intendono trattenersi più a lungo nelle località senza pernottare.
Nella stagione turistica un servizio di battelli di linea collega regolarmente i borghi di Monterosso, Vernazza, Manarola e Riomaggiore con Portovenere, a sua volta collegata con La Spezia eLerici, e gli altri paesi della riviera di Levante. Corniglia, invece, non è dotata di un punto di approdo, non essendo situata sulla costa.
Sono due i sentieri principali che raggiungono e attraversano il territorio delle Cinque Terre, entrambi segnalati dalla sezione spezzina delCAI.
Il primo è il sentiero di crinale numero 1, conosciuto come Alta via delle Cinque Terre. Questa antica mulattiera corre lungo lo spartiacque che separa la costa delle Cinque Terre dallaVal di Vara e costituisce una diramazione secondaria dell'Alta via dei Monti Liguri, alla quale si connette presso ilMonte Zatta.
Dal sentiero di crinale si possono poi raggiungere i borghi delle Cinque Terre attraverso uno dei sentieri trasversali che scendono verso il mare seguendo i crinali secondari o le valli da essi delimitate. I più importanti, da ovest a est, sono i sentieri numero 9, 8, 7, 6, 02, 01 e 3.
Vi è poi il sentiero costiero numero 2, conosciuto comeSentiero azzurro, il quale congiungeLevanto a Portovenere attraversando tutti i borghi delle Cinque Terre e assumendo nel tratto tra Riomaggiore e Manarola la celebre denominazione divia dell'Amore.
Attualmente per entrare nel sentiero numero 2 è necessario acquistare un biglietto giornaliero del costo di 7,50 euro (Cinque Terre Trekking Card) oppure una carta del Parco chiamata Carta Cinque Terre che combina l'entrata al Parco con l'utilizzo dei treni regionali da e perLa Spezia Centrale/Levanto che costa 18,20 euro per un giorno, 33,00 euro per due giorni[13].
Le Cinque Terre hanno tra le loro caratteristiche principali la particolarità del territorio su cui sorgono. In tal senso è significativa l'opera di antropizzazione che l'uomo ha portato avanti nei secoli in perfetta sintonia con l'ambiente e nel rispetto delle biodiversità.
Nel1999 è stato istituito ilParco nazionale delle Cinque Terre il cui territorio si estende dalla zona diTramonti di Biassa e di Campiglia, nel comune della Spezia al comune di Levanto. Il parco ha la particolarità di essere l'unico in Italia finalizzato alla tutela di un ambiente antropizzato, uno degli scopi è infatti la tutela dei terrazzamenti e deimuri a secco che li sorreggono.
Prospiciente alla costa è stata istituita l'Area marina protetta Cinque Terre compresa tra Punta Mesco e Punta di Montenero, entrambi classificati come zona A.La riserva ha lo scopo di tutelare flora e fauna che data la conformazione rocciosa della costa presentano, già a basse profondità, particolarità non comuni nel resto delMediterraneo.
Nello spirito di rispetto deifondali marini, il comune di Riomaggiore utilizza dei sistemi di ancoraggio dei mezzi natanti che approdano nella rada del borgo che evitano di rovinare i fondali marini.
Riomaggiore è stato il primo borgo italiano a essere dotato di un impianto televisivo via cavo collegato a un'unicaantenna parabolica ricevente di proprietà del Comune, il quale ha vietato l'uso delle normali antenne a tetto per salvaguardare l'estetica del paesaggio.L'impianto consente di ricevere, oltre alle principali emittenti italiane e straniere, una serie di reti locali, tra le quali il canale dell'amministrazione comunale (TeleRio) e quello delParco nazionale delle Cinque Terre (TeleParco5Terre), nonché alcuni canali che trasmettono le immagini di telecamere fisse che riprendono il paesaggio e i fondali. Anche la rete satellitare diSky, grazie a una convenzione, viene trasmessa agli utenti attraverso l'impianto comunale.
Secondo l'Atlante dei Centri Abitati Instabili della Liguria[14] (2001), la costa delle Cinque Terre costituisce una delle quattro zone morfologicamente distinguibili della provincia della Spezia, in un quadro complessivo in cui è evidente la complessità geografica, da cui deriva la complessità morfologica caratterizzata dalla presenza di allineamenti montuosi disposti longitudinalmente in cui versanti digradano rapidamente in prossimità del mare e dall'interposizione di aree più depresse con andamento collinare o scarsamente pianeggiante.
Roccia sedimentaria della costa
All'origine del quadro morfologico vi è una complessa genesi e struttura geologica in cui emerge che nelle Cinque Terre sono presenti due grandi unitàlitologico-strutturali: le unità toscane e le unità liguri.
Le unità toscane (sedimentatesi fra ilTriassico e l'Oligocene), a seguito di movimenti tettonici, si sono sovrapposte al nucleo apuano di base e, attraverso fenomeni di scorrimento, sono state a loro volta ricoperte dalle falde liguri formatesi tra ilGiurassico superiore e l'Eocene.In seguito, fenomeni di erosione e movimenti tettonici successivi, hanno condotto all'affioramento localizzato delle falde toscane sotto le unità liguri.Il complesso meglio definito dell'insieme ligure è l'unità di Canetolo (età compresa tra 65 e 16 milioni di anni) che affiora come un corridoio obliquo nel tratto compreso tra Corniglia-Manarola e la Madonna di Soviore. Correnti di torbida sono alla base del processo sedimentario che ha dato luogo alla sua deposizione sulla falda toscana, che comprende stratiargillosi,calcarei,calcareo-marnosi e arenacei erosi in modo selettivo in relazione al diverso grado di compattezza.
Le unità toscane sono costituite da numerose formazioni carbonatiche delMesozoico comprese tra le evaporiti delTriassico superiore alla base e le torbiditi oligoceniche del Macigno nella porzione sommitale. Il Macigno fa parte delleArenarie Zonate di Riomaggiore, ha avuto origine da frane sottomarine ed è costituito dall'alternanza di strati arenacei medi e grossolani esiltiti.
Le caratteristiche geologiche, quali composizione, scistosità, stratificazione, erodibilità sono alla base della particolare morfologia dell'area costiera. Gli agenti esterni come il moto ondoso del mare, incidono in modo diverso in relazione alla diversa natura litologica del substrato: le formazioni scistose-argillose e marnose sono più facilmente erodibili e danno luogo a versanti con minore pendenza e ricchi di depositi detritici, mentre le formazioniofiolitiche e carbonatiche, più resistenti, danno luogo a pendii più ripidi.
Il territorio è stato probabilmente ricoperto daboschi di querce fino all'inizio del Medioevo e le attività umane, in primis la realizzazione di terrazzamenti per l'uso agricolo, il taglio dei boschi per l'utilizzo del legname, l'ampio utilizzo del castagno comemateriale da costruzione, il rimboschimento a conifere, gli insediamenti abitativi, la realizzazione delle vie di collegamento, hanno prodotto significativi effetti sulle comunità vegetali e sulla flora.
Non è raro trovare nei pressi delle abitazioni piante ornamentali tipiche come ilpittosporo.
Il Parco nazionale delle Cinque Terre ha redatto l'elenco completo delle specie vegetali (Angiospermae,Gimnosperme ePteridophyta) presenti nel suo territorio, in un elenco floristico in cui compaiono 618 specie, cioè 1/10 circa dell'intera flora nazionale e 1/5 di quella regionale. Le ragioni di tale ricchezza vanno ricercate nella varietà di ambienti presenti nel Parco determinata dai contrasti fra substrati geologici diversi e fra aree coltivate e naturali[15].Le presenze più significative all'interno del territorio del Parco sono riconducibili a tre categorie: specie endemiche o subendemiche, specie di interesse estetico-paesaggistico, specie rare o al limite dell'areale.
Le entità endemiche raccolgono specie con areale molto ristretto o con distribuzione limitata alla Liguria e all'altoTirreno, tra le quali si possono citare: la crespolina ligure (Santolina ligustica), il fiordaliso di Luni (Centaurea aplolepa lunensis), il cavolo delle rupi (Brassica oleracea robertiana) e la campanula media (Campanula medium).Alcune specie poco competitive trovano rifugio in questi ambienti “ostili” perché la concorrenza con altre specie è minore: è il caso della genista di Salzmann (Genista salzamannii), dell'euforbia spinosa ligure (Euphorbia spinosa ligustica) e della festuca a foglie robuste (Festuca robustifolia). Le piante di interesse estetico-paesaggistico sono spesso le più soggette a raccolta e pertanto molte di esse sono tutelate dalla legge regionale nº 9/1984.
Le informazioni relative alla fauna delle Cinque Terre sono più frammentarie rispetto alle conoscenze floristiche in ragione sia della maggiore complessità dei rilevamenti faunistici sia dell'eterogeneità e abbondanza dei gruppitassonomici.
La fauna del Parco nazionale delle Cinque Terre è oggi molto diversificata e la molteplicità degli ambienti presenti, che vanno dalle rupi alla macchia, dai boschi aitorrenti, favorisce la presenza di una grande varietà di specie tra le quali si annoverano alcune con un apprezzabile valore naturalistico. La presenza e la diversità di specie nel Parco è correlata anche alle trasformazioni dell'ambiente prodotte dall'uomo, alle attività agricole, all'attività venatoria ed alla operazioni di ripopolamenti di alcune specie.
Nel Parco sono stati introdotti animali a scopo venatorio. Il cinghiale (Sus scrofa), introdotto neglianni settanta, si è probabilmente ibridato con i suini domestici. Questa specie, fortemente prolifica, in assenza di predatori naturali, tende a riprodursi senza controllo, divenendo un problema per la salvaguardia delle colture agricole. Verso la metà dell'Ottocento è stata introdotta la Pernice rossa (Alectoris rufa).
Le caratteristiche dei fondali e l'intensità e qualità della luce, che varia in relazione alla profondità, influenzano in modo determinante le presenze animali e vegetali dell'ambiente marino, la cui popolazione stabiliscono tra varie specie strette relazioni di interdipendenza dando luogo a diversebiocenosi marine.
Orate
L'area marina del Parco nazionale delle Cinque Terre è caratterizzata da fondali costieri essenzialmente di tipo roccioso ad esclusione delle spiagge di Monterosso e Corniglia, caratterizzata da una significativa ricchezza di specie, sia floristiche sia faunistiche tutelate con l'istituzione dell'Area marina protetta Cinque Terre, suddivisa in tre zone di tutela: riserva integrale, riserva generale e riserva parziale.
A partire dal piano sopralitorale, compreso tra il livello superiore delle maree e il più alto livello raggiunto continuamente dagli schizzi dell'acqua marina, si rileva la presenza dilicheni.Nelle spiagge più incontaminate, con substrato sabbioso, si trovano pulci di mare,crostacei, numerosi insetti, ragni e i resti della posidonia depositati sulla spiaggia dalle onde.Tra il livello di alta e bassa marea, nel piano mesolitorale, si incontrano icirripedi, noti comunemente come "denti di cane" (Balanus perforatus,Chthamalus stellatus, ecc.), i mitili (Mytilus galloprovincialis) e laPatella coerulea.Il piano infralitorale, costantemente sommerso, che va da una profondità di 40 a 50 metri, è caratterizzato da un gradiente di luminosità decrescente cui si accompagna la presenza di specie diversamente sensibili alla luce: nella zona più superficiale si incontrano alghe brune tra le quali laPadina pavonica.
Le prateria di Posidonia oceanica, diffuse soprattutto, ma non esclusivamente, su zone sabbiose, contribuiscono a creare microambienti molto ricchi di vita, grazie alla elevata produzione di ossigeno e di materia organica, assolvendo ad alcune importanti funzioni quali: il consolidamento deifondali, proteggendoli dall'erosione provocata dalmoto ondoso, e rifugio a numerose specie animali che si nascondono tra le sue foglie e radici. Per queste ragioni è favorita la formazione di ecosistemi particolarmente ricchi di vita nei quali si annovera la presenza di numerose specie, tra cui il cavalluccio marino (Hippocampus hippocampus).
La Posidonia mostra grande sensibilità nei confronti di diversi agenti esterni,inquinamento, torbidità dell'acqua,pesca a strascico, sottrazione di substrato per edificazione, competizione con l'alga verde invasivaCaulerpa taxifolia.
La particolarità del territorio è da ricercarsi soprattutto nella natura agricola delle Cinque Terre, e nell'esigenza di ovviare alla mancanza di spazi adeguati per l'esercizio dell'agricoltura e la produzione di prodotti che anticamente servivano per il sostentamento delle popolazioni locali.
Un'altra produzione agricola particolare della zona è sicuramente l'ulivo, con conseguente produzione diolio d'oliva. Sulla strada "Litoranea" è facile inoltrarsi in veri e propri boschi di ulivo che si trovano anche ai bordi della strada. La produzione legata alla coltivazione arborea produce anche alcuni agrumi come ilimoni, da cui viene prodotta una tipicamarmellata della zona. Piuttosto sviluppata è anche l'apicoltura con la produzione dimiele di castagno, diacacia e millefiori.
Da alcuni anni, grazie alla collaborazione con il Consorzio del Biologico dellaVal di Vara, sono state sperimentate forme di formaggio stagionato nelle vinacce dello Sciachetrà, e la commercializzazione della farina di castagne della Val di Vara e c'è pure grande interesse per ilgallo nero gigante.
Ilturismo è una delle fonti più redditizie dell'economia delle Cinque Terre.
Si tratta di forme di turismo molto varie e particolari, che vanno dal classico turismo balneare soprattutto nella località di Monterosso, Manarola, Vernazza e Riomaggiore, in cui vi è la possibilità materiale di accessibilità al mare, a forme di turismo sempre più nuove legate allacultura locale e alla possibilità di praticaresport in un territorio abbondante di ricchezze naturali.
Monterosso in primis ha una strutturalità recettiva molto attrezzata per l'accoglienza del turismo balneare, ma lungo lacosta sono presenti tipiche spiaggette sul fondo di piccole insenature naturali; una di queste è la spiaggia diGuvano.
Per via dell'afflusso turistico, particolarmente forte nel periodo estivo, il numero degli abitanti delle Cinque Terre moltiplica anche di 10 volte. I paesi (tranneMonterosso) non sono muniti didepuratore: una tubazione via mare scarica i liquami delle case ad 1-2 chilometri dallacosta. La distanza dello scarico e le forti correnti della zona sembrano sufficienti, quantomeno nella stagione invernale, a non alterare la qualità di uno dei mari più puliti.
Molto sviluppato anche il turismo enogastronomico, in virtù delle produzioni tipiche della terra locale e della pesca, ma recentemente sono sviluppate possibilità turistiche legate alle attività sportive come lapesca subacquea, iltrekking e le escursioni inmountain bike.
Il presepe di Manarola
Il turismo di natura culturale è stato sviluppato grazie alle molteplici iniziative attuate nelle singole località. Recentemente è stato organizzato l'Aria Festival, una rassegna internazionale di artisti di strada[19] svoltasi anche nelle vicine località di Portovenere e sull'isolaPalmaria.
Nel2007 a Manarola è stato costruito il presepe più grande del mondo[20], composto di circa 300 personaggi realizzati con materiali di recupero, distribuiti su 4.000metri quadrati tra i vigneti, illuminato da 15.000 lampadine collegate da 8chilometri di cavi.
LaGuida Blu diLegambiente ha conferito al territorio delle Cinque Terre le Cinque Vele (2005[21], 2004[22], 2003[23], 2002[24], 2001[25], 2000[26], 1999[27]) e nel2006 la stessa Guida Blu Legambiente "incoronona" come regina "del mare di qualità"[28].
«Da qui i vigneti illuminati dall'occhio benefico del sole e dilettissimi a Bacco si affacciano su Monte Rosso e sui gioghi di Corniglia, ovunque celebrati per il dolce vino»
«[...] E veggendosi in grande stato, per onore di sé e per vaghezza di porre nel suo alcuno nobile vino straniero, pensò trovare modo di far venire magliuoli da Portovenere della vernaccia di Corniglia. E per alcuno amico fece scrivere a un messer Niccoloso Manieri da Portovenere che quelli magliuoli dovesse mandare. E aúto buona risposta, trovandosi alcuna volta con messer lo piovano in quella villa suo vicino, dicea come avea trovato modo d'avere de' magliuoli della vernaccia di Corniglia, e che gli aspettava d'ora in ora.[...][30]»
«...quel fiero Sciacchetrà che si pigia nelle cinque pampinose terre.[31]»
AlPremio NobelEugenio Montale è stato dedicato unparco letterario a Monterosso[32]. Monterosso era il luogo di residenza estiva del poeta che descrisse la sua abitazione, tuttora esistente, come "la pagoda giallognola"[33] menzionata nella poesiaAntico, sono ubriacato dalla voce e dove compose, tra le altre, la liricaLa casa dei doganieri[34], contenuta nella raccoltaLe Occasioni.
«Riviere, bastano pochi stocchi d'erbaspada penduli da un ciglione sul delirio del mare [...]»
«Ho percorso le Cinque Terre a piedi, anni fa; vorrei ora costeggiarle in barca. Non esiste altro modo per vederne l'assieme.[35]»
Gianni Brera trascorse una trentina di estati nelle Cinque Terre e il primo romanzo della sua Trilogia di Pianariva,Il corpo della ragassa, è datato "Monterosso al Mare"
Nonostante il loro isolamento geografico, questi borghi nel corso dei secoli si sono dotati di propri particolari tesori di architettura, pittura e di scultura a disposizione di ogni visitatore attento a questo patrimonio di cultura locale.
Non a caso il fascino della costa e le sue ricchezza naturali hanno attratto ed ispirato pittori di ogni luogo e tempo.
Le Cinque Terre sono altrettanto famose per le specialità culinarie tipiche di questi luoghi.
Arbanella di acciughe sotto sale
Sulla tavola dei cinque borghi rivieraschi si possono gustare i tipici piatti dellacucina ligure: non solo ilpesto genovese, ma anche specialità a base dipesce, con alcune tipicità locali come le famoseacciughe sotto sale di Riomaggiore.
Uno dei dolci più tipici delle località è senz'altro la crostata con la marmellata di limone.
Anche nel settoreenologico, le Cinque Terre sono famose. I vini maggiormente conosciuti sono ilBianco 5 Terre e soprattutto loSciachetrà, vino passito ottenuto dalla fermentazione di uve lasciate ad asciugare su tralicci e che è il simbolo commerciale di queste terre, unico e prodotto solamente in questo territorio.
^Con assiduo lavoro il contadino ricava nella roccia gradinate... spazi piani chiamatipàstini, dall'antichissimo vocabolo latinopastinum che vuol dire scasso preparato per ricevere terra adatta alla cultura. Di quest'uva, detta bosco, si fa quel vino che gli antichi chiamavanovernaccia,Paolo Monelli,O.P. ossia Il vero bevitore, Longanesi & c., Milano, 1963