Cimarroni (dallospagnolo d'Americacimarrones) era il termine con cui, nellecolonie americane dell'impero spagnolo, s'indicavano glischiavi africani fuggiaschi datisi "alla macchia". L'espressioneanglofona èmaroon, di cui è evidente l'analogia etimologica, seppur probabilmente mediata attraverso il francesemarron.
I cimarroni si organizzarono in comunità indipendenti che spesso rimasero in conflitto "aperto" con gli schiavisti, razziando le piantagioni ed eseguendo spedizioni allo scopo di liberare altri schiavi. Molte comunità di cimarroni furono spazzate via proprio per questo motivo, mentre altre lo furono nelXIX-XX secolo in seguito aldisboscamento delle foreste. Alcune comunità sono tuttavia sopravvissute.
Comunità del genere si trovano inNord,Centro, eSudamerica, dal bacino delRio delle Amazzoni allaCarolina del Nord. InGuyana eSuriname (dove icimarroni sono anche noti come "Djukas" o "negri dei boschi"), grandi comunità di cimarroni vivono ancora nelle foreste o si sono spostate verso le città, mantenendo comunque in qualche misura la loro identità culturale. La più grande comunità cimarroni del Nordamerica è quella deiSeminole Neri inFlorida, nata dall'alleanza dei cimarroni con la tribù deiSeminole.
Nella varianteamericana dellalingua spagnola il vocabolocimarrón indica genericamente qualsiasi animale importato dai colonizzatori nelle Americhe/Antille si sia dato alla macchia (cimarra significa appunto "boscaglia"):cani (tale è il caso delcimarrón uruguayo, cane rinselvatichitosi inUruguay),buoi[1],cavalli[2], ecc.
Il termine passò poi (1540) a indicare anche la "carne umana" di proprietà deiconquistadores fuggita nell'entroterra per riscattare la propria libertà. Il vocabolocimarrones veniva spesso abbreviato inmarrones, da cuimaroon inlingua inglese.
Il vocabolo "cimarroni", adattato direttamente dall'originale spagnolo, appare nellalingua italiana sin dalXVII secolo per tramite delle relazioni dei missionari cattolici nelle Americhe[3]. D'uso ancora abbastanza comune nel XIX secolo[4], è oggi considerato vocabolo raro ma non antico[5].
Lacolonizzazione spagnola delle Americhe utilizzò fin dal principio manodopera servile. Non si trattava però delle masse di uomini e donne cui si ricorse nella seconda metà del XVII secolo nelle grandi piantagioni dicanna da zucchero. Per parte loro gli schiavi africani hanno subito cercato di sfuggire al loro destino, non tanto con la rivolta quanto con la fuga e la conseguente pratica delbanditismo[6], organizzandosi in comunità clandestine.
Icimarrones assursero a fenomeno sociale nelle colonie intorno al1540, quando il vocabolo assunse il suo significato. Un ventennio dopo, le comunità di schiavi fuggiaschi dovevano essere ormai divenute un problema, quanto meno aCuba, se gli spagnoli iniziarono a selezionarvi unarazza caninaad hoc con il compito di stanare i cimarroni: ildogo cubano.
L'effettiva pericolosità deimarrones nella gestione delle Antille divenne evidente nel1571 quando, durante la sua celebre spedizione controNombre de Dios, ilcorsaroFrancis Drake venne appunto supportato dagli schiavi africani fuggiaschi, decisi a vendicarsi degli odiati padroni spagnoli, durante l'attraversamento delle foreste antillesi[7].
Il numero di cimarroni s'intensificò intorno alla metà del Seicento per due motivi:
Nel rapido volgere di un decennio, il numero di schiavi africani nelle Antille crebbe vertiginosamente con conseguente aumento delle fughe.
InMessico, le regioni montagnose diVeracruz iniziarono a riempirsi di cimarroni dopo la grande rivolta del 1570 capitanata daGaspar Yanga, principe e generale rapito inGhana.
InBrasile s'intensificò il fenomeno deiquilombo, comunità di schiavi fuggiaschi rifugiatisi nella foresta pluviale, in particolare negli attuali stati dell'Amazonas,Bahia,Goiás,Mato Grosso,Minas Gerais,Pará,Rio de Janeiro eSan Paolo. Il più famoso, ilQuilombo di Palmares, divenne un vero e proprio stato, occupante una vasta area nella zona nordorientale del Brasile, tra gli odierni stati dell'Alagoas ePernambuco, arrivando a contare 30 000 abitanti. Era un regno retto da unsovrano di nomeZumbi che resistette per quasi un secolo come nazione indipendente, per essere poi cancellato da un esercito europeo alleato composto diportoghesi,olandesi,inglesi e altri.
InGiamaica, i cimarroni si unirono agliindiosarawak emiskito, combattendo poi contro la schiavitù e per l'indipendenza dell'isola dalla Gran Bretagna. L'unico eroe nazionale giamaicano donna,Granny Nanny, era illeader dei cimarroni giamaicani nelXVIII secolo, ed ebbe un ruolo fondamentale nellaprima guerra dei cimarroni nel1731.
Anche nel sud dellaFlorida i cimarroni si unirono agliindios locali, iSeminole, dando origine aiSeminole Neri (ing.Black Seminole) ma si trattò di un insediamento "programmato". Gli spagnoli incoraggiarono l'insediamento degli africani fuggiaschi nelle paludi affinché affiancassero/soppiantassero l'elementoindios, onde porre un freno all'espansione verso sud degliStati Uniti d'America. Sin dal1689, gli schiavi africani erano fuggiti dallaCarolina del Sud in Florida in cerca di libertà. Gli spagnoli li rilocalizzarono nelle loro terre dando così origine all'etniaGullah[9]. Nel1693,Carlo II di Spagna garantì ai cimarroni la libertà in cambio di un servizio di milizia in supporto ai coloni spagnoli diSt. Augustine (Florida)[10]. Nel1738, quei medesimi cimarroni ottennero la libertà di costituire una propria comunità a Gracia Real de Santa Teresa de Mosé, la prima libera comunità diafro-americani sul territorio degli attuali USA.
NelSuriname nel 1762il governo coloniale olandese dovette firmare il trattato di pace alla maniera africana bevendo il proprio sangue, riconoscendo l'autonomia di sei gruppi di cimarroni:Saramaccani eNdyuka.[senza fonte]
Molti degli schiavi che fuggivano erano appena giunti dall'Africa, conseguentemente, le comunità che da essi discendono hanno conservato molti tratti culturali del paese d'origine dei loro fondatori: l'uso dierbe medicinali, pratichemagiche ereligiose, giochi (per esempiomancala, vedi l'Adji-boto) e la stessalingua. Spesso, soprattutto nella zona deiCaraibi, gli schiavi si univano alle comunità tribali localiamerindiane, dando luogo a commistioni etniche e culturali uniche. Le caratteristiche delle comunità cimarrone sono quindi estremamente variabili a seconda della loro storia, della geografia dei luoghi in cui si sono insediate, della nazionalità originaria degli schiavi che le fondarono, e della cultura degli indigeni locali.
La nascita di comunità cimarrone è spesso coincisa con la nascita di nuove lingue. In particolare, molti cimarroni parlanolingue creole derivate da lingue europee e africane. Esempio importante in questo senso è ilsaramaccano, parlato daiSaramaccani delSuriname.
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