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Ciclo epico

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Ilciclo epico raccoglie tutti i cicli di poemi epici (quasi completamente perduti, tranne quelliomerici edesiodei, e pochi frammenti di alcuni altri) composti in lingua greca, dai cosiddettipoeti ciclici, e databili tra l'VIII e ilVI secolo a.C., ma basati su una tradizione orale molto più antica.

Il nome "ciclo epico" è da attribuire aCallimaco di Cirene (poeta e filologo alessandrino del III sec. a.C.), il quale, criticandolo, lo nomina proprio "ciclo epico" (in greco: ἐπικòς κύκλoς,epikòs kýklos).

Poeti e contesto

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Sugli autori del ciclo epico sappiamo non più di quanto sappiamo su Omero, ma gli studiosi moderni li considerano autori di opere orali[1], così come lo stesso Omero. Nel periodo classico, comunque, i primi poemi epici, proprio come l'Iliade e l'Odissea, vennero attribuiti tutti ad Omero.

Laddove la maggior parte degli studiosi moderni collocano Omero nell'VIII secolo a.C., gli altri poeti sembrano esser vissuti dalVII alV secolo a.C.; si tratta, inoltre, di autori che gravitavano intorno alle colonie ioniche e al mondo rapsodico. Infatti, a parte il cipriotaStasino, erano coloniCreofilo di Samo, lo ionicoArctino di Mileto, il mitileneseLesche,Testoride eProdico di Focea,Antimaco di Teo, i rodiPisino di Lindo ePisandro di Camiro.

Di aree culturalmente feconde nell'alto arcaismo erano, poi,Cinetone di Sparta,Eumelo di Corinto,Agia di Trezene,Diodoro di Eritre,Egesia di Salamina (o Egesino) eCarcino di Naupatto.

Infine, più recenti di almeno un secolo vengono ritenutiPaniassi di Alicarnasso edEugammone di Cirene.

Non solo, dunque, la datazione è incerta, ma lo sono anche gli autori e ciò per varie ragioni: innanzitutto, spesso non si può parlare di un singolo autore, poiché i poeti dell'epica greca attingevano alla mitologia greca tramandata oralmente daicantori; inoltre, nell'antica Grecia spesso mitologia e storia erano portate a confondersi l'una con l'altra, perciò tali storie erano concepite più come un patrimonio storico e culturale comune che come l'opera di qualche autore. Infatti, furono attribuiti adOmero anche iCypria, laTebaide, gliEpigoni e laPresa di Ecalia, probabilmente per il prestigio che il nome dell'autore conferiva all'opera. Alcuni degli autori più probabili sono comunque contemporanei a Omero e, anzi, secondo la tradizione, avevano strette relazioni con lui:Arctino di Mileto, autore dell'Etiopide e dellaIliupersis, ne sarebbe stato discepolo;Stasino, autore deiCypria, ne sarebbe stato il genero; Creofilo di Samo, autore dellaPresa di Ecalia, gli avrebbe offerto ospitalità.

Le vicende narrate nei poemi ciclici, inversamente alla scarsa considerazione artistica di cui godevano, furono fonte di ispirazione primaria per la letteratura classica greca (tra cui letragedie diEschilo,Sofocle edEuripide,Le Argonautiche diApollonio Rodio e numerosi poemi ed epilli imperiali) e per quella latina.

In effetti, la conservazione del ciclo epico è stata compromessa dalla scarsa qualità poetica e strutturale delle opere, unanimemente condannate dagli antichi, fin dallaPoetica aristotelica.

Dato lo scarso numero di frammenti sopravvissuti, la ricostruzione dei vari segmenti che compongono il ciclo epico è permessa da fonti indirette: in tal senso, le tragedie greche sono una fonte importante, in particolare per quanto riguarda i cicli non troiani, poiché ne hanno attinto a piene mani la materia narrativa. Il ciclo troiano è ricostruibile, invece, attraverso i riassunti di origine bizantina, come quello dellaBiblioteca di Fozio del IX secolo d.C., a sua volta tratto dallaCrestomazia di Proclo (forse ilgrammatico del II secolo d.C., mentre è improbabile che si tratti delfilosofo del V secolo d.C.), che comprendeva una sintesi del ciclo troiano, non comprendente, tuttavia, iCypria, dei quali abbiamo un sunto in vari altri manoscritti.

Altre opere che hanno sintetizzato e che hanno, quindi, trasmesso la materia del ciclo epico sono state laBiblioteca di Apollodoro e leFabulae diIgino.

I cicli

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I poemi del ciclo[2], nel loro insieme, erano concepiti come una narrazione completa di tutti gli eventi memorabili, dalle nozze diUrano eGea fino alla morte di Odisseo. Si trattava, quindi, di una raccolta completa, anche sea posteriori, dei segmenti ciclici minori, costituiti da poemi raggruppati secondo gli eventi narrati e ordinati in successione cronologica.


Ciclo delle origini

Il ciclo delle origini racchiudeva i poemi che trattavano delle gesta degli dei. In esso veniva inserita, in posizione principe, laTeogonia diEsiodo, sull'origine del cosmo e degli dei e sullaguerra tra Zeus e i Titani, con una omonimaTeogonia, opera anonima calcata sul modello diEsiodo, che tratta la genealogia divina dall'unione di Urano e Gea (anche detta Gaia); a completamento stava laTitanomachia, attribuita aEumelo di Corinto, sulla guerra di Zeus contro i Titani.


Ciclo argonautico

Il ciclo argonautico, che narrava l'impresa degliArgonauti, comprendeva iKorinthiakà (Canti Corinzi), diEumelo di Corinto, un poema su Corinto in cui trovava spazio la leggenda diArgo, e iCanti Naupattii, attribuiti a Carcino di Naupatto.


Ciclo tebano

I poemi del ciclo narravano le vicende della dinastiatebana deiLabdacidi.Si partiva dall'Edipodia, poema in 6 600 versi attribuito aCinetone di Sparta, sulla storia diEdipo, che, senza saperlo, uccise il padre Laio e sposò la madre Giocasta, e della sua fuga da Tebe quando ne venne a conoscenza; si proseguiva con laTebaide, attribuita prima a Omero e poi adAntimaco di Teo, che cantava la guerra fratricida traEteocle ePolinice, figli di Edipo, e la guerra dei Sette contro Tebe, che avrebbe ispirato l'omonima tragedia diEschilo; venivano poiGli Epigoni, attribuiti a Omero e più plausibilmente ad Antimaco di Teo, che erano un poema in 7 000 versi incentrato sui personaggi degliEpigoni (ovvero i "nati dopo"), cioè i figli dei sette principi che muovono una seconda guerra contro Tebe, stavolta vittoriosa, dopo che la prima si era conclusa con la morte dei Sette; infine, l'Alcmeonide, anonima, narrava le gesta dell'epigonoAlcmeone, figlio diAnfiarao, che vendicò la morte del padre caduto nella guerra dei Sette uccidendo sua madre Erifile, poiché lo aveva spinto a parteciparvi, e venne di conseguenza perseguitato dalleErinni, personificazioni della vendetta.


Ciclo troiano

I poemi del ciclo troiano raccontavano la guerra di Troia e i successivi ritorni degli Achei in patria, partendo daiCypria oCanti ciprii (11 libri). Attribuiti a Egesia di Cipro, aStasino e a Omero (sebbene ancheErodoto avesse messo in dubbio la paternità degli ultimi due autori, in un passo del II libro della sua storia sulle guerre persiane), narravano di comeZeus eTemi decisero di scatenare la guerra di Troia per sfoltire l'umanità divenuta troppo numerosa, della nascita diElena, dellenozze di Peleo e Teti e delgiudizio di Paride, fino alratto di Elena e alla spedizione greca contro Troia, laddove inizia il racconto dell'Iliade.

Al poema iliadico si riallacciava l'Etiopide (5 libri), attribuita adArctino di Mileto, che andava dall'intervento degli alleati troianiPentesilea eMemnone alla morte diAchille.

LaPiccola Iliade (4 libri), attribuita aLesche di Mitilene, andava dalla contesa traAiace Telamonio eUlisse alla distruzione di Troia, inclusa la costruzione delcavallo, sovrapponendosi allaIliou persis (La distruzione di Ilio, 2 libri) attribuita anch'essa ad Arctino di Mileto, sulla distruzione di Troia, cui seguivano iNostoi (Ritorni, 5 libri) attribuiti adAgia di Trezene sul ritorno in patria degli eroi greci (escluso Ulisse) e sulle vicende successive, fino al ritorno diAgamennone eMenelao.

Infine, laTelegonia (2 libri), inclusa tra i poemi del ritorno e attribuito aEugammone di Cirene, chiudeva l'intero ciclo troiano con la morte diUlisse per mano del figlioTelegono, che ne sposa la mogliePenelope.


Altri cicli

Ad un ciclo diEracle appartenevano laPresa di Ecalia, attribuita a Creofilo di Samo, ma secondo la tradizione scritta dallo stesso Omero e ceduta poi a Creofilo, che narrava la lotta tra Eracle ed Eurito, re della città di Ecalia inTessaglia, che l'eroe riesce a espugnare portando via la principessa Iole (anche Jole), di cui era follemente innamorato, l'Eracleide, attribuita aPisandro di Camiro, che cantava in due libri delledodici fatiche di Eracle, e l'Eraclea (poema), attribuita aPaniassi di Alicarnasso, che cantava anch'essa delle dodici fatiche, in quattordici libri.

Opere cicliche minori erano: il cosiddettociclo argivo, con laDanaide, che narrava le vicende diDanao e delle suecinquanta figlie, e laForonide, anonima, sulle gesta dell'argivoForoneo; un ciclo suTeseo, con laMiniade, attribuita a un certo Prodico di Focea, cantava lo scontro tra Eracle e i Mini, la distruzione della città diOrcomeno e le imprese di Teseo eMeleagro, mentre, con laTeseide, anonima, narrava le avventure di Teseo.

Si hanno, poi, scarse notizie sulciclo tessalico e su altri cicli minori.

Secondo i miti tramandati in età classica, a seguito della morte di Oreste, gliEraclidi sarebbero tornati in Grecia insieme aiDori per porre fine alla persecuzione nei loro confronti guidata dal reEuristeo diTirinto. La guerra si concluse adAtene con la morte del re per mano diIllo. Successivamente gli Eraclidi lanciarono offensive a più riprese verso il Peloponneso, uccidendo dopo vari tentativi reTisameno, figlio diOreste ed i suoi figli, ponendo fine alla dinastia degliAtridi ed allaciviltà micenea

Note

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  1. ^Cfr. M. L. West,The formation of Epic Cycle, in M. Fantuzzi-C. Tsagalis (edd.),The Greek Epic Cycle and its Ancient Reception: A Companion, Cambridge, CUP, 2015.
  2. ^Per quanto segue, cfr. le voci di G. D'Alessio, E. Cingano, J.B. Torres-Guerra, A. De Biasi, B. Currie, A. Rengakos, A. Kellu, P. J. Finglass, G. Danek, C. Tsagalis in M. L. West,The formation of Epic Cycle, in M. Fantuzzi-C. Tsagalis (edd.),The Greek Epic Cycle and its Ancient Reception: A Companion, Cambridge, CUP, 2015.

Bibliografia

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  • M. L. West,Greek Epic Fragments, Cambridge-Massachusetts,Harvard University Press, 2003.
  • A. Debiasi,L'epica perduta: Eumelo, il Ciclo, l'occidente, Roma, L'Erma di Bretschneider, 2004.
  • M. Fantuzzi-C. Tsagalis (edd.),The Greek Epic Cycle and its Ancient Reception: A Companion, Cambridge, CUP, 2015.

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