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Charedì

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Giovaniharedi aGerusalemme che leggono unPashkvil[1]

Charedì oHaredì (in ebraicoחֲרֵדִי?traslitt.ḥaredi,IPA-ebr.: χaʁeˈdi), oebraismo charedi/chareidi (plur.ḥaredim) è una forma molto conservatrice dell'ebraismo ortodosso, tra quelle cui spesso ci si riferisce comeultra-ortodosso. Un seguace di questa dottrina è quindi definitocharedì/haredi (charedim/haredim al plurale).

Gliebreiharedi considerano la loro dottrina l'estensione di una catena ininterrotta che fa capo aMosè e alla consegna dellaTorah sulmonte Sinai da parte delSignore.Pertanto considerano le forme non ortodosse, e per certi versi anche l'ebraismo ortodosso moderno, come deviazioni dall'ebraismo autentico[2]. Gliharedi non sono comunque un gruppo istituzionalmente coeso o omogeneo[3], ma comprendono una diversità di orientamenti spirituali e culturali, generalmente suddivisi in una vasta gamma di gruppichassidici,correnti lituane ashkenazite esefardite orientali. Tali gruppi spesso differiscono notevolmente tra di loro in merito alle rispettive ideologie e stili di vita, ma anche nella severità della pratica religiosa eteologia, nonché nell'isolamento che mantengono dalla cultura generale che li circonda.

Oggigiorno, gliharedi si trovano principalmente inIsraele,Nordamerica edEuropa. La rispettiva crescita demografica è notevole, grazie al numero elevato di nascite, e raddoppia ogni 12-20 anni[4][5][6]. Stime del numero globale diharedi sono difficili da calcolare, data la sua definizione imprecisa, la mancanza di raccolta dati e il rapido cambiamento temporale. Secondo ilTelegraph nel2011 c'erano circa 1,3 milioni diharedi[7].

Terminologia

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Secondo ilsociologo israelianoNachman Ben-Yehuda, "la parolaebraicaḥaredi deriva daharada – timore e ansia – con il significato dicolui che è ansioso, e/o timoroso della parola dell'Altissimo"[8]. Nurit Stadler scrive che la parola "significacoloro che paventano o tremano, come appare inIsaia 66:5[9]: Ascoltate la parola del Signore,voi che tremate alla Sua parola'".[10] Anche altre fonti citanoIsaia 66:5[11] edEsdra 10:3[12] ("quelli che tremano davanti al comando del nostro Dio").[13] In generale, la parola "connota meraviglie e timore, in soggezione per la maestà di Dio".[14][15]

Il termine "ultraortodosso" è spesso usato al posto del termineharedi. Alcuni considerano che questo termine sia fuorviante:Ami Ayalon scrive cheharedi sia preferibile perché

"Haredi" non ha nessuna delle implicazioni religiose ingannevoli di "ultra-ortodosso": secondo quanto afferma Shilhav (1989:53), "[gli haredi] non sono necessariamente [oggettivamente] più religiosi, ma religiosi in un modo diverso".[16]

L'uso del termine "ultraortodosso" può infatti essere controverso,[17] ed è considerato peggiorativo da Ami Ayalon,[18]Norman Lamm[19] e altri.[20] Il Centro per la Fede e i Media inCanada, mentre asserisce che tale termine "a volte non può essere evitato", avvisa i giornalisti di

cercare di evitare il termine "ultraortodosso" per descrivere gli ebrei molto osservanti, in parte perché 'ultra' implica estremismo. Il termine inoltre mette gli ebrei molto osservanti tutti insieme (ma c'è molta diversità tra gli osservanti). In aggiunta, non esiste un'analoga definizione all'altro capo della panoramica religiosa (per esempio, non esistono ebrei ultra-riformati).[21]

Inoltre il termine "ultraortodosso", significando etimologicamente "al di là della norma" (dal grecoultra, oltre edoxa, norma opinione), risulta essere completamente fuorviante rispetto all'ideologia ebraico ortodossa in generale e charedi in particolare. L'ebraismo ortodosso è infatti un'ortoprassi in cui vige il principio halachiko (normativo) stabilito dai poskim (decisori halachici) di "non deviare da essa (dalla Torah) né a destra né a sinistra" (Giosuè 1:7[22]): è perciò proibito aggiungere e diminuire a qualsiasi precetto della Torah o dei Rabbini. Per questa ragione il termine "ultraortodosso" risulta soprattutto errato da un punto di vista etimologico, indicando un comportamento al di la della norma, cosa di per sé contraria ai principi dell'ortodossia ebraica (questa la critica principale, mossa in ambito charedi, all'uso del termine).

L'agenzia giornalisticaJewish Telegraphic Agency smise di usare il termine neglianni 1990, sostituendolo con "ortodossi ferventi" o "Haredi", oppure entrambi. L'editore di allora, Lisa Hostein, affermò che "'ultraortodosso' veniva visto come termine dispregiativo che implicava estremismo". Un giornale delNew Jersey,The Star-Ledger, apparentemente smise di usare il termine ultraortodosso nel2009.[23][24]

Più generalmente, una serie di altre espressioni sono usate tra gli ebreiharedi per designarsi nella comunità, tra cuiYidn (ebrei),[16]erlekhe Yidn (ebrei virtuosi),[16]frum (pii),heimish (caserecci),yeshivish eAnash (anshei-shloimeinu – membri della nostra comunità). Tutti questi appellativi acquisiscono significati diversi a seconda del contesto.

In Israele, a volte gli ebrei laici chiamano gliharedi "i neri" (ebraico:shechorim), riferimento denigratorio ai vestiti scuri solitamente indossati da questi ultimi.[25] Vengono inoltre chiamati con la parolaslang "dos" (plur. "dosim" o "dossim"), altro termine dispregiativo che imita la tradizionale pronunciaaschenazita della parola "datim", che significa 'religiosi'.[26]

Storia

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Ragazzichassidici aŁódź nel1910

Per diversi secoli prima dell'emancipazione degli ebrei europei, in alcune nazioni in cui vivevano gli ebrei d'Europa, erano costretti a vivere in comunità chiuse (ghetti); l'unico modo per tali ebrei di ottenere l'accettazione sociale era quello di convertirsi, abbandonando in tal modo tutti i legami con le proprie famiglie e comunità, per poi essere comunque discriminati, in quanto considerati cristiani soltanto di facciata (si veda il caso deimarranos in Spagna dopo l'espulsione degli ebrei). Poche alternative esistevano per i singoli individui, soprattutto nel ghetto, di destreggiarsi tra la cultura dominante e la comunità, perché ciò era gestito dalla più vasta comunità nel suo insieme.[27]

Questa situazione iniziò a cambiare con l'Illuminismo e le richieste di alcuni liberali europei di includere la popolazione ebraica negli imperi e nelle nazioni emergenti, appoggiate inoltre dall'Haskalah ebraica. Questi aderenti al nuovo pensiero sostenevano che l'accettazione da parte del mondo non ebraico rendeva necessaria la riforma degli stessi ebrei e la modifica di quelle pratiche considerate in contrasto con questo obiettivo modernizzante. Nelle parole di unaforisma popolare coniato dall'illuminista ebreoJudah Leib Gordon, una persona deve essere "un ebreo a casa, e unmentsh per strada".[28] Per alcuni ebrei, l'ebraismo meticoloso e rigoroso praticato nel ghetto interferiva con queste nuove opportunità esterne. Questo gruppo sosteneva che l'ebraismo si doveva "riformare" in linea con i cambiamenti sociali che si svolgevano intorno a loro. Erano i precursori delmovimento di riforma dell'ebraismo. Questo gruppo entusiasticamente siassimilò nella cultura circostante.

Altri ebrei sostenevano che la divisione tra ebrei egentili avesse finora effettivamente protetto la cultura religiosa e sociale degli ebrei; abbandonare tali divisioni, affermavano, avrebbe comportato l'eventuale abbandono della religione ebraica tramite l'assimilazione. Quest'ultimo gruppo insisteva che la risposta appropriata all'Illuminismo fosse quella di mantenere il rispetto rigoroso dellaHalakhah (la legge tradizionale ebraica) per impedire la dissoluzione dell'ebraismo autentico e garantire la sopravvivenza del popolo ebraico.[27]

Mentre il dibattito infuriava, il tasso di integrazione e di assimilazione cresceva in proporzione al grado di accettazione della popolazione ebraica da parte delle società ospitanti. In alcuni Paesi, in particolare inEuropa orientale, l'accettazione (e integrazione) era molto più lenta e questo era particolarmente vero nella "zona di residenza", una regione lungo il confine occidentale dell'Impero russo che comprendeva la maggior parte della modernaBielorussia e dell'Ucraina, dove era confinato l'insediamento ebraico dell'impero. Sebbene gli ebrei qui non ottenessero la stessa accettazione ufficiale come era avvenuto nell'Europa occidentale e centrale, lo stesso spirito illuminato di cambiamento pervadeva gli animi, anche se in una variante locale. Dal momento che non era possibile ottenere l'accettazione da parte della cultura dominante, molti ebrei emigravano o si associavano ad una serie di vari movimenti che parevano offrire la speranza di un futuro migliore. Alcuni ebrei, particolarmente i giovanisecolarizzati, abbracciavano varie versioni di radicalismo sociale, soprattutto la Democrazia Sociale nelle sue formebundiste e nazional-socialiste emensceviche polacche; alcuni più tardi divennero anchecomunisti, in particolare nell'Unione Sovietica. Un numero molto maggiore di ebrei dell'Europa orientale scelse una "politica di uscita" meno radicale: abbracciarono o simpatizzarono per una qualche versione del nazionalismo ebraico, in particolare ilsionismo (che spesso combinavano con forme di politica liberale riguardo ai diritti di cittadinanza in stati dell'Europa orientale). Iniziato come movimento popolare, ma insorgente in Russia neglianni 1880, il sionismo raggiunse un predominio comunitario entro la fine dellaprima guerra mondiale (tranne che in Unione Sovietica, dove il regime comunista lo soppresse a partire dal1918). Nel contesto del generale spostamento verso la politica etnonazionalista in tutta l'Europa orientale durante la prima guerra mondiale e gli effetti devastanti della guerra sulla società ebraica tradizionale e sulle relative sue certezze, i partiti nazionalisti ebraici (soprattutto i sionisti di vario tipo) ottennero sempre più voti o addirittura una maggioranza di voti ebraici nelle varie elezioni locali, comunali e nazionali in Russia e Ucraina nel breve periodo di transizione dopo la caduta delregime zarista e nei nuovi stati-nazione emergenti con le grandi minoranze ebraiche dell'Europa dell'Est, come laPolonia e laLituania.[29] In concomitanza, nel periodo tra le due guerre mondiali, i principali (cioè i più popolari e ampiamente venduti) quotidianiyiddish in Polonia eLituania venivano identificati con il sionismo. Sia i movimenti ebraici socialisti che quelli nazionalisti non erano neutrali sul tema della religione ebraica: in linea di massima, comportavano un completo e non di rado disprezzante rifiuto delle norme religiose e culturali tradizionali. Coloro che si opponevano a questi cambiamenti reagirono in una varietà di modi.

InGermania l'approccio consueto fu quello di accettare gli strumenti della ricerca moderna e applicarli alla difesa dell'ortodossia, in modo da sconfiggere i riformatori con il loro stesso gioco. Un sostenitore di questo approccio fu RabbiSamson Raphael Hirsch, che coniò lo slogan"Torah Im Derech Eretz" (Torah e civiltà) e condusse una secessione da organizzazioni comunitarie ebraiche tedesche per formare un movimento strettamente ortodosso con la propria rete disinagoghe escuole, conosciute comeAdath Israel. Il suo movimento ha tuttora dei seguaci e il loro livello di osservanza è molto severo, ma a causa della loro accettazione della formazione laica non vengono normalmente classificati comeharedi. Alcuni studiosi dellaGalizia, come ad esempioZvi Hirsch Chayes, seguirono un approccio in qualche modo simile. InEuropa orientale l'ebraismo riformato non era molto organizzato, ma i sostenitori della modernità venivano compresi sotto l'egida di uno dei movimenti dellaHaskalah o politici, come ilBundismo o ilSionismo. L'opposizione tradizionalista era generalmente associata con i vari gruppichassidici o con la crescente rete diyeshivot degliebrei lituani, alcune delle quali (ad esempio la Yeshivah Volozhin) chiudevano piuttosto che rispettare la richiesta del governo russo di introdurre studi secolari nel programma didattico.[27]

In Germania gli opponenti della Riforma si radunarono con Rabbi Samson Raphael Hirsch e il suoAdath Israel. In Polonia gli ebrei, fedeli a valori tradizionali, si riunirono sotto la bandiera dell'Agudas Shlumei Emunei Yisroel.[30] Il fatto decisivo avvenne nel1912 con la fondazione del movimento "World Agudath Israel", che divenne una potente forza politica e ottenne persino seggi alSejm polacco (parlamento). Questo movimento comprendeva i rappresentanti di alcune delle correnti del tradizionalismo già menzionate. I tradizionalisti dell'Europa orientale, che avevano lottato contro i nuovi movimenti emergenti nella comunità ebraica, furono i precursori degliharedi contemporanei.

Formazione

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Rabbi Moses Sofer (Schreiber), uno dei fondatori degliharedi

La formazione della correntecharedì dell'ebraismo ortodosso è principalmente attribuita alrabbinoMoses Sofer (ilChatam Sofer), alGaon di VilnaRabbiElija Kramer, adIsrael Baal Shem Tov e ai rispettivi discepoli. Sofer,Rabbino Capo della comunità ortodossa a Pressburg (Bratislava), era uno studente di RabbiNathan Adler diFrancoforte, che era un Maestro dellaCabala e discepolo di Rabbi Pinchas HaLevi Horowitz di Francoforte, rinomatotalmudista. Sofer era quindi rispettato sia daichassidim che daimisnagdim.

Sofer applicava un gioco di parole al termine talmudicoChadash Asur min ha-Torah "il 'nuovo' è vietato dalla Torah" (riferendosi letteralmente al mangiareChadash, "grano nuovo" prima di farel'offerta dell'Omer), come uno slogan che annunciava la sua opposizione a qualsiasi cambiamento filosofico, sociale o pratico all'osservanza ortodossa consuetudinaria. Non permetteva quindi che gli studi secolari fossero aggiunti al curriculum didattico della suayeshivah diPresburgo. Il suo studente più notevole fu il rabbino Moshe Shic che, insieme ai figli di Sofer - i rabbini Shimon e Samuel Benjamin Sofer - ebbero un ruolo attivo nell'opposizione almovimento di Riforma, ma mostrarono una relativa tolleranza per la diversità all'interno dell'ambiente ortodosso. Altri, come il più zelante rabbino Hillel Liechtenstein, si basarono su una posizione più rigorosa di ortodossia.

A partire dal1830, una ventina di discepoli di Sofer si stabilirono inTerra santa, quasi tutti aGerusalemme. Aderirono alle strutture sociali comunitarie, come loYishuv, che comprendevano ebrei musta'arabi,sefarditi easchenaziti. Si stabilirono aGerusalemme,Safed,Tiberiade eHebron. Insieme con iperushim (discepoli del Gaon di Vilna) echassidim formarono un approccio all'Ebraismo simile a quello dei loro omologhi europei. Nei due secoli successivi, gliharedi svilupparono organizzazioni religiose e politiche in Europa e in Israele, specie dopo l'indipendenza israeliana del1948,[31] promuovendo una forte ortodossia che cercasse di stabilire relazioni pacifiche e costruttive con le altre comunità ebraiche e con i non ebrei.[32]

Tradizioni correnti

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Famigliaharedi nella comunitàSatmar (fotografia fatta nel quartiere di Williamsburg aBrooklyn,New York)2006

Pratiche e osservanze

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Legge ebraica

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Una convinzione basilare della comunità ultra-ortodossa è che essa sia l'ultimo anello di una catena di continuità ebraica che risale al dono dellaTorah aMosè sul Monte Sinai. Mantengono l'interpretazione dellaMishnah e delTalmud come spiegata daMaimonide[33] che due guide distinte per l'Halakhah (Legge ebraica) furono date agliIsraeliti. La prima è laTorah she-bi-khtav, o la "Legge Scritta", che è laTorah come gli ebrei la conoscono correntemente. La seconda, nota comeTorah she-ba'al peh ("Legge Orale"), che spiega la Legge Scritta che fu data a Mosè quale interpretazione della Legge Scritta.

La Legge ebraica, nota comeHalakhah, rappresenta le conclusioni finali basate sulTalmud in merito a come ci si debba comportare in materie spirituali, morali, religiose e personali. Come tale comprende i codici giuridici applicabili a varie situazioni ipotetiche e che sono state esaminate e sviluppate di generazione in generazione, in una vasta raccolta sempre in espansione diletteratura religiosa.

L'Halakhah è una guida per tutto ciò che l'ebreo tradizionale fa, dal momento in cui si sveglia fino a quando va a dormire. Si tratta di un corpus di leggi complesse, combinate con spiegazioni logiche del ragionamento alla base di ogni singola legge. Halakhah incorpora molte pratiche tradizionali in tali leggi, alcune delle quali iniziarono come abitudini tramandate nel corso dei millenni, insieme ad un assortimento di comportamenti culturali profondamente radicati. È quindi oggetto di intenso studio in scuole religiose conosciute comeyeshivot (in sostanza, scuole didiritto che comprendono anche lo studio della letteratura e dei costumi ebraici in generale).[34]

Rabbini dirigenti della dinastia degli chassidim diČernobyl'

Nel corso della storia, l'Halakhah ha affrontato molte problematiche sulla base delle circostanze e casistiche precedenti. Si sono verificate alcune modifiche di rilievo nel corso dei secoli, tra cui l'educazione più formale delledonne nei primi anni del ventesimo secolo e l'applicazione della Halakhah alla tecnologia moderna. Mentre gliharedi sono stati generalmente più conservatori delle lorocontroparti ortodosse moderne in merito a nuove pratiche e decisioni sull'applicazione contemporanee dei concettihalakhici, l'Ebraismo ortodosso vede queste innovazioni come coerenti con i concettihalakhici tradizionalmente esposti.

Le differenze tra l'ortodossiaharedi e l'ortodossia moderna di solito si trovano nell'interpretazione della natura dei concetti tradizionalihalakhici e nella comprensione di ciò che costituisce un'applicazione accettabile di questi concetti al mondo moderno.

Le invenzioni moderne sono state studiate e incorporate negli aggiornamenti dell'Halakhah, accettati sia dagliharedi che dalle altre comunità ortodosse. Per esempio, si sono promulgate sentenze circa il corretto utilizzo dell'elettricità e di altre tecnologie da parte degli ebrei ortodossi durante loShabbat (e altrefestività) per fare in modo che le leggi scritte (Torah she-bi-khtav) non siano violate. Vi è consenso nella comunità ortodossa per quanto riguarda la maggior parte dei punti più importanti, sebbene i punti più sottili siano oggetto di intensi dibattiti che producono una vasta gamma di opinioni. Mentre le discussioni di Halakhah sono comuni e incoraggiate, le determinazioni finali circa l'applicabilità della Legge in tutte le situazioni è nelle mani del rabbino ortodosso locale oposek (giurista rabbinico).[34]

Stile di vita e famiglia

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Giovane sposaharedi alMuro Occidentale diGerusalemme, che si allontana dal Muro camminando all'indietro in segno di riverenza e rispetto

La vitaharedi è molto incentrata sulla famiglia. A seconda di vari fattori, i ragazzi e le ragazze frequentano scuole separate e procedono verso un più altostudio della Torah rispettivamente in unayeshivah oseminario, cominciando da un'età che varia dai 13 ai 18 anni. Una percentuale significativa di giovani rimane nellayeshivah fino al loroshiddukh (fidanzamento), quando la donna viene introdotta alla controparte per vedere se la coppia si vuole sposare. Molti comunque continuano a studiare in unkolel (istituto di studio della Torah per uomini sposati) per tutta la vita. In molte comunitàharedi, lo studio presso istituti secolari/laici viene scoraggiato, sebbene alcune comunità abbiano strutture educative per la formazione professionale o seguano programmi professionali per entrambi i sessi. La maggior parte degli uomini, anche quelli che non frequentano un kolel, si impegnano comunque a studiare quotidianamente i testi ebraici (collettivamente indicati come "Torah"). Le famiglie tendono ad essere di grandi dimensioni, riflettendo l'adesione al comandamento della Torah "Siate fecondi e moltiplicatevi" (Genesi 1:28-9:1,7[35]): in Israele hanno in media sette figli[36].[34]

I rabbiniharedi generalmente proibiscono di guardare latelevisione e ifilm, di leggeregiornali quotidiani di ambiente non religioso e di usareinternet senza filtri che blocchino lapornografia; sui giornali ultraortodossi sono proibite le immagini di donne o ragazze[37]. Per questo alcuniharedi usanotelefonini che sono programmati per disattivare internet, l'invio e la ricezione di sms e altre funzioni che potrebbero influenzare i loro utenti in modi indesiderabili. La maggior parte delle aziende inIsraele ora offre agliharedi dei telefoni cellulari di base con limitate capacità interattive.[38][39] Tuttavia sembra che moltiharedi usino molto internet, a giudicare dal grande numero di partecipanti achat haredi.[40][41] In maggio2012, 40.000haredi si sono radunati allo StadioCiti Field diNew York per discutere sui pericoli diinternet.[42]

Abiti

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Moltiharedi reputano il modo di vestire come un mezzo importante per garantire l'identità ebraica e la distintività. Inoltre, un modo semplice e sobrio di vestire è visto come favorevole alla riflessione interiore e alla crescita spirituale. Perciò moltiharedi sono riluttanti a indossare un abbigliamento moderno (che a volte potrebbe compromettere i loro standard di modestia). Molti uomini hanno labarba, la maggior parte degli uomini indossano abiti scuri e uncappello a larghe tese (di solito nero) durante la preghiera e portano sempre in testa unakippah (di solito nera) persino a letto. Le donne aderiscono alle regole ditzniut (modestia) e quindi portano gonne lunghe o comunque al di sotto delle ginocchia e maniche lunghe, scollature alte e una qualche forma di copertura della testa se coniugate: sciarpe,foulard copricapo, cappelli, osheitel (parrucche) in maniera da non lasciare i capelli scoperti oltre due dita.

Gli uominichassidim spesso seguono lo stile di vestiario specifico del proprio gruppo, che può prevedere giacche lunghe o cappotti (spesso chiamatiredingote, okapote osirtuk), o una giacca da completo a piena lunghezza chiamata "rekel". L'abbigliamento formale comune comprende lunghe giacche di seta (bekishe), cappelli di pelliccia larghi o alti (shtreimel ospodik). Questi indumenti sono indossati il giorno delloShabbat e nellefestività ebraiche, nonché permatrimoni ed eventi di importanza comunitaria. Durante la preghiera i chassidim indossano ungartel (una lunga cintura avvolta intorno alla vita dello strato esterno di abbigliamento). Anche se comune per l'abito degli ebrei chassidici e non-chassidici in Europa prima dellaseconda guerra mondiale, l'uso attuale del gartel è principalmente relegato a membri del Chassidismo. Tuttavia, alcuniharedi non chassidici continuano a mantenere questa tradizione.

Popolazione e relazioni sociali

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Quartiereharedi aBnei Brak,Israele
Il quartiere harediMea Shearim aGerusalemme

Demografia

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Stime della popolazione heredi sono difficili da ottenere[43] e potrebbero sottostimare significativamente il numero reale diharedi, a causa della loro riluttanza a partecipare a sondaggi e censimenti.[44] Tuttavia gli studi mostrano un tasso di crescita molto alto, con una popolazione di giovani percentualmente elevata.[45]

NazioneAnnoPopolazioneTasso di crescita annuale
Israele2006444.000–795.000[43]6%[46]
Stati Uniti2006468.000[4]5,4%[4]
Regno Unito2007/200822.800–36.400[47] / 45.500[4]4%[47]

Altre nazioni con un notevole numero di heredim sonoCanada,Francia,Argentina,Belgio,Paesi Bassi,Svizzera,Austria,Sudafrica eAustralia.

Organizzazione

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Correnti dell'Ebraismoharedi

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Gruppiharedi ufficiali

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  • World Agudath Israel, internazionali e locali (per es.Agudath Israel of America)
  • Shas: partitoharedi (Mizrahì/Sefardita) israeliano
  • Edah HaChareidis: consiglio rabbinico di gruppiharediantisionisti nella zona diGerusalemme e dintorni, tra cui iSatmar,Dushinsky, Toldos Aharon, Toldos Avrohom Yitzchok,Neturei Karta Mishkenos Horoim, Spinka, Brisk e una sezione di altriharedimisnagdim. La Eda Charedis Yerushalaim è l'antica comunità ebraica askenazita di Gerusalemme.

Organizzazioni

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  • Toldos Yeshurun: organizzazione diharedirussi.
  • United Torah Judaism: gruppo politicoharediaschenazita in Israele.

Leader rabbinici

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Organizzazione rabbiniche e dinastie ebraiche

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Lo stesso argomento in dettaglio:Dinastie chassidiche.

Note

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  1. ^Pashkvil (in ebraicoפשקוויל? plur.pashkvilim, פשקווילים) è unmanifesto oposter affisso in luoghi pubblici, solitamente su un muro in strade di quartieriebraici ortodossi, più comunemente nelle comunità haredi. Ipashkvilim sono a volte distribuiti anonimamente, tuttavia molti sono affissi con approvazionerabbinica o con il nome di un movimento attivista in calce.
  2. ^Yated Ne'eman, about Reform and ConservativesArchiviato il 5 novembre 2010 inInternet Archive.; esp.this articleArchiviato il 25 maggio 2011 inInternet Archive.;and this oneArchiviato il 28 marzo 2010 inInternet Archive.
  3. ^Dan Ephron, suthedailybeast.com, The Daily Beast.URL consultato il 12 giugno 2013.
  4. ^abcd'Majority of Jews will be Ultra-Orthodox by 2050', sumanchester.ac.uk,Università di Manchester, 23 luglio 2007.URL consultato il 12 giugno 2013(archiviato dall'url originale il 2008).
  5. ^(EN) Tobias Buck,Israel’s secular activists start to fight back, suft.com, 6 novembre 2011.URL consultato il 12 giugno 2013.
  6. ^(EN) Eli Berman,"Sect, Subsidy, and Sacrifice: An Economist's View of Ultra-Orthodox Jews", relazione delNational Bureau of Economic Research Nr. 6715, agosto 1998.
  7. ^Mick Brown,"Inside the private world of London's ultra-Orthodox Jews",The Daily Telegraph, 25/02/2011.
  8. ^ Nachman Ben-Yehuda,Theocratic Democracy: The Social Construction of Religious and Secular Extremism, Oxford University Press, 2010, p. 17,ISBN 978-0-19-973486-3.
  9. ^Isaia 66:5, suLa Parola - La Sacra Bibbia in italiano in Internet.
  10. ^ Nurit Stadler,Yeshiva fundamentalism: piety, gender, and resistance in the ultra-Orthodox world, NYU Press, 2009, p. 4,ISBN 978-0-8147-4049-1.
  11. ^Isaia 66:5, suLa Parola - La Sacra Bibbia in italiano in Internet.
  12. ^Esdra 10:3, suLa Parola - La Sacra Bibbia in italiano in Internet.
  13. ^Norman Solomon,Historical Dictionary of Judaism, Scarecrow Press, 2006, p. 157.
  14. ^John Kenneth White,Political Parties and the Collapse of the Old Orders, State University of New York Press, 1998, p. 157.
  15. ^Ariela Keysar,Secularism, Women & the State: The Mediterranean World in the 21st Century, 2009, Institute for the Study of Secularism in Society and Culture, p. 86.
  16. ^abcAmi Ayalon. "Language as a barrier to political reform in the Middle East",International Journal of the Sociology of Language, 1999, Volume 137, pp. 67–80.
  17. ^Keith Wailoo & Stephen Gregory Pemberton,The troubled dream of genetic medicine: ethnicity and innovation in Tay-Sachs, cystic fibrosis, and sickle cell disease, JHU Press, 2006, p. 190, che cita: "Il termine ultra-ortodosso, sebbene controverso, spesso si riferisce all'Ebraismoharedi o Ebraismo chassidico..."
  18. ^Ami Ayalon, "Language as a barrier to political reform in the Middle East",International Journal of the Sociology of Language, Volume 137, 1999, pp. 67–80. "'Haredi'... è preferibile, essendo un termine comunemente usato da loro stessi... Inoltre, non sottintende nessuna delle malignità spesso associate al termine da altri ebrei e, purtroppo, dai media occidentali..."
  19. ^Norman Lamm,Seventy Faces: Articles of Faith, KTAV Publishing House, 2001, p. 1: "...per distinguerlo dalloHaredi o la branca più reclusiva dell'Ortodossia (spesso menzionata come 'Ultraortodossa' o 'Ferventemente ortodossa'; Io preferisco il termineebraicoHaredi perché non è peggiorativo ed è quello usato dagliharedi stessi per identificarsi)."
  20. ^Tra le fonti che descrivono il termine come peggiorativo o denigratorio vi sono:
    • Eytan Kobre,One People, Two Worlds. A Reform Rabbi and an Orthodox Rabbi Explore the Issues That Divide Them, recensito da Eytan Kobre, Jewish Media Resources, febbr. 2003. Consultato 12/06/2013. "'In verità il sociologo Marvin Schick richiama l'attenzione sul fatto che "mediante il semplice modo di identificare [alcuni ebrei] ... come "ultraortodossi", . . . [un] termine peggiorativo è diventato un riferimento standard per descrivere molti ebrei ortodossi... Nessun altro gruppo etnico o religioso in questa nazione viene identificato con un linguaggio che implica un tale messaggio negativo.'"
    • Hella Winston,Unchosen: the hidden lives of Hasidic rebels, Beacon Press, 2005, p. 184. "Tra i chassidim, 'ultra-ortodosso' è considerato un termine improprio e, per alcuni, un termine peggiorativo".
    • Mandell I Ganchrow,"With Jewry in crisis, Reform are still pushing disunity agenda. WHY!?",Jewish World Review, 10 sett. 2001. "Non è forse arrivato il momento di dichiarare 'ultraortodosso' un termine peggiorativo ed eliminarlo dal nostro vocabolario?"
    • Abbot Katz,"Stop Calling Me an ‘Ultra-Orthodox Jew’",The Forward, 11 apr. 2008. "Ma in verità 'ultra-ortodosso' è un appellativo improprio, uno che distorce il dialogo e il gruppo che vuole identificare. Se 'ortodosso' denota un ebraismo sobrio, prudente, confortevole, allora 'ultra-ortodosso' viene coniato per contrapporre una fede feroce, smodata e di interpretazione relativamente nuova."
    • Netty C. Gross, "Katamon on the Rhine",The Jerusalem Report, 22 genn. 2007. "... reputando il termine "ultra-Ortodosso" come peggiorativo".
    • Nosson Scherman,"Non-Negotiable Judaism"Archiviato il 19 febbraio 2012 inInternet Archive., CLAL Encore Archive, National Jewish Center for Learning and Leadership website, 3 apr. 1981. Consultato 12/06/2013. "Nella mia comunità esistono molte organizzazioni di assistenza esclusivamente supportate e gestite da volontari ortodossi – soprattutto del tipo comunemente descritto con il peggiorativo che va di moda - gli 'ultraortodossi'".
    • Henry Goldschmidt,Race and religion among the chosen peoples of Crown Heights, Rutgers University Press, 2006, p. 244, nota 26. "Sono riluttante ad usare il termine 'ultra-ortodosso', poiché il prefisso 'ultra' porta connotazioni peggiorative di estremismo irrazionale."
    • Chia Longman, "Engendering Identities as Political Processes: Discources of Gender Among Strictly Orthodox Jewish Women", in Rik Pinxten, Ghislain Verstraete, Chia Longmanp (curatori)Culture and politics: identity and conflict in a multicultural world, Berghahn Books, 2004, p. 55. "Webber (1994:27) usa l'etichetta 'rigorosamente ortodosso' quando si riferisce adharedi, apparentemente più adeguato come nome puramente descrittivo, e tuttavia con connotazioni meno denigratorie di ultraortodosso."
    • Jeremy Stolow,Orthodox by design: Judaism, print politics, and the ArtScroll revolution, University of California Press, 2010, p. 193, nota 1: "Diversamente daultra-ortodosso eebreo fondamentalista (che apparentemente sembrano neutrali ma in realtà sono termini sottilmente peggiorativi), l'etichettaHaredi è più facilmente riconoscibile tra coloro che si classificano tali..."
    • Josh Lipowsky,"Paper loses 'divisive' term"Archiviato il 26 agosto 2011 inInternet Archive..Jewish Standard, 30 genn. 2009. "...La JTA [Jewish Telegraphic Agency] si confrontò con lo stesso problema e decise di eliminare il termine, sostituendolo con 'fervorosamente ortodosso' ... 'ultra-ortodosso' veniva visto come un termine dispregiativo che implicava estremismo."
  21. ^"A Journalist's Guide to Judaism"Archiviato il 15 settembre 2012 inInternet Archive., sito delCentre for Faith and Media, Risorse e Guide sulla religione, pp. 2–3. Archiviato 12/06/2013
  22. ^Giosue 1:7, suLa Parola - La Sacra Bibbia in italiano in Internet.
  23. ^Josh Lipowsky,"Paper loses 'divisive' term"Archiviato il 26 agosto 2011 inInternet Archive.,Jewish Standard, 30 gennaio2009.
  24. ^Vedi anche l'intervista di Avraham Weissman con Stephen Schwartz inTen to One del 7 gennaio2009, p. A3.
  25. ^Cfr. le segg. fonti:
    • Jewish folklore and ethnology review, Volumes 17–18, American Folklore Society, sez. "Jewish Folklore and Ethnology", p. 53.
    • Nadia Abu El-Haj,Facts on the ground: Archaeological practice and territorial self-fashioning in Israeli society, University of Chicago Press, 2001, p. 262.
  26. ^Cfr. i segg. autori:
  27. ^abcPer questa sezione, si veda specialmenteRiccardo Calimani,Storia del pregiudizio contro gli Ebrei - Antigiudaismo - Antisemitismo - Antisionismo, Arnoldo Mondadori Editore, Milano 2007;Hans Küng
  28. ^La parolatedescaMensch (lett. "essere umano") e l'equivalenteyiddishמענטש -mentsh significa "persona d'integrità e onore" - cfr.Merriam-Webster's Online Dictionary (EN)
  29. ^Per una panoramica generale e commenti vari sulla forza e carattere di questi movimenti, cfr. il compendio standard di storia ebraica dell'Europa orientale nel periodo tra le due guerre di Ezra Mendelsohn,The Jews of East Central Europe between the world wars, Bloomington: Indiana University Press, 1983 eidem,On modern Jewish politics, New York: Oxford University Press, 1993. Un'esposizione molto più particolareggiata la si può trovare sempre in Ezra Mendelsohn,Zionism in Poland: the formative years, 1915-1926, New Haven: Yale University Press, 1981.
  30. ^"Ner Tamid Emblem"Archiviato il 19 febbraio 2012 inInternet Archive., costituzione e regole (EN)
  31. ^New Religious Party, suarchive.jta.org, 13 settembre 1934.URL consultato il 13 giugno 2013(archiviato dall'url originale il 15 aprile 2013).
  32. ^Rabbi Dushinsky Installed As Jerusalem Chief Rabbi of Orthodox Agudath Israel, suarchive.jta.org, 3 settembre 1933.URL consultato il 13 giugno 2013(archiviato dall'url originale il 15 aprile 2013).
  33. ^Maimonide,Mishneh Torah, Introduzione e in profondità nella rispettiva introduzione al suoCommentario della Mishanh.
  34. ^abcJewish folklore and ethnology review, Volumi 17–18, American Folklore Society, Jewish Folklore and Ethnology Section. p. 53. Vedi anche Nadia Abu El-Haj,Facts on the ground: Archaeological practice and territorial self-fashioning in Israeli society, University of Chicago Press, 2001, p. 262.
  35. ^Genesi 1:28-9:1,7, suLa Parola - La Sacra Bibbia in italiano in Internet.
  36. ^Yuval Noah Harari,21 lezioni per il XXI secolo, 2018, pag. 78, Bompiani.ISBN 978-8845297052
  37. ^Yuval Noah Harari,21 lezioni per il XXI secolo, 2018, pag. 150, Bompiani.ISBN 978-8845297052
  38. ^"Proud to be Chareidi – Jewish Media Resources"Archiviato il 2 marzo 2009 inInternet Archive.
  39. ^Vedi anche"Is that cellphone kosher?"
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  42. ^Ultra-Orthodox Jews Rally to Discuss Risks of Internet, inThe New York Times, 20 maggio 2012.URL consultato il 14 giugno 2013.
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  45. ^"Britain Sees Spike in Ultra-Orthodox Population" suForward.com]
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