Caspar Adler Aquila (Augusta,1488 –Saalfeld,1560) è stato unteologotedesco.
Dopo essersi formato adAquisgrana, adUlm (nel 1502), inItalia (incontròErasmo da Rotterdam aRoma) e aBerna nel 1508, studiòteologia aLipsia nel 1510, quindi aWittenberg (1513). Secondo suo figlio, fu ordinato presbitero nell'agosto del 1514, mentre era a Berna. Per qualche tempo fucappellano militare.[1]
Nel 1516, divenne pastore aJengen, presso Augusta, ove introdusse le idee dellaRiforma. Proclamando apertamente la sua adesione alla dottrina diMartin Lutero, per ordine del vescovo diAugusta fu imprigionato per sei mesi aDillingen.Condannato a morte, la pena gli fu commutata nell'esilio grazie ai buoni uffici diIsabella d'Asburgo, moglie diCristiano II di Danimarca e sorella diCarlo V[2].
Tornato a Wittenberg, incontrò Lutero, e fu maestro dei figli diFranz von Sickingen presso la città di Ebernburg (oggiBad Münster am Stein-Ebernburg). Dopo l'assedio di Ebernburg da parte diRichard von Greiffenklau zu Vollrads, l'arcivescovo di Treviri, il 6 giugno 1523 tornò a Wittenberg per insegnare l'ebraico, e aiutò Lutero nello sviluppo della sua versione delVecchio Testamento[3] con tale impegno da far esclamare allo stesso LuteroWenn die Bibel verloren würde, so wollte ich sie wieder bei Aquila finden! ("Se la Bibbia andasse perduta, vorrei ritrovarla in Aquila").[2]
Notizie e date circa la sua carriera sono incerte sino al1517[3], quando divenne pastore aSaalfeld grazie all'appoggio di Lutero. Nel1528 fu promosso a sovrintendente (carica corrispondente alvescovo)[3] della città. Nel1530 prese parte allaDieta di Augusta.[2] Nel1548, reagendo in modo veemente all'Interim di Augusta, scrisseChristliche Bedenken auf das Interim (Pensieri cristiani sull'Interim) eDas Interim illuminiert (L'illuminato Interim), attirandosi un mandato di cattura emesso a suo carico da Carlo V in persona, con una taglia di 5.000fiorini.[2] Entrò quindi in clandestinità e si rifugiò provvisoriamente aRudolstadt presso la contessaKatharina von Schwarzburg-Rudolstadt.[2] Nel1550 fu nominato decano della collegiata diSchmalkalden.[2] Quivi sostenne una controversia conAndreas Osiander.[2] Dopo lapace di Passau, nel1552, rientrò - non senza opposizioni - a Saalfeld e qui rimase proseguendo la detta controversia, sino alla sua morte.[4]
Si sposò due volte, e gli sopravvissero quattro figli.[4]
Pubblicò numerosi sermoni, alcune note sul Vecchio Testamento ed alcune controversie. Oltre alle opere già citate, sono degne di nota:
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