CD-i console | |
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Produttore | Royal Philips Electronics N.V. |
Tipo | Console da tavolo Lettore multimediale |
Generazione | Quarta |
In vendita | ![]() ![]() |
Dismissione | 1998 |
Unità vendute | 1 milione (stimato)[2] |
Predecessore | Philips Videopac+ G7400 |
Caratteristiche tecniche | |
Supporto di memoria | VCD,CD+G,CD-i,Audio CD, Karaoke CD |
Dispositivi di controllo | Telecomando,gamepad |
CPU | Philips SCC68070 a 15,5 MHz[2] |
RAM totale | 1 MB[2] |
Servizionline | CD-Online |
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IlCD-i (conosciuto anche comeCompact Disc Interactive oPhilips CD-i) è unlettore multimediale, ancheconsole per videogiochi, sviluppato e commercializzato dallaPhilips tra il1991 e il1998.
Il nome si riferisce anche allo standard di memorizzazione utilizzato daiCD riprodotti dal lettore. Lo standard viene specificato nelGreen Book co-sviluppato daSony e Philips nel1986.
Da tempo ci si aspettava che il CD diventasse prima o poi il supporto di riferimento in campo videoludico, e con l'introduzione del CD-i sembrava che ciò si stesse verificando. Tuttavia la vera affermazione del CD arrivò soltanto a metà anni '90 con laPlayStation, mentre il CD-i ebbe una storia travagliata e fu uno dei peggiori fallimenti hardware dell'industria videoludica.[3]
In quanto colosso dell'audio-video, che aveva anche avuto un ruolo fondamentale nell'invenzione del Compact Disc, la Philips si trovava in posizione favorevole per tentare l'impegnativa introduzione di massa di un sistema multimediale di questo tipo, sebbene l'azienda non avesse una presenza radicata nel settore videogiochi.[1]Il primo lettore CD-i venne presentato da Philips nel1991 e messo in vendita negli Stati Uniti il 3 dicembre[1], al prezzo di 400dollari. Il lettore era in grado di leggere dischi in formato CD-i,CD Audio,CD+G, CD karaoke eVideo CD, sebbene la lettura di questo standard richiedesse l'acquisto di una scheda di decodificaMPEG-1 opzionale (Digital Video Card - DVC), necessaria anche per determinati videogiochi.
Pur non essendo la prima console ad andareonline, il lettore fu innovativo anche nel proporre il servizio CD-Online, lanciato nelRegno Unito nell'ottobre 1995, che forniva un vero e propriobrowser perInternet, richiedendo però un apposito accessorio, la scheda DVC, e un abbonamento mensile[4].
La console venne prodotta in svariati aggiornamenti da un consorzio di produttori davvero impressionante:Magnavox,LG,Digital Video Systems,Memorex,Grundig,Sony (che ne produsse una versione portatile dettaIntelligent Discman),Kyocera, NBS,Highscreen eBang & Olufsen (che commercializzò, nel1996, un televisore con un sistema CD-i integrato).[senza fonte]
Tuttavia fece fatica a raggiungere una certa diffusione nel mercato e a tutt'oggi viene considerato tra i più grandi flop del settore videoludico; la causa principale, fin dai primi tempi, può essere vista proprio nella scarsità di software videoludico pubblicato per il sistema[1]. Sebbene fosse supportato da una grande azienda quale Philips, i team di sviluppo dei videogiochi semplicemente non avevano una vera e propria formazione da game designer[senza fonte].Lo scarso successo del dispositivo causò danni economici e di immagine alla Philips, influenzando negativamente anche la collaborazione con laNintendo per il mai realizzatoSNES CD[1].
Dal fallito accordo con la Nintendo, la Philips guadagnò comunque i diritti a realizzare per CD-i alcuni videogiochi delle serie di enorme successoMario eZelda, ma la preziosa occasione non fu ben sfruttata[1]. Nel 1993-1994 uscironoHotel Mario e tre spin-off diZelda, ma sviluppati in fretta da squadre occidentali con risultati deludenti[2].
Dal1994 al1998 Philips continuò la produzione CD-i tramite dei cataloghi indirizzati direttamente verso i privati, con le serie 200, 400 (munite di un joypad più comodo), 300 (dei CD-i portatili con schermo lcd) e 600, questi ultimi dei lettori con disk drive professionali per programmatori; alcuni modelli erano distribuiti daGoldstar.[senza fonte]
Il sistema arrivò sul mercato con forte ritardo per problemi tecnici dello sviluppo, infatti nei primi progetti della Philips sarebbe dovuto uscire nel 1988. L'introduzione di una console a CD poteva essere innovativa, ma uscendo nel 1991 si ritrovò battuto sul tempo dalPC Engine con lettore CD-ROM², e altri concorrenti erano usciti o uscirono poco dopo, comeCommodore CDTV eSega CD[5]. Il CD-ROM stava diventando uno standard anche sui computer PC e Mac, con potenze di calcolo crescenti. Il CD-i rimase invece sulle specifiche del 1987 per i CD e utilizzò un processore datato, della famiglia del68000. Gli sviluppatori andarono incontro a molte difficoltà e limiti tecnici. Ad esempio l'audio è soltanto di tipo CD, quindi anche il più semplice effetto sonoro andava registrato come traccia CD, e per la sovrapposizione di anche due soli canali servivano complessi espedienti dimissaggio via software[4].
I primi giochi furono perlopiù lenti e poco interessanti. Al lancio del CD-i negli USA, molte postazioni dimostrative nei negozi mostravanoJigsaw, un gioco dipuzzle, perché non ce n'erano altri disponibili. Le cose migliorarono solo verso il 1993, con giochi più stimolanti comeAlien Gate eSteel Machine. Secondo Dale DeSharone, uno dei principali sviluppatori per CD-i ingaggiati inizialmente, la Philips non considerava il sistema dedicato al mercato dei videogiochi, ma piuttosto al mercato educativo. Tra i titoli di lancio, educativi comeTreasures of theSmithsonian avevanobudget di sviluppo multimilionari, mentre giochi comeLaser Lords erano intorno a 700.000$. Dopo il lancio invece ci si rese conto che solo i giochi vendevano in modo rilevante. La strategia di mercato non fu ben indirizzata, i consumatori erano confusi su cosa stavano comprando, e il prezzo alto non aiutava[6].
In pratica, anche con i giochi più evoluti, il sistema poteva apparire più costoso e meno potente perfino di unMega Drive. Era anche limitato dai due soli pulsanti di azione sul controller, poi aumentati su modelli successivi. La possibilità di vedereVideo CD era innovativa, ma richiedeva il costoso accessorio Digital Video Card, necessario anche per alcuni giochi. Infine ladistribuzione del CD-i, al di fuori dei Paesi Bassi e soprattutto negli USA, non fu buona. Nel complesso il CD-i era un buon sistema quando dotato di DVC e quando finalmente arrivò del software decente, ma non aveva speranze contro concorrenti più avanzati e più economici[7].
Il catalogo di titoli per CD-i fu ampio, ma costituito in buona parte da prodotti diedutainment e titoli di scarso interesse, comunque non mancarono videogiochi degni di nota[8]. Nel complesso i giochi furono circa 200[9].
Secondo una selezione fatta dalla rivistaRetro Gamer, i dieci più grandi giochi per CD-i sonoThe Apprentice,Plunderball,Pac-Panic,Hotel Mario,Brain Dead 13,Burn: Cycle,Ram Raid,Mutant Rampage: Bodyslam,Secret Mission,Link: The Faces of Evil/Zelda: The Wand of Gamelon[10].Retrogame Magazine cita l'importanza diInca,Burn: Cycle eLost Eden nel promuovere i giochi in stile film interattivo che proliferarono nella prima metà degli anni '90, e la validità dei titoli convertiti da altri sistemiThe 7th Guest,Myst,Defender of the Crown,Lemmings,Litil Divil[2].
Altri progetti
Storia delleconsole per videogiochi | |
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