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Brixia (archeologia)

Coordinate:45°32′21″N 10°13′33″E45°32′21″N,10°13′33″E
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Voce principale:Storia di Brescia.
Brixia
Brescia
LaVittoria alata di Brescia, simbolo della città romana.
Localizzazione
StatoItalia (bandiera) Italia
Dimensioni
Superficie4 000 
Amministrazione
EnteComune di Brescia
Visitatori37 659(2022)
Sito webwww.architettonicibrescia.lombardia.beniculturali.it/
Mappa di localizzazione
Map
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Brixia (l'odiernaBrescia inLombardia) fu fondata daiGalli Cenomani nelVII secolo a.C. Successivamente, a cavallo traIII eII secolo a.C., subì un progressivo processo di colonizzazione da parte dellaRepubblica romana, giungendo nell'89 a.C. a ottenere lo stato dimunicipium didiritto latino, nel 49 a.C. lacittadinanza romana per i suoi abitanti e, nel 27 a.C., lo stato dicolonia romana.

Toponimo

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Il nome latinoBrixia (e anche la variante grecaVrixia, "Βρηξία") è ben documentato in epoca classica (Catullo,Livio,Plinio il Vecchio,[1]Strabone,[2]Tacito[3] ed altri). Viene fatto solitamente risalire al termineceltico*brik/*brig (sommità, colle, altura) con vari riscontri in altre aree di influenza celtica (Bressa inGallia, Brexa inSpagna,Bressanone in Italia)[4].

Storia

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Origine

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Lo stesso argomento in dettaglio:Galli Cenomani.

La zona dove sorse la città romana era frequentata fin dall'età del Bronzo (III millennio).

Tra le leggendarie origini vi è chi fa risalire le origini di Brescia adErcole, ipotizzate già inetà medievale.[5] Vi è invece chi ne fa risalire la fondazione a Troe.[6][7] La storiografia moderna appoggia quella per la quale il re deiLiguriCidno, nella tardaetà del bronzo, invase lapianura Padana e, giunto presso il colleCidneo al centro dell'attuale Brescia, ne fortificò la cima, nel punto in cui dalla primaetà medievale sorge ilcastello. Altri ancora sostengono che i primi abitanti del territorio bresciano furono gliEtruschi, che si stanziarono dunque nella pianura cispadana.[8]

L'evento di maggior importanza per la storia bresciana fu però l'invasione deiGalli Cenomani (IV secolo a.C.), i quali, con l'ausilio degliInsubri, a loro volta stanziatisi in quella che oggi è laLombardia occidentale, s'insediarono nella regione compresa tra l'Adige e l'Adda, facendo della futuraBrixia la loro capitale.[8]

Sobillate daAnnibale,Asdrubale eMagone, intorno al202 a.C. letribù celtiche dellaPianura Padana crearono una confederazione contro iRomani. Questa confederazione mosse guerra contro gli stanziamenti Romani nella pianura cis-padana; i Cenomani però, appena prima della battaglia, si allearono nuovamente e segretamente con i Romani (con i quali avevano già combattuto nel225 a.C. le altre tribù galliche e nel218 a.C. iCartaginesi alTrebbia[9]) ed il giorno seguente attaccarono alle spalle gliInsubri, provocandone la totale disfatta.[10] Pochi anni più tardi, unirono le loro armi con quelle degli Insubri e, dopo essere stati sconfitti da parte del consoleGaio Cornelio Cetego (197 a.C.), presentarono la loro sottomissione, continuando ad essere fedeli alleati dei Romani.[11] Questa battaglia dunque diede inizio all'età romana.

Periodo romano-repubblicano (89-31 a.C.)

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Dal196 a.C. hanno inizio per Brescia prolifici rapporti con Roma, benché comunque la città mai fu soggetta ad una vera e propria occupazione, quanto piuttosto ad una sorta di alleanza.[12] Questa stessa alleanza permise infatti a Brescia, nell'90 a.C., grazie allalex Iulia de civitate (che conferiva la pienezza del diritto romano, assegnandola allatribùFabia[13]) di diventare a tutti gli effetti unmunicipium, ottenendo così ildiritto latino. Ciò fu possibile anche e soprattutto per aver aiutato iRomani, insieme aVeneti,Galli eLiguri, asconfiggere isocii Italici. Nel49 a.C., allo scoppio dellaguerra civile,Aulo Gabinio fu richiamato da Cesare e gli fu affidato il comando delle operazioni nell'Illirico.Brixia divenne così parte del territorio romano ed ai suoi abitanti venne data lacittadinanza romana.[14] Non a caso sappiamo del passaggio dellalegioX Veneria dalla città in questo periodo.[15]

In epoca repubblicana il mondo "cenomane" godette di grande autonomia, poté auto-amministrarsi, battere moneta propria, mantenere una propria "cultura", ma con l'acquisizione della cittadinanza romana scomparve la dicitura "Cenomani" in favore di quella di "Brixiani".[16]

Archeologia di Brixia repubblicana

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L'ampia terrazza che si estende tra il colleCidneo ed ildecumanus maximus cittadino, fu da sempre la sede religiosa della città. Qui a partire dalII secolo a.C. fu costruito un primo santuario per suggellare l'alleanza traRomani eGalli Cenomani, che venne demolito quandoBrixia divennemunicipium didiritto latino nell'89 a.C. Fu quindi ricostruito inepoca sillana (in quattro celle, dipinte con affreschi delsecondo stile pompeiano, con colonne di tipo corinzio[17]) e scoperto nel 1956 (e scavato fino al 1961) sotto l'attualepronao delCapitolium (diepoca flavia). Misurava 8,30 metri di larghezza e 10 di lunghezza totali, mentre le celle si ergevano su un podio alto 2 metri.

  • Pareti affrescate della quarta cella del santuario repubblicano.
    Pareti affrescate della quarta cella del santuario repubblicano.
  • Affresco proveniente dal santuario repubblicano (1).
    Affresco proveniente dal santuario repubblicano (1).
  • Affresco proveniente dal santuario repubblicano (2).
    Affresco proveniente dal santuario repubblicano (2).
  • Serie di capitelli del santuario repubblicano e del successivo tempio capitolino.
    Serie di capitelli del santuario repubblicano e del successivotempio capitolino.

Periodo romano alto-imperiale (30 a.C.-285 d.C.)

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LaBrixia romana di età augustea divennecolonia romana nel27 a.C. con il nome diColonia civica Augusta Brixia.[18] Divenne, inoltre, un importante centro religioso, inserito amministrativamente nellaRegio X Venetia et Histria. Un altro aspetto da considerare è la condizione economica Bresciana durante l'epocaimperiale. Se da un lato vi fu un forte sviluppo economico, dall'altro la povertà di certe popolazioni rurali spinse un gran numero di bresciani ad arruolarsi nellelegioni; in particolare molti bresciani vennero arruolati nellaLegio VI Ferrata.

Inepoca romana il territorio diBrescia era attraversato da un'importantestrada romana, ovvero lavia Gallica, che collegava i maggiorimunicipia dellaPianura Padana iniziando aGradum (Grado) e terminando aAugusta Taurinorum (Torino).

Brixia era uno dei due terminali dellavia Mediolanum-Brixia, che la collegava aMediolanum (l'odiernaMilano) passando anche daCassianum (Cassano d'Adda), e dellavia Brixiana,strada romanaconsolare che metteva in comunicazione il porto fluviale diCremona (lat.Cremona), che si trovava lungo il fiumePo (lat.Padus), conBrescia (lat.Brixia), da cui passavano diversestrade romane che si diramavano verso l'interaGallia Cisalpina (lat.Gallia Cisalpina).

Archeologia di Brixia alto imperiale

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Lo stesso argomento in dettaglio:Basilica romana di Brescia, Capitolium (Brescia), Foro romano di Brescia, Teatro romano (Brescia), Domus dell'Ortaglia e Vittoria alata di Brescia.

La Brescia romana acquisì l'assetto urbanistico definitivo, ancora visibile nelperiodo tardo-antico, sotto gli ImperatoriAugusto eTiberio, che la dotarono di un paio diacquedotti,[19] poderose mura,[20] un impianto viario ortogonale attorno ai due maggiori assi (cardo maximus edecumanus maximus[21]) ed una prima serie di imponenti edifici pubblici (sviluppati soprattutto a partire daVespasiano). Sappiamo inoltre che sempre in questo periodo fu eretto un grande tempio, che sorgeva dove attualmente si trova l'imponentefortezza medievale (sul colleCidneo, santuario della città antica), le cui dimensioni dovevano corrispondere all'odiernomastio visconteo.

IlCapitolium,tempio romano posizionato nella parte nord delforo romano della città, insieme alvicino teatro, costituiva il più importante complesso cittadino edificato nelI secolo in epoca imperiale. Il tempio fu innalzato, sopra il precedente santuario repubblicano, per ordine diVespasiano tra il73 e il74. La sua "paternità" è confermata dalla scritta originale riportata sulfrontone:IMPCAESAR VESPASIANUS AUGUSTUS,PONT MAX,TR POTEST IIII,IMP X,P(ater) P(atriae)COS IIII /CENSOR.[22] Esso fu realizzato sopra un precedente tempio repubblicano e la sua edificazione si deve allavittoria dell'Imperatore sul generaleVitellio, nella pianura traGoito eCremona.[23] Qui potrebbe essere stata collocata lastatua bronzea della Vittoria alata, uno dei reperti antichi meglio conservati (oggi nelMuseo di Santa Giulia di Brescia). L'opera, rinvenuta nel1826 assieme adaltri manufatti bronzei, era creduta essere un'opera interamente delI secolo; in base agli studi più recenti la statua è stata riconosciuta come un "pastiche" antica, creata sotto l'imperatoreVespasiano, unendo ad un originaleellenistico del III secolo a.C. (unaAfrodite che si specchia nello scudo diAres), un paio d'ali, in modo da farne una "Vittoria che scrive sullo scudo il nome del vincitore". A questo scopo fu anche sostituito il braccio destro per mutarne la posizione. Labasilica, posizionata lungo il lato meridionale del foro, fu ricostruita in epoca flavia su una precedente struttura di epoca augustea. Era di dimensioni ragguardevoli (47 metri di lunghezza X 19 di larghezza) e serviva ad amministrare la giustizia ed a regolare il commercio della zona.

Ilteatro fu costruito in epocaflavia, come il vicinoCapitolium (al quale era collegato mediante un porticato), e rimaneggiato durante il principato diSettimio Severo, nelIII secolo. E sempre al periodo alto-Imperiale apparterrebbero alcune delledomus dell'Ortaglia, rinvenute negli orti (ortaglia) delmonastero di Santa Giulia. Facevano parte della zona residenziale alle pendici terrazzate del colle Cidneo, racchiusa tra l'area monumentale romana, comprendente il foro e ilTempio Capitolino, e le mura romane.

E sempre all'epoca flavia appartengono leterme romane pubbliche rinvenute sottopalazzo Martinengo. Della struttura rimane parte di una vasca monumentale (caldarium), dove il pavimento è coperto da uno strato dicocciopesto, mentre le pareti erano ricoperte da marmi multicolori, dei quali si conservano numerosi frammenti. L'impianto termale doveva essere ancora attivo in età tardoantica.

Capitolium, foro e basilica
  • Foro romano (1) - visione d'insieme
    Foro romano (1) - visione d'insieme
  • Foro romano (2) - Particolare del Capitolium
    Foro romano (2) - Particolare del Capitolium
  • Capitolium (3) - visione suggestiva del Capitolium
    Capitolium (3) - visione suggestiva del Capitolium
  • Iscrizione sul tempio di Giove Capitolino (4)
    Iscrizione sul tempio di Giove Capitolino (4)
  • Tempio Capitolino (5) - Museo lapidario
    Tempio Capitolino (5) - Museo lapidario
  • Foro romano (1) - particolare delle rovine
    Foro romano (1) - particolare delle rovine
  • Particolare di alcune rovine del foro romano (2)
    Particolare di alcune rovine del foro romano (2)
  • Portico del foro romano (3)
    Portico del foro romano (3)
  • Portico del foro romano (4)
    Portico del foro romano (4)
  • Resti della basilica romana in piazzetta Giovanni Labus (1)
    Resti della basilica romana in piazzetta Giovanni Labus (1)
  • Base della basilica romana (2) - resti inglobati in un edificio del XVII secolo che oggi ospita la Soprintendenza per i beni archeologici, con alla base una strada romana.
    Base della basilica romana (2) - resti inglobati in un edificio del XVII secolo che oggi ospita la Soprintendenza per i beni archeologici, con alla base unastrada romana.
  • La Vittoria alata di Brescia.
  • La Vittoria alata - acquaforte del 1888 con un clipeo iscritto.
    La Vittoria alata - acquaforte del1888 con un clipeo iscritto.
Teatro
  • Il teatro romano visto da est (1)
    Il teatro romano visto da est (1)
  • Una visione d'insieme del teatro con i capitelli disposti in fila (2)
    Una visione d'insieme del teatro con i capitelli disposti in fila (2)
  • Il teatro romano visto da ovest (3)
    Il teatro romano visto da ovest (3)
  • Volta interna di un corridoio del teatro romano (4)
    Volta interna di un corridoio del teatro romano (4)
Domus
  • Domus dell'Ortaglia (1)
  • Domus dell'Ortaglia (2) - muri con resti di affreschi romani del secolo II d.C.
    Domus dell'Ortaglia (2) - muri con resti di affreschi romani del secolo II d.C.
  • Domus dell'Ortaglia (3) - la raffigurazione musiva che ha dato il nome alla domus di Dioniso.
    Domus dell'Ortaglia (3) - la raffigurazionemusiva che ha dato il nome alladomus di Dioniso.
  • Domus dell'Ortaglia (4) - particolare dell'ipocausto della domus delle fontane.
    Domus dell'Ortaglia (4) - particolare dell'ipocausto delladomus delle fontane.
  • Domus dell'Ortaglia (5)
    Domus dell'Ortaglia (5)
  • Domus dell'Ortaglia (5) - pavimento romano a mosaico, del secolo II d.C.
    Domus dell'Ortaglia (5) - pavimento romano a mosaico, del secolo II d.C.

Periodo romano tardo-imperiale (286-476 d.C.)

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Nel402 Brescia venne travolta delle orde gotiche diAlarico, fu saccheggiata dagliUnni diAttila nel452, mentre nel476 un guerriero Turclingio di nomeOdoacre, alla testa di un esercito diEruli, conquistò la pianura transpadana portando allafine dell'Impero e facendo entrare Brescia nel suo dominio. Il Regno di Odoacre finì con l'avanzata degliOstrogoti guidati dal loro reTeodorico poi detto il grande che nel493 espugnò Brescia facendone uno dei suoi maggiori insediamenti insieme alla vicinaVerona.

Durante laGuerra gotica (535-553), Brescia, guidata probabilmente[24] dal conte gotoWidin, fu, insieme alla vicinaVerona, una delle ultime due città a resistere ai Bizantini, cadendo nelle mani diNarsete solo nel corso del 561/562.[25]

Archeologia di Brixia tardo imperiale

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Lo stesso argomento in dettaglio:Ritratti romani bronzei di Brescia.

A questo periodo o comunque al tardoIII secolo, apparterrebbero i cosiddettiritratti bronzei di Imperatori romani (quattro dei quali apparterrebbero ai cosiddettiImperatori illirici), che furono scoperti nel1826 presso ilCapitolium e conservati presso ilMuseo di Santa Giulia.

Note

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  1. ^Plinio il Vecchio,Naturalis Historia, III, 19.
  2. ^Strabone,Geografia, V, 6.
  3. ^Cornelio Tacito,Historiae, III, 27.
  4. ^Alfredo Valvo,La Storia della città inL'età romana, Pag. 11.
  5. ^Malvezzi, pp. 101-102.
  6. ^In tale ipotesi, Troe scappò daTroia in fiamme e giunse presso il luogo ove ora sorge Brescia, fondandoviAltilia, vale a dire l'altra Ilio e quindi l'altra Troia.
  7. ^Malvezzi, p. 104.
  8. ^ab"Le origini" su "Brescia Story", subresciastory.it.URL consultato il 7 ottobre 2009(archiviato dall'url originale il 29 settembre 2009).
  9. ^Polibio,Storie, II, 23, 24, 32.
  10. ^CILVI, 40946.
  11. ^Tito Livio,Ab Urbe condita libri, XXXI, 10; XXXII, 30; XXXIX, 3.
  12. ^ Abeni,La storia bresciana, Brescia, Del Moretto, 1984.
  13. ^CILV, 4459.
  14. ^Cassio Dione Cocceiano,Storia romana, XLI, 36.
  15. ^CILV, 4191,CILV, 4377.
  16. ^CILV, 4186,CILV, 4355,CILV, 4459,CILV, 4485 eAE1952, 136.
  17. ^Il numero di quattrocelle del santuario repubblicano lascia intendere che il tempio era dedicato allatriade capitolina oltre ad una divinità locale.
  18. ^AE1996, 726,CILV, 4202,CILV, 4212 eAE2006, 463.
  19. ^CILV, 4307: i due acquedotti costruiti al tempo di Augusto e Tiberio portavano le acque dallaVal Trompia (aqua Salsa) e daMompiano.
  20. ^Le mura della città di Brescia romana misuravano circa 3chilometri. Racchiudevano un'area di 29ettari (per 9.000 abitanti stimati), a forma di pentagono irregolare, con al centro il grande foro (di 139 metri di lunghezza nord-sud X 40 metri di larghezza est-ovest), ilCapitolium ed il colleCidneo. Unica porta sopravvissuta è quella chiamataPortula Sancti Eusebii.
  21. ^Ilcardo maximus era orientato nord-sud e conduceva aCremona; ildecumanus maximus era orientato est-ovest, correva lungo l'attualevia dei Musei e conduceva aVerona ed aBergamo attraverso la cosiddettaVia Gallica.
  22. ^CILV, 4312.
  23. ^Cornelio Tacito,Historiae, III, 26-33.
  24. ^La frammentarietà e la scarsità delle fonti non permettono di dare assoluta certezza al fatto che la guerra condotta da Narsete contro il gotoWidin e il francoAmingo sia collegabile alla rivolta di Verona e Brescia; comunque la coincidenza di date (561/562) e della regione in cui avvennero gli scontri (Venetia et Histria) rendono probabile la connessione.Menandro Protettore, frammento 8, sostiene che nel 561 ca. Narsete inviò al condottiero franco Amingo due ambasciatori affinché lo convincessero a permettere ai Bizantini il passaggio del fiume Adige, ma Amingo rifiutò.Paolo Diacono (Historia Langobardorum, II,2) narra infatti che Amingo si era alleato con Widin, condottiero goto rivoltatosi a Narsete, e che i due si scontrarono in battaglia con Narsete, uscendone sconfitti: Widin venne esiliato a Costantinopoli, mentre Amingo «fu ucciso dalla spada di Narsete». La cronaca diGiovanni Malala, fonte diTeofane Confessore eGiorgio Cedreno, riporta poi che nel novembre 562 giunse a Costantinopoli la notizia che Narsete aveva espugnato Verona e Brescia, ma senza collegarla agli scontri con Widin e Amingo. La connessione tra i due avvenimenti è suggerita da PLRE IIIb, p. 923, dove avanza l'ipotesi che Widin fosse comandante del presidio goto di Verona.
  25. ^Agnello, inLiber Pontificalis Ecclesiae Ravennatis 79, riporta la data della presa di Verona: il 20 luglio 561; mentre la notizia dell'espugnazione delle due città arrivò a Costantinopoli nel novembre 562 (cfr. Giovanni Malala, 492; Teofane Confessore, A.M. 6055; Cedreno I, 679).

Bibliografia

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Fonti primarie

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Fonti secondarie

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  • Giacomo Malvezzi,Le cronache medievali, a cura di Gabriele Archetti, traduzione di Irma Bonini Valetti, Roma, Studium, 2016,ISBN 978-88-382-4439-1.

Voci correlate

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