Brixia Brescia | |
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Localizzazione | |
Stato | ![]() |
Dimensioni | |
Superficie | 4 000 m² |
Amministrazione | |
Ente | Comune di Brescia |
Visitatori | 37 659(2022) |
Sito web | www.architettonicibrescia.lombardia.beniculturali.it/ |
Mappa di localizzazione | |
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Modifica dati su Wikidata ·Manuale |
Brixia (l'odiernaBrescia inLombardia) fu fondata daiGalli Cenomani nelVII secolo a.C. Successivamente, a cavallo traIII eII secolo a.C., subì un progressivo processo di colonizzazione da parte dellaRepubblica romana, giungendo nell'89 a.C. a ottenere lo stato dimunicipium didiritto latino, nel 49 a.C. lacittadinanza romana per i suoi abitanti e, nel 27 a.C., lo stato dicolonia romana.
Il nome latinoBrixia (e anche la variante grecaVrixia, "Βρηξία") è ben documentato in epoca classica (Catullo,Livio,Plinio il Vecchio,[1]Strabone,[2]Tacito[3] ed altri). Viene fatto solitamente risalire al termineceltico*brik/*brig (sommità, colle, altura) con vari riscontri in altre aree di influenza celtica (Bressa inGallia, Brexa inSpagna,Bressanone in Italia)[4].
La zona dove sorse la città romana era frequentata fin dall'età del Bronzo (III millennio).
Tra le leggendarie origini vi è chi fa risalire le origini di Brescia adErcole, ipotizzate già inetà medievale.[5] Vi è invece chi ne fa risalire la fondazione a Troe.[6][7] La storiografia moderna appoggia quella per la quale il re deiLiguriCidno, nella tardaetà del bronzo, invase lapianura Padana e, giunto presso il colleCidneo al centro dell'attuale Brescia, ne fortificò la cima, nel punto in cui dalla primaetà medievale sorge ilcastello. Altri ancora sostengono che i primi abitanti del territorio bresciano furono gliEtruschi, che si stanziarono dunque nella pianura cispadana.[8]
L'evento di maggior importanza per la storia bresciana fu però l'invasione deiGalli Cenomani (IV secolo a.C.), i quali, con l'ausilio degliInsubri, a loro volta stanziatisi in quella che oggi è laLombardia occidentale, s'insediarono nella regione compresa tra l'Adige e l'Adda, facendo della futuraBrixia la loro capitale.[8]
Sobillate daAnnibale,Asdrubale eMagone, intorno al202 a.C. letribù celtiche dellaPianura Padana crearono una confederazione contro iRomani. Questa confederazione mosse guerra contro gli stanziamenti Romani nella pianura cis-padana; i Cenomani però, appena prima della battaglia, si allearono nuovamente e segretamente con i Romani (con i quali avevano già combattuto nel225 a.C. le altre tribù galliche e nel218 a.C. iCartaginesi alTrebbia[9]) ed il giorno seguente attaccarono alle spalle gliInsubri, provocandone la totale disfatta.[10] Pochi anni più tardi, unirono le loro armi con quelle degli Insubri e, dopo essere stati sconfitti da parte del consoleGaio Cornelio Cetego (197 a.C.), presentarono la loro sottomissione, continuando ad essere fedeli alleati dei Romani.[11] Questa battaglia dunque diede inizio all'età romana.
Dal196 a.C. hanno inizio per Brescia prolifici rapporti con Roma, benché comunque la città mai fu soggetta ad una vera e propria occupazione, quanto piuttosto ad una sorta di alleanza.[12] Questa stessa alleanza permise infatti a Brescia, nell'90 a.C., grazie allalex Iulia de civitate (che conferiva la pienezza del diritto romano, assegnandola allatribùFabia[13]) di diventare a tutti gli effetti unmunicipium, ottenendo così ildiritto latino. Ciò fu possibile anche e soprattutto per aver aiutato iRomani, insieme aVeneti,Galli eLiguri, asconfiggere isocii Italici. Nel49 a.C., allo scoppio dellaguerra civile,Aulo Gabinio fu richiamato da Cesare e gli fu affidato il comando delle operazioni nell'Illirico.Brixia divenne così parte del territorio romano ed ai suoi abitanti venne data lacittadinanza romana.[14] Non a caso sappiamo del passaggio dellalegioX Veneria dalla città in questo periodo.[15]
In epoca repubblicana il mondo "cenomane" godette di grande autonomia, poté auto-amministrarsi, battere moneta propria, mantenere una propria "cultura", ma con l'acquisizione della cittadinanza romana scomparve la dicitura "Cenomani" in favore di quella di "Brixiani".[16]
L'ampia terrazza che si estende tra il colleCidneo ed ildecumanus maximus cittadino, fu da sempre la sede religiosa della città. Qui a partire dalII secolo a.C. fu costruito un primo santuario per suggellare l'alleanza traRomani eGalli Cenomani, che venne demolito quandoBrixia divennemunicipium didiritto latino nell'89 a.C. Fu quindi ricostruito inepoca sillana (in quattro celle, dipinte con affreschi delsecondo stile pompeiano, con colonne di tipo corinzio[17]) e scoperto nel 1956 (e scavato fino al 1961) sotto l'attualepronao delCapitolium (diepoca flavia). Misurava 8,30 metri di larghezza e 10 di lunghezza totali, mentre le celle si ergevano su un podio alto 2 metri.
LaBrixia romana di età augustea divennecolonia romana nel27 a.C. con il nome diColonia civica Augusta Brixia.[18] Divenne, inoltre, un importante centro religioso, inserito amministrativamente nellaRegio X Venetia et Histria. Un altro aspetto da considerare è la condizione economica Bresciana durante l'epocaimperiale. Se da un lato vi fu un forte sviluppo economico, dall'altro la povertà di certe popolazioni rurali spinse un gran numero di bresciani ad arruolarsi nellelegioni; in particolare molti bresciani vennero arruolati nellaLegio VI Ferrata.
Inepoca romana il territorio diBrescia era attraversato da un'importantestrada romana, ovvero lavia Gallica, che collegava i maggiorimunicipia dellaPianura Padana iniziando aGradum (Grado) e terminando aAugusta Taurinorum (Torino).
Brixia era uno dei due terminali dellavia Mediolanum-Brixia, che la collegava aMediolanum (l'odiernaMilano) passando anche daCassianum (Cassano d'Adda), e dellavia Brixiana,strada romanaconsolare che metteva in comunicazione il porto fluviale diCremona (lat.Cremona), che si trovava lungo il fiumePo (lat.Padus), conBrescia (lat.Brixia), da cui passavano diversestrade romane che si diramavano verso l'interaGallia Cisalpina (lat.Gallia Cisalpina).
La Brescia romana acquisì l'assetto urbanistico definitivo, ancora visibile nelperiodo tardo-antico, sotto gli ImperatoriAugusto eTiberio, che la dotarono di un paio diacquedotti,[19] poderose mura,[20] un impianto viario ortogonale attorno ai due maggiori assi (cardo maximus edecumanus maximus[21]) ed una prima serie di imponenti edifici pubblici (sviluppati soprattutto a partire daVespasiano). Sappiamo inoltre che sempre in questo periodo fu eretto un grande tempio, che sorgeva dove attualmente si trova l'imponentefortezza medievale (sul colleCidneo, santuario della città antica), le cui dimensioni dovevano corrispondere all'odiernomastio visconteo.
IlCapitolium,tempio romano posizionato nella parte nord delforo romano della città, insieme alvicino teatro, costituiva il più importante complesso cittadino edificato nelI secolo in epoca imperiale. Il tempio fu innalzato, sopra il precedente santuario repubblicano, per ordine diVespasiano tra il73 e il74. La sua "paternità" è confermata dalla scritta originale riportata sulfrontone:IMPCAESAR VESPASIANUS AUGUSTUS,PONT MAX,TR POTEST IIII,IMP X,P(ater) P(atriae)COS IIII /CENSOR.[22] Esso fu realizzato sopra un precedente tempio repubblicano e la sua edificazione si deve allavittoria dell'Imperatore sul generaleVitellio, nella pianura traGoito eCremona.[23] Qui potrebbe essere stata collocata lastatua bronzea della Vittoria alata, uno dei reperti antichi meglio conservati (oggi nelMuseo di Santa Giulia di Brescia). L'opera, rinvenuta nel1826 assieme adaltri manufatti bronzei, era creduta essere un'opera interamente delI secolo; in base agli studi più recenti la statua è stata riconosciuta come un "pastiche" antica, creata sotto l'imperatoreVespasiano, unendo ad un originaleellenistico del III secolo a.C. (unaAfrodite che si specchia nello scudo diAres), un paio d'ali, in modo da farne una "Vittoria che scrive sullo scudo il nome del vincitore". A questo scopo fu anche sostituito il braccio destro per mutarne la posizione. Labasilica, posizionata lungo il lato meridionale del foro, fu ricostruita in epoca flavia su una precedente struttura di epoca augustea. Era di dimensioni ragguardevoli (47 metri di lunghezza X 19 di larghezza) e serviva ad amministrare la giustizia ed a regolare il commercio della zona.
Ilteatro fu costruito in epocaflavia, come il vicinoCapitolium (al quale era collegato mediante un porticato), e rimaneggiato durante il principato diSettimio Severo, nelIII secolo. E sempre al periodo alto-Imperiale apparterrebbero alcune delledomus dell'Ortaglia, rinvenute negli orti (ortaglia) delmonastero di Santa Giulia. Facevano parte della zona residenziale alle pendici terrazzate del colle Cidneo, racchiusa tra l'area monumentale romana, comprendente il foro e ilTempio Capitolino, e le mura romane.
E sempre all'epoca flavia appartengono leterme romane pubbliche rinvenute sottopalazzo Martinengo. Della struttura rimane parte di una vasca monumentale (caldarium), dove il pavimento è coperto da uno strato dicocciopesto, mentre le pareti erano ricoperte da marmi multicolori, dei quali si conservano numerosi frammenti. L'impianto termale doveva essere ancora attivo in età tardoantica.
Nel402 Brescia venne travolta delle orde gotiche diAlarico, fu saccheggiata dagliUnni diAttila nel452, mentre nel476 un guerriero Turclingio di nomeOdoacre, alla testa di un esercito diEruli, conquistò la pianura transpadana portando allafine dell'Impero e facendo entrare Brescia nel suo dominio. Il Regno di Odoacre finì con l'avanzata degliOstrogoti guidati dal loro reTeodorico poi detto il grande che nel493 espugnò Brescia facendone uno dei suoi maggiori insediamenti insieme alla vicinaVerona.
Durante laGuerra gotica (535-553), Brescia, guidata probabilmente[24] dal conte gotoWidin, fu, insieme alla vicinaVerona, una delle ultime due città a resistere ai Bizantini, cadendo nelle mani diNarsete solo nel corso del 561/562.[25]
A questo periodo o comunque al tardoIII secolo, apparterrebbero i cosiddettiritratti bronzei di Imperatori romani (quattro dei quali apparterrebbero ai cosiddettiImperatori illirici), che furono scoperti nel1826 presso ilCapitolium e conservati presso ilMuseo di Santa Giulia.
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