Nelpoliteismoceltico elusitano,Borvo (chiamato ancheBormo,Bormanus,Bormanicus,Borbanus,Boruoboendua,Vabusoa,Labbonus oBorus) fu unadivinità della salute associata all'acquasorgiva gorgogliante.[1]
InGallia fu particolarmente adorato aBourbonne-les-Bains, nel territorio deiLingoni, dove sono state ritrovate dieci iscrizioni relative a lui. Esistono altre due iscrizioni, una proveniente daEntrains-sur-Nohain[2] e l'altra daAix-les-Bains inGallia Narbonense.[3] Le tavolette votive relative a Borvo dimostrano che coloro che effettuavano le offerte chiedevano salute per se stessi o per altri.[1] Molti dei siti in cui sono state rinvenute offerte a Borvo si trovano in Gallia: nelDrôme aAix-en-Diois, nelleBocche del Rodano aAix-en-Provence, nelGers aAuch, nell'Allier aBourbon-l'Archambault, inSavoia aAix-les-Bains, nelSaona e Loira aBourbon-Lancy, inAlta Marna aBourbonne-les-Bains e inNièvre aEntrains.[4] Alcuni reperti sono stati dissotterrati anche neiPaesi Bassi adUtrecht, dove viene chiamato Boruoboendua Vabusoa Labbonus, ed inPortogallo aCaldas de Vizella ed aIdanha a Velha, dove è chiamato Borus ed identificato conMars.[4] AdAix-en-Provence lo si chiama Borbanus e Bormanus, aCaldas de Vizella in Portogallo veniva adorato come Bormanicus,[4] ed aBurtscheid eWorms inGermania era Borbetomagus. In Italia lo troviamo in molti luoghi in areagallica ecelto-ligure ad esempio alle origini della città diBormio, per la presenza di fonti termali poi utilizzate daiRomani e del nome delfiume Bormida tra Liguria e Piemonte.
In tutti i suoi centri di culto dove viene assimilato ad unadivinità romana, Borvo viene equiparato adApollo.[4] Molti dei locali venivano identificati con Apollo per il fatto di essere dei della salute.[1] Aveva punti in comune con la deaSirona, la quale era anch'essa una dea della salute e dell'acqua sorgiva,[5] ma i due sono chiaramente distinti. Tra le varianti del suo nome vi sono Bormo e Bormanus (inGallia) e Bormanicus (inPortogallo). I nomi Bormanus, Bormo e Borvo si trovano sulle iscrizioni come nomi di fiumi o di dèi delle fonti.[6]
Borvo è spesso associato ad una divinità consorte. Otto iscrizioni citano la deaDamona, tra cui la CIL 13, 05911
In altre zone, la moglie di Borvo è la deaBormana. Bormana era in alcune zone venerata indipendentemente dalla sua controparte maschile.[7] Gli dei come Borvo o altri, equiparati ad Apollo, proteggevano le sorgenti d'acqua, ed erano spesso associati a dee nel ruolo di marito o figlio.[6] Si trova nelDrôme aAix-en-Diois conBormana ed inSaona e Loira aBourbon-Lancy e nell'Alta Marna aBourbonne-les-Bains conDamona, accompagnato dal ‘candido spirito’Candidus nelNièvre aEntrains.[4] NeiPaesi Bassi adUtrecht, comeBoruoboendua Vabusoa Lobbonus, si trova in compagnia di unErcole celtico,Macusanus eBaldruus.[4]
Le variantiBorus ~ Borvo ~ Bormo ~ Bormanus sembrano derivare dalla radice *boru-. Questa radice a sua volta sarebbe una variante delprotoceltico *beru- ‘bollire’ e potrebbe aver significato ‘gorgogliare’. Parente stretto di questi nomi è ilgalleseberw ‘bollente’,[1] ed ilgoidelicobruich, ‘bollire, cuocere’.[8] I termini sono varianti della baseprotoindoeuropea *bhreue- ‘bollire, essere effervescente’ (cfr. Skt.Bhurnih ‘violento, passionale,' Gk.Phrear ‘pozzo, sorgente,' L.fervere ‘bollire, schiuma’, Thracian Gk.Brytos ‘liquore fermentato prodotto con l'orzo;' O.E.beorma ‘lievito;' O.H.G.brato ‘carne arrosto’ ) da cui deriva anche il termineinglesebrew.[9] Le forme protoceltiche delle varianti del nome furono probabilmente *Boru-s, *Borwon-, *Borumāno-s e *Borumān-iko-s, ed i nomi probabilmente significavano ‘bollitore’. La base di questi nomi è anche la fonte del nome delfiume Barrow. Inirlandese il fiume si chiamafiume Bearú, il ‘bollitore’ e nellamitologia irlandese fuDian Cecht, un grande guaritore diTúatha Dé Danann, che per primo fece 'bollire' il fiume.[10] *Borvo- è la base da cui Macbain ricostruisce il termine irlandeseborbhan, e che associa in seguito anche al galleseberw, ‘bollire’, al franceseBourbon ed al latinofervo, ‘bollire’.[11]