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Bitola

Coordinate:41°02′N 21°20′E41°02′N,21°20′E (Bitola)
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Questa voce o sezione sull'argomento centri abitati della Macedonia del Nordnon cita le fonti necessarie o quelle presenti sono insufficienti.
Bitola
comune urbano
(MK) Битола
Bitola – Bandiera
Bitola – Veduta
Bitola – Veduta
Localizzazione
StatoMacedonia del Nord (bandiera) Macedonia del Nord
RegionePelagonia
Amministrazione
SindacoToni Konjanovski (VMRO-DPMNE)
Territorio
Coordinate41°02′N 21°20′E41°02′N,21°20′E (Bitola)
Altitudine615 m s.l.m.
Superficie422,39km²
Abitanti71 890[1] (stima 2016)
Densità170,2 ab./km²
Altre informazioni
Fuso orarioUTC+1
ISO 3166-2MK-501
TargaBT
Cartografia
Mappa di localizzazione: Macedonia del Nord
Bitola
Bitola
Sito istituzionale
Modifica dati su Wikidata ·Manuale

Bitola (in macedoneБитола?) localizzata nella parte sud-occidentale dellaMacedonia del Nord, è un centro amministrativo, culturale, economico, industriale, formativo e scientifico di rilevante importanza nella storia della Macedonia. È per numero d'abitanti la terza municipalità dellaMacedonia del Nord, preceduta solamente dalla capitaleSkopje e daKumanovo.

Geografia

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Bitola sorge nella parte occidentale della pianura diPelagonia, ed è attraversata in senso ovest-est dal torrenteDragor, affluente di sinistra delfiume Crna. Ad ovest della città si staglia il massiccio montuosoBaba con il montePelister. Bitola sorge14 km a nord del valicoMedžitlija-Níki, che segna la frontiera con laGrecia, e dista175 km dalla capitale della Macedonia del Nord,Skopje.

Etimologia

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Il nomeBitola derivo dall'antico slavoobitel (monastero), per via della presenza nella città di un complesso religioso. La prima menzione del nome Bitola venne fatta in un trattato dello zar bulgaroSamuele scritto nel1014. Nelle lingue slave odierne la città è conosciuta comeBitola (Битола) inmacedone,Bitolj (Битољ) inserbo eBitolya (Битоля) inbulgara. La variantearumenaBituli deriva anch'essa dal toponimo slavo. Nei testi bizantini il toponimo venne ellenizzato inVoutélion (Βουτέλιον) oVitólia (Βιτώλια).

Ingreco la città è conosciuta comeMonastiri (Μοναστήρι), traduzione letterale del toponimo slavo. La varianteturcaManastir e quellaalbanese 'Manastir oManastiri traggono origine dal toponimo greco.

Storia

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NelIV secolo a.C., su iniziativa del re macedoneFilippo II, venne costruita su una collina a sud dell'odierno insediamento la città diEraclea Lincestide.

La città venne conquistata dagli Ottomani nel1382. Per via della sua importanza divenne capoluogo delsangiaccato omonimo. Con la stabilizzazione definitiva della regione dopo lavittoria turca sui serbi aKosovo Polije nel1389, Manastir ne divenne il principale centro economico e commerciale. A causa della sua costante crescita economica sempre più immigrati, principalmente turchi, s'insediarono tra le sue mura. A partire dalXVI secolo poi, Manastir ospitò una fiorente comunità ebraicasefardita in fuga dall'Inquisizione spagnola eportoghese.

Dopo laguerra austro-turca Manastir entra in un periodo di crisi e stagnazione, mentre la popolazione scende a soli12000 abitanti. In questo periodo s'insedia in città una nuova comunità, quellaarumena, dedita principalmente alla pastorizia transumante.

Nel XIX secolo la vita economica e culturale della città tornarono a risorgere. La ripresa e l'apertura di nuove attività artigianali garantì nuove opportunità lavorative alla popolazione, mentre i commercianti iniziarono a tessere relazioni economiche con i loro omologhi tedeschi, veneziani, inglesi e parigini. Venne inoltre aperta su iniziativa delle autorità ottomane un'accademia militare che fece affluire in città un gran numero di personale dell'esercito. Grazie a questi fattori la popolazione della città salì a40000 unità, dato che fece di Manastir la seconda città europea dell'Impero ottomano per abitanti, preceduta solamente daSalonicco.

Nel1836 Manastir divenne la capitale dell'Eyalet di Rumelia, la grande provincia ottomana che occupava buona parte dei Balcani centrali. A causa della nascita dei vari nazionalismi balcanici e delle prime tensioni inter-etniche, glieyalet vennero smembrati in suddivisioni più piccole e meglio controllabili, chiamatevilayet. Manastir divenne così capoluogo delvilayet omonimo nel1864. Nel1894 venne inaugurata la ferrovia che univa la città al porto di Salonicco. La crescita economica e culturale della città spinse numerosi paesi europei ad aprirvi una sede consolare. Nel1903 iFratelli Manakis, di etnia arumena, girano a Manastir il primo film nella penisola balcanica.

Nel1908 a Manastir si svolse il congresso linguistico-scientifico panalbanese in occasione del quale fu riformato l'alfabeto moderno albanese basandolo sull'alfabeto latino.

Nel corso dellaprima guerra balcanica Manastir venne occupata dalle truppe serbe. Il passaggio della città alRegno di Serbia venne ufficializzato con iltrattato di Bucarest del 1913 nonostante le rivendicazioni bulgare sulla città e sulla Macedonia. Durante laprima guerra mondiale Bitola venne occupata dall'esercito bulgaro a seguito della capitolazione della Serbia. Con l'apertura delfronte macedone da parte dell'Intesa nell'ottobre1915, la città si ritrovò presto al centro di furiosi combattimenti. Dopouna violenta offensiva, le truppe francesi del generaleMaurice Sarrail conquistarono la città il18 novembre1916. Nonostante la conquista alleata, Bitola rimase sulla linea del fronte per i restanti due anni di guerra, determinando così il fatto che al termine del conflitto la città fosse pressoché distrutta.

Nel1940 Bitola fu la prima città iugoslava ad essere attaccata dalle forze dell'Asse. In quell'anno infatti, sebbene la Iugoslavia non fosse in guerra con l'Italia, la città fu bombardata dallaRegia aeronautica. L'anno seguente fu occupata dall'esercito bulgaro che deportò i circa3000 ebrei che abitavano in città. Bitola fu liberata daipartigiani jugoslavi il4 novembre1944.

Monumenti e luoghi d'interesse

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Architetture civili

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Architetture religiose

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Cultura

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La città ogni anno ospita il "Manaki film festival", in omaggio ai fratelli Milton e Janaki Manaki che all'inizio del 20 secolo hanno inaugurato lo studio dell'arte fotografica. Chiamato "il più grande dei piccoli festival", Manaki punta il suo focus non su attori o registi, come la maggior parte dei festival, ma su direttori della fotografia.

Nel 2003 vi vennero uniti i comuni di Bistrica e Capari.

A poca distanza dal centro cittadino sorge il sito archeologico di origine romanaHeraclea Lyncestis.

Società

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Località

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Il comune di Bitola è formato dall'unione dell'omonima città più le seguenti 65 località:

Barešani, Bistrica, Bratin Dol, Brusnik, Bukovo, Capari, Crnobuki, Crnovec, Dihovo, Dolenci, Dolno Egri, Dolno Orizari, Dragarino, Dragožani, Dragoš, Drevenik, Gabalavci, Gopeš, Gorno Egri, Gorno Orizari, Graešnica, Gjavato, Kažani, Kanino, Karamani, Kišava, Kravari, Kremenica, Kukurečani, Krklino, Krstoar, Lavci, Lažec, Lera, Lisolaj, Logovardi, Lopatica, Magarevo, Malovište, Metimir, Medžitlija, Nižepole, Novo Zmirnovo, Ob lakovo, Oleveni, Optičari, Orehovo, Ostrec, Poeševo, Porodin, Ramna, Raštani, Rotino, Svinište, Sekirani, Snegovo, Sredno Egri, Staro Zmirnovo, Streževo, Srpci, Trn, Trnovo, Velušina, Žabeni, Zlokuḱani

Evoluzione demografica

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Bitola, vista della città

La città conta circa 74 550 abitanti (censimento del2002).

La composizione etnica è profondamente varia:

  • Macedoni: 66 000 abitanti, circa l'88,5% della popolazione
  • Rom: 2 580 abitanti, circa il 3,46% del totale degli abitanti
  • Albanesi: 3,341 circa il 4,48%
  • Turchi: 1 562 abitanti, circa il 2,10%
  • Valacchi: 997, circa l'1,34%
  • Serbi: 500, circa lo 0,66%
Il territorio del comune di Bitola

Sport

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Calcio

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La squadra principale della città è ilPelister Bitola, che disputa i suoi incontri interni nelTumbe Kafe Stadium.

Amministrazione

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Gemellaggi

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Bitola è gemellata con:[2]

Note

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  1. ^https://www.britannica.com/place/Bitola
  2. ^Elenco città gemellate dal sito ufficiale, subitola.gov.mk.URL consultato il 3 giugno 2020.

Voci correlate

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Altri progetti

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Altri progetti

Collegamenti esterni

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