Rinomato luogo di villeggiatura, è famoso per la sua pittoresca posizione proprio sulla ramificazione delLago di Como nei suoi bracci meridionali, con leAlpi visibili oltre il lago a nord.
Il territorio di Bellagio è molto vasto e oltre alla zona costiera comprende aree collinari e montane. Il punto più alto èMonte San Primo, che si sviluppa sino a un'altezza di 1.682m s.l.m..
Iltorrente Perlo è il principale corso d'acqua del territorio di Bellagio e nasce alle pendici delMonte San Primo ed attraversa in tutta la sua lunghezza laValle del Perlo, sfociando nel lago presso la frazione di Guggiate.
IltoponimoBellagio, ortograficamenteBelas[5], oBellas[6], oBellax in lingua lombarda, con pronuncia fonetica IPA:/beˈlaːz/ o/beˈlaːs/ venne citato nei documenti medievali comeBelagio (835),Bellaxio (880),Belasio (882; 885[7]),Beslacio (884),Bislacio (905; 1009[7]),Bilacus (941),[8]Belacius (995)[8] eBelaxium (1162).
Contrastanti sono le ipotesi sull'origine toponamastica e sulla derivazioneetimologica. Gli storiografi classici traevano l'origine dal latino "bilacus" o "bislacus" con riferimento al paese posto tra due ramilacustri oppure da "bell'agio" o "bel lago".
Inverosimili anche le derivazioni dalpatronimico "Bellus" con suffisso "-acus" o da "Bellovesus" o da altri ancora.
Le recenti acquisizioni delle scienze linguisticheceltiche e le maggiori conoscenze delle popolazioni preromane, preindoeuropee eindoeuropee che abitarono la zona prima della conquista romana, fanno derivare dal radicaleBail-as supponendo "Villaggio di capanne sull'acqua"[9] o meglio "Altura circondata dalle acque".[10]
I primi abitatori del territorio bellagino dei quali la storia è in grado di ammettere l'esistenza furono gli Insubri, che avevano stabile dimora in una parte dell'attualeLombardia, e quindi delLago di Como, fino all'altezza del centro lago, dove confinavano con iReti (riva occidentale del Lago di Como) e con gliOrobi (riva orientale).
Resti di una necropoli ritrovata nel1928 in località Visgnola[7] testimoniano insediamenti a Bellagio successivamente all'VIII secolo a.C.[8]
Gli Insubri vissero liberi e indipendenti fino all'arrivo deiGalli, capitanati daBelloveso, i quali, intorno all'anno600 a.C., disfatti gli Insubri, si installarono aMilano e aComo, e, occupate le rive del lago, crearono un presidio nel punto estremo della loro conquista, Bellagio (Bellasium, dal nome del loro comandante Belloveso).
I Galli divennero Gallo-Insubri; si fusero con gli abitanti primitivi e introdussero usi e costumi propri; si radicarono talmente da lasciare impronte anche nella toponomastica del territorio bellagino:Crux Galli (oggiGrosgalla), dalla parte diLezzeno, e "il Gallo", piccolacappella lungo la vecchia strada diLimonta, che segna ancor oggi il confine tra i duecomuni.
Nell'anno196 a.C. al dominio del Gallo-Insubri subentra quello deiRomani, nella loro graduale espansione verso nord. I Romani, capitanati dal consoleMarco Claudio Marcello, disfatti i Gallo-Insubri in una violenta battaglia nei pressi diCamerlata, occupano Como e le rive del lago. Da allora Bellagio diventò, oltre che presidio romano, anche un punto di passaggio e di svernamento degli eserciti romani che si recavano nellaRezia, attraverso il valico delloSpluga. La località di svernamento era ai piedi dell'odiernaVilla Serbelloni, riparata dai venti del nord e dalclima mediterraneo.Bellasium, nome latino di Bellagio, era il terminale dellavia Mediolanum-Bellasium, strada romana che iniziava aMilano. All'epoca romana risalgono un'ara dedicata aGiove (oggi collocata nel parco divilla Serbelloni) e una lapide che ricorda un certo Marco Plinio degli ufentini (esposta presso ilMuseo archeologico Paolo Giovio).[7]
Negli ultimi anni dellaRepubblica, ricevette in visita di ispezioneGaio Giulio Cesare, allora governatore dellaGallia Cisalpina, il quale dai paesi del lago trasse soldati per le sue legioni, che condusse in seguito nellaGallia Transalpina.Giulio Cesare introdusse alcune migliaia di colonigreci, che si stabilirono in molti paesi del lago, compreso Bellagio[8], i nomi dei quali ricordano ancora la loro origine ellenica.
Con queste popolazioni sovrapposte l'una all'altra, Bellagio divenne un miscuglio di razze, che diventerà sempre più complesso nei secoli successivi. Aumentò anche la sua importanza strategica, perché, oltre che a luogo di svernamento, serviva come posto di riparo per le navi militari, specialmente nella località diLoppia, dove l'insenatura naturale si adattava sin da allora a riparare le navi. Attorno a Loppia sorse poi uno dei primi nuclei abitati da bellagini.
Panorama delpromontorio di Bellagio, visto dal belvedere del Santuario di San Martino aGriante.
L'avvento dei Romani nel territorio lariano segna l'introduzione di molte colture mediterranee, tra cui l'olivo e l'alloro; proprio dal nome di quest'ultimo (laurus) deriva la denominazione latina del Lago di Como (Larius). Fra le altre specie vegetali introdotte, ilcastagno, già diffuso nelSud Italia, ilcipresso, così ben naturalizzato da ritenersi oggi spontaneo, e molti generi dipiante erbacee domestiche.
Nei primi decenni dell'Impero, due grandi personaggi collegarono la loro fama al lago e a Bellagio: Virgilio e Plinio il Giovane.Virgilio, il grande poeta latino, visitò Bellagio, e ricordò il lago nel II libro delleGeorgiche, al verso 155 ("o grandissimo Lario").Plinio il Giovane, residente a Como per la maggior parte dell'anno, possedeva, fra le altre, anche una villa per il soggiorno estivo situata sulla sommità del colle di Bellagio, denominataVilla Tragoedia.[8]
Da Bellagio passarono, nell'anno 9 d.C., le legioni romane, guidate daQuintilio Varo, che, attraverso il valico delloSpluga, dovevano recarsi inGermania controArminio (le legioni, composte anche da militi tratti dal presidio di Bellagio, vennero poi completamente disfatte nellabattaglia della foresta di Teutoburgo).
Nel403 le navi romane ormeggiate a Bellagio inflissero una sconfitta alla flotta deiVisigoti.[8]
Nonostante ciò, verso il568 iLongobardi, guidati daAlboino, si riversarono nellaPianura Padana e si stabilirono in vari luoghi dellaLombardia, nellevallatealpine e lungo ilaghi. Anche la rocca di Bellagio venne occupata. La presenza di abitanti"di legge longobarda" è ancora attestata da un documento datato 1018[7]. L'abitato bellagino rimase fortificato anche durante il periodo longobardo[11]. Nel 768 la reginaAnsa, consorte diDesiderio, donò almonastero di Santa Cristina beni a Bellagio, l'ente, ancora nella seconda metà del X secolo, possedeva a Bellagio oliveti, vigneti, campi e boschi di castagno.[12]
Con l'arrivo in Italia deiFranchi diCarlo Magno, discesi inPiemonte, e quindi in Lombardia, attraverso leAlpi Cozie, e vittoriosi sui Longobardi con labattaglia di Pavia del 773, il territorio lombardo venne diviso incontee — dando con ciò inizio alFeudalesimo. Bellagio venne a trovarsi nella contea diMilano, sotto la sovranità dei re franchi.
Laguerra durò dieci anni (1117–1127), con una serie di piccole vittorie e disfatte, in terra e sul lago. La comunità di Bellagio, che nel XII secolo costituiva un'entità amministrativa autonoma dotata di propri organi,[13] partecipò con la sua flotta (scorribiesse eganzerre) come alleata di Milano,[11] dell'Isola Comacina e diGravedona. La guerra si concluse con la distruzione di Como e il suo assoggettamento a Milano — fatto da cui si risollevò soltanto dopo alcuni decenni.
Nel 1169, dopo la distruzione di Milano da parte diFederico Barbarossa (1162), Como assalì l'Isola Comacina, devastandola, e obbligando gli abitanti a rifugiarsi aVarenna e a Bellagio, rocche a quel tempo considerate inespugnabili.
Nel frattempo, si formava laLega Lombarda, alla quale anche Bellagio partecipò come alleata di Milano — intervenendo anche nellaBattaglia di Legnano (1176), contro Barbarossa e Como.
Gli annessi agli Statuti di Como del1335 citano il “comune de Bellaxio … cum villis de Sancto Johanne” all'interno delle comunità dellapieve di Bellagio.[13] Dal 1380 Bellagio fu sede del capitano visconteo del lago di Como, che aveva ampie prerogative politiche, giudiziarie e militari su tutte le comunità dello specchio d'acqua.[14]
Bellagio in una cartolina di metà Ottocento
Nel1440, durante lasignoria deiVisconti,[N 3] alcuniCernobbiesi assaltarono ilcarcere di Bellagio, dove erano reclusi deiprigionieri politici. Liberatili con la forza, questi presero la fuga sui monti di Bellagio, stabilendosi nella località che assunse il nome diCernobbio, in ricordo del paese di origine dei loro liberatori. Durante il periodo visconteo, le fortificazioni bellagine vennero smantellate.[11]
Con la morte di Filippo Maria, la casata dei Visconti si estinse, e per breve tempo il territorio si trasformò nell'Aurea Repubblica Ambrosiana;istituzione che si resse tra il 1447 e il 1450, finché Milano non capitolò eFrancesco Sforza divenne signore di Milano e della Lombardia.
Bellagio, il cui territorio (e specialmente la rocca) era stato occupato dalle truppe di Francesco Sforza nel 1449, durante la guerra per la successione allo stato di Milano, fu uno dei primi Comuni del lago che parteggiò e aderì alla nuova signoria degliSforza.
Nel1508 — durante ilducato diLudovico il Moro (1479–1508) — il feudo di Bellagio, tolto alla signoria del vescovo di Como, fu assegnato almarchese Stanga[11] (Marchesino), amico del Moro, che fu aiutato anche a costruire, verso la sommità del colle di Bellagio, una villa[8] — che venne in seguito distrutta, durante un'incursione diCavargnoni (i quali, sul finire del XVI secolo, si resero protagonisti di razzie inTremezzina, a Bellagio e nellaValassina[15]).
Sempre inserito nella pieve di Bellagio delDucato di Milano, il comune fu concesso in feudo agliSfondrati[11] tra il 1538 e il 1551 e, senza le ville, dal 1624 al 1788.[13]
Dalla fine del XVI secolo al 1635 il territorio bellagino era diviso in due comunità distinte, Borgo e Visgnola, ognuna retta da un rispettivo podestà.[8] Dal 1647, parte del feudo passò agliAiroldi.[11]
Un decreto di riorganizzazione delRegno d'Italia napoleonico datato 1807 sancì l'accorpamento dei comuni diCivenna eLimonta in quello di Bellagio.[17] In seguito alla caduta diNapoleone e il passaggio della Lombardia in mano agliaustro-ungarici, l'aggregazione fu tuttavia abrogata e i comuni disaccorpati.[18][19]
Il 21 gennaio 2014 si registrò una fusione tra i comuni di Bellagio eCivenna, che comportò la nascita del nuovo comune di Bellagio.[20][21]
«Inquartato: il primo e il quarto, di rosso, all'aquila d'oro, con il volo abbassato; il secondo e il terzo,sbarrato di otto pezzi, di rosso e d’oro. Sotto lo scudo, su lista bifida e svolazzante di rosso, il motto, in lettere maiuscole d'oro,In Deo Spes Mea. Ornamenti esteriori da Comune.[24]»
(D.P.R. 14 luglio 2008)
Il gonfalone è un drappo di giallo con la bordatura di rosso.
Lungo le rive del promontorio di Bellagio si trovano molte antiche dimore nobiliari, circondate ciascuna da parchi e giardini secolari. Alcuni di essi — come nel caso di Villa Melzi e Villa Serbelloni — sono aperti al pubblico.
Questa villa domina l'abitato del centro storico. Si raggiunge da Via Garibaldi, ed è attualmente proprietà dellafondazione Rockefeller diNew York.[45]
Fu costruita nel XV secolo al posto di un vecchio castello raso al suolo nel 1375 (secondo alcune fonti, nell'antichità lì sorgeva una delle due ville lariane diPlinio il Giovane, laTragoedia[45]). Villa Serbelloni fu in seguito rimaneggiata più volte. Oggi si possono visitare solo i giardini, un suggestivo intrico di vialetti immersi nella vegetazione: boschetti con alberi secolari, altri con piante esotiche, roseti, coltivazioni di fiori. I sentieri, oltre che alla villa, conducono al Convento dei Cappuccini e alla Sfondrata, una residenza sul ramo diLecco, costruita, appunto, dalla famiglia degliSfondrati. Nel 1788 entra in possesso diAlessandro Serbelloni (1745-1826) che la arricchisce di preziose decorazioni ed opere d'arte del XVII e XVIII secolo. Nel 1905 passa di proprietà trasformandosi in hotel di lusso. Nel 1959 diviene proprietà dellafondazione Rockefeller diNew York per lascito testamentario della principessa, d'origine americana, EllaThurn und Taxis (vedova delDuca di Castel Duino) che l'aveva acquistata nel 1930.La villa è sede di convegni internazionali, spesso tenuti da studiosi statunitensi, ospitati nell'antica residenza.
Nota anche come Villa Gallarati Scotti,[46] Villa Melzi sorge invece sul lungolago occidentale, sulla litoranea che conduce da Bellagio versoComo. Il suo parco è impreziosito da reperti antichissimi, come un'urna etrusca del III secolo a.C. e due sculture egizie del XIII e XIV secolo a.C. La villa è ancora abitata e non è visitabile, ma sono accessibili il piccolomuseo[46] – allestito nell'orangerie della villa, con collezioni archeologiche, dipinti e sculture (tra le quali una testa attribuita aMichelangelo) – e lacappella neoclassica,[46] all'estremità Sud del parco. Da notare anche unagondola veneziana e la statua di Dante e Beatrice, che ispirò aFranz Liszt la celebreDante Sonata. Vi soggiornò, tra gli altri, ancheStendhal.[47]
Villa Giulia si trova nella frazione di Regatola e possiede il più ampio parco di Bellagio. La villa fu costruita nel luogo dove si trovava l'antica residenza dei Camutio, edificata nel 1624.[8] Fu commissionata dal conte Pietro Venini e completata nel 1806, essendo poi dedicata a sua moglie Giulia. Il giardino si estende su entrambi i rami del lago, con un vialone dalla lunghezza di 800 metri. Appartenne nel corso della storia a diversi personaggi di spicco, tra cui il Conte Blome di casa d'Austria e il reLeopoldo I del Belgio. È oggi una residenza privata di proprietà del cav. Bonecchi diMilano.
Non lontano dalla foce del torrente Perlo[48] si trovavilla Trivulzio, costruita all'interno di quella che un tempo costituiva la proprietà dell'abbazia di Santa Maria di Loppia.[49]
Nata come Villa Taverna, la dimora fu fatta costruire nella seconda metà del XVIII secolo da Paolo Taverna,[48] al quale si deve la realizzazione del corpo centrale, preso in affitto daFrancesco Melzi d'Eril durante la realizzazione diVilla Melzi.[48][50]
Nella prima metà del XIX secolo la villa passò nelle mani della famiglia Poldi Pezzoli, la quale commissionò la costruzione delle ali laterali[50][49] all'architettoGiuseppe Balzaretto.[48][51] Per conto della stessa famiglia, Balzaretto si occupò anche del progetto di trasformazione del vecchiogiardino formale in unparco all'inglese,[48][51] nel quale fu collocato il cosiddettomausoleo Gonzaga[50][51] (un mausoleoneogotico progettato daCarlo Maciachini[49]).
Dopo essere passata nelle mani dei Trivulzio per via ereditaria, nel1941 la villa fu acquistata dalla famiglia Gerli.[49][48][50]
Villa Trotti è un edificio risalente agli inizi del XVIII secolo, situato in riva al lago a fianco a villa Trivulzio,[51] nella frazione diSan Giovanni.[53] La villa fu costruita a partire da un podere, fatto erigere nel 1615[54] dalla famiglia Loppia[8][55] e ristrutturato dapprima da Giovan Battista Bonanomi e poi, dal 1752 in avanti, dalla famiglia di Lodovico Trotti.[54][55] Il giardino, che prima di essere devastato da un'alluvione ospitava una serie di giochi d'acqua[55] e un settore tropicale ideato da un altro Lodovico Trotti,[54] conserva una fontanabarocca[55] e piante orientali.[51] A quest'ultimo Trotti, genero diAlessandro Manzoni, si deve anche la ristrutturazione dell'edificio in stileneogotico-moresco.[51][54] Nel XIX secolo, la villa appartenne alla famiglia Trotti-Bentivoglio, discendente in parte dalla figlia diCristina Trivulzio di Belgioioso.[52] Ulteriori rimaneggiamenti della villa avvennero dopo che, nel 1941, la proprietà (similmente alla vicinaVilla Trivulzio[48]) venne rivelata dalla famiglia Gerli.[54]
Guggiate ospita il cosiddetto "Palazzone" (XVII secolo), già residenza estiva delvescovo di ComoCarlo Ciceri[58], che a Bellagio possedeva anche un'abitazione situata nell'attuale frazione di San Giovanni.[59]
Casa Liszt, in Salita Serbelloni 7, che nell'ultimo quarto del 1837 ospitò per tre mesiFranz Liszt eMarie d'Agoult.[57]
Ex casa Rezia, in Via Volta 5 della frazione Regatola, rielaborazione di un edificio delXIII secolo dove, cinque secoli più tardi,Giuseppe Parini eAlessandro Volta furono ospiti della famiglia Rezia, imparentata con quest'ultimo.[60]
In Piazza San Giacomo si trova una torre[11] medievale.[61] Risalente ai secoli XIII-XIV, l'edificio faceva parte del complesso di fortificazioni costruite a difesa dell'antico borgo di Bellagio.[62]
La torre, in conci di pietra e a pianta quadrata fu originariamente costruita nel 1493 da Marchesino Stanga come punto strategico nella difesa del molo orientale di Bellagio.[63] Nel XVI secolo passò, assieme all'area circostante, nelle mani della famiglia degliSfondrati, che la riconvertì ad uso residenziale attraverso una serie di importanti interventi di ristrutturazione intrapresi, in modo particolare, daErcole Sfondrati.[63]
Secondo i dati ISTAT al 31 dicembre 2010 la popolazione straniera residente era di 309 persone.Le nazionalità maggiormente rappresentate in base alla loro percentuale sul totale della popolazione residente erano:
Nonostante la permanenza di tre parrocchie giuridicamente distinte, Bellagio si sta impegnando con discreto successo, da un decennio a questa parte, nella formazione di un'unica comunità parrocchiale — impegno concretizzatosi nella nomina di un unicoparroco, nella formazione di unConsiglio pastorale unitario e nell'unificazione delle istituzioni e delle manifestazioni della vita ecclesiale.[senza fonte]
La Confraternita al completo per i suoi 350 anni.La B.V. della Cintura, patrona della Confraternita.
A Bellagio, 1658, esiste l'Antica del Santissimo Sacramento sotto il patrocinio della Beata Vergine della Cintura — unaconfraternita (associazione di fedelilaici)[N 4] che promuove pubblicamente il culto, la pratica dellacarità e la devozione alSantissimo Sacramento.
La confraternita ha come patroni la B.V. della Cintura eSan Giorgio, a cui è dedicata una cappella in Bellagio. La festa della confraternita si tiene dunque nella memoria di San Giorgio, il 23 aprile.
Dal 2004,[68] a Bellagio, nella frazione diSan Giovanni, la prima (o la seconda) domenica di maggio si tiene il "Molo 14", un raduno aperto a tutti i quattordicenni dellaDiocesi di Como.
Inoltre bellagio è servita dalla linee autobus 10 Lecco-Bellagio diLineeLecco e dalle linee C30 Como-Bellagio e C36 Asso-Civenna-Bellagio diASF Autolinee.
Bellagio non è servita da alcuna linea ferroviaria; la stazione più vicina è quella diVarenna-Esino-Perledo, che dista circa3 km sulla sponda Lecchese, posta sulla linea secondariaLecco-Sondrio. Il comune avrebbe dovuto essere collegato dallaAsso-Bellagio un prolungamento della Milano-Asso gestita delleFNM, che fu più volte progettata ma mai realizzata. Il primo progetto, del 1893, avrebbe dovuto prevedere due stazioni una nella frazione di Regatola, mentre il capolinea doveva sorgere in prossimità del Grand Hotel Bretagne,[69] il secondo progetto, del 1995, invece doveva essere nella frazione di Visgnola.[70]
Luchino Visconti gira a Bellagio una scena del suoRocco e i suoi fratelli (1960) nella zona dell'attuale Lungolago Europa, tra l'imbarcadero e l'allora funzionante Hotel Grande Bretagne.[71] Guardando proprio questo albergo, la protagonista della scena, Nadia, dice al suo amato:
«Come che cos'è, è un albergo. Ma un albergo al bacio, caro mio. [...] Guarda si chiama Gran Bretagna: vedi, una volta ci venivano molti turisti inglesi a Bellagio, adesso non ci viene più nessuno. Sì, oggi c'è gente perché è il giorno di Pasqua, sennò... deve avere sulle duecento, duecentocinquanta stanze.»
Nel giardino e negli interni diVilla Melzi, oltre che in altre località delLago di Como, furono girate numerose parti del film "L'estate stregata" (Stati Uniti, 1988, regia diIvan Passer) tratto da un romanzo della scrittriceAnne Edward. Il racconto e il film sono ambientati nel 1816 in riva al lago di Ginevra, dove si riunisce una bella compagnia per discutere di letteratura e filosofia:George G. Byron con il suo segretarioJohn Polidori,Percy B. Shelley con l'amanteMary Godwin, scrittrice, di lì a poco anche moglie e la sorellastraClaire. Ben presto la situazione degenera in un gioco di sesso, droga e elucubrazioni intellettuali. Per passare le serate si raccontano storie di paura e di orrore (come quella di "Frankenstein" e de "Il vampiro").
L'imprenditoreSteve Wynn si innamorò del Lago di Como trascorrendo le vacanze tra Bellagio e Lierna assieme alla moglie Elain, e costruì un resort americano nella città di Las Vegas, aperto nel 1998, ispirato alGrand Hotel Villa Serbelloni.
Bellagio è membro delDouzelage (dalfrancesedouze, dodici, ejumelage, gemellaggio), un gemellaggio tra i paesi dell'Unione europea.Gli altri paesi gemellati sono:[senza fonte]
Ha sede a Bellagio laUnione Sportiva Bellagina, società sportiva specializzata nelcalcio e soprattutto nelcanottaggio: campioni del mondo quali Enrico Gandola, Alberto Belgeri, Igor Pescialli, Franco Sancassani, Daniele Gilardoni e Elisabetta Sancassani sono nati a Bellagio e hanno cominciato la loro carriera agonistica con laBellagina.
Da Bellagio parte la salita che porta alSantuario della Madonna del Ghisallo (nel Comune di Magreglio), protettrice dei ciclisti e quindi importante meta per gli appassionati di questo sport. La salita copre una distanza complessiva di circa4 km e ha un dislivello di circa 500 metri; i ciclisti professionisti riescono a compierla in 20'. Grazie anche alla posizione del paese, si possono anche raggiungere: la salita che daOnno porta aValbrona, sulla sponda orientale del lago, e ilMuro di Sormano, sul ramo occidentale del lago. Queste due salite, insieme alla salita al Santuario, fanno parte dellaTris del Lario.
L'astronomo italianoValter Giuliani insieme all'astrofilo bellagino Graziano Ventre, il 28 settembre2005 hanno scoperto un asteroide chiamandolo79271 Bellagio.
^Sostituisce il codice catastale A744 a seguito della fusione con il comune di Civenna.
^La grafia utilizzata per ildialetto comasco è l'ortografia ticinese, introdotta a partire dal 1969 dall'associazione culturaleFamiglia Comasca nei vocabolari, nei documenti e nella produzione letteraria.
Carlo Perogalli, Enzo Pifferi e Laura Tettamanzi,Romanico in Lombardia, Como, Editrice E.P.I., 1981.
Luigi Mario Belloni, Renato Besana e Oleg Zastrow,Castelli basiliche e ville - Tesori architettonici lariani nel tempo, a cura di Alberto Longatti, Como - Lecco, La Provincia S.p.A. Editoriale, 1991.
Annalisa Borghese,Bellagio, inIl territorio lariano e i suoi comuni, Milano, Editoriale del Drago, 1992, pp. 90-92.
AA.VV.,Una chiesa tra lago e montagne - A Giovanni Paolo II, Como-Lecco, La Provincia S.p.A. Editoriale, 1996.
Touring Club Italiano (a cura di),Guida d'Italia - Lombardia (esclusa Milano), Milano, Touring Editore, 1999,ISBN88-365-1325-5.
Franco Bartolini,I segreti del Lago di Como e del suo territorio, Cermenate, New Press Edizioni, 2016[2006].
Angelo Rinaldi,Storia di Porlezza e "Notizie storiche di Porlezza e Pieve" del molto reverendo don Enrico Frigerio, prevosto del luogo dal 1905 al 1933, Como, New Press Edizioni, 2013.
Francesca Trabella,50 Ville del Lago di Como, Lipomo, Dominioni Editore, 2020,ISBN978-88-87867-38-1.
Pietro Berra,Da Plinio a Volta - Itinerari d'autore sul lago di Como, Lomazzo, New Press Edizioni, 2023.