Il terminebaritono, inmusica, designa sia la voce maschile intermedia tra quelle dibasso etenore, sia ilcantante che la possiede, sia il suo registro peculiare.
Convenzionalmente, l'estensione vocale del baritono viene indicativamente fissata nelle dueottave comprese tra illa grave e ilsol acuto (la1 - sol3), ma spesso può salire alla acuto (e perfino alsi bemolle) o scendere alsol grave (sol1 - la/si♭3). Latessitura più congeniale è comunque compresa, grosso modo, nel tratto re2-re3.[1]
L'identità della corda di baritono si definì solo nelXIX secolo come conseguenza della trasformazione della voce ditenore, il cui registro grave perse di sonorità e d'importanza man mano che i cantanti si abituarono a cantarein voce, cioè senza ricorrere alfalsettone nel registro acuto. A quel punto si creò uno spazio intermedio tra tenore ebasso, e il cosiddettobasso-cantante dei primi decenni del secolo si trasformò in baritono. Il primo grande baritono fuGiorgio Ronconi, per la cui voceGaetano Donizetti eGiuseppe Verdi composeroIl furioso all'isola di San Domingo (1833),Torquato Tasso (1833) eNabucco (1842), assegnandogli il ruolo di protagonista.
Baritono lirico ocantabile: voce calda, piena e ricca; spazia dalla zona centrale a quella acuta ed è adatto ad una spiegata cantabilità. Possiede un'ineccepibile ed elegante cantabilità e che ben rappresenta i toni romantici più del baritono drammatico. I due passaggi di registro di questa voce si trovano attorno al si2 e al mi3. Fra i più celebri baritoni lirici si citano: Ernest Blanc,Simon Keenlyside, Dominic Cossa,Alessandro Corbelli, Giorgio Caoduro, Ramon Blanchart, Giuseppe Manacchini, Benvenuto Franci, Giacomo Rimini, Roberto de Candia,Mario Cassi, Bruno Taddia, Giorgio Caoduro, Klaus Mertens.
Baritono lirico spinto olirico-drammatico: è un baritono lirico la cui voce è dotata in natura di maggior volume o un baritono drammatico con più facilità di emissione nel registro acuto; spazia dalla zona centrale a quella acuta. All'occorrenza, si spinge fino a tonalità puramente drammatiche. È un tipo di baritono proprio dell'opera diVerdi, tale da essere definitobaritono verdiano. Il primo e secondo passaggio di registro di questa voce si trovano rispettivamente al si♭2 e al mi♭3. Fra i più celebri si citano: Titta Ruffo,Ettore Bastianini,Piero Cappuccilli,Renato Bruson, Ludovic Tezier, Piero Campolonghi, Carlo Galeffi, Riccardo Stracciari, Ugo Donarelli, Giulio Fregosi, Giuseppe Danise, Giuseppe Valdengo, Enrico de Franceschi, Umberto Urbano, Nicolae Herlea, Aldo Protti, Matteo Manuguerra, Enrico Nani,Gino Bechi,Dmitri Hvorostovsky,Sherrill Milnes,Sesto Bruscantini,Apollo Granforte,Giorgio Zancanaro,Carlo Tagliabue,Giangiacomo Guelfi.
Baritono drammatico: voce ricca, piena, di timbro scuro e intenso volume; spazia nella zona centrale del registro, è dotato di gravi notevoli ed è portato agli accenti forti. Ha gli stessi passaggi di registro del baritono lirico-drammatico, quindi la differenza tra i due è essenzialmente una differenza di timbro etessitura. I ruoli appartenenti a questa categoria hanno difatti una tessitura più pesante e grave rispetto agli altri tipi di baritono.
Basso-baritono: è la categoria di voci di basso o di baritono che si pone a cavallo tra la tessitura delbasso e quella del baritono. Caratteristiche della voce del basso-baritono, parlando da un punto di vista baritonale, sono la facilità d'emissione nel registro grave e il timbro abbastanza scuro ma più brillante e chiaro di quello del basso. I due passaggi di registro possono essere gli stessi del baritono drammatico, ma si avvicinano leggermente a quelli del basso cantante (attorno al la2 per il primo e al re3 per il secondo). In questa categoria possono rientrare tutti i personaggimozartiani di vocalità ambigua fra basso e baritono nonché il baritonowagneriano. Si tenga però di conto che i bassi baritoni, non avendo una collocazione specifica di repertorio, eseguono, il più delle volte, il repertorio tipico del basso cantante. Fra i più celebri bassi baritoni si citano: Ruggero Raimondi, Enzo Dara, Josè Van Dam, Bryn Terfel,Samuel Ramey,Ildebrando D'Arcangelo.
Se, come già accennato, in ambito operistico l'estensione canonica della voce di baritono include le note che stanno nell'intervallo tra il la1 e il sol3, le incursioni verso le zone più gravi del pentagramma sono sporadiche. Le note più gravi scritte espressamente per baritono nel repertorio standard sono unfa grave (fa1) (scritto per il personaggio di Ford nelFalstaff diVerdi e di Guglielmo Tell nell'omonima opera diGioachino Rossini) e unfa diesis grave (fa♯1) facoltativo scritto per il personaggio di Iago nell'Otello diVerdi. Fatte queste eccezioni, ilsol grave (sol1), intonato da diversi personaggi (ad esempio da Jack Rance nellaFanciulla del West, da Michele nelTabarro e da Fra Melitone nellaForza del destino), rimane la nota più grave scritta obbligatoriamente. Per il resto, alcuni ruoli scendono al la bemolle grave (la♭1). L'estremo grave della maggior parte dei ruoli per baritono rimane oscillante tra il la1 e il si1. Tuttavia, diversamente da quanto i compositori scrivono per questa voce, l'estremo grave della maggior parte delle voci di baritono raggiunge e supera spesso il sol grave, scendendo talvolta a tonalità tipiche della voce dibasso. Non è infatti escluso che un baritono possa cantare ruoli perbasso buffo obasso-baritono, nei quali possono essere presenti note come il fa1.
Nella zona acuta, la musica scritta per questa voce termina tipicamente sul sol acuto, con poche eccezioni. Rimangono tuttavia moltissimi casi di acuti facoltativi o tradizionali. Ad esempio, nella celeberrima aria "Largo al Factotum" delBarbiere di Siviglia, il personaggio Figaro, oltre ad intonare due sol acuti, può intonare un la acuto previsto come facoltativo. Il ruolo diRigoletto ha scritti in partitura alcuni sol acuti, ma, se l'interprete dovesse intonare tutte le note tradizionali createsi nel tempo per questo ruolo, i sol, la bemolle e la acuti supererebbero gli acuti previsti. Un esempio estremo: nell'aria dell'Attila "È gettata la mia sorte", alcuni baritoni, qualiPiero Cappuccilli eSherrill Milnes, hanno interpolato un si bemolle (si♭3).
Spesso il termine è riferito anche agli strumenti musicali, per indicare la loro estensione e il timbro del loro suono (ad esempio ilflicorno baritono, l'euphonium, ilfagotto)
Per la corda di baritono esistevano tradizionalmente due chiavi, perfettamente equivalenti, dette entrambe "chiave di baritono": lachiave di fa posta sulla linea centrale, cioè sulla terza riga, delpentagramma, e lachiave di do () posta sulla quinta riga. Oggi sono generalmente sostituite dallachiave di basso.
La tessitura baritonale è ampiamente utilizzata anche nei musical, generalmente per ruoli ambigui o da antagonista o per ruoli di persone anziane.Alcuni esempi:
^Caruselli, I, voce: "baritono", p. 105. Secondo ilGrove Dictionary (Owen Janderet al.,Baritone, I, pp. 323-327), la normale estensione andrebbe invece dal la1 (A) al fa3 (f'), ma essa "può essere estesa in entrambe le direzioni".